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Isaia 26:1-21

Isaia 26:1-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: «Noi abbiamo una città forte; il SIGNORE vi pone la salvezza con mura e bastioni. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele. A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida. Confidate per sempre nel SIGNORE, perché il SIGNORE, sì, il SIGNORE, è la roccia dei secoli». Infatti egli ha umiliato quelli che stavano in alto; egli ha abbassato la città elevata, l’ha abbassata fino a terra, l’ha stesa nella polvere. La calpestano i piedi, i piedi dell’oppresso; vi passano sopra i poveri. La via del giusto è diritta; tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto. Sulla via dei tuoi giudizi, SIGNORE, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l’anima. Con l’anima mia ti desidero durante la notte; con lo spirito che è dentro di me ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compiono sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia. Se si fa grazia all’empio, egli non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine e non considera la maestà del SIGNORE. SIGNORE, la tua mano è alzata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai per il tuo popolo e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici. SIGNORE, tu ci darai la pace, poiché ogni opera nostra la compi tu per noi. SIGNORE, Dio nostro, altri signori, fuori di te, hanno dominato su di noi; ma, grazie a te solo, noi possiamo lodare il tuo nome. Quelli sono morti, e non rivivranno più; sono ombre, e non risorgeranno più; tu li hai così puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo. Tu hai aumentato la nazione, o SIGNORE! Hai aumentato la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese. SIGNORE, essi nell’angoscia ti hanno cercato; si sono effusi in umile preghiera quando il tuo castigo li colpiva. Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida durante le sue doglie, così siamo stati noi davanti a te, o SIGNORE. Abbiamo concepito, siamo stati in doglie e, quando abbiamo partorito, era vento; non abbiamo portato nessuna salvezza al paese e non sono nati degli abitanti nel mondo. Rivivano i tuoi morti! Risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi ed esultate, o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è rugiada di luce e la terra ridarà alla vita le ombre. Va’, o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l’indignazione. Poiché, ecco, il SIGNORE esce dal suo luogo per punire l’iniquità degli abitanti della terra; la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e non terrà più coperti gli uccisi.

Isaia 26:1-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di *Giuda: Noi abbiamo una città forte; il Signore vi pone la salvezza con mura e bastioni. Aprite le porte ed entri la nazione giusta, che si mantiene fedele. A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida. Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sí il Signore, è la roccia dei secoli. Egli ha umiliato quelli che stavano in alto; egli ha abbassato la città elevata, l'ha abbassata fino a terra, l'ha stesa nella polvere; i piedi la calpestano, i piedi dell'oppresso; vi passano sopra i poveri. La via del giusto è diritta; tu rendi perfettamente piano il sentiero del giusto. Sulla via dei tuoi giudizi, Signore, noi ti abbiamo aspettato! Al tuo nome, al tuo ricordo anela l'anima. Con l'anima mia ti desidero, durante la notte; con lo spirito che è dentro di me, ti cerco; poiché, quando i tuoi giudizi si compiono sulla terra, gli abitanti del mondo imparano la giustizia. Se si fa grazia all'empio, egli non impara la giustizia; agisce da perverso nel paese della rettitudine e non considera la maestà del Signore. Signore, la tua mano è alzata, ma quelli non la scorgono! Essi vedranno lo zelo che hai per il tuo popolo e saranno confusi; il fuoco divorerà i tuoi nemici. Signore, tu ci darai la pace; poiché ogni opera nostra la compi tu per noi. Signore, Dio nostro, altri signori, fuori di te, hanno dominato su di noi; ma, grazie a te solo, noi possiamo lodare il tuo nome. Quelli sono morti, e non rivivranno piú; sono ombre, e non risorgeranno piú; tu li hai cosí puniti, li hai distrutti, ne hai fatto perire ogni ricordo. Tu hai aumentato la nazione, o Signore! Hai aumentato la nazione, ti sei glorificato, hai allargato tutti i confini del paese. Signore, essi, nell'angoscia ti hanno cercato; si sono effusi in umile preghiera, quando il tuo castigo li colpiva. Come una donna incinta che sta per partorire si contorce e grida durante le sue doglie, cosí siamo stati noi davanti a te, o Signore. Abbiamo concepito, siamo stati in doglie, e, quando abbiamo partorito, era vento; non abbiamo portato nessuna salvezza al paese e non sono nati degli abitanti nel mondo. Rivivano i tuoi morti! Risorgano i miei cadaveri! Svegliatevi ed esultate, o voi che abitate nella polvere! Poiché la tua rugiada è rugiada di luce, e la terra ridarà alla vita le ombre. Va', o mio popolo, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte, dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione. Poiché, ecco, il Signore esce dal suo luogo per punire l'*iniquità degli abitanti della terra; la terrà metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto e non terrà piú coperti gli uccisi.

Isaia 26:1-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Quel giorno nella terra di Giuda si canterà così: «La nostra città è forte! Il Signore ha costruito mura robuste per difenderla. Aprite le porte della città e fate entrare tutti gli uomini che agiscono con fedeltà e rettitudine. Signore, tu doni la pace a chi è costante e pone in te la sua fiducia. Il Signore è una roccia incrollabile: confidate sempre in lui. Ha umiliato i superbi, ha distrutto la loro città, ha ridotto in polvere le sue mura. Quelli che erano oppressi ora la calpestano sotto i loro piedi». Signore, tu raddrizzi il sentiero degli onesti, rendi piana la loro strada. Noi seguiamo la via che tu ci indichi, riponiamo in te la nostra speranza. Il nostro unico desiderio è lodarti. Ogni notte il mio cuore desidera te, il mio spirito dal profondo ti cerca. Quando giudichi la terra e i suoi abitanti, essi imparano che cos’è la giustizia. Non così gli uomini malvagi, anche se con loro sei buono. In un paese di uomini onesti essi solo fanno il male e non riconoscono la grandezza del Signore. I tuoi nemici non sanno che li punirai, o Signore! Sii per loro causa di vergogna e di sofferenza; con i castighi che hai preparato, mostra loro quanto ami il tuo popolo. Signore, tu ci darai la pace, anzi, tu dai successo a tutte le nostre imprese. Signore, nostro Dio, altri ci hanno governato, ma tu solo sei il nostro Signore. Ora sono morti e non vivranno più, i loro fantasmi non risorgeranno perché tu li hai puniti e distrutti. Nessuno li ricorda più. Tu hai reso grande il nostro popolo, Signore; hai manifestato la tua presenza gloriosa e hai allargato le frontiere della nostra terra. Signore, nell’angoscia ti abbiamo invocato e nella prova ti abbiamo cercato. Abbiamo gridato a te, Signore, come una donna che soffre e grida nei dolori del parto. Abbiamo concepito e sofferto, ma abbiamo partorito soltanto cose vane: non abbiamo liberato il paese né abbiamo dato al mondo nuovi abitanti! Popolo mio, tutti i tuoi morti vivranno di nuovo! I loro corpi ritorneranno a vivere. Quelli che dormono nelle tombe si sveglieranno e canteranno di gioia. Infatti la tua rugiada, Signore, è rugiada di luce, e la terra darà vita a quelli che sono morti da tempo. Entra in casa, popolo mio, e chiudi la porta dietro di te. Per un po’ di tempo rimani nascosto. Nasconditi fino a quando l’ira di Dio si calmerà. Il Signore scende dalla sua dimora celeste per punire i peccati degli abitanti della terra. I delitti commessi di nascosto saranno svelati e la terra non coprirà più gli uomini massacrati.

Isaia 26:1-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

In quel giorno si canterà questo cantico nel paese di Giuda: Noi abbiamo una città forte; Iddio vi ha posta salute, per muro, e per riparo. Aprite le porte, ed entri la gente giusta che osserva ogni lealtà. Questo è un pensiero fermo; tu le manterrai la pace, la pace, perciocchè si confida in te. Confidatevi nel Signore in perpetuo; perciocchè nel Signore Iddio è la Rocca eterna. Perciocchè egli ha abbassati quelli che abitavano in luoghi alti, in città elevata; egli ha abbattuta quella città; egli l'ha abbattuta fino in terra, e l'ha messa fin nella polvere. Il piè la calpesterà, i piedi de' poveri, le piante dei miseri. Il cammino del giusto è tutto piano; tu addirizzi, e livelli il sentiero del giusto. Noi ti abbiamo aspettato, o Signore, eziandio nella via de' tuoi giudicii; il desiderio dell'anima nostra è stato intento al tuo Nome, ed alla tua ricordanza. Di notte io ti ho desiderato nell'anima mia; eziandio in sul far del giorno ti ho ricercato con lo spirito mio che è dentro di me; perciocchè, secondo che i tuoi giudicii sono in terra, gli abitanti del mondo imparano giustizia. Se si fa grazia all'empio, egli non impara però giustizia; anzi opera perversamente nella terra della dirittura, e non riguarda all'altezza del Signore. O Signore, la tua mano è eccelsa, ed essi nol veggono; ma lo vedranno, e saranno confusi; la gelosia per lo tuo popolo, anzi il fuoco apparecchiato a' tuoi nemici, li divorerà. O Signore, disponci la pace; perciocchè eziandio tu sei quello che hai fatti tutti i fatti nostri. O Signore Iddio nostro, altri signori che te ci hanno signoreggiati; ma per te solo noi ricordiamo il tuo Nome. Quelli son morti, non torneranno più a vita; son trapassati, non risusciteranno più; perciò tu li hai visitati, e li hai sterminati, ed hai fatta perire ogni lor memoria. O Signore, tu hai accresciuta la tua gente; tu l'hai accresciuta; tu sei stato glorificato, tu hai allargati tutti i confini del paese. O Signore, quando sono stati in distretta, si son ricordati di te; hanno sparso un basso lamento, mentre il tuo castigamento è stato sopra loro. Come la donna gravida, quando si avvicina al parto, si duole, e grida ne' suoi dolori; così siamo stati noi, per cagione di te, o Signore. Noi abbiam conceputo, ed abbiam sentiti dolori di parto; ma non abbiamo fatto altro che come se avessimo partorito del vento; noi non abbiamo operata salute alcuna alla terra, e gli abitatori del mondo non son caduti. I tuoi morti torneranno a vita, il mio corpo morto anch'esso, e risusciteranno. Risvegliatevi, e giubilate, voi che abitate nella polvere; perciocchè, quale è la rugiada all'erbe, tal sarà la tua rugiada, e la terra gitterà fuori i trapassati. Va', popol mio, entra nelle tue camerette, e serra il tuo uscio dietro te; nasconditi, come per un piccol momento di tempo, finchè sia passata l'indegnazione. Perciocchè, ecco, il Signore esce del suo luogo, per far punizione dell'iniquità degli abitanti della terra contro a lui; e la terra rivelerà il suo sangue, e non coprirà più i suoi uccisi.