Ezechiele 8:1-18
Ezechiele 8:1-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Il sesto anno, il quinto giorno del sesto mese, mentre stavo seduto in casa mia e gli anziani di Giuda erano seduti in mia presenza, la mano del Signore DIO cadde su di me. Io guardai, ed ecco una figura d’uomo, che aveva l’aspetto del fuoco; dai fianchi in giù pareva fuoco, e dai fianchi in su aveva un aspetto risplendente, come un bagliore di metallo. Egli stese una forma di mano e mi prese per una ciocca dei miei capelli; lo Spirito mi sollevò fra terra e cielo e mi trasportò in visioni divine a Gerusalemme, all’ingresso della porta interna che guarda verso il settentrione, dov’era situato l’idolo della gelosia, che provoca gelosia. Ed ecco, là era la gloria del Dio d’Israele, come nella visione che avevo avuta nella valle. Egli mi disse: «Figlio d’uomo, alza ora gli occhi verso il settentrione». Io alzai gli occhi verso il settentrione, ed ecco che al settentrione della porta dell’altare, all’ingresso, stava quell’idolo della gelosia. Egli mi disse: «Figlio d’uomo, vedi ciò che fanno costoro? Le grandi abominazioni che la casa d’Israele commette qui, perché io mi allontani dal mio santuario? Ma tu vedrai altre abominazioni ancora più grandi». Egli mi condusse all’ingresso del cortile. Io guardai, ed ecco un buco nel muro. Allora egli mi disse: «Figlio d’uomo, adesso fa’ un’apertura nel muro». Quando io ebbi fatto un’apertura nel muro, ecco una porta. Egli mi disse: «Entra, e guarda le scellerate abominazioni che costoro commettono qui». Io entrai, e guardai; ed ecco ogni sorta di figure di rettili e di bestie abominevoli, e tutti gli idoli della casa d’Israele dipinti sul muro tutto attorno; settanta fra gli anziani della casa d’Israele, in mezzo ai quali era Iaazania, figlio di Safan, stavano in piedi davanti a quelli, tenendo ciascuno un turibolo in mano, dal quale saliva il profumo in nuvole d’incenso. Egli mi disse: «Figlio d’uomo, hai visto ciò che gli anziani della casa d’Israele fanno nelle tenebre, ciascuno nelle camere riservate alle sue immagini? Infatti dicono: “Il SIGNORE non ci vede, il SIGNORE ha abbandonato il paese”». Poi mi disse: «Tu vedrai altre abominazioni, ancora più grandi, che costoro commettono». Mi condusse all’ingresso della porta della casa del SIGNORE, che è verso settentrione; ed ecco, là sedevano delle donne che piangevano Tammuz. Egli mi disse: «Hai visto, figlio d’uomo? Tu vedrai abominazioni ancora più grandi di queste». Mi condusse nel cortile della casa del SIGNORE; ed ecco, all’ingresso del tempio del SIGNORE, fra il portico e l’altare, circa venticinque uomini che voltavano le spalle alla casa del SIGNORE e la faccia verso l’oriente; si prostravano verso l’oriente, davanti al sole. Egli mi disse: «Hai visto, figlio d’uomo? È forse poca cosa per la casa di Giuda commettere le abominazioni che commette qui, perché debba anche riempire il paese di violenza e tornare sempre a provocare la mia ira? Ecco che s’accostano il ramo al naso. Anch’io agirò con furore, il mio occhio sarà senza pietà e io non avrò misericordia; per quanto gridino ad alta voce ai miei orecchi, io non darò loro ascolto».
Ezechiele 8:1-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Il sesto anno, il quinto giorno del sesto mese, mentre stavo seduto in casa mia e gli *anziani di *Giuda erano seduti in mia presenza, la mano del Signore, di Dio, cadde su di me. Io guardai, ed ecco una figura d'uomo, che aveva l'aspetto del fuoco; dai fianchi in giú pareva fuoco; e dai fianchi in su aveva un aspetto risplendente, come un bagliore di metallo. Egli stese una forma di mano e mi prese per una ciocca dei miei capelli; lo Spirito mi sollevò fra terra e cielo, e mi trasportò in visioni divine a *Gerusalemme, all'ingresso della porta interna che guarda verso il settentrione, dov'era situato l'idolo della gelosia, che provoca gelosia. Ed ecco, là era la gloria del Dio d'*Israele, come nella visione che avevo avuta nella valle. Egli mi disse: «*Figlio d'uomo, alza ora gli occhi verso il settentrione». Io alzai gli occhi verso il settentrione, ed ecco che al settentrione della porta dell'altare, all'ingresso, stava quell'idolo della gelosia. Egli mi disse: «Figlio d'uomo, vedi ciò che fanno costoro? le grandi abominazioni che la casa d'Israele commette qui, perché io mi allontani dal mio *santuario? Ma tu vedrai altre abominazioni ancora piú grandi». Egli mi condusse all'ingresso del *cortile. Io guardai, ed ecco un buco nel muro. Allora egli mi disse: «Figlio d'uomo, adesso fa' un'apertura nel muro». Quando io ebbi fatto un'apertura nel muro, ecco una porta. Egli mi disse: «Entra, e guarda le scellerate abominazioni che costoro commettono qui». Io entrai, e guardai; ed ecco ogni sorta di figure di rettili e di bestie abominevoli, e tutti gli idoli della casa d'Israele dipinti sul muro tutto attorno; settanta fra gli anziani della casa d'Israele, in mezzo ai quali era Iaazania, figlio di Safan, stavano in piedi davanti a quelli, tenendo ciascuno un turibolo in mano, dal quale saliva il profumo in nuvole d'incenso. Egli mi disse: «Figlio d'uomo, hai visto ciò che gli anziani della casa d'Israele fanno nelle tenebre, ciascuno nelle camere riservate alle sue immagini? Infatti dicono: “Il Signore non ci vede, il Signore ha abbandonato il paese”». Poi mi disse: «Tu vedrai altre abominazioni, ancora piú grandi, che costoro commettono». Mi condusse all'ingresso della porta della casa del Signore, che è verso settentrione; ed ecco là sedevano delle donne che piangevano Tammuz. Egli mi disse: «Hai visto, figlio d'uomo? Tu vedrai abominazioni ancora piú grandi di queste». Mi condusse nel cortile della casa del Signore; ed ecco, all'ingresso del *tempio del Signore, fra il portico e l'altare, circa venticinque uomini che voltavano le spalle alla casa del Signore, e la faccia verso l'oriente; si prostravano verso l'oriente, davanti al sole. Egli mi disse: «Hai visto, figlio d'uomo? È forse poca cosa per la casa di Giuda commettere le abominazioni che commette qui, perché debba anche riempire il paese di violenza, e tornare sempre a provocare la mia ira? Ecco che s'accostano il ramo al naso. Anch'io agirò con furore; il mio occhio sarà senza pietà; io non avrò misericordia; per quanto gridino ad alta voce ai miei orecchi, io non darò loro ascolto».
Ezechiele 8:1-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Era il sesto anno dalla deportazione, il quinto giorno del sesto mese. Io stavo in casa mia, seduto insieme agli anziani dei deportati di Giuda, quando Dio, il Signore, mi afferrò con la sua potente mano. Vidi una figura dall’aspetto umano. Dai fianchi in giù era fuoco, dai fianchi in su risplendeva come un metallo incandescente. Quella figura stese una specie di mano e mi afferrò per i capelli. Allora, in questa visione mandata da Dio, il suo spirito mi sollevò in aria e mi trasportò a Gerusalemme. Mi ritrovai all’interno della porta a nord della città, dove si trovava un idolo che era un affronto insopportabile a Dio. Là, mi apparve la gloriosa presenza del Dio d'Israele, come l’avevo vista nella valle vicino al fiume Chebar. Il Signore disse: «Ezechiele, guarda verso nord». Io guardai e vidi un altare a nord della porta, e proprio all’ingresso si trovava l’idolo insopportabile a Dio. E il Signore mi disse: «Vedi che cosa succede? Gli Israeliti si danno a pratiche abominevoli. Mi costringono ad abbandonare il mio santuario. Ma vedrai azioni ancora più disgustose». Egli mi trasportò all’ingresso del cortile esterno del tempio e vidi un buco nel muro. Il Signore mi disse: «Sfonda il muro in questo punto». Lo sfondai e vi aprii un passaggio. Poi mi ordinò: «Entra e osserva quali azioni ripugnanti e malvagie commettono qui». Entrai e vidi disegnate tutto intorno sul muro figure di rettili, di altre bestie e di tutti gli idoli degli Israeliti. Settanta anziani del popolo d'Israele, tra i quali Iaazania figlio di Safan, stavano in piedi davanti a quelle immagini. Ognuno teneva in mano un braciere dal quale si alzava il fumo dell'incenso che vi bruciava. Il Signore disse: «Ezechiele, hai visto che cosa fanno di nascosto gli anziani del popolo? Ognuno sta nel luogo destinato al proprio idolo. Per giustificarsi dicono: “Il Signore non ci vede, ha abbandonato la nostra terra”». Egli aggiunse: «Ma vedrai azioni ancora peggiori di queste». Il Signore mi trasportò alla porta nord del tempio. Lì alcune donne sedute piangevano la morte del dio Tammuz. Egli mi disse: «Hai visto? Ma vedrai azioni ancora più ripugnanti». Poi il Signore mi trasportò nel cortile interno del tempio. All’entrata del santuario, tra il porticato e l’altare, c’erano circa venticinque uomini. Con le spalle al santuario e il viso rivolto a oriente si inchinavano fino a terra per adorare il sole. Egli disse: «Hai visto, Ezechiele? Ma alla gente di Giuda non bastano le azioni abominevoli che commette qui. Anzi riempie il territorio di violenza e mi offende ancora di più. Inoltre avvicina il ramo al suo naso. Ma anch’io li tratterò con furore. Non avrò pietà, non risparmierò nessuno. Urleranno per chiedermi aiuto, ma non li ascolterò».
Ezechiele 8:1-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
POI avvenne, nell'anno sesto, nel quinto giorno del sesto mese, che sedendo io in casa mia, e sedendo gli anziani di Giuda in mia presenza, la mano del Signore Iddio cadde quivi sopra me. Ed io riguardai, ed ecco la sembianza d'un uomo simile in vista al fuoco; dall'apparenza de' lombi di esso in giù, vi era fuoco; e da' lombi in su, vi era come l'apparenza d'un grande splendore, simile al colore di fin rame scintillante. Ed egli stese una sembianza di mano, e mi prese per la chioma della mia testa; e lo Spirito mi levò fra cielo e terra, e mi menò in Gerusalemme, in visioni di Dio, all'entrata della porta di dentro, che guarda verso il Settentrione, dove era la cappella dell'idolo di gelosia, che provoca a gelosia. Ed ecco, quivi era la gloria dell'Iddio d'Israele, simile alla visione che io avea veduta nella campagna. Ed egli mi disse: Figliuol d'uomo, leva ora gli occhi tuoi verso il Settentrione. Ed io levai gli occhi miei verso il Settentrione; ed ecco, dal Settentrione, alla porta dell'altare, all'entrata, era quell'idolo di gelosia. Ed egli mi disse: Figliuol d'uomo, vedi tu ciò che costoro fanno? le grandi abbominazioni che la casa d'Israele commette qui; acciocchè io mi dilunghi dal mio santuario? ma pur di nuovo vedrai ancora altre grandi abbominazioni. Ed egli mi condusse all'entrata del cortile, ed io riguardai, ed ecco un buco nella parete. Ed egli mi disse: Figliuol d'uomo, fa' ora un foro in questa parete. Ed io feci un foro nella parete; ed ecco un uscio. Ed egli mi disse: Entra, e vedi le scellerate abbominazioni ch'essi commettono qui. Io dunque entrai, e riguardai; ed ecco delle figure di rettili, e d'animali d'ogni specie, cosa abbominevole; e tutti gl'idoli della casa d'Israele, ritratti in su la parete attorno attorno. E settant'uomini degli anziani della casa d'Israele, con Iaazania figliuolo di Safan, ch'era in piè per mezzo loro, stavano diritti davanti a quelli, avendo ciascuno il suo turibolo in mano, onde saliva una folta nuvola di profumo. Ed egli mi disse: Figliuol d'uomo, hai tu veduto ciò che gli anziani della casa d'Israele fanno in tenebre, ciascuno nella sua cappella d'immagini? perciocchè dicono: Il Signore non ci vede; il Signore ha abbandonato il paese. Poi mi disse: Tu vedrai ancora di nuovo altre grandi abbominazioni, che costoro commettono. Ed egli mi menò all'entrata della porta della Casa del Signore, che è verso il Settentrione; ed ecco, quivi sedavano delle donne che piangevano Tammuz. Ed egli mi disse: Figliuol d'uomo, hai tu veduto? ancor di nuovo vedrai abbominazioni maggiori di queste. Ed egli mi menò nel cortile di dentro della Casa del Signore; ed ecco, all'entrata del Tempio del Signore, fra il portico e l'altare, intorno a venticinque uomini, che aveano le spalle volte alla Casa del Signore, e le facce verso l'Oriente; e adoravano il sole, verso l'Oriente. Ed egli mi disse: Hai tu veduto, figliuol d'uomo? È egli cosa leggiera alla casa di Giuda di aver commesse le abbominazioni che hanno commesse qui, che hanno ancora ripieno il paese di violenza, e si son volti a dispettarmi? ma ecco, essi si cacciano il ramo nel volto a loro stessi. Io adunque altresì opererò in ira; l'occhio mio non perdonerà, ed io non risparmierò; benchè gridino ad alta voce a' miei orecchi, io non li ascolterò.