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Isaia 58:1-14

Isaia 58:1-14 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

«Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce come una tromba; dichiara al mio popolo le sue trasgressioni, alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano giorno dopo giorno, prendono piacere a conoscere le mie vie, come una nazione che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonato la legge del suo Dio; mi domandano dei giudizi giusti, prendono piacere ad accostarsi a Dio. “Perché”, dicono essi, “quando abbiamo digiunato, non ci hai visti? Quando ci siamo umiliati, non lo hai notato?” Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate i vostri affari ed esigete che siano fatti tutti i vostri lavori. Ecco, voi digiunate per litigare, per fare discussioni, e colpite con pugno malvagio; oggi voi non digiunate in modo da far ascoltare la vostra voce in alto. È forse questo il digiuno di cui mi compiaccio, il giorno in cui l’uomo si umilia? Curvare la testa come un giunco, sdraiarsi sul sacco e sulla cenere, è dunque questo ciò che chiami digiuno, giorno gradito al SIGNORE? Il digiuno che io gradisco non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si spezzi ogni tipo di giogo? Non è forse questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne? Allora la tua luce spunterà come l’aurora, la tua guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà, la gloria del SIGNORE sarà la tua retroguardia. Allora chiamerai e il SIGNORE ti risponderà; griderai ed egli dirà: “Eccomi!” Se tu togli di mezzo a te il giogo, il dito accusatore e il parlare con menzogna, se tu supplisci ai bisogni dell’affamato e sazi l’afflitto, la tua luce spunterà nelle tenebre e la tua notte oscura sarà come il mezzogiorno; il SIGNORE ti guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai. I tuoi ricostruiranno sulle antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età e sarai chiamato il riparatore delle brecce, il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese. Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, facendo i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il sabato una delizia e venerabile ciò che è sacro al SIGNORE, se onori quel giorno anziché seguire le tue vie e fare i tuoi affari e discutere le tue cause, allora troverai la tua delizia nel SIGNORE; io ti farò cavalcare sulle alture del paese, ti nutrirò della eredità di Giacobbe tuo padre», poiché la bocca del SIGNORE ha parlato.

Isaia 58:1-14 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

«Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce come una tromba; dichiara al mio popolo le sue *trasgressioni, alla casa di *Giacobbe i suoi peccati. Mi cercano giorno dopo giorno, prendono piacere a conoscere le mie vie, come una nazione che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonato la legge del suo Dio; mi domandano dei giudizi giusti, prendono piacere ad accostarsi a Dio. “Perché”, dicono essi, “quando abbiamo digiunato, non ci hai visti? Quando ci siamo umiliati, non lo hai notato?” Ecco, nel giorno del vostro digiuno voi fate i vostri affari ed esigete che siano fatti tutti i vostri lavori. Ecco, voi digiunate per litigare, per fare discussioni, e colpite con pugno malvagio; oggi, voi non digiunate in modo da far ascoltare la vostra voce in alto. È forse questo il digiuno di cui mi compiaccio, il giorno in cui l'uomo si umilia? Curvare la testa come un giunco, sdraiarsi sul sacco e sulla cenere, è dunque questo ciò che chiami digiuno, giorno gradito al Signore? Il digiuno che io gradisco non è forse questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si spezzi ogni tipo di giogo? Non è forse questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu conduca a casa tua gli infelici privi di riparo, che quando vedi uno nudo tu lo copra e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne? Allora la tua luce spunterà come l'aurora, la tua guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà, la gloria del Signore sarà la tua retroguardia. Allora chiamerai e il Signore ti risponderà; griderai, ed egli dirà: Eccomi! Se tu togli di mezzo a te il giogo, il dito accusatore e il parlare con menzogna; se tu supplisci ai bisogni dell'affamato, e sazi l'afflitto, la tua luce spunterà nelle tenebre, e la tua notte oscura sarà come il mezzogiorno; il Signore ti guiderà sempre, ti sazierà nei luoghi aridi, darà vigore alle tue ossa; tu sarai come un giardino ben annaffiato, come una sorgente la cui acqua non manca mai. I tuoi ricostruiranno sulle antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età e sarai chiamato il riparatore delle brecce, il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese. Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia e venerabile ciò che è sacro al Signore; se onori quel giorno anziché seguire le tue vie e fare i tuoi affari e discutere le tue cause, allora troverai la tua delizia nel Signore; io ti farò cavalcare sulle alture del paese, ti nutrirò della eredità di Giacobbe tuo padre», poiché la bocca del Signore ha parlato.

Isaia 58:1-14 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Dice il Signore: «Grida a squarciagola, senza timore. Fa sentire la tua voce forte come una tromba. Denunzia contro Israele la sua ribellione, al mio popolo i suoi peccati. «Mi cercano ogni giorno, desiderano conoscere le mie decisioni. Anzi reclamano da me leggi giuste e vogliono che sia vicino a loro. Sembrano una nazione che agisce con giustizia e osserva le leggi del proprio Dio. Ma poi mi dicono: “Perché digiunare se non ci guardi? Perché umiliarci se non lo noti?”». E io rispondo: «Proprio mentre digiunate vi preoccupate dei vostri affari e maltrattate i vostri lavoratori. Litigate con violenza, urlate e fate anche a pugni. Proprio perché digiunate in questo modo, io non vi ascolto. Per voi digiunare vuol dire piegare la testa come una pianta appassita, vestirsi di sacco e stendersi nella cenere. Pensate che sia questo il digiuno che mi piace? Questo, secondo voi, si chiama digiunare, umiliarsi davanti al Signore? «Per digiuno io intendo un’altra cosa: rompere le catene dell'ingiustizia, rimuovere ogni peso che opprime gli uomini, rendere la libertà agli oppressi e spezzare ogni legame che li schiaccia. Digiunare significa dividere il pane con chi ha fame, aprire la casa ai poveri senza tetto, dare un vestito a chi non ne ha, non abbandonare il proprio simile. «Allora sarà per te, popolo mio, l’alba di un nuovo giorno, i tuoi mali guariranno presto. Ti comporterai davvero in modo giusto e il Signore ti proteggerà con la sua presenza. Quando lo chiamerai egli ti risponderà; chiederai aiuto e lui dirà: “Eccomi”. «Se tu smetti di opprimere gli altri, di disprezzarli, di parlarne male, allora la luce scaccerà l’oscurità in cui vivi. Se dividi il tuo cibo con chi ha fame e sazi il povero, la luce del pieno giorno ti illuminerà. Il Signore ti guiderà sempre: ti sazierà anche in mezzo al deserto e ti restituirà le forze. Sarai rigoglioso come un giardino ben irrigato, come una sorgente che non si prosciuga. Allora rialzerai le vecchie rovine, le ricostruirai sulle fondamenta abbandonate da tanto tempo. Sarai conosciuto come “Il popolo che ripara le spaccature delle mura e ricostruisce la città per riabitarla”». Il Signore aggiunge: «Se rinunzi a lavorare di sabato, il mio santo giorno; se lo consideri come un giorno di gioia da rispettare perché è consacrato a me; se l’onori rinunziando a metterti in cammino e a fare contratti, allora troverai la tua gioia in me, il Signore. Ti porterò in trionfo ovunque, anche sui monti. Ti godrai la terra che io ho dato in possesso a Giacobbe, il tuo antenato. Io, il Signore, lo prometto».

Isaia 58:1-14 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

GRIDA con la gola, non rattenerti: alza la tua voce a guisa di tromba, e dichiara al mio popolo i suoi misfatti, ed alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Ben mi cercano ogni giorno, e prendono piacere di saper le mie vie, a giusa di gente che si adoperi a giustizia, e non abbia lasciata la Legge dell'Iddio suo; mi domandano de' giudicii di giustizia, prendono piacere di accostarsi a Dio. Poi dicono: Perchè abbiamo digiunato e tu non vi hai avuto riguardo? perchè abbiamo afflitte le anime nostre, e tu non vi hai posta mente? Ecco nel giorno del vostro digiuno, voi trovate del diletto, e riscotete tutte le vostre rendite. Ecco, voi digiunate a liti, ed a contese, e per percuotere empiamente col pugno; non digiunate più come fate oggi, se voi volete che la vostra voce sia esaudita da alto. Il digiuno che io approvo, e il giorno che l'uomo deve affliggere l'anima sua è egli tale? nominerai tu questo digiuno, e giorno accettevole al Signore, che l'uomo chini il capo come un giunco, e si corichi nel cilicio, e nella cenere? Non è questo il digiuno che io approvo: che si sciolgano i legami di empietà, che si sleghino i fasci del giogo, e che si lascino andar franchi quelli che son fiaccati, e che voi rompiate ogni giogo? E che tu rompi il tuo pane a chi ha fame, e che tu raccolga in casa i poveri erranti; che quando tu vedi alcuno ignudo, tu lo copri, e non ti nascondi dalla tua carne? Allora la tua luce spunterà fuori come l'alba, e il tuo ristoro germoglierà subitamente; e la tua giustizia andrà davanti a te, e la gloria del Signore sarà la tua retroguardia. Allora tu invocherai, e il Signore ti risponderà, e dirà: Eccomi. Se tu togli del mezzo di te il giogo, l'alzare il dito, e il parlare iniquità; ed apri l'anima tua a colui che ha fame, e sazii la persona afflitta; la tua luce si leverà nelle tenebre, e la tua oscurità sarà come il mezzodì. Ed il Signore ti condurrà del continuo, e sazierà l'anima tua nell'arsure, ed empierà di midolla le tue ossa; e tu sarai come un orto adacquato, e come una fonte d'acqua, la cui acqua non fallisce. E quelli che usciranno di te riedificheranno i luoghi già ab antico deserti; tu ridirizzerai i fondamenti di molte età addietro; e sarai chiamato: Ristorator delle ruine, Racconciator de' sentieri, da potere abitare. Se tu ritrai il tuo piè, per non far le tue volontà nel sabato, nel mio giorno santo; e se tu chiami il sabato delizie, e quello ch'è santo al Signore onorevole; e se tu l'onori senza operar secondo le tue vie, senza ritrovar le tue volontà, e senza dir parola; allora tu prenderai i tuoi diletti nel Signore, ed io ti farò cavalcare sopra gli alti luoghi della terra; e ti darò mangiare l'eredità di Giacobbe, tuo padre; perciocchè la bocca del Signore ha parlato.

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