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Isaia 3:1-15

Isaia 3:1-15 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Ecco, il Signore, DIO degli eserciti, sta per togliere a Gerusalemme e a Giuda ogni risorsa e ogni appoggio, ogni risorsa di pane e ogni risorsa d’acqua, il prode e il guerriero, il giudice e il profeta, l’indovino e l’anziano, il capo di cinquantina e il notabile, il consigliere, l’artefice esperto e l’abile incantatore. Io darò loro dei ragazzini come prìncipi, e dei bambini domineranno su di essi. Il popolo sarà oppresso, uomo da uomo, ciascuno dal suo prossimo; il giovane sarà arrogante con il vecchio, l’infame contro colui che è onorato. Quando uno prenderà il fratello nella sua casa paterna e gli dirà: «Tu hai un mantello, sii nostro capo, prendi in mano queste rovine», egli, in quel giorno, alzerà la voce e dirà: «Io non sarò vostro medico, nella mia casa non c’è né pane né mantello; non fatemi capo del popolo!» Infatti Gerusalemme vacilla e Giuda crolla, perché la loro lingua e le loro opere sono contro il SIGNORE, al punto da provocare l’ira del suo sguardo maestoso. L’aspetto del loro volto testimonia contro di essi, proclamano il loro peccato, come Sodoma; non lo nascondono. Guai a loro, perché procurano a se stessi del male. Ditelo che il giusto avrà del bene, perché egli mangerà il frutto delle sue opere! Guai all’empio! Il male ricadrà sul suo capo, perché gli sarà reso quanto le sue mani hanno fatto. Il mio popolo ha come oppressori dei bambini, e delle donne dominano su di lui. Popolo mio, coloro che ti guidano ti sviano e distruggono il sentiero per cui devi passare! Il SIGNORE si presenta per discutere la causa, e sta in piedi per giudicare i popoli. Il SIGNORE entra in giudizio con gli anziani del suo popolo e con i prìncipi di esso: «Voi siete quelli che hanno devastato la vigna! Le spoglie del povero sono nelle vostre case! Con quale diritto opprimete il mio popolo e pestate la faccia agli indifesi?», dice il Signore, DIO degli eserciti.

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Isaia 3:1-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Ecco, il Signore, il Signore degli eserciti, sta per togliere a *Gerusalemme e a *Giuda ogni risorsa e ogni appoggio, ogni risorsa di pane e ogni risorsa d'acqua, il prode e il guerriero, il *giudice e il *profeta, l'*indovino e l'*anziano, il capo di cinquantina e il notabile, il consigliere, l'artefice esperto, e l'abile *incantatore. Io darò loro dei ragazzini come príncipi, e dei bambini domineranno su di essi. Il popolo sarà oppresso, uomo da uomo, ciascuno dal suo prossimo; il giovane sarà arrogante con il vecchio, l'infame contro colui che è onorato. Quando uno prenderà il fratello nella sua casa paterna e gli dirà: «Tu hai un mantello, sii nostro capo, prendi in mano queste rovine», egli, in quel giorno, alzerà la voce, e dirà: «Io non sarò vostro medico, nella mia casa non c'è né pane né mantello; non fatemi capo del popolo!» Infatti Gerusalemme vacilla e Giuda crolla, perché la loro lingua e le loro opere sono contro il Signore, al punto da provocare l'ira del suo sguardo maestoso. L'aspetto del loro volto testimonia contro di essi, proclamano il loro peccato, come *Sodoma; non lo nascondono. Guai a loro, perché procurano a sé stessi del male. Ditelo che il giusto avrà del bene, perché egli mangerà il frutto delle sue opere! Guai all'empio! Il male ricadrà sul suo capo, perché gli sarà reso quanto le sue mani hanno fatto. Il mio popolo ha come oppressori dei bambini, e delle donne dominano su di lui. Popolo mio, coloro che ti guidano ti sviano, e distruggono il sentiero per cui devi passare! Il Signore si presenta per discutere la causa, e sta in piedi per giudicare i popoli. Il Signore entra in giudizio con gli anziani del suo popolo e con i príncipi di esso: «Voi siete quelli che hanno devastato la vigna! Le spoglie del povero sono nelle vostre case! Con quale diritto opprimete il mio popolo e pestate la faccia agli indifesi?» Dice il Signore, il Signore degli eserciti.

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Isaia 3:1-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Ora il Signore, Dio dell'universo, toglierà a Gerusalemme e a Giuda ogni riserva di pane e di acqua e ogni altro sostegno. Spazzerà via il coraggioso e il soldato, il giudice e il profeta, l’indovino e l’anziano, l’ufficiale e il dignitario, il consigliere e il mago, e chi sa fare incantesimi. Metterà a capo del popolo ragazzini capricciosi. Gli uomini si sbraneranno tra loro, i giovani non rispetteranno gli anziani, gli inferiori non ubbidiranno ai superiori. Un giorno si arriverà a dire in famiglia: «Tu che hai qualcosa da metterti addosso, diventa nostro capo in questo tempo di crisi». Ma egli risponderà: «Non è possibile! Non posso aiutarvi. Non ho cibo né altri vestiti. Non fatemi vostro capo». Veramente Gerusalemme va in rovina! Il popolo di Giuda sta crollando! Tutto quel che dicono o fanno è contro il Signore. Insultano apertamente Dio stesso. Sono condannati perché peccano senza alcun ritegno, come gli abitanti di Sòdoma, e non si preoccupano di nasconderlo. E così sono causa della loro disgrazia, Beati gli uomini giusti: staranno bene e gusteranno i frutti delle loro azioni. Guai agli uomini empi! Saranno colpiti dal male come ricompensa dei loro delitti. Popolo mio, un ragazzino ti opprime e le donne ti tiranneggiano. Popolo mio, le tue guide ti fanno traviare, ti portano fuori strada. Il Signore siede in tribunale per giudicare il suo popolo. Il Signore chiama in giudizio gli anziani e i capi del popolo. Ecco la sua accusa: «Voi avete rovinato la mia vigna e le vostre dimore sono piene di cose tolte ai poveri! Non avete il diritto di sfruttare il mio popolo e di calpestare la dignità dei poveri. Lo dico io, il Signore, Dio dell'universo».

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Isaia 3:1-15 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Perciocchè, ecco, il Signore, il Signor degli eserciti, toglie via di Gerusalemme e di Giuda ogni sostegno ed appoggio; ogni sostegno di pane, ed ogni sostegno di acqua; il forte e il guerriero; il giudice e il profeta; e l'indovino e l'anziano; il capitano di cinquantina, e l'uomo d'autorità, e il consigliere, e l'artefice industrioso, e l'uomo intendente nelle parole segrete. Ed io farò, che de' giovanetti saranno lor principi, e che de' fanciulli li signoreggeranno. E il popolo sarà oppressato l'uno dall'altro, e ciascuno dal suo prossimo; il fanciullo superbirà contro al vecchio, e il vile contro all'onorevole. Se alcuno prende un suo fratello, della casa di suo padre, dicendo: Tu hai una veste, sii nostro principe, e sia questa ruina sotto alla tua mano, egli giurerà in quel giorno, dicendo: Io non sarò signore; e in casa mia non vi è nè pane, nè vestimento; non mi costituite principe del popolo. Perciocchè Gerusalemme è traboccata, e Giuda è caduto; perchè la lingua e le opere loro son contro al Signore, per provocare ad ira gli occhi della sua gloria. Ciò che si riconosce loro nella faccia testifica contro a loro; ed essi pubblicano il lor peccato come Sodoma, e non lo celano. Guai alle anime loro! perciocchè fanno male a sè stessi. Dite al giusto, che gli avverrà bene; perciocchè i giusti mangeranno il frutto delle loro opere. Guai all'empio! male gli avverrà; perciocchè gli sarà fatta la retribuzione delle sue mani. Gli oppressatori del mio popolo sono fanciulli, e donne lo signoreggiano. Popol mio, quelli che ti predicano beato ti fanno traviare, e fanno andare in perdizione la via de' tuoi sentieri. Il Signore comparisce, per contendere; e si presenta, per giudicare i popoli. Il Signore verrà in giudicio contro agli anziani del suo popolo, e contro a' principi di esso; voi siete pur quelli che avete guasta la vigna; la preda del povero è nelle vostre case. Perchè tritate il mio popolo, e pestate le facce dei poveri? dice il Signore, il Signor degli eserciti.

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