Isaia 48:10-13
Isaia 48:10-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Ecco, io ti ho voluto affinare, ma senza ottenere argento; ti ho provato nel crogiuolo dell’afflizione. Per amore di me stesso, per amore di me stesso io voglio agire; perché infatti dovrei lasciare profanare il mio nome? Io non darò la mia gloria a un altro. «Ascoltami, Giacobbe, e tu, Israele, che io ho chiamato. Io sono; io sono il primo e sono pure l’ultimo. La mia mano ha fondato la terra, la mia destra ha spiegato i cieli; quando io li chiamo, si presentano assieme.
Isaia 48:10-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Ecco, io ti ho voluto affinare, ma senza ottenere argento; ti ho provato nel crogiuolo dell'afflizione. Per amor di me stesso, per amor di me stesso io voglio agire; perché infatti dovrei lasciare profanare il mio nome? Io non darò la mia gloria a un altro. «Ascoltami, Giacobbe, e tu, Israele, che io ho chiamato. Io sono; io sono il primo e sono pure l'ultimo. La mia mano ha fondato la terra, la mia destra ha spiegato i cieli; quando io li chiamo, si presentano assieme.
Isaia 48:10-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Vi ho messi alla prova non del fuoco, come si fa con l’argento, ma vi ho provati con la sofferenza. Se ho agito così, l’ho fatto solo per me; non posso sopportare che il mio nome venga disonorato. Non voglio cedere ad altri la mia gloria». Dice il Signore: «Ascoltami ora, Israele, popolo di Giacobbe, che io ho chiamato. Io sono lo stesso sempre, sono il primo e anche l’ultimo. Con le stesse mie mani ho posto le fondamenta della terra e ho disteso il cielo. Basta che io li chiami ed essi si presentano.
Isaia 48:10-13 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ecco, io ti ho posto al cimento, ma non già come l'argento; io ti ho affinato nel fornello dell'afflizione. Per amor di me stesso, per amor di me stesso, io farò questo; perciocchè, come sarebbe profanato il mio Nome? ed io non darò la mia gloria ad alcun altro. Ascoltami, o Giacobbe, e tu, o Israele, che sei chiamato da me. Io son desso; io sono il primo; io sono anche l'ultimo. La mia mano ha eziandio fondata la terra, e la mia destra ha misurati i cieli col palmo; quando io li chiamo, tutti quanti compariscono.