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Isaia 23:1-18

Isaia 23:1-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Oracolo contro Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Essa infatti è distrutta; non più case! Non c’è più nessuno che entri in essa! Dalla terra di Chittim è giunta loro la notizia. Siate pieni di stupore, o abitanti della costa, che i mercanti di Sidone, solcando il mare, affollavano! Attraverso le grandi acque, il grano del Nilo, il raccolto del fiume, era la sua rendita; essa era il mercato delle nazioni. Vergognati, o Sidone! Poiché così parla il mare, la fortezza del mare: «Io non sono stata in doglie e non ho partorito, non ho nutrito giovani, non ho allevato vergini». Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentire le notizie di Tiro. Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa! È questa la vostra città sempre gaia, la cui origine data dai giorni antichi? I suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi. Chi mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano prìncipi, i cui negozianti erano dei nobili della terra? L’ha decretato il SIGNORE degli eserciti, per offuscare l’orgoglio di ogni splendore, per avvilire tutti i grandi della terra. Percorri liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figlia di Tarsis! Non c’è più giogo! Il SIGNORE ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tremare i regni, ha ordinato riguardo a Canaan che siano distrutte le sue fortezze e ha detto: «Tu non continuerai più a far festa, o figlia di Sidone, vergine disonorata! Àlzati, passa nel paese di Chittim! Neppure là troverai riposo». Ecco il paese dei Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l’Assiro assegnò a questi abitatori del deserto. Essi innalzano le loro torri d’assedio, distruggono i palazzi di Tiro, ne fanno un monte di rovine. Urlate, o navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta. In quel giorno Tiro cadrà nell’oblio per settant’anni, per la durata della vita di un re. Dopo settant’anni, avverrà di Tiro ciò che dice la canzone della prostituta: «Prendi la cetra, va’ attorno per la città, o prostituta dimenticata; suona bene, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te». Dopo settant’anni, il SIGNORE visiterà Tiro ed essa tornerà ai suoi guadagni; si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra. Ma i suoi guadagni e i suoi salari impuri saranno consacrati al SIGNORE; non saranno accumulati né riposti, poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno in presenza del SIGNORE, perché mangino, si sazino e si vestano di abiti sontuosi.

Isaia 23:1-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Oracolo contro *Tiro. Urlate, o navi di Tarsis! Essa infatti è distrutta; non piú case! Non c'è piú nessuno che entri in essa! Dalla terra di Chittim è giunta loro la notizia. Siate pieni di stupore, o abitanti della costa, che i mercanti di *Sidone, solcando il mare, affollavano! Attraverso le grandi acque, il grano del Nilo, il raccolto del fiume, erano la sua entrata; essa era il mercato delle nazioni. Vergognati, o Sidone! Poiché cosí parla il mare, la fortezza del mare: «Io non sono stata in doglie, e non ho partorito, non ho nutrito giovani, non ho allevato vergini». Quando la notizia giungerà in Egitto, tutti saranno addolorati a sentir le notizie di Tiro. Passate a Tarsis, urlate, o abitanti della costa! È questa la vostra città sempre gaia, la cui origine data dai giorni antichi? I suoi piedi la portavano in terre lontane a soggiornarvi. Chi mai ha decretato questo contro Tiro, la dispensatrice di corone, i cui mercanti erano príncipi, i cui negozianti erano dei nobili della terra? L'ha decretato il Signore degli eserciti, per offuscare l'orgoglio di ogni splendore, per avvilire tutti i grandi della terra. Percorri liberamente il tuo paese, come fa il Nilo, figlia di Tarsis! Non c'è piú giogo! Il Signore ha steso la sua mano sul mare, ha fatto tremare i regni, ha ordinato riguardo a *Canaan che siano distrutte le sue fortezze, e ha detto: «Tu non continuerai piú a far festa, o figlia di Sidone, vergine disonorata! Àlzati, passa nel paese di Chittim! Neppure là troverai riposo». Ecco il paese dei *Caldei, di questo popolo che già non esisteva, il paese che l'Assiro assegnò a questi abitatori del deserto. Essi innalzano le loro torri d'assedio, distruggono i palazzi di Tiro, ne fanno un monte di rovine. Urlate, o navi di Tarsis, perché la vostra fortezza è distrutta. In quel giorno, Tiro cadrà nell'oblio per settant'anni, per la durata della vita di un re. Dopo settant'anni, avverrà di Tiro ciò che dice la canzone della prostituta: «Prendi la cetra, va' attorno per la città, o prostituta dimenticata; suona bene, moltiplica i canti, perché qualcuno si ricordi di te». Dopo settant'anni, il Signore visiterà Tiro ed essa tornerà ai suoi guadagni; si prostituirà con tutti i regni del mondo sulla faccia della terra. Ma i suoi guadagni e i suoi salari impuri saranno consacrati al Signore; non saranno accumulati né riposti; poiché i suoi guadagni andranno a quelli che stanno in presenza delSignore, perché mangino, si sazino e si vestano d'abiti sontuosi.

Isaia 23:1-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Questo messaggio riguarda Tiro. «Lamentatevi, voi che navigate su grandi imbarcazioni: il porto di Tiro, vostro rifugio, è stato distrutto. L’avete saputo al ritorno dall’isola di Cipro. Ammutolite, abitanti della costa, mercanti di Sidone. Voi mandavate uomini sul mare a comprare e a vendere il grano che matura lungo le rive del Nilo. Eri diventata un mercato di tutti i popoli, o Sidone, fortezza sul mare! Ma ora vergognati, perché il mare si è messo a parlare e ha detto: “Non ho mai partorito nessuno, non ho mai allevato né figli né figlie”. Anche gli Egiziani resteranno scossi quando sapranno che Tiro è stata distrutta. Lamentatevi, abitanti della costa, arrivate fino a Tarsis. È questa la festosa città di Tiro costruita tanto tempo fa? È questa la città che mandava lontano i marinai a stabilire colonie? Tiro ha fondato nuovi regni. I suoi mercanti erano prìncipi e i suoi commercianti onorati in tutta la terra. Chi ha deciso la sua rovina? L’ha decisa il Signore dell'universo, per mettere fine alla sua potenza superba e per svergognare i suoi uomini tanto onorati. Coltiva la tua terra, Tiro, come il territorio del Nilo, ormai il tuo porto non esiste più. Il Signore ha steso la sua mano sul mare e ha fatto tremare regni: ha ordinato di distruggere le fortezze di Canaan. Abitanti di Sidone, avete finito di ottenere successi, la città è stata conquistata e il tuo popolo oppresso. Anche se fuggirete nell’isola di Cipro, nemmeno là sarete al sicuro. Guardate il paese dei Babilonesi: non esiste più. L’Assiria l’ha abbandonato alle bestie selvatiche; gli abitanti vi avevano innalzato torri, ora ne hanno demolito i palazzi: è stato ridotto a un cumulo di rovine. Lamentatevi, voi che navigate su grandi imbarcazioni, il vostro rifugio è stato distrutto». Allora Tiro sarà dimenticata per settant’anni: la vita di un re. Passati questi anni accadrà a Tiro quel che dice la canzone della prostituta: «Prendi la tua cetra, va in giro per la città, prostituta dimenticata! Suona con grande bravura, inventa nuove canzoni per farti ancora notare!». Ma passati i settant’anni, il Signore si muoverà a favore di Tiro, la riporterà ai suoi antichi guadagni ed essa ricomincerà i suoi commerci con tutti i regni della terra. Il denaro che riceverà con il commercio sarà consacrato al Signore. Non sarà messo da parte, ma sarà dato a quelli che servono il Signore, ed essi lo useranno per comprarsi cibo in abbondanza e vestiti lussuosi.

Isaia 23:1-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

URLATE, navi di Tarsis; perciocchè ella è guasta, per modo che non vi sarà più casa, e non vi si verrà più. Questo è apparito loro dal paese di Chittim. Tacete, abitanti dell'isola. I mercatanti di Sidon, quelli che fanno viaggi in sul mare, ti riempievano. E la sua entrata era la sementa del Nilo; la ricolta del fiume, portata sopra grandi acque; ed ella era il mercato delle nazioni. Sii confusa, Sidon; perciocchè il mare, la fortezza del mare, ha detto così: Io non partorisco, nè genero, nè cresco più giovani; non allevo più vergini. Quando il grido ne sarà pervenuto agli Egizi, saranno addolorati, secondo ciò che udiranno di Tiro. Passate in Tarsis, urlate, abitanti dell'isola. E questa la vostra città trionfante, la cui antichità è fin dal tempo antico? i suoi piedi la porteranno a dimorar come straniera in lontano paese. Chi ha preso questo consiglio contro a Tiro, la coronata, i cui mercatanti erano principi, e i cui negozianti erano i più onorati della terra? Il Signor degli eserciti ha preso questo consiglio, per abbatter vituperosamente l'alterezza di ogni nobiltà, per avvilire i più onorati della terra. Passa fuori del tuo paese, come un rivo, o figliuola di Tarsis; non vi è più cintura. Il Signore ha stesa la sua mano sopra il mare, egli ha fatti tremare i regni; egli ha dato comandamento contro a' Cananei, che si distruggano le fortezze di quella. Ed ha detto: Tu non continuerai più a trionfare, o vergine, figliuola di Sidon, che hai da essere oppressata; levati, passa in Chittim; ancora quivi non avrai riposo. Ecco il paese de' Caldei; questo popolo non era ancora, quando Assur fondò quello per coloro che dimoravano ne' deserti; essi aveano rizzate le sue torri, aveano alzati i suoi palazzi; e pure egli è stato messo in ruina. Urlate, navi di Tarsis; perciocchè la vostra fortezza è stata guasta. E in quel giorno avverrà che Tiro sarà dimenticata per settant'anni, secondo i giorni d'un re; ma, in capo di settant'anni Tiro avrà in bocca come una canzone di meretrice. Prendi la cetera, va' attorno alla città, o meretrice dimenticata; suona pur bene, canta pur forte, acciocchè altri si ricordi di te. E in capo di settant'anni, avverrà che il Signore visiterà Tiro, ed ella ritornerà al suo guadagno; e fornicherà, con tutti i regni del mondo, sopra la faccia della terra. Ma, alla fine, il suo traffico, e il suo guadagno, sarà consacrato al Signore; egli non sarà riposto, nè serrato; anzi la sua mercatanzia sarà per quelli che abitano nel cospetto del Signore, per mangiare a sazietà, e per esser coperti di vestimenti durabili.