Logo YouVersion
Icona Cerca

Genesi 37:26-36

Genesi 37:26-36 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Giuda disse ai suoi fratelli: «Che ci guadagneremo a uccidere nostro fratello e a nascondere il suo sangue? Su, vendiamolo agli Ismaeliti e non lo colpisca la nostra mano, perché è nostro fratello, nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto. Come quei mercanti madianiti passavano, essi tirarono su Giuseppe, lo fecero salire dalla cisterna, e lo vendettero per venti sicli d’argento a quegli Ismaeliti. Questi condussero Giuseppe in Egitto. Ruben tornò alla cisterna; ed ecco, Giuseppe non era più nella cisterna. Allora egli si stracciò le vesti, tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c’è più, e io, dove andrò?» Essi presero la veste di Giuseppe, scannarono un becco e intinsero la veste nel sangue. Poi mandarono uno a portare al padre loro la veste lunga con le maniche e gli fecero dire: «Abbiamo trovato questa veste; vedi tu se è quella di tuo figlio o no». Egli la riconobbe e disse: «È la veste di mio figlio. Una bestia feroce l’ha divorato; certamente Giuseppe è stato sbranato». Allora Giacobbe si stracciò le vesti, si vestì di sacco e fece cordoglio di suo figlio per molti giorni. Tutti i suoi figli e tutte le sue figlie vennero a consolarlo; ma egli rifiutò di essere consolato, e disse: «Io scenderò con cordoglio da mio figlio, nel soggiorno dei morti». E suo padre lo pianse. Intanto quei Madianiti vendettero Giuseppe in Egitto a Potifar, ufficiale del faraone, capitano delle guardie.

Genesi 37:26-36 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

*Giuda disse ai suoi fratelli: «Che ci guadagneremo a uccidere nostro fratello e a nascondere il suo sangue? Su, vendiamolo agl'Ismaeliti e non lo colpisca la nostra mano, perché è nostro fratello, nostra carne». I suoi fratelli gli diedero ascolto. Come quei mercanti madianiti passavano, essi tirarono su Giuseppe, lo fecero salire dalla cisterna, e lo vendettero per venti *sicli d'argento a quegl'Ismaeliti. Questi condussero Giuseppe in Egitto. Ruben tornò alla cisterna; ed ecco, Giuseppe non era piú nella cisterna. Allora egli si stracciò le vesti, tornò dai suoi fratelli e disse: «Il ragazzo non c'è piú, e io, dove andrò?» Essi presero la veste di Giuseppe, scannarono un becco e intinsero la veste nel sangue. Poi mandarono uno a portare al padre loro la veste lunga con le maniche e gli fecero dire: «Abbiamo trovato questa veste; vedi tu se è quella di tuo figlio, o no». Egli la riconobbe e disse: «È la veste di mio figlio. Una bestia feroce l'ha divorato; certamente Giuseppe è stato sbranato». Allora Giacobbe si stracciò le vesti, si vestí di sacco, e fece cordoglio di suo figlio per molti giorni. Tutti i suoi figli e tutte le sue figlie vennero a consolarlo; ma egli rifiutò di essere consolato, e disse: «Io scenderò con cordoglio da mio figlio, nel *soggiorno dei morti». E suo padre lo pianse. Intanto quei Madianiti vendettero Giuseppe in Egitto a Potifar, ufficiale del *faraone, capitano delle guardie.

Genesi 37:26-36 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Giuda disse ai suoi fratelli: «Che guadagno c’è a uccidere nostro fratello e a nascondere questo delitto? Invece di fargli del male, vendiamolo a questi Ismaeliti; dopotutto egli fa parte della nostra famiglia, è nostro fratello!». I suoi fratelli furono d'accordo. Così quando quei mercanti madianiti passarono di lì, fecero uscire Giuseppe dalla cisterna e glielo vendettero per venti pezzi d'argento. E quelli lo portarono in Egitto. Quando Ruben tornò alla cisterna non vi trovò più Giuseppe. Allora, disperato, si stracciò le vesti, tornò dai suoi fratelli e gridò: Il ragazzo non c’è più! Che cosa farò io adesso? Allora scannarono un capretto, presero la veste di Giuseppe e la bagnarono nel sangue. Poi la mandarono al loro padre con questo messaggio: «Abbiamo trovato questa veste: osservala bene e vedi se è quella di tuo figlio». Egli la riconobbe e gridò: «È proprio la veste di mio figlio! Una belva feroce l’avrà ucciso! Giuseppe è stato sbranato!». Disperato, Giacobbe si stracciò le vesti, prese il lutto e pianse per suo figlio molti giorni. Gli altri figli e le figlie tentarono di consolarlo, ma egli non volle lasciarsi confortare. Diceva: «Rimarrò in lutto finché morirò, fino a quando raggiungerò mio figlio nel mondo dei morti», e continuò a piangere. I Madianiti intanto, dopo aver portato Giuseppe in Egitto, lo vendettero a Potifàr, l’uomo di fiducia del faraone e capo delle sue guardie.

Genesi 37:26-36 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

E Giuda disse a' suoi fratelli: Che guadagno faremo, quando avremo ucciso il nostro fratello, ed avremo occultato il suo sangue? Venite, vendiamolo a costesti Ismaeliti, e non mettiamogli la mano addosso; perciocchè egli è nostro fratello, nostra carne. E i suoi fratelli gli acconsentirono. E come que' mercatanti Madianiti passavano, essi trassero e fecero salir Giuseppe fuor di quella fossa, e per venti sicli d'argento lo vendettero a quegl'Ismaeliti; ed essi lo menarono in Egitto. Or Ruben tornò alla fossa, ed ecco, Giuseppe non v'era più; ed egli stracciò i suoi vestimenti. E tornò a' suoi fratelli, e disse: Il fanciullo non si trova; ed io, dove andrò io? Ed essi presero la giubba di Giuseppe; e scannarono un becco, e tinsero quella col sangue. E mandarono a portar quella giubba vergata al padre loro, ed a dirgli: Noi abbiam trovata questa giubba: riconosci ora se è la giubba del tuo figliuolo, o no. Ed egli la riconobbe, e disse: Questa è la giubba del mio figliuolo; una mala bestia l'ha divorato; Giuseppe per certo è stato lacerato. E Giacobbe stracciò i suoi vestimenti, e si mise un sacco sopra i lombi, e fece cordoglio del suo figliuolo per molti giorni. E tutti i suoi figliuoli, e tutte le sue figliuole, si levarono per consolarlo; ma egli rifiutò di esser consolato, e disse: Certo io scenderò con cordoglio al mio figliuolo nel sepolcro. E suo padre lo pianse. E que' Madianiti, menato Giuseppe in Egitto, lo vendettero a Potifarre, Eunuco di Faraone, Capitan delle guardie.