Genesi 50:17-20
Genesi 50:17-20 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
“Dite a Giuseppe: perdona, ti prego, la cattiveria e il peccato dei tuoi fratelli”. Ora anche noi ti supplichiamo: perdona a noi, servitori del Dio di tuo padre, il nostro peccato». Quando gli riferirono queste parole Giuseppe si mise a piangere. Poi i fratelli di Giuseppe andarono personalmente da lui, gli si inchinarono davanti, faccia a terra, e dissero: — Eccoci tuoi schiavi! Ma Giuseppe rispose loro: — Non abbiate paura! Io non sono Dio, non posso giudicarvi. Volevate farmi del male, ma come oggi si vede, Dio ha voluto trasformare il male in bene per salvare la vita a un popolo numeroso.
Genesi 50:17-20 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
“Dite così a Giuseppe: ‘Perdona ora ai tuoi fratelli il loro misfatto e il loro peccato; perché ti hanno fatto del male’”. Ti prego, perdona dunque ora il misfatto dei servi del Dio di tuo padre!» Giuseppe, quando gli parlarono così, pianse. I suoi fratelli vennero anch’essi, s’inchinarono ai suoi piedi e dissero: «Ecco, siamo tuoi servi». Giuseppe disse loro: «Non temete. Sono io forse al posto di Dio? Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso.
Genesi 50:17-20 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
“Dite cosí a Giuseppe: Perdona ora ai tuoi fratelli il loro misfatto e il loro peccato; perché ti hanno fatto del male”. Ti prego, perdona dunque ora il misfatto dei servi del Dio di tuo padre!» Giuseppe, quando gli parlarono cosí, pianse. I suoi fratelli vennero anch'essi, si inchinarono ai suoi piedi e dissero: «Ecco, siamo tuoi servi». Giuseppe disse loro: «Non temete. Sono io forse al posto di Dio? Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene per compiere quello che oggi avviene: per conservare in vita un popolo numeroso.
Genesi 50:17-20 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Dite così a Giuseppe: Perdona, ti prego, ora a' tuoi fratelli il lor misfatto, e il lor peccato; conciossiachè essi ti abbiano fatto del male. Deh! perdona dunque ora a' servitori dell'Iddio di tuo padre il lor misfatto. E Giuseppe pianse, quando coloro gli parlarono. I suoi fratelli andarono eziandio a lui; e, gittatisi in terra davanti a lui, gli dissero: Eccociti per servi. Ma Giuseppe disse loro: Non temiate; perciocchè, sono io in luogo di Dio? Voi certo avevate pensato del male contro a me; ma Iddio ha pensato di convertir quel male in bene, per far ciò che oggi appare, per conservare in vita una gran gente.