Genesi 45:8-15
Genesi 45:8-15 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio. Egli mi ha stabilito come padre del faraone, signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d’Egitto. Affrettatevi a risalire da mio padre e ditegli: “Così dice tuo figlio Giuseppe: ‘Dio mi ha stabilito signore di tutto l’Egitto; scendi da me, non tardare. Tu abiterai nel paese di Goscen e sarai vicino a me: tu e i tuoi figli, i figli dei tuoi figli, le tue greggi, i tuoi armenti e tutto quello che possiedi. Qui io ti sostenterò (perché ci saranno ancora cinque anni di carestia), affinché tu non sia ridotto in miseria: tu, la tua famiglia e tutto quello che possiedi’”. Ecco, voi vedete con i vostri occhi, e mio fratello Beniamino vede con i suoi occhi, che è proprio la mia bocca quella che vi parla. Raccontate dunque a mio padre tutta la mia gloria in Egitto e tutto quello che avete visto; e fate che mio padre scenda presto qua». Poi si gettò al collo di Beniamino, suo fratello, e pianse; e Beniamino pianse sul collo di lui. Baciò pure tutti i suoi fratelli, piangendo. Dopo questo, i suoi fratelli si misero a parlare con lui.
Genesi 45:8-15 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio. Egli mi ha stabilito come padre del faraone, signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d'Egitto. Affrettatevi a risalire da mio padre e ditegli: “Cosí dice tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha stabilito signore di tutto l'Egitto; scendi da me, non tardare; tu abiterai nel paese di Goscen e sarai vicino a me: tu e i tuoi figli, i figli dei tuoi figli, le tue greggi, i tuoi armenti e tutto quello che possiedi. Qui io ti sostenterò (perché ci saranno ancora cinque anni di carestia), affinché tu non sia ridotto in miseria: tu, la tua famiglia e tutto quello che possiedi''. Ecco, voi vedete con i vostri occhi, e mio fratello *Beniamino vede con i suoi occhi, che è proprio la mia bocca quella che vi parla. Raccontate dunque a mio padre tutta la mia gloria in Egitto e tutto quello che avete visto; e fate che mio padre scenda presto qua». Poi si gettò al collo di Beniamino, suo fratello, e pianse; e Beniamino pianse sul collo di lui. Baciò pure tutti i suoi fratelli, piangendo. Dopo questo, i suoi fratelli si misero a parlare con lui.
Genesi 45:8-15 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Dunque: non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio. Ed è sempre lui che ha fatto di me il più potente ministro del faraone, responsabile della sua corte e governatore dell'intero Egitto. «Presto dunque, ritornate da mio padre e ditegli: Ecco quel che ti manda a dire Giuseppe, tuo figlio: Dio mi ha costituito padrone dell'intero Egitto. Vieni da me. Non tardare. Ti stabilirai nella regione di Gosen e così sarai vicino a me, tu, i tuoi figli e i tuoi nipoti, con i tuoi greggi, i tuoi armenti e tutto quel che possiedi. Lì io rifornirò di viveri te, la tua famiglia e i tuoi greggi. Vi saranno ancora cinque anni di carestia, ma a voi non mancherà nulla! «Voi stessi — aggiunse Giuseppe — con i vostri propri occhi potete costatare che sono proprio io, e non un altro, che vi parla. E mio fratello Beniamino è in grado di confermarlo. «Raccontate dunque a mio padre tutto quel che avete visto e ditegli quale posto di grande prestigio io occupo in Egitto! Poi datevi da fare per fare venire qui mio padre al più presto». Giuseppe gettò le braccia al collo di suo fratello Beniamino e i due piansero insieme abbracciandosi. Poi, sempre piangendo, Giuseppe abbracciò anche gli altri. A questo punto i suoi fratelli riuscirono a parlare con lui.
Genesi 45:8-15 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ora dunque, non voi mi avete mandato qua, anzi Iddio; ed egli mi ha costituito per padre a Faraone, e per padrone sopra tutta la sua casa, e rettore in tutto il paese di Egitto. Ritornatevene prestamente a mio padre, e ditegli: Così dice il tuo figliuolo Giuseppe: Iddio mi ha costituito rettor di tutto l'Egitto; scendi a me, non restare. E tu dimorerai nella contrada di Gosen, e sarai presso di me, tu, e i tuoi figliuolo, e i figliuoli de'tuoi figliuoli e le tue gregge, e i tuoi armenti, e tutto ciò ch'è tuo. E io ti sostenterò quivi, perciocchè vi saranno ancora cinque anni di fame; accioccè talora tu non sofferi necessità, tu, e la tua famiglia, e tutto ciò ch'è tuo. Ed ecco, gli occhi vostri veggono, gli occhi del mio fratello Beniamino anch'essi veggono, che la mia bocca è quella che vi parla. Rapportate adunque a mio pardre tutta la gloria, nella quale io sono in Egitto, e tutto ciò che voi avete veduto; e fate prestamente venir qua mio padre. Poi, gittatosi al collo di Beniamino, suo fratello, pianse; Beniamino altresì pianse sopra il collo di esso. Baciò ancora tutti i suoi fratelli, e pianse sopra loro. E, dopo questo, i suoi fratelli parlarono con lui.