Lettera ai Galati 4:1-20
Lettera ai Galati 4:1-20 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Io dico: finché l’erede è minorenne, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto; ma è sotto tutori e amministratori fino al tempo prestabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo bambini, eravamo tenuti in schiavitù dagli elementi del mondo; ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «Abbà, Padre». Così tu non sei più servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio. In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi; ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, di cui volete rendervi schiavi di nuovo? Voi osservate giorni, mesi, stagioni e anni! Io temo di essermi affaticato invano per voi. Siate come sono io, fratelli, ve ne prego, perché anch’io sono come voi. Voi non mi faceste torto alcuno; anzi sapete bene che fu a motivo di una malattia che vi evangelizzai la prima volta; e quella che nella mia carne era per voi una prova, non la disprezzaste né vi fece ribrezzo; al contrario mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù stesso. Dove sono dunque le vostre manifestazioni di gioia? Poiché vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati. Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? Costoro sono zelanti per voi, ma non per fini onesti; anzi vogliono staccarvi da noi affinché il vostro zelo si volga a loro. Ora è una buona cosa essere in ogni tempo oggetto dello zelo altrui nel bene, e non solo quando sono presente tra di voi. Figli miei, per i quali sono di nuovo in doglie finché Cristo sia formato in voi, oh, come vorrei essere ora presente tra di voi e cambiare tono, perché sono perplesso a vostro riguardo!
Lettera ai Galati 4:1-20 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Io dico: finché l'erede è minorenne, non differisce in nulla dal servo, benché sia padrone di tutto; ma è sotto tutori e amministratori fino al tempo prestabilito dal padre. Cosí anche noi, quando eravamo bambini, eravamo tenuti in schiavitú dagli elementi del mondo; ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l'adozione. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: «*Abbà, Padre». Cosí tu non sei piú servo, ma figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio. In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi; ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi, di cui volete rendervi schiavi di nuovo? Voi osservate giorni, mesi, stagioni e anni! Io temo di essermi affaticato invano per voi. Siate come sono io, fratelli, ve ne prego, perché anch'io sono come voi. Voi non mi faceste torto alcuno; anzi sapete bene che fu a motivo di una malattia che vi evangelizzai la prima volta; e quella mia infermità, che era per voi una prova, voi non la disprezzaste né vi fece ribrezzo; al contrario mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesú stesso. Dove sono dunque le vostre manifestazioni di gioia? Poiché vi rendo testimonianza che, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi e me li avreste dati. Sono dunque diventato vostro nemico dicendovi la verità? Costoro sono zelanti per voi, ma non per fini onesti; anzi vogliono staccarvi da noi affinché il vostro zelo si volga a loro. Ora è una buona cosa essere in ogni tempo oggetto dello zelo altrui nel bene, e non solo quando sono presente tra di voi. Figli miei, per i quali sono di nuovo in doglie, finché Cristo sia formato in voi, oh, come vorrei essere ora presente tra di voi e cambiar tono perché sono perplesso a vostro riguardo!
Lettera ai Galati 4:1-20 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Mi spiego meglio. Se un orfano minorenne ha ricevuto un’eredità, in teoria è padrone di tutto, ma in pratica la sua condizione è come quella di uno schiavo. Fino al tempo stabilito nel testamento di suo padre l’orfano deve dipendere da tutori e amministratori. Così anche noi: prima eravamo come fanciulli sotto il dominio degli spiriti che governavano il mondo. Ma Dio, quando fu giunto il tempo stabilito mandò suo Figlio. Egli nacque da una donna e fu sottoposto alla *Legge per liberare quelli che erano sotto la Legge e farci diventare figli di Dio. E siccome siete suoi figli, Dio ha inviato nei vostri cuori lo Spirito di suo Figlio che esclama: «Abbà!», ossia «Padre!». Non siete dunque più schiavi, ma figli. E se siete figli siete anche eredi. Così vuole Dio. Quando non conoscevate Dio eravate schiavi di dèi che in realtà sono soltanto degli idoli. Ma ora avete conosciuto Dio; anzi è Dio che vi conosce. Perché dunque volete ritornare a sottomettervi a forze che non possono salvarvi? Volete essere di nuovo i loro schiavi? Voi osservate scrupolosamente giorni speciali, mesi, stagioni, anni! Sono molto preoccupato per voi! Temo di essermi affaticato invano per voi! Vi prego, fratelli: diventate come me, perché anch’io sono diventato come voi. Non mi avete fatto alcun torto. Vi ricordate la prima volta, quando vi annunziai la parola di Cristo? Ero malato. La mia malattia fu per voi una vera prova. Ma non mi avete disprezzato né cacciato via. Anzi! Mi accoglieste come un *angelo di Dio, come Gesù Cristo stesso! Dov’è ora la vostra gioia? Posso dire che allora, se fosse stato possibile, vi sareste cavati gli occhi per darmeli. Ora invece sono diventato vostro nemico perché vi ho detto la verità? Quegli altri invece sono pieni di premure per voi, ma le loro intenzioni non sono buone. Vogliono staccarvi da me perché vi interessiate di loro. È giusto interessarsi di ciò che è bene, ma dovete farlo sempre, non soltanto quando io sono tra voi. Figli miei, per voi io soffro di nuovo i dolori del parto, finché non sarà chiaro che Cristo è in mezzo a voi. In questo momento vorrei essere tra voi e potervi parlare con un tono di voce diverso. Non so più che fare per voi!
Lettera ai Galati 4:1-20 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ORA, io dico che in tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è punto differente dal servo, benchè egli sia signore di tutto. Anzi egli è sotto tutori e curatori, fino al tempo ordinato innanzi dal padre. Così ancora noi, mentre eravamo fanciulli, eravamo tenuti in servitù sotto gli elementi del mondo. Ma, quando è venuto il compimento del tempo, Iddio ha mandato il suo Figliuolo, fatto di donna, sottoposto alla legge; affinchè riscattasse coloro ch' eran sotto la legge, acciocchè noi ricevessimo l'adottazione. Ora, perciocchè voi siete figliuoli, Iddio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo ne' cuori vostri, che grida: Abba, Padre. Talchè tu non sei più servo, ma figliuolo; e se tu sei figliuolo, sei ancora erede di Dio, per Cristo. Ma allora voi, non conoscendo Iddio, servivate a coloro che di natura non sono dii. Ed ora, avendo conosciuto Iddio; anzi più tosto essendo stati conosciuti da Dio, come vi rivolgete di nuovo a' deboli e poveri elementi, a' quali, tornando addietro, volete di nuovo servire? Voi osservate giorni, e mesi, e stagioni, ed anni. Io temo di voi, ch'io non abbia faticato invano inverso voi. Siate come sono io, perciocchè io ancora son come voi; fratelli, io ve ne prego, voi non mi avete fatto alcun torto. Ora, voi sapete come per l'addietro io vi evangelizzai con infermità della carne. E voi non isprezzaste, nè schifaste la mia prova, che era nella mia carne; anzi mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù stesso. Che cosa adunque vi faceva così predicar beati? poichè io vi rendo testimonianza che se fosse stato possibile, voi vi sareste cavati gli occhi, e me li avreste dati. Son io dunque divenuto vostro nemico, proponendovi la verità? Coloro sono zelanti per voi, non onestamente; anzi vi vogliono distaccare da noi, acciocchè siate zelanti per loro. Or egli è bene d'esser sempre zelanti in bene, e non solo quando io son presente fra voi. Deh! figlioletti miei, i quali io partorisco di nuovo, finchè Cristo sia formato in voi! Or io desidererei ora esser presente fra voi, e mutar la mia voce, perciocchè io son perplesso di voi.