Logo YouVersion
Icona Cerca

Isaia 49:1-26

Isaia 49:1-26 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Isole, ascoltatemi! Popoli lontani, state attenti! Il SIGNORE mi ha chiamato fin dal seno materno, ha pronunciato il mio nome fin dal grembo di mia madre. Egli ha reso la mia bocca come una spada tagliente, mi ha nascosto nell’ombra della sua mano; ha fatto di me una freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra e mi ha detto: «Tu sei il mio servo, Israele, per mezzo di te io manifesterò la mia gloria». Ma io dicevo: «Invano ho faticato; inutilmente e per nulla ho consumato la mia forza; ma certo, il mio diritto è presso il SIGNORE, la mia ricompensa è presso il mio Dio». Ora parla il SIGNORE che mi ha formato fin dal grembo materno per essere suo servo, per ricondurgli Giacobbe, per raccogliere intorno a lui Israele; io sono onorato agli occhi del SIGNORE, il mio Dio è la mia forza. Egli dice: «È troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d’Israele; voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra». Così parla il SIGNORE, il Redentore, il Santo d’Israele, a colui che è disprezzato dagli uomini, detestato dalla nazione, schiavo dei potenti: «Dei re lo vedranno e si alzeranno; dei prìncipi pure e si prostreranno, a causa del SIGNORE che è fedele, del Santo d’Israele che ti ha scelto». Così parla il SIGNORE: «Nel tempo della grazia io ti esaudirò, nel giorno della salvezza ti aiuterò; ti preserverò e farò di te l’alleanza del popolo, per rialzare il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate, per dire ai prigionieri: “Uscite”, e a quelli che sono nelle tenebre: “Mostratevi!” Essi pasceranno lungo le vie e troveranno il loro pascolo su tutte le alture; non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà più; poiché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d’acqua. Io trasformerò tutte le mie montagne in vie, le mie strade saranno elevate. Guardate! Questi vengono da lontano; ecco, questi altri vengono da settentrione e da occidente, e questi dal paese dei Sinim». Esultate, cieli, e tu, terra, festeggia! Prorompete in grida di gioia, monti, poiché il SIGNORE consola il suo popolo e ha pietà dei suoi afflitti. Ma Sion ha detto: «Il SIGNORE mi ha abbandonata, il Signore mi ha dimenticata». Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te. Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stanno sempre davanti agli occhi. I tuoi figli accorrono; i tuoi distruttori, i tuoi devastatori si allontanano da te. Volgi lo sguardo intorno e guarda: essi si radunano tutti e vengono da te. «Com’è vero che io vivo», dice il SIGNORE, «tu ti rivestirai di essi come di un ornamento, te ne adornerai come una sposa. Nelle tue rovine, nei tuoi luoghi desolati, nel tuo paese distrutto, sarai ora troppo allo stretto per i tuoi abitanti; quelli che ti divoravano si allontaneranno da te. I figli di cui fosti privata ti diranno ancora all’orecchio: “Questo posto è troppo stretto per me; fammi spazio, perché io possa stabilirmi”. Tu dirai in cuor tuo: “Questi chi me li ha generati? Infatti io ero privata dei miei figli, sterile, esule, scacciata. Questi chi li ha allevati? Ecco, io ero rimasta sola; questi dov’erano?”». Così parla il Signore, DIO: «Ecco, io alzerò la mia mano verso le nazioni, innalzerò la mia bandiera verso i popoli, ed essi ti ricondurranno i tuoi figli in braccio, ti riporteranno le tue figlie sulle spalle. I re saranno i tuoi precettori e le loro regine saranno le tue balie; essi si inchineranno davanti a te con la faccia a terra, lambiranno la polvere dei tuoi piedi; tu riconoscerai che io sono il SIGNORE, che coloro che sperano in me non saranno delusi». Si potrà forse strappare il bottino al forte? I giusti, una volta prigionieri, potranno fuggire? Sì, così dice il SIGNORE: «Anche i prigionieri del forte verranno liberati e il bottino del tiranno fuggirà; io combatterò contro chi ti combatte e salverò i tuoi figli. Farò mangiare ai tuoi oppressori la propria carne, s’inebrieranno con il proprio sangue, come con il mosto; ogni carne riconoscerà che io, il SIGNORE, sono il tuo Salvatore, il tuo Redentore, il Potente di Giacobbe».

Isaia 49:1-26 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Isole, ascoltatemi! Popoli lontani, state attenti! Il Signore mi ha chiamato fin dal seno materno, ha pronunziato il mio nome fin dal grembo di mia madre. Egli ha reso la mia bocca come una spada tagliente, mi ha nascosto nell'ombra della sua mano; ha fatto di me una freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra, e mi ha detto: «Tu sei il mio servo, *Israele, per mezzo di te io manifesterò la mia gloria». Ma io dicevo: «Invano ho faticato; inutilmente e per nulla ho consumato la mia forza; ma certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa è presso il mio Dio». Ora parla il Signore che mi ha formato fin dal grembo materno per essere suo servo, per ricondurgli *Giacobbe, per raccogliere intorno a lui Israele; io sono onorato agli occhi del Signore, il mio Dio è la mia forza. Egli dice: «È troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribú di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d'Israele; voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra». Cosí parla il Signore, il Redentore, il Santo d'Israele, a colui che è disprezzato dagli uomini, detestato dalla nazione, schiavo dei potenti: «Dei re lo vedranno e si alzeranno; dei príncipi pure e si prostreranno, a causa del Signore che è fedele, del Santo d'Israele che ti ha scelto». Cosí parla il Signore: «Nel tempo della grazia io ti esaudirò, nel giorno della salvezza ti aiuterò; ti preserverò e farò di te l'alleanza del popolo, per rialzare il paese, per rimetterli in possesso delle eredità devastate, per dire ai prigionieri: “Uscite”, e a quelli che sono nelle tenebre: “Mostratevi!” Essi pasceranno lungo le vie e troveranno il loro pascolo su tutte le alture; non avranno fame né sete, né miraggio né sole li colpirà piú; poiché colui che ha pietà di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d'acqua. Io trasformerò tutte le mie montagne in vie, le mie strade saranno elevate. Guardate! Questi vengono da lontano; ecco, questi altri vengono da settentrione e da occidente, e questi dal paese dei Sinim». Esultate, cieli, e tu, terra, festeggia! Prorompete in grida di gioia, monti, poiché il Signore consola il suo popolo e ha pietà dei suoi afflitti. Ma *Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonata, il Signore mi ha dimenticata». Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te. Ecco, io ti ho scolpita sulle palme delle mie mani; le tue mura mi stanno sempre davanti agli occhi. I tuoi figli accorrono; i tuoi distruttori, i tuoi devastatori si allontanano da te. Volgi lo sguardo intorno, e guarda: essi si radunano tutti e vengono da te. «Com'è vero che io vivo», dice il Signore, «tu ti rivestirai di essi come di un ornamento, te ne adornerai come una sposa. Nelle tue rovine, nei tuoi luoghi desolati, nel tuo paese distrutto, sarai ora troppo allo stretto per i tuoi abitanti; quelli che ti divoravano si allontaneranno da te. I figli di cui fosti privata ti diranno ancora all'orecchio: “Questo posto è troppo stretto per me; fammi spazio, perché io possa stabilirmi”. Tu dirai in cuor tuo: “Questi, chi me li ha generati? Infatti io ero privata dei miei figli, sterile, esule, scacciata. Questi chi li ha allevati? Ecco, io ero rimasta sola; questi, dov'erano?”» Cosí parla il Signore, Dio: «Ecco, io alzerò la mia mano verso le nazioni, innalzerò la mia bandiera verso i popoli, ed essi ti ricondurranno i tuoi figli in braccio, ti riporteranno le tue figlie sulle spalle. I re saranno i tuoi precettori e le loro regine saranno le tue balie; essi si inchineranno davanti a te con la faccia a terra, lambiranno la polvere dei tuoi piedi; tu riconoscerai che io sono il Signore, che coloro che sperano in me non saranno delusi». Si potrà forse strappare il bottino al forte? I giusti, una volta prigionieri, potranno fuggire? «Sí»; cosí dice il Signore: «Anche i prigionieri del forte verranno liberati, e il bottino del tiranno fuggirà; io combatterò contro chi ti combatte e salverò i tuoi figli. Farò mangiare ai tuoi oppressori la propria carne, s'inebrieranno con il proprio sangue, come con il mosto; ogni carne riconoscerà che io, il Signore, sono il tuo salvatore, il tuo redentore, il Potente di Giacobbe».

Isaia 49:1-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Ascoltatemi, popolazioni lontane, fate attenzione, popoli distanti. Fin dal grembo di mia madre il Signore ha pensato a me e mi ha chiamato per nome. Ha reso la mia parola affilata come una spada e mi protegge con la sua mano. Ha reso il mio messaggio penetrante come una freccia ben conservata nella sua custodia. Mi ha detto: «Tu sei il mio servo, Israele, attraverso di te manifesterò la mia gloria». Io ho pensato: inutilmente mi sono affaticato, ho consumato tutte le mie forze, per nulla e senza risultato. Ma è il Signore che garantisce il mio diritto, è Dio che ricompensa il mio sforzo. Egli mi ha chiamato fin dalla nascita, per essere il suo servo, per radunare i discendenti di Giacobbe e ricondurre a lui il popolo d'Israele. Egli, il mio Dio, mi ha parlato e mi rende forte, perché mi considera prezioso. Mi ha detto: «Tu sei mio servo, non soltanto per radunare le tribù di Giacobbe, per ricondurre a me i superstiti d'Israele. Faccio di te anche la luce delle nazioni, per portare la mia salvezza in tutto il mondo». Il Signore, il Santo d'Israele, tuo liberatore ti parla. Si rivolge a te che eri disprezzato e odiato dalle genti, schiavo degli oppressori: «Quando ti vedranno i re si alzeranno in piedi per onorarti, i prìncipi si inchineranno davanti a te». Questo avverrà perché il Signore ti ha scelto: egli, il Santo d'Israele, mantiene la sua parola. Il Signore dice al suo popolo: «Nel momento della misericordia ti ho ascoltato; nel giorno della salvezza ti sono venuto in aiuto. Ti ho formato e protetto, perché per mezzo tuo voglio fare un’alleanza con tutti i popoli. Ti farò conquistare e abitare la tua terra ora desolata. Ai prigionieri dirai: “Uscite!”; a coloro che vivono nell’oscurità: “Venite alla luce del sole!”. Saranno come pecore, che pascolano lungo le strade e trovano erba abbondante su ogni collina. Non soffriranno più la fame o la sete, né il sole, né il vento caldo del deserto li colpirà. Li condurrò con amore, li guiderò a fresche sorgenti. Farò passare attraverso le montagne facili strade. Ecco il mio popolo che arriva! Viene da lontano, alcuni vengono dal nord, altri da occidente, altri dalla terra di Sinìm». Cielo, grida di gioia! terra, rallegrati! montagne, giubilate! il Signore conforta il suo popolo e ha misericordia per quelli che hanno sofferto. Il popolo di Gerusalemme diceva: «Dio mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato». Ma il Signore ha risposto: «Può una donna dimenticare il suo bambino o non amare più il piccolo che ha concepito? Anche se ci fosse una tale donna, io non ti dimenticherò mai. Ho disegnato sulle palme delle mie mani la tua immagine, ho negli occhi la visione delle tue mura. Sono in arrivo quelli che ti ricostruiranno, mentre si allontanano da te quelli che ti hanno distrutta e devastata. Guardati attorno e vedi: tutti costoro si radunano e vengono da te. Te lo giuro, per la mia vita, dice il Signore, saranno per te come un ornamento, come una cintura pregiata di cui si orna una sposa. Ora la tua terra è rovinata e desolata. Ma presto non basterà a contenere i suoi abitanti e quelli che ti hanno ridotta in questo stato si allontaneranno da te. Ti senti una donna privata di figli; ma presto essi verranno e ti diranno: “Non c’è posto! Facci un po’ di spazio per abitare”. Allora chiederai: “Chi mi ha dato tanti figli? Avevo perduto i miei figli e la speranza di averne altri, ero esiliata ed avvilita. Ma questi chi me li ha allevati? Ero rimasta sola e abbandonata, da dove vengono?”». Dio, il Signore, dice: «Farò un segnale alle nazioni, alzerò una bandiera per i popoli! Essi condurranno i tuoi figli in braccio, e porteranno sulle spalle le tue figlie. I tuoi figli avranno principesse come nutrici e re come educatori. Per onorarti s’inchineranno davanti a te fino a terra e leccheranno la polvere dei tuoi piedi. Allora saprai che io sono il Signore: quelli che si fidano di me non restano delusi. Si può togliere al vincitore il suo bottino? Può un prigioniero sfuggire al suo oppressore? Ebbene — dice il Signore — io stesso toglierò al vincitore il bottino e all’oppressore il suo prigioniero. Io stesso combatterò contro i tuoi nemici e libererò i tuoi figli, Gerusalemme. Costringerò i tuoi oppressori a mangiare le loro stesse carni, e a bere il loro stesso sangue, come si beve vino nuovo. Allora ogni uomo saprà che io, il Signore, sono il tuo salvatore, il tuo liberatore, proprio io, il Dio potente d'Israele».

Isaia 49:1-26 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ASCOLTATEMI, isole; e state attenti, o popoli lontani. Il Signore mi ha chiamato infin dal ventre, egli ha mentovato il mio nome infin dalle interiora di mia madre. Ed ha renduta la mia bocca simile ad una spada acuta; egli mi ha nascosto all'ombra della sua mano, e mi ha fatto essere a guisa di saetta forbita; egli mi ha riposto nel suo turcasso; e mi ha detto: Tu sei il mio Servitore; Israele è quello, nel quale io mi glorificherò in te. Ed io ho detto: Io mi sono affaticato a vuoto; invano, ed indarno ho consumata la mia forza; ma pur certo la mia ragione è appo il Signore, e l'opera mia appo l'Iddio mio. Ora dunque, avendomi detto il Signore, che mi ha formato infin dal ventre, acciocchè gli sia servitore, che io gli riconduca Giacobbe; benchè Israele non si raccolga, pur sarò glorificato appo il Signore, e l'Iddio mio sarà la mia forza. Ed egli mi ha detto: Egli è leggier cosa che tu mi sii servitore, per ridirizzare le tribù di Giacobbe, e per ricondurre i riserbati d'Israele; perciò, io ti ho dato per luce delle genti; per esser la mia salute infino alle estremità della terra. Così ha detto il Signore, il Rendentore d'Israele, il suo Santo, a colui ch'è sprezzato della persona, ed abbominevole alla nazione, al servo di quelli che signoreggiano: I re ti vedranno, e si leveranno; i principi ancora, e s'inchineranno; per cagion del Signore, ch'è fedele, del Santo d'Israele, che ti ha eletto. Così ha detto il Signore: Io ti ho esaudito nel tempo della benevolenza, e ti ho aiutato nel giorno della salute; anche ti guarderò, e ti darò per patto del popolo, per ristabilir la terra, per far possedere le eredità desolate; per dire a' prigioni: Uscite, ed a quelli che sono nelle tenebre: Mostratevi. Essi pastureranno in su le vie, ed il lor pasco sarà sopra ogni luogo elevato. Non avranno fame, nè sete; e l'arsura ed il sole non li percoterà; perciocchè colui che ha misericordia di loro li condurrà, e li menerà alle fonti delle acque. Ed io ridurrò tutti i miei monti in cammini, e le mie strade saranno rilevate. Ecco, gli uni verranno da lontano; ed ecco, gli altri verranno dal Settentrione, e dall'Occidente; e gli altri dal paese de' Sinei. Giubilate, o cieli; e tu, terra, festeggia; e voi, monti, risonate grida di allegrezza; perciocchè il Signore ha consolato il suo popolo, ed ha avuta pietà de' suoi poveri afflitti. Or Sion ha detto: Il Signore mi ha abbandonata, ed il Signore mi ha dimenticata. Dimenticherà la donna il suo figliuolino che poppa, per non aver pietà del figliuol del suo seno? ma, avvegnachè le madri dimenticassero i lor figliuoli, non però ti dimenticherò io. Ecco, io ti ho scolpita sopra le palme delle mani; le tue mura son del continuo nel mio cospetto. I tuoi figliuoli verranno in fretta; e quelli che ti distruggevano, e disertavano, usciranno fuor di te. Alza d'ogn'intorno i tuoi occhi, e vedi; tutti costoro si son radunati, e son venuti a te. Come io vivo, dice il Signore, tu ti rivestirai di costoro come di un ornamento, e te ne fregerai a guisa di sposa. Perciocchè le tue ruine, ed i tuoi luoghi deserti, ed il tuo paese distrutto, anzi tu stessa, sarai allora troppo stretta per gli abitatori; e quelli che ti divoravano si allontaneranno. Ancora ti diranno i figliuoli che tu avrai, dopo che sarai stata orbata degli altri: Questo luogo è troppo stretto per me; fattimi in là, che io possa abitare. E tu dirai nel cuor tuo: Chi mi ha generati costoro? conciossiachè io fossi rimasta orbata di figliuoli, e sola, in cattività, ed in esilio; e chi mi ha allevati costoro? ecco, io era rimasta tutta sola, e costoro dove erano? Così ha detto il Signore Iddio: Ecco, io leverò la mia mano alle genti ed alzerò la mia bandiera a' popoli; ed essi ti porteranno i tuoi figliuoli in braccio, e le tue figliuole saranno portate in ispalla. E i re saranno i tuoi balii, e le principesse, lor mogli, le tue balie; essi s'inchineranno a te, bassando la faccia a terra, e leccheranno la polvere de' tuoi piedi; e tu conoscerai che io sono il Signore, e che quelli che sperano in me non saranno giammai confusi. La preda sarebbe ella tolta all'uomo prode? ed i prigioni presi giustamente possono eglino esser riscossi? Conciossiachè così abbia detto il Signore: Eziandio i prigioni dell'uomo prode gli saran tolti, e la preda del possente sarà riscossa; ed io contenderò con quelli che contendono teco, e salverò i tuoi figliuoli. E farò che i tuoi oppressatori mangeranno la lor propria carne, e s'inebbrieranno del lor proprio sangue, a guisa di mosto; ed ogni carne saprà che io sono il Signore, tuo Salvatore, e tuo Redentore, il Possente di Giacobbe.