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Ezechiele 46:1-24

Ezechiele 46:1-24 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

«Così parla il Signore, DIO: “La porta del cortile interno, che guarda verso oriente, resterà chiusa durante i sei giorni di lavoro, ma sarà aperta il giorno di sabato; sarà pure aperta il giorno del novilunio. Il principe entrerà per la via del vestibolo della porta esterna e si fermerà presso lo stipite della porta; i sacerdoti offriranno il suo olocausto e i suoi sacrifici di riconoscenza. Egli si prostrerà sulla soglia della porta, poi uscirà; ma la porta non sarà chiusa fino alla sera. Anche il popolo del paese si prostrerà davanti al SIGNORE, all’ingresso di quella porta, nei giorni di sabato e nei noviluni. L’olocausto che il principe offrirà al SIGNORE il giorno del sabato sarà di sei agnelli senza difetto e di un montone senza difetto; la sua oblazione sarà di un efa per il montone; l’offerta per gli agnelli sarà quello che vorrà dare e di un hin d’olio per efa. Il giorno del novilunio offrirà un toro senza difetto, sei agnelli e un montone, che saranno senza difetti; darà come offerta un efa per il toro, un efa per il montone, per gli agnelli nella misura dei suoi mezzi e un hin d’olio per efa. Quando il principe entrerà, passerà per la via del vestibolo della porta e uscirà per la stessa via. Ma quando il popolo del paese verrà davanti al SIGNORE nelle solennità, chi sarà entrato per la via della porta settentrionale per prostrarsi, uscirà per la via della porta meridionale; chi sarà entrato per la via della porta meridionale uscirà per la via della porta settentrionale. Nessuno se ne tornerà per la via della porta per la quale sarà entrato, ma uscirà per la porta opposta. Il principe, quando quelli entreranno, entrerà in mezzo a loro; quando quelli usciranno, egli uscirà insieme ad essi. Nelle feste e nelle solennità, l’offerta sarà di un efa per il toro, di un efa per il montone, per gli agnelli quello che vorrà dare e un hin d’olio per efa. Quando il principe farà al SIGNORE un’offerta volontaria, olocausto o sacrificio di riconoscenza, come offerta volontaria al SIGNORE, gli si aprirà la porta che guarda a oriente e offrirà il suo olocausto e il suo sacrificio di riconoscenza come fa nel giorno del sabato; poi uscirà e, quando sarà uscito, si chiuderà la porta. Tu offrirai ogni giorno, come olocausto al SIGNORE, un agnello di un anno, senza difetto; lo offrirai ogni mattina. Vi aggiungerai ogni mattina, come offerta, la sesta parte di un efa e la terza parte di un hin d’olio per intridere il fior di farina: è un’offerta al SIGNORE, da offrirsi del continuo per prescrizione perenne. Si offriranno l’agnello, l’offerta e l’olio ogni mattina, come l’olocausto continuo”. Così parla il Signore, DIO: “Se il principe fa a qualcuno dei suoi figli un dono preso dal proprio possesso, questo dono apparterrà ai suoi figli; sarà loro proprietà ereditaria. Ma se egli fa a uno dei suoi servi un dono preso dal proprio possesso, questo dono apparterrà al servo fino all’anno della liberazione, poi tornerà al principe; la sua eredità apparterrà soltanto ai suoi figli. Il principe non prenderà nulla dall’eredità del popolo, spogliandolo dei suoi possessi; quello che darà come eredità ai suoi figli, lo prenderà da ciò che possiede, affinché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso”». Poi egli mi condusse per l’ingresso situato di fianco alla porta, nelle camere sante destinate ai sacerdoti, le quali guardavano a settentrione; ed ecco che là in fondo, verso occidente, c’era un luogo. Egli mi disse: «Questo è il luogo dove i sacerdoti faranno cuocere la carne dei sacrifici per la colpa ed espiatori, e faranno cuocere l’oblazione, per non farle portare fuori nel cortile esterno, in modo che il popolo sia santificato». Poi mi condusse fuori nel cortile esterno e mi fece passare presso i quattro angoli del cortile; ed ecco, in ciascun angolo del cortile c’era un cortile. Nei quattro angoli del cortile c’erano dei cortili chiusi, di quaranta cubiti di lunghezza e di trenta di larghezza; questi quattro cortili, negli angoli, avevano le stesse dimensioni. Intorno a tutti e quattro c’era un recinto, e dei fornelli per cuocere erano costruiti in basso al recinto, tutto intorno. Egli mi disse: «Queste sono le cucine dove quelli che fanno il servizio della casa faranno cuocere i sacrifici del popolo».

Ezechiele 46:1-24 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

«“Cosí parla Dio, il Signore: La porta del *cortile interno, che guarda verso oriente, resterà chiusa durante i sei giorni di lavoro: ma sarà aperta il giorno di sabato; sarà pure aperta il giorno del novilunio. Il principe entrerà per la via del vestibolo della porta esterna e si fermerà presso lo stipite della porta; i *sacerdoti offriranno il suo olocausto e i suoi sacrifici di riconoscenza. Egli si prostrerà sulla soglia della porta, poi uscirà; ma la porta non sarà chiusa fino alla sera. Anche il popolo del paese si prostrerà davanti al Signore, all'ingresso di quella porta, nei giorni di sabato e nei noviluni. L'olocausto che il principe offrirà al Signore il giorno del sabato sarà di sei agnelli senza difetto e di un montone senza difetto; la sua oblazione sarà di un *efa per il montone; l'offerta per gli agnelli sarà quello che vorrà dare, e di un *hin d'olio per efa. Il giorno del novilunio offrirà un toro senza difetto, sei agnelli e un montone, che saranno senza difetti; darà come offerta un efa per il toro, un efa per il montone, per gli agnelli nella misura dei suoi mezzi, e un hin d'olio per efa. Quando il principe entrerà, passerà per la via del vestibolo della porta e uscirà per la stessa via. Ma quando il popolo del paese verrà davanti al Signore nelle solennità, chi sarà entrato per la via della porta settentrionale per prostrarsi, uscirà per la via della porta meridionale; chi sarà entrato per la via della porta meridionale uscirà per la via della porta settentrionale; nessuno se ne tornerà per la via della porta per la quale sarà entrato, ma uscirà per la porta opposta. Il principe, quando quelli entreranno, entrerà in mezzo a loro; quando quelli usciranno, egli uscirà insieme a essi. Nelle *feste e nelle solennità, l'offerta sarà di un efa per il toro, di un efa per il montone, per gli agnelli quello che vorrà dare, e un hin d'olio per efa. Quando il principe farà al Signore un'offerta volontaria, olocausto o sacrificio di riconoscenza, come offerta volontaria al Signore, gli si aprirà la porta che guarda a oriente e offrirà il suo olocausto e il suo sacrificio di riconoscenza come fa nel giorno del sabato; poi uscirà e, quando sarà uscito, si chiuderà la porta. Tu offrirai ogni giorno, come olocausto al Signore, un agnello di un anno, senza difetto; l'offrirai ogni mattina. Vi aggiungerai ogni mattina, come offerta, la sesta parte di un efa e la terza parte di un hin d'olio per intridere il fior di farina: è un'offerta al Signore, da offrirsi del continuo per prescrizione perenne. Si offriranno l'agnello, l'offerta e l'olio ogni mattina, come l'olocausto continuo. «“Cosí parla Dio, il Signore: Se il principe fa a qualcuno dei suoi figli un dono preso dal proprio possesso, questo dono apparterrà ai suoi figli; sarà loro proprietà ereditaria. Ma se egli fa a uno dei suoi servi un dono preso dal proprio possesso, questo dono apparterrà al servo fino all'anno della liberazione; poi, tornerà al principe; la sua eredità apparterrà soltanto ai suoi figli. Il principe non prenderà nulla dall'eredità del popolo, spogliandolo dei suoi possessi; quello che darà come eredità ai suoi figli, lo prenderà da ciò che possiede, affinché nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso”». Poi egli mi condusse per l'ingresso situato di fianco alla porta, nelle camere sante destinate ai sacerdoti, le quali guardavano a settentrione; ed ecco che là in fondo, verso occidente, c'era un luogo. Egli mi disse: «Questo è il luogo dove i sacerdoti faranno cuocere la carne dei sacrifici per la colpa ed espiatori, e faranno cuocere l'oblazione, per non farle portare fuori nel cortile esterno, in modo che il popolo sia santificato». Poi mi condusse fuori nel cortile esterno e mi fece passare presso i quattro angoli del cortile; ed ecco, in ciascun angolo del cortile c'era un cortile. Nei quattro angoli del cortile c'erano dei cortili chiusi, di quaranta cubiti di lunghezza e di trenta di larghezza; questi quattro cortili, negli angoli, avevano le stesse dimensioni. Intorno a tutti e quattro c'era un recinto, e dei fornelli per cuocere erano costruiti in basso al recinto, tutto intorno. Egli mi disse: «Queste sono le cucine dove quelli che fanno il servizio della casa faranno cuocere i sacrifici del popolo».

Ezechiele 46:1-24 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

«Io, Dio, il Signore, ordino: La porta orientale del cortile interno rimarrà chiusa durante i sei giorni lavorativi, ma sarà aperta il sabato e durante la festa della luna nuova. Il principe verrà dal cortile esterno attraverso la sala della porta e si fermerà alla soglia della porta. Nel frattempo i sacerdoti offriranno i suoi sacrifici completi e quelli per il banchetto sacro. Il principe si inchinerà fino a terra sulla soglia come segno di adorazione e poi uscirà. La porta non sarà chiusa fino al tramonto. Ogni sabato e ogni luna nuova la popolazione verrà a inchinarsi fino a terra davanti alla porta per adorare me, il Signore. «Nel giorno del sabato, il principe offrirà a me in sacrificio completo sei agnelli e un montone senza difetti. Inoltre porterà un’offerta di un’ efa di farina per ogni montone, e per gli agnelli la quantità di farina che riterrà opportuna. Aggiungerà un’offerta di un hin di olio per ogni efa . Nel giorno della luna nuova, invece, offrirà un toro, sei agnelli e un montone, tutti senza difetti. Aggiungerà un’offerta di un’ efa di farina per ogni toro e altrettanto per ogni montone, e per gli agnelli la quantità di farina che giudicherà opportuna. Offrirà anche un hin di olio per ogni efa . Il principe entrerà e uscirà dalla stessa parte, attraverso la sala della porta. Invece, quando nelle feste religiose il popolo verrà ad adorare me, il Signore, chi sarà entrato per la porta nord uscirà dalla porta sud, e chi sarà entrato per la porta sud uscirà dalla porta nord. Nessuno uscirà da dove è entrato ma dalla parte opposta. Il principe entrerà e uscirà insieme al popolo. «Nelle feste solenni e le altre feste religiose l’offerta sarà di un’ efa di farina per ogni toro e altrettanto per ogni montone, e per gli agnelli la quantità che riterrà opportuna. L’olio sarà un hin per ogni efa . «Quando il principe per suo desiderio vorrà offrire al Signore un sacrificio completo o un sacrificio per il banchetto sacro, si dovrà aprirgli la porta orientale. L’offrirà come nel giorno del sabato; ma appena andrà via, si chiuderà subito la porta. «Ogni mattina si farà al Signore il sacrificio completo di un agnello di un anno senza difetti. In più ogni mattina si offriranno al Signore un sesto di efa di farina e un terzo di hin di olio da mescolare alla farina. Queste regole sono valide sempre. Quindi l’agnello, la farina e l’olio devono essere offerti ogni mattina, per sempre». «Io, Dio, il Signore, ordino: Se il principe dà una parte della sua proprietà a uno dei suoi figli, questo dono diventa suo patrimonio ereditario. Ma se il principe dona parte della sua proprietà a uno dei suoi servi, questa apparterrà al servo soltanto fino all’anno della liberazione. Poi ritornerà in possesso al principe. Infatti appartiene solo a lui e ai suoi figli come eredità. D’altra parte, il principe non potrà impadronirsi con prepotenza dei terreni che spettano come eredità a persone del popolo. Dovrà lasciare in eredità ai figli solo quel che è suo. Così nessuno del mio popolo sarà privato della sua proprietà». Allora, per l’entrata vicina alla porta, l’uomo che mi guidava mi condusse nelle sale del santuario rivolte a nord e destinate ai sacerdoti. Mi mostrò in fondo, a ovest, un ambiente riservato e mi disse: «In questo luogo i sacerdoti fanno cuocere la carne degli animali sacrificati per il perdono dei peccati. Vi fanno cuocere anche le offerte. Non si porta nulla fuori del cortile esterno per non far toccare al popolo quel che è sacro». Poi mi guidò nel cortile esterno e mi fece passare davanti ai suoi quattro angoli. A ogni angolo c’era un piccolo cortile. Erano quattro i piccoli cortili, tutti delle stesse dimensioni: lunghi venti metri e larghi quindici. Ognuno era circondato da un muro di pietre lungo il quale erano stati costruiti dei fornelli. L’uomo mi disse: «Queste sono le cucine dove i servitori del tempio devono far cuocere la carne degli animali offerti in sacrificio dal popolo».

Ezechiele 46:1-24 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

COSI ha detto il Signore Iddio: La porta del cortile di dentro, la quale riguarda verso il Levante, sia chiusa i sei giorni di lavoro; ma aprasi nel giorno del sabato; aprasi parimente nel giorno delle calendi. Ed entrivi il principe per la via del portale della porta di fuori, e fermisi allo stipite della porta, mentre i sacerdoti offeriranno il suo olocausto, e i suoi sacrificii da render grazie; e adori sopra la soglia della porta, poi escasene fuori; e non serrisi la porta infino alla sera. E adori il popolo del paese davanti al Signore, all'entrata di quella porta, ne' sabati, e nelle calendi. Or l'olocausto, che il principe offerirà al Signore, nel giorno del sabato, sia di sei agnelli senza difetto, e d'un montone senza difetto. E l'offerta di panatica sia d'un efa di fior di farina, per lo montone; e, per gli agnelli, quanto egli vorrà donare; e d'un hin d'olio per efa. E nel giorno delle calendi sia il suo olocausto d'un giovenco senza difetto; e di sei agnelli, e d'un montone, senza difetto. Ed offerisca, per offerta di panatica, un efa di fior di farina, per lo giovenco; ed un efa per lo montone; e per gli agnelli, quanto gli verrà a mano; ed un hin d'olio per efa. E quando il principe entrerà nel tempio, entri per la via del portale di quella porta, e per quella stessa via esca fuori. Ma quando il popolo del paese verrà davanti al Signore nelle feste solenni, chi sarà entrato per la via della porta settentrionale per adorare, esca per la via della porta meridionale; e chi sarà entrato per la via della porta meridionale, esca per la via della porta settentrionale; non ritorni per la via della porta, per la quale sarà entrato; anzi esca per quella che è dirincontro. E quant'è al principe, entri con loro, quando quello entrerà; ed esca, quando quello uscirà. E nelle feste, e nelle solennità, sia l'offerta di panatica d'un efa di fior di farina per giovenco, e parimente d'un efa per montone; e di quanto il principe vorrà dare, per gli agnelli; e d'un hin d'olio per efa. E quando il principe farà una offerta volontaria, olocausto, o sacrificci da render grazie, per offerta volontaria al Signore, apraglisi allora la porta che riguarda verso il Levante, e faccia il suo olocausto, e i suoi sacrificii da render grazie, siccome egli suol fare nel giorno del sabato; poi esca fuori; e dopo ch'egli sarà uscito, serrisi la porta. Or tu sacrificherai ogni giorno al Signore in olocausto un agnello di un anno, senza difetto; sacrificalo ogni mattina. Offerisci parimente ogni mattina con esso, per offerta di panatica, la sesta parte d'un efa di fior di farina, e la terza d'un hin d'olio, per istemperare il fior di farina. Quest'è la continua offerta di panatica, che si deve presentare al Signore, per istatuti perpetui. Offeriscasi adunque quell'agnello, e quell'offerta di panatica, e quell'olio, ogni mattina, per olocausto continuo. COSI ha detto il Signore Iddio: Quando il principe avrà fatto alcun dono ad alcuno de' suoi figliuoli, quello è sue eredità; quel dono appartenga a' suoi figliuoli; quella è lor possessione, per ragion d'eredità. Ma quando avrà fatto un dono della sua eredità ad uno de' suoi servitori, sia quel dono suo fino all'anno della liberta; poi ritorni al principe; ma la sua eredità appartiene a' suoi figliuoli; sia loro. E il principe non prenda nulla dell'eredità del popolo, per dispodestarlo con oppressione della sua possessione; egli lascerà eredità a' suoi figliuoli della sua propria possessione, acciocchè alcuno del mio popolo non sia disperso, essendo scacciato ciascuno dalla sua possessione. POI egli mi menò, per l'entrata che era allato alla porta, nelle camere sante, ch'erano per li sacerdoti, le quali riguardavano verso il Settentrione; ed ecco, quivi era un certo luogo, nel fondo, verso il Ponente. Ed egli mi disse: Quest'è il luogo, dove i sacerdoti coceranno le carni de' sacrificii per la colpa, e per lo peccato; e dove coceranno le offerte di panatica, per non portarle fuori, al cortile di fuori; onde il popolo sia santificato. Poi egli mi menò fuori, al cortile di fuori, e mi fece passare a' quattro canti del cortile; ed ecco un cortile in un canto del cortile, ed un altro cortile in un altro canto del cortile. Ai quattro canti del cortile vi erano de' cortili, co'  lor fumaiuoli, di quaranta cubiti di lunghezza, e di trenta di larghezza; tutti e quattro erano d'una medesima misura, ed erano a' canti. E in tutti e quattro vi era un ordine di volte d'intorno; e disotto a quelle volte vi erano i focolari disposti d'ogn'intorno. Ed egli mi disse: Queste son le cucine, dove i ministri della casa coceranno i sacrificii del popolo.