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Isaia 13:1-22

Isaia 13:1-22 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Oracolo contro Babilonia, rivelato a Isaia, figlio di Amots. Sopra un nudo monte innalzate un vessillo, chiamateli a gran voce, fate segno con la mano, ed entrino nelle porte dei prìncipi! Io ho dato ordini a quelli che mi sono consacrati, ho chiamato i miei prodi, ministri della mia ira, quelli che esultano nella mia grandezza. Si ode sui monti un rumore di gente, come quello di un popolo immenso; il rumore di un tumulto di regni, di nazioni radunate: il SIGNORE degli eserciti passa in rivista l’esercito che va a combattere. Vengono da un paese lontano, dall’estremità dei cieli, il SIGNORE e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutto il paese. Urlate, poiché il giorno del SIGNORE è vicino; esso viene come una devastazione dell’Onnipotente. Perciò tutte le mani diventano fiacche, ogni cuore d’uomo viene meno. Sono colti da spavento, sono presi da spasimi e da doglie; si contorcono come donna che partorisce, si guardano l’un l’altro sbigottiti, le loro facce sono facce di fuoco. Ecco, il giorno del SIGNORE giunge: giorno crudele, d’indignazione e d’ira furente, che farà della terra un deserto e ne distruggerà i peccatori. Poiché le stelle e le costellazioni del cielo non faranno più brillare la loro luce; il sole si oscurerà mentre sorge, la luna non farà più risplendere il suo chiarore. Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità; farò cessare l’alterigia dei superbi e abbatterò l’arroganza dei tiranni. Renderò gli uomini più rari dell’oro fino, più rari dell’oro di Ofir. Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira furente. Allora, come gazzella inseguita, o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese. Chiunque sarà trovato sarà trafitto, chiunque sarà preso cadrà di spada. I loro bimbi saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saranno saccheggiate, le loro mogli saranno violentate. Ecco, io spingo contro di loro i Medi, i quali non fanno alcun caso dell’argento e non prendono alcun piacere nell’oro. I loro archi atterreranno i giovani ed essi non avranno pietà del frutto del seno: l’occhio loro non risparmierà i bambini. Babilonia, lo splendore dei regni, la superba bellezza dei Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando Dio le distrusse. Essa non sarà mai più abitata, di epoca in epoca nessuno vi si stabilirà più; l’Arabo non vi pianterà più la sua tenda, né i pastori vi faranno più riposare le loro greggi; ma vi riposeranno le bestie del deserto e le sue case saranno piene di gufi; vi faranno dimora gli struzzi, le capre selvatiche vi balleranno. Gli sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani selvatici nelle sue ville deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saranno prolungati.

Isaia 13:1-22 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Oracolo contro Babilonia, rivelato a Isaia, figlio di Amots. Sopra un nudo monte innalzate un vessillo, chiamateli a gran voce, fate segno con la mano, ed entrino nelle porte dei prìncipi! Io ho dato ordini a quelli che mi sono consacrati, ho chiamato i miei prodi, ministri della mia ira, quelli che esultano nella mia grandezza. Si ode sui monti un rumore di gente, come quello di un popolo immenso; il rumore di un tumulto di regni, di nazioni radunate: il SIGNORE degli eserciti passa in rivista l’esercito che va a combattere. Vengono da un paese lontano, dall’estremità dei cieli, il SIGNORE e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutto il paese. Urlate, poiché il giorno del SIGNORE è vicino; esso viene come una devastazione dell’Onnipotente. Perciò tutte le mani diventano fiacche, ogni cuore d’uomo viene meno. Sono colti da spavento, sono presi da spasimi e da doglie; si contorcono come donna che partorisce, si guardano l’un l’altro sbigottiti, le loro facce sono facce di fuoco. Ecco, il giorno del SIGNORE giunge: giorno crudele, d’indignazione e d’ira furente, che farà della terra un deserto e ne distruggerà i peccatori. Poiché le stelle e le costellazioni del cielo non faranno più brillare la loro luce; il sole si oscurerà mentre sorge, la luna non farà più risplendere il suo chiarore. Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro iniquità; farò cessare l’alterigia dei superbi e abbatterò l’arroganza dei tiranni. Renderò gli uomini più rari dell’oro fino, più rari dell’oro di Ofir. Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira furente. Allora, come gazzella inseguita, o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese. Chiunque sarà trovato sarà trafitto, chiunque sarà preso cadrà di spada. I loro bimbi saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saranno saccheggiate, le loro mogli saranno violentate. Ecco, io spingo contro di loro i Medi, i quali non fanno alcun caso dell’argento e non prendono alcun piacere nell’oro. I loro archi atterreranno i giovani ed essi non avranno pietà del frutto del seno: l’occhio loro non risparmierà i bambini. Babilonia, lo splendore dei regni, la superba bellezza dei Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando Dio le distrusse. Essa non sarà mai più abitata, di epoca in epoca nessuno vi si stabilirà più; l’Arabo non vi pianterà più la sua tenda, né i pastori vi faranno più riposare le loro greggi; ma vi riposeranno le bestie del deserto e le sue case saranno piene di gufi; vi faranno dimora gli struzzi, le capre selvatiche vi balleranno. Gli sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani selvatici nelle sue ville deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saranno prolungati.

Isaia 13:1-22 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Oracolo contro *Babilonia, rivelato a *Isaia, figlio di Amots. Sopra un nudo monte, innalzate un vessillo, chiamateli a gran voce, fate segno con la mano, ed entrino nelle porte dei príncipi! Io ho dato ordini a quelli che mi sono consacrati, ho chiamato i miei prodi, ministri della mia ira, quelli che esultano nella mia grandezza. Si ode sui monti un rumore di gente, come quello di un popolo immenso; il rumore di un tumulto di regni, di nazioni radunate: il Signore degli eserciti passa in rivista l'esercito che va a combattere. Vengono da un paese lontano, dall'estremità dei cieli, il Signore e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutto il paese. Urlate, poiché il *giorno del Signore è vicino; esso viene come una devastazione dell'Onnipotente. Perciò, tutte le mani diventano fiacche, ogni cuor d'uomo viene meno. Sono colti da spavento, sono presi da spasimi e da doglie; si contorcono come donna che partorisce, si guardano l'un l'altro sbigottiti, le loro facce sono facce di fuoco. Ecco il giorno del Signore giunge: giorno crudele, d'indignazione e d'ira furente, che farà della terra un deserto e ne distruggerà i peccatori. Poiché le stelle e le costellazioni del cielo non faranno piú brillare la loro luce; il sole si oscurerà mentre sorge, la luna non farà piú risplendere il suo chiarore. Io punirò il mondo per la sua malvagità e gli empi per la loro *iniquità; farò cessare l'alterigia dei superbi e abbatterò l'arroganza dei tiranni. Renderò gli uomini piú rari dell'oro fino, piú rari dell'oro di Ofir. Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l'indignazione del Signore degli eserciti, nel giorno della sua ira furente. Allora, come gazzella inseguita, o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese. Chiunque sarà trovato, sarà trafitto, chiunque sarà preso, cadrà di spada. I loro bimbi saranno schiacciati davanti ai loro occhi, le loro case saranno saccheggiate, le loro mogli saranno violentate. Ecco, io spingo contro di loro i Medi, i quali non fanno alcun caso dell'argento e non prendono alcun piacere nell'oro. I loro archi atterreranno i giovani ed essi non avranno pietà del frutto del seno: l'occhio loro non risparmierà i bambini. Babilonia, lo splendore dei regni, la superba bellezza dei *Caldei, sarà come *Sodoma e *Gomorra quando Dio le distrusse. Essa non sarà mai piú abitata, di epoca in epoca nessuno vi si stabilirà piú; l'Arabo non vi pianterà piú la sua tenda, né i pastori vi faranno piú riposare le loro greggi; ma vi riposeranno le bestie del deserto e le sue case saranno piene di gufi; vi faranno dimora gli struzzi, le capre selvatiche vi balleranno. Gli sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani selvatici nelle sue ville deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saranno prolungati.

Isaia 13:1-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Questo messaggio è per Babilonia; Dio lo ha comunicato a Isaia, figlio di Amoz. «In cima a una collina senz’alberi, innalzate una bandiera di guerra. Gridate e fate segno ai soldati di attaccare la città superba. Io ho chiamato i miei valorosi soldati, mi sono fedeli e conoscono la mia grandezza: essi saranno strumenti della mia ira». Sentite che frastuono sui monti: è il rumore di un popolo immenso, il rumore di nazioni e di regni. Il Signore dell'universo passa in rassegna le sue truppe prima della battaglia. Esse sono lo strumento della sua collera. Arrivano da lontano e da tutte le parti, al suo comando, per devastare l’intera regione. Urlate e lamentatevi! Il giorno del Signore è vicino, l’Onnipotente distruggerà ogni cosa. Tutti sentiranno venire meno il coraggio e le braccia diventare fiacche. Saranno atterriti e sopraffatti dal dolore, simile a quello che prova una partoriente. Si guarderanno in faccia e i loro volti diventeranno rossi di vergogna. Il giorno del Signore si avvicina implacabile. Giorno di paura, di ira e di furore: la terra sarà tutta un deserto, e saranno distrutti tutti i peccatori. Stelle e costellazioni smetteranno di brillare, il sole si farà oscuro fin dal mattino, e la luna non splenderà più. Il Signore dice: «Su tutta la terra punirò i malvagi per i loro molti peccati. Umilierò tutti i superbi, gli arroganti e i violenti. I superstiti saranno più rari dell'oro puro, più rari dell'oro di Ofir. Il giorno in cui manifesterò la mia ira farò tremare il cielo e scuoterò la terra», dice il Signore dell'universo. «Allora gli stranieri che vivono in Babilonia cercheranno rifugio tra la loro gente, correranno verso le proprie regioni e fuggiranno in disordine come gazzelle impaurite e come un gregge senza pastore. Chiunque verrà raggiunto sarà catturato e ucciso con la spada. I loro figli saranno sfracellati, le case saccheggiate e le loro donne violentate davanti ai loro occhi». Il Signore dice: «Ecco io spingo il popolo dei Medi ad attaccare Babilonia. I Medi non si lasciano corrompere né dall’argento né dall’oro. Uccideranno i giovani con le frecce degli archi. Non avranno compassione dei neonati né pietà per i bambini. Babilonia è il gioiello dei regni, l’orgoglio del suo popolo. Ma io, il Signore, distruggerò Babilonia come Sòdoma e Gomorra! Mai più nessuno l’abiterà. Nessun nomade vi pianterà la sua tenda, nessun pastore si fermerà a pascolare i greggi. Lì si raduneranno gli animali del deserto e i gufi vi costruiranno i loro nidi. Sarà abitata dagli struzzi, e capre selvatiche si aggireranno tra le sue rovine. Ululati di iene e di sciacalli risuoneranno nelle torri e nei palazzi sontuosi. Babilonia ha le ore contate il suo giorno è ormai vicino!».

Isaia 13:1-22 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Il carico di Babilonia, il quale Isaia figliuolo di Amos vide. LEVATE la bandiera sopra un alto monte, alzate la voce a coloro, scotete la mano, e dite che entrino nelle porte dei principi. Io ho data commissione a' miei deputati; ed anche, per eseguir l'ira mia, ho chiamati i miei uomini prodi, gli uomini trionfanti della mia altezza. Vi è un romore di moltitudine sopra i monti, simile a quello di un gran popolo; vi è un romore risonante de' regni delle nazioni adunate; il Signor degli eserciti rassegna l'esercito della gente di guerra. Il Signore e gli strumenti della sua indegnazione vengono di lontan paese, dall'estremità del cielo, per distrugger tutta la terra. Urlate; perciocchè il giorno del Signore è vicino; egli verrà come un guastamento fatto dall'Onnipotente. Perciò, tutte le mani diventeranno fiacche, ed ogni cuor d'uomo si struggerà. Ed essi saranno smarriti; tormenti e doglie li coglieranno; sentiranno dolori, come la donna che partorisce; saranno tutti sbigottiti, riguardandosi l'un l'altro; le lor facce saranno come facce divampate dalle fiamme. Ecco, il giorno del Signore viene, giorno crudele, e d'indegnazione, e d'ira accesa, per metter la terra in desolazione, e per distrugger da essa i suoi peccatori. Perciocchè le stelle dei cieli, e gli astri di quelli non faranno lucere la lor luce; il sole scurerà, quando si leverà; e la luna non farà risplendere la sua luce. Ed io, dice il Signore, punirò il mondo della sua malvagità, e gli empi della loro iniquità; e farò cessar l'alterezza de' superbi, ed abbatterò l'orgoglio de' violenti. Io farò che un uomo sarà più pregiato che oro fino, e una persona più che oro di Ofir. Perciò, io crollerò il cielo, e la terra tremerà, e sarà smossa dal suo luogo, per l'indegnazione del Signor degli eserciti, e per lo giorno dell'ardor dell'ira sua. Ed essi saranno come un cavriuolo cacciato, e come pecore che niuno accoglie; ciascuno si volterà verso il suo popolo, e ciascuno fuggirà al suo paese. Chiunque sarà trovato sarà trafitto, e chiunque si sarà aggiunto con loro caderà per la spada. E i lor fanciulletti saranno schiacciati davanti agli occhi loro; le lor case saranno rubate, e le lor mogli violate. Ecco, io eccito contro a loro i Medi, i quali non faranno stima alcuna dell'argento, e non vorranno oro. E con gli archi loro atterreranno i fanciulli, e non avranno pietà del frutto del ventre; e l'occhio loro non risparmierà i figlioletti. E Babilonia, la gloria de' regni, la magnificenza della superbia dei Caldei, sarà sovvertita, come Iddio sovvertì Sodoma e Gomorra. Ella non sarà giammai più in piè, nè sarà abitata per alcuna età, nè pur vi pianteranno gli Arabi i lor padiglioni, nè vi stabbieranno i pastori. Ma quivi giaceranno le fiere de' deserti; e le lor case saranno piene di gran serpenti, e l'ulule vi abiteranno, e vi salteranno i demoni. E i gufi canteranno nelle lor case grandi, e i dragoni ne'  lor palazzi di diletto. Or il tempo di essa viene, ed è vicino, e i suoi giorni non saran prolungati.