Isaia 56:9-12
Isaia 56:9-12 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
O voi tutte, bestie dei campi, venite a mangiare, venite, o voi tutte, bestie della foresta! I guardiani d’Israele sono tutti ciechi, senza intelligenza; sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare. Sono cani ingordi, che non sanno cosa sia l’essere sazi; sono pastori che non capiscono nulla; sono tutti vòlti alla propria via, ognuno mira al proprio interesse, dal primo all’ultimo. «Venite», dicono, «io andrò a cercare del vino e c’inebrieremo di bevande forti! Il giorno di domani sarà come questo, anzi sarà più grandioso ancora!»
Isaia 56:9-12 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
O voi tutte, bestie dei campi, venite a mangiare, venite, o voi tutte, bestie della foresta! I guardiani d'Israele sono tutti ciechi, senza intelligenza; sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare; sognano, stanno sdraiati, amano sonnecchiare. Sono cani ingordi, che non sanno cosa sia l'essere sazi; sono pastori che non capiscono nulla; sono tutti vòlti alla propria via, ognuno mira al proprio interesse, dal primo all'ultimo. «Venite», dicono, «io andrò a cercare del vino e c'inebrieremo di bevande forti! Il giorno di domani sarà come questo, anzi sarà piú grandioso ancora!»
Isaia 56:9-12 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il Signore dice: «Voi tutti animali dei campi e voi animali della foresta, venite a mangiare! «Quelli che dovrebbero vegliare su Israele sono ciechi. Non si accorgono di nulla. Sono cani muti, incapaci di abbaiare. Sonnecchiano sdraiati, vogliono soltanto dormire. Sono cani voraci che non si saziano mai. E quelli sarebbero i pastori! Sono incapaci di comprendere, ognuno fa quel che vuole e cerca solamente il proprio interesse. “Venite, — essi dicono, — portiamo il vino, ubriachiamoci con bevande forti. Domani sarà come oggi: ce n’è in abbondanza”».
Isaia 56:9-12 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
VENITE per mangiare, voi tutte le bestie della campagna, tutte le fiere delle selve. Tutte le sue guardie son cieche, non hanno alcun conoscimento; essi tutti son cani mutoli, non sanno abbaiare; vaneggiano, giacciono, amano il sonnecchiare. E questi cani ingordi non sanno che cosa sia l'esser satollo, e questi pastori non sanno che cosa sia intendimento; ciascun di loro si è volto alla sua via, ciascuno alla sua cupidigia, dal canto suo. Venite, dicono, io recherò del vino, e noi c'inebbrieremo di cervogia; e il giorno di domani sarà come questo, anzi vie più grande.