Lettera agli Ebrei 9:8-13
Lettera agli Ebrei 9:8-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Lo Spirito Santo voleva con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché restava ancora in piedi il primo tabernacolo. Questo è una figura per il tempo presente. I doni e i sacrifici offerti secondo quel sistema non possono, quanto alla coscienza, rendere perfetto colui che offre il culto, perché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo di una loro riforma. Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto, non fatto da mano d’uomo, cioè, non di questa creazione, è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna. Infatti, se il sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati li santificano, in modo da procurare la purezza della carne
Lettera agli Ebrei 9:8-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Lo Spirito Santo voleva con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché restava ancora in piedi il primo tabernacolo. Questo è una figura per il tempo presente. I doni e i sacrifici offerti secondo quel sistema non possono, quanto alla coscienza, rendere perfetto colui che offre il culto, perché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo di una loro riforma. Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri, egli, attraverso un tabernacolo piú grande e piú perfetto, non fatto da mano d'uomo, cioè, non di questa creazione, è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Cosí ci ha acquistato una redenzione eterna. Infatti, se il sangue di capri, di tori e la cenere di una giovenca sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano, in modo da procurar la purezza della carne
Lettera agli Ebrei 9:8-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
A questo modo lo *Spirito Santo fa capire che, fino a quando rimane la prima tenda, non è ancora aperta la strada verso il vero santuario. Infatti la prima tenda è solo un’immagine di ciò che avviene ora. Quei doni e quei sacrifici di animali offerti a Dio non possono rendere perfetto il cuore di chi li offre. Sono soltanto cibi, bevande, cerimonie di purificazione…: tutte regole umane valide fino a quando Dio non le riforma. *Cristo, invece, è venuto come sommo sacerdote della realtà definitiva. Egli è entrato in una tenda più grande e perfetta non costruita dagli uomini e non appartenente a questo mondo. Di lì Cristo è passato una volta per sempre nel vero santuario, dove non ha offerto il sangue di capri e di vitelli, ma ci ha liberati per sempre dai nostri peccati, offrendo il suo sangue per noi. Infatti il sangue di capri e di tori e la cenere di una vitella bruciata purificano i sacerdoti dalle impurità materiali e li rendono adatti a celebrare i riti
Lettera agli Ebrei 9:8-13 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Lo Spirito Santo dichiarava con questo: che la via del santuario non era ancora manifestata, mentre il primo tabernacolo ancora sussisteva. Il quale è una figura corrispondente al tempo presente, durante il quale si offeriscono doni e sacrificii, che non possono appieno purificare, quanto è alla coscienza, colui che fa il servigio divino; essendo cose, che consistono solo in cibi, e bevande, e in varii lavamenti, ed ordinamenti per la carne; imposte fino al tempo della riforma. Ma Cristo, sommo sacerdote de' futuri beni, essendo venuto, per mezzo del tabernacolo che è maggiore e più perfetto, non fatto con mano, cioè non di questa creazione; e non per sangue di becchi e di vitelli; ma per lo suo proprio sangue, è entrato una volta nel santuario, avendo acquistata una redenzione eterna. Perciocchè, se il sangue de' tori e de' becchi, e la cenere della giovenca, sparsa sopra i contaminati, santifica alla purità della carne