Genesi 47:1-12
Genesi 47:1-12 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Giuseppe andò a informare il faraone e gli disse: «Mio padre e i miei fratelli, con le loro greggi, con i loro armenti e con tutto quello che hanno, sono venuti dal paese di Canaan; ecco, sono nella terra di Goscen». Poi prese cinque uomini tra i suoi fratelli e li presentò al faraone. Il faraone disse ai fratelli di Giuseppe: «Qual è la vostra occupazione?» Essi risposero al faraone: «I tuoi servi sono pastori, come lo furono i nostri padri». Poi dissero al faraone: «Siamo venuti ad abitare in questo paese, perché nel paese di Canaan non ci sono pascoli per le greggi dei tuoi servi; poiché la carestia è grave, permetti ora che i tuoi servi abitino nella terra di Goscen». Il faraone parlò a Giuseppe dicendo: «Tuo padre e i tuoi fratelli sono venuti da te; il paese d’Egitto sta davanti a te. Fa’ abitare tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese; risiedano pure nella terra di Goscen. Se conosci tra di loro degli uomini capaci, falli sovraintendenti del mio bestiame». Poi Giuseppe fece venire Giacobbe, suo padre, dal faraone e glielo presentò. E Giacobbe benedisse il faraone. Il faraone disse a Giacobbe: «Quanti sono gli anni della tua vita?» Giacobbe rispose al faraone: «Gli anni della mia vita nomade sono centotrenta. I miei anni sono stati pochi e travagliati e non hanno raggiunto il numero degli anni dei miei padri, al tempo della loro vita nomade». Giacobbe benedisse ancora il faraone e si ritirò dalla sua presenza. Giuseppe fece abitare suo padre e i suoi fratelli, diede loro una proprietà nel paese d’Egitto, nella parte migliore del paese, nel territorio di Ramses, come il faraone aveva ordinato. Giuseppe fornì pane a suo padre, ai suoi fratelli e a tutta la famiglia di suo padre, secondo il numero dei figli.
Genesi 47:1-12 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
*Giuseppe andò a informare il *faraone e gli disse: «Mio padre e i miei fratelli con le loro greggi, con i loro armenti e con tutto quello che hanno, sono venuti dal paese di *Canaan; ecco, sono nella terra di Goscen». Poi prese cinque uomini tra i suoi fratelli e li presentò al faraone. Il faraone disse ai fratelli di Giuseppe: «Qual è la vostra occupazione?» Essi risposero al faraone: «I tuoi servi sono pastori, come lo furono i nostri padri». Poi dissero al faraone: «Siamo venuti ad abitare in questo paese, perché nel paese di Canaan non ci sono pascoli per le greggi dei tuoi servi; poiché la carestia è grave, permetti ora che i tuoi servi abitino nella terra di Goscen». Il faraone parlò a Giuseppe, dicendo: «Tuo padre e i tuoi fratelli sono venuti da te; il paese d'Egitto sta davanti a te; fa' abitare tuo padre e i tuoi fratelli nella parte migliore del paese; risiedano pure nella terra di Goscen. Se conosci tra di loro degli uomini capaci, falli sovraintendenti del mio bestiame». Poi Giuseppe fece venire *Giacobbe, suo padre, dal faraone e glielo presentò. E Giacobbe benedisse il faraone. Il faraone disse a Giacobbe: «Quanti sono gli anni della tua vita?» Giacobbe rispose al faraone: «Gli anni della mia vita nomade sono centotrenta. I miei anni sono stati pochi e travagliati e non hanno raggiunto il numero degli anni dei miei padri, al tempo della loro vita nomade». Giacobbe benedisse ancora il faraone e si ritirò dalla sua presenza. Giuseppe fece abitare suo padre e i suoi fratelli, diede loro una proprietà nel paese d'Egitto, nella parte migliore del paese, nel territorio di Ramses, come il faraone aveva ordinato. Giuseppe forní pane a suo padre, ai suoi fratelli e a tutta la famiglia di suo padre, secondo il numero dei figli.
Genesi 47:1-12 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Giuseppe andò dal faraone per informarlo e gli disse: «Maestà, mio padre e i miei fratelli sono giunti qui dalla terra di Canaan con pecore, capre, bovini e tutti i loro averi. Ora si trovano nella regione di Gosen». Aveva preso con sé cinque dei suoi fratelli. Li presentò al faraone che chiese loro: — Qual è il vostro mestiere? — Maestà! — essi risposero. — Noi, tuoi servitori, come i nostri padri siamo sempre stati pastori. E aggiunsero: — La carestia è così grande nella terra di Canaan che non c’è più pascolo per i nostri greggi. Perciò siamo venuti qui e ci siamo fermati nella regione di Gosen. Dacci il permesso di potervi restare. Il faraone disse a Giuseppe: — Tuo padre e i tuoi fratelli sono venuti qui da te. Hai a tua disposizione l’intero Egitto: falli abitare nella regione migliore! Restino pure in Gosen. E se pensi che fra di essi vi sono uomini competenti, mettili come responsabili del mio bestiame. Poi Giuseppe condusse dal faraone suo padre Giacobbe e glielo presentò. Giacobbe salutò e benedisse il faraone, che gli chiese: — Quanti anni hai? — Da centotrent’anni vivo errando da un paese all’altro — rispose Giacobbe. — È stata una vita molto dura, ma a me sembra breve al confronto con quella dei miei padri, vissuti anch’essi come nomadi. Poi, con parole di saluto e di benedizione si congedò dal faraone. Giuseppe eseguì l’ordine del faraone. Fece abitare suo padre e i suoi fratelli in Egitto. Diede loro una proprietà nella regione migliore, quella di Ramses. Si preoccupò anche di fornirli di viveri in proporzione al loro numero.
Genesi 47:1-12 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
GIUSEPPE adunque venne, e rapportò e disse a Faraone: Mio padre, e i miei fratelli, con le lor gregge, e co' loro armenti, e con tutto ciò che hanno, son venuti dal paese di Canaan; ed ecco, sono nella contrada di Gosen. Prese eziandio una parte de' suoi fratelli, cioè cinque, e li presentò davanti a Faraone. E Faraone disse a' fratelli di Giuseppe: Qual'è il vostro mestiere? Ed essi dissero a Faraone: I tuoi servitori son pastori di gregge, come anche furono i nostri padri. Poi dissero a Faraone: Noi siam venuti per dimorare in questo paese; perciocchè non vi è pastura per le gregge de' tuoi servitori nel paese di Canaan, conciossiachè la fame vi sia grave; deh! permetti ora che i tuoi servitori dimorino nella contrada di Gosen. E Faraone disse a Giuseppe: Poichè tuo padre, e i tuoi fratelli, son venuti a te; il paese di Egitto è al tuo comando; fa' abitar tuo padre, e i tuoi fratelli, nel meglio del paese; dimorino pur nella contrada di Gosen, e se tu conosci che fra loro vi sieno degli uomini di valore, costituiscili governatori del mio bestiame. Poi Giuseppe menò Giacobbe, suo padre, a Faraone, e gliel presentò. E Giacobbe benedisse Faraone. E Faraone disse a Giacobbe: Quanti anni hai? E Giacobbe rispose a Faraone: Il tempo degli anni de' miei pellegrinaggi è centrent'anni; il tempo degli anni della mia vita è stato corto, e malvagio, e non è giunto al tempo degli anni della vita de' miei padri, ne' quali andarono peregrinando. Poi Giacobbe, salutato Faraone, se ne uscì fuori dal suo cospetto. E Giuseppe diede a suo padre, e ai suoi fratelli, stanza e possessione nel paese di Egitto, nel meglio del paese, nella contrada di Rameses, come Faraone avea comandato. E Giuseppe sostentò suo padre, e i suoi fratelli, e tutta la casa di suo padre, provvedendo loro di pane, secondo le bocche delle lor famiglie.