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Lettera agli Ebrei 8:1-13

Lettera agli Ebrei 8:1-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Ora, il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: abbiamo un sommo sacerdote tale che si è seduto alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo, che il Signore, e non un uomo, ha eretto. Infatti, ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; è perciò necessario che anche questo sommo sacerdote abbia qualcosa da offrire. Ora, se fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono coloro che offrono i doni secondo la legge. Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come fu detto da Dio a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte». Ora però egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore è il patto fondato su migliori promesse, del quale egli è mediatore. Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo. Infatti Dio, biasimando il popolo, dice: «Ecco, i giorni vengono», dice il Signore, «che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto; non come il patto che feci con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese d’Egitto; perché essi non hanno perseverato nel mio patto, e io, a mia volta, non mi sono curato di loro», dice il Signore. Questo è il patto che farò con la casa d’Israele dopo quei giorni», dice il Signore: «io metterò le mie leggi nelle loro menti, le scriverò sui loro cuori, e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Nessuno istruirà più il proprio concittadino e nessuno il proprio fratello, dicendo: “Conosci il Signore!” Perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro. Perché avrò misericordia delle loro iniquità e non mi ricorderò più dei loro peccati». Dicendo «un nuovo patto», egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è prossimo a scomparire.

Lettera agli Ebrei 8:1-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Ora, il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: abbiamo un sommo sacerdote tale che si è seduto alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del *santuario e del vero *tabernacolo, che il Signore, e non un uomo, ha eretto. Infatti, ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; è perciò necessario che anche questo sommo sacerdote abbia qualcosa da offrire. Ora, se fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure *sacerdote, poiché vi sono coloro che offrono i doni secondo la legge. Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a *Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte». Ora però egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore è il patto fondato su migliori promesse, del quale egli è mediatore. Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo. Infatti Dio, biasimando il popolo, dice: «Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la casa d'*Israele e con la casa di *Giuda, un patto nuovo; non come il patto che feci con i loro padri nel giorno in cui li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto; perché essi non hanno perseverato nel mio patto, e io, a mia volta, non mi sono curato di loro, dice il Signore. Questo è il patto che farò con la casa d'Israele dopo quei giorni, dice il Signore: io metterò le mie leggi nelle loro menti, le scriverò sui loro cuori; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Nessuno istruirà piú il proprio concittadino e nessuno il proprio fratello, dicendo: “Conosci il Signore!” Perché tutti mi conosceranno, dal piú piccolo al piú grande di loro. Perché avrò misericordia delle loro *iniquità e non mi ricorderò piú dei loro peccati». Dicendo: «Un nuovo patto», egli ha dichiarato antico il primo. Ora, quel che diventa antico e invecchia è prossimo a scomparire.

Lettera agli Ebrei 8:1-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il punto più importante di quel che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un *sommo sacerdote così grande, che si è posto accanto a Dio, che regna nei cieli. Egli svolge la sua funzione nel *santuario vero costruito dal Signore, non nella tenda dell’*alleanza costruita dagli uomini. Ogni sommo sacerdote è scelto per offrire doni e sacrifici: anche il nostro, quindi, deve avere qualcosa da offrire. Se fosse sulla terra, Gesù non sarebbe nemmeno sacerdote, poiché vi sono già sacerdoti che offrono i doni stabiliti dalla *legge di Mosè. La funzione di questi sacerdoti, tuttavia, è soltanto una copia e un’ombra di quello che avviene in cielo. Vale anche per loro ciò che Dio disse a Mosè quando stava per costruire la tenda dell'alleanza: Cerca di fare ogni cosa simile al modello che ti è stato mostrato sul monte. Ma ora Gesù è incaricato di una funzione nuova e più grande: quella di essere mediatore di un’alleanza molto migliore, fondata su migliori promesse. Infatti, se la prima alleanza fosse stata perfetta, non sarebbe stato necessario sostituirla con un’altra. Ma Dio, rimproverando il suo popolo, dice nella Bibbia: Verranno giorni, — dice il Signore, — quando io concluderò una nuova alleanza con il popolo d'Israele e con il popolo di Giuda. Questa alleanza non sarà come quella che ho fatto con i loro antenati, quando li ho presi per mano per farli uscire dall’Egitto. Essi non sono stati fedeli a quella alleanza: perciò non mi sono più curato di loro, — dice il Signore. — Questa è la nuova alleanza che io concluderò con il popolo d'Israele dopo quei giorni — dice il Signore: — io metterò le mie leggi nella loro mente, le scriverò nel loro cuore; io sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo. Nessuno dovrà più insegnare agli altri, nessuno dovrà più dire al fratello: «Cerca di conoscere il Signore!». Perché tutti mi conosceranno dal più piccolo fino al più grande. Io perdonerò le loro colpe, e non mi ricorderò più dei loro peccati. Così Dio parla di un’alleanza nuova, e perciò dichiara superata l’alleanza precedente. E quando una cosa è antica e invecchiata, le manca poco a scomparire.

Lettera agli Ebrei 8:1-13 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ORA, fra le cose suddette, il principal capo è: che noi abbiamo un sommo sacerdote, il qual si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà, ne' cieli; ministro del santuario, e del vero tabernacolo, il quale il Signore ha piantato, e non un uomo. Perciocchè ogni sommo sacerdote è costituito per offerir doni, e sacrificii; laonde è necessario che costui ancora abbia qualche cosa da offerire. Ora, se egli fosse sopra la terra, non sarebbe neppure sacerdote, essendovi ancora i sacerdoti che offeriscon le offerte secondo la legge; i quali servono alla rappresentazione ed all'ombra delle cose celesti; siccome fu da Dio detto a Mosè, che dovea compiutamente fabbricare il tabernacolo: Ora, guarda, diss'egli, che tu faccia ogni cosa secondo la forma, che ti è stata mostrata sul monte. Ma ora Cristo ha ottenuto un tanto più eccellente ministerio, quanto egli è mediatore d'un patto migliore, fermato in su migliori promesse. Poichè, se quel primo fosse stato senza difetto, non si sarebbe cercato luogo ad un secondo. Perciocchè Iddio, querelandosi di loro, dice: Ecco, i giorni vengono, dice il Signore, ch'io fermerò con la casa d'Israele, e con la casa di Giuda, un patto nuovo. Non secondo il patto ch'io feci co' padri loro, nel giorno ch'io li presi per la mano, per trarli fuor del paese di Egitto; poichè essi non hanno perseverato nel mio patto; onde io li ho rigettati, dice il Signore. Perciocchè questo sarà il patto ch'io farò con la casa d'Israele, dopo que' giorni, dice il Signore: Io porrò le mie leggi nella mente loro, e le scriverò sopra i lor cuori; e sarò loro Dio, ed essi mi saranno popolo. E non insegneranno ciascuno il suo prossimo, e ciascuno il suo fratello, dicendo: Conosci il Signore; perciocchè tutti mi conosceranno, dal minore al maggior di loro. Perciocchè io perdonerò loro le loro iniquità, e non mi ricorderò più de' lor peccati, e de' lor misfatti. Dicendo un nuovo patto, egli ha anticato il primiero; or quello ch'è anticato, ed invecchia, è vicino ad essere annullato.