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Ezechiele 33:1-33

Ezechiele 33:1-33 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, parla ai figli del tuo popolo e di’ loro: “Quando io farò venire la spada contro un paese e il popolo di quel paese prenderà in mezzo a sé un uomo e se lo stabilirà come sentinella, ed egli, vedendo venire la spada contro il paese, suonerà il corno e avvertirà il popolo; se qualcuno, pur udendo il suono del corno, non se ne cura, e la spada viene e lo porta via, il sangue di quel tale sarà sopra il suo capo. Egli ha udito il suono del corno e non se n’è curato; il suo sangue sarà sopra di lui; se se ne fosse curato, avrebbe scampato la sua vita. Ma se la sentinella vede venire la spada e non suona il corno, e il popolo non è stato avvertito, e la spada viene e porta via qualcuno di loro, questo sarà portato via per la propria iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla sentinella”. Ora, figlio d’uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d’Israele; quando dunque udrai qualche parola della mia bocca, avvertili da parte mia. Quando avrò detto all’empio: “Empio, per certo tu morirai!”, e tu non avrai parlato per avvertire l’empio che si allontani dalla sua via, quell’empio morirà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ma se tu avverti l’empio che si allontani dalla sua via, e quello non se ne allontana, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso. Tu, figlio d’uomo, di’ alla casa d’Israele: “Voi dite così: ‘Le nostre trasgressioni e i nostri peccati sono su di noi, e a motivo di essi noi languiamo: come potremmo vivere?’”. Di’ loro: “Com’è vero che io vivo”, dice il Signore, DIO, “io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste, o casa d’Israele?” Tu, figlio d’uomo, di’ ai figli del tuo popolo: “La giustizia del giusto non lo salverà nel giorno della sua trasgressione; l’empio non cadrà per la sua empietà nel giorno in cui si sarà allontanato dalla sua empietà; nello stesso modo, il giusto non potrà vivere per la sua giustizia nel giorno in cui peccherà”. Quando io avrò detto al giusto che per certo egli vivrà, se egli confida nella propria giustizia e commette l’iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno più ricordati, e morirà per l’iniquità che avrà commessa. Quando avrò detto all’empio: “Per certo tu morirai”, se egli si allontana dal suo peccato e pratica ciò che è conforme al diritto e alla giustizia, se rende il pegno, se restituisce ciò che ha rubato, se cammina secondo i precetti che danno la vita, senza commettere l’iniquità, per certo egli vivrà, non morirà. Tutti i peccati che ha commessi non saranno più ricordati contro di lui; egli ha praticato ciò che è conforme al diritto e alla giustizia; per certo vivrà. Però i figli del tuo popolo dicono: “La via del Signore non è ben regolata”; ma è la via loro che non è ben regolata. Quando il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l’iniquità, egli muore a motivo di questo; e quando l’empio si allontana dalla sua empietà e cammina secondo il diritto e la giustizia, a motivo di questo vive. Voi dite: “La via del Signore non è ben regolata!” Io vi giudicherò ciascuno secondo le vostre vie, o casa d’Israele!» Il dodicesimo anno della nostra deportazione, il decimo mese, il quinto giorno del mese, un fuggiasco da Gerusalemme venne da me e mi disse: «La città è presa!» La sera prima della venuta del fuggiasco, la mano del SIGNORE era stata sopra di me ed egli mi aveva aperto la bocca, prima che quello venisse da me la mattina; la bocca mi fu aperta e io non fui più muto. La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d’Israele, dicono: “Abraamo era solo, eppure ebbe il possesso del paese; e noi siamo molti, il possesso del paese è dato a noi”. Perciò di’ loro: Così parla il Signore, DIO: “Voi mangiate la carne con il sangue, alzate gli occhi verso i vostri idoli, spargete il sangue, e dovreste possedere il paese? Voi vi appoggiate sulla vostra spada, commettete abominazioni, ciascuno di voi contamina la moglie del prossimo, e dovreste possedere il paese?” Di’ loro: Così parla il Signore, DIO: “Com’è vero che io vivo, quelli che stanno fra quelle rovine cadranno per la spada; quelli che sono nei campi li darò in pasto alle bestie; quelli che sono nelle fortezze e nelle caserme moriranno di peste! Io ridurrò il paese in una desolazione, in un deserto; l’orgoglio della sua forza finirà, e i monti d’Israele saranno così desolati, al punto che nessuno vi passerà più. Essi conosceranno che io sono il SIGNORE, quando avrò ridotto il paese in una desolazione, in un deserto, per tutte le abominazioni che hanno commesse”. Quanto a te, figlio d’uomo, i figli del tuo popolo discorrono di te presso le mura e sulle porte delle case; parlano l’uno con l’altro e ognuno con il suo fratello, e dicono: “Venite, prego, ad ascoltare la parola che proviene dal SIGNORE!” Vengono da te come fa la folla; il mio popolo si siede davanti a te e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro alla sua cupidigia. Ecco, tu sei per loro come la canzone d’amore di uno che ha una bella voce e sa suonare bene; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica. Ma quando la cosa avverrà, ed ecco che sta per avvenire, essi sapranno che in mezzo a loro c’è stato un profeta».

Ezechiele 33:1-33 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «*Figlio d'uomo, parla ai figli del tuo popolo e di' loro: “Quando io farò venire la spada contro un paese e il popolo di quel paese prenderà in mezzo a sé un uomo e se lo stabilirà come sentinella, ed egli, vedendo venire la spada contro il paese, sonerà il corno e avvertirà il popolo; se qualcuno, pur udendo il suono del corno, non se ne cura, e la spada viene e lo porta via, il sangue di quel tale sarà sopra il suo capo; egli ha udito il suono del corno, e non se n'è curato; il suo sangue sarà sopra di lui; se se ne fosse curato, avrebbe scampato la sua vita. Ma se la sentinella vede venir la spada e non suona il corno, e il popolo non è stato avvertito, e la spada viene e porta via qualcuno di loro, questo sarà portato via per la propria *iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla sentinella”. Ora, figlio d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d'*Israele; quando dunque udrai qualche parola della mia bocca, avvertili da parte mia. Quando avrò detto all'empio: “Empio, per certo tu morirai!” e tu non avrai parlato per avvertire l'empio che si allontani dalla sua via, quell'empio morirà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ma, se tu avverti l'empio che si allontani dalla sua via, e quello non se ne allontana, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso. Tu, figlio d'uomo, di' alla casa d'Israele: “Voi dite cosí: `Le nostre *trasgressioni e i nostri peccati sono su di noi, e a motivo di essi noi languiamo: come potremmo vivere?´” Di' loro: “Com'è vero che io vivo”, dice Dio, il Signore, “io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste, o casa d'Israele?” Tu, figlio d'uomo, di' ai figli del tuo popolo: “La giustizia del giusto non lo salverà nel giorno della sua trasgressione; l'empio non cadrà per la sua empietà nel giorno in cui si sarà allontanato dalla sua empietà; nello stesso modo, il giusto non potrà vivere per la sua giustizia nel giorno in cui peccherà”. Quando io avrò detto al giusto che per certo egli vivrà, se egli confida nella propria giustizia e commette l'iniquità, tutti i suoi atti giusti non saranno piú ricordati, e morirà per l'iniquità che avrà commessa. Quando avrò detto all'empio: “Per certo tu morirai”, se egli si allontana dal suo peccato e pratica ciò che è conforme al diritto e alla giustizia, se rende il pegno, se restituisce ciò che ha rubato, se cammina secondo i precetti che danno la vita, senza commettere l'iniquità, per certo egli vivrà, non morirà; tutti i peccati che ha commessi non saranno piú ricordati contro di lui; egli ha praticato ciò che è conforme al diritto e alla giustizia; per certo vivrà. Però i figli del tuo popolo dicono: “La via del Signore non è ben regolata”; ma è la via loro che non è ben regolata. Quando il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, egli muore a motivo di questo; e quando l'empio si allontana dalla sua empietà e cammina secondo il diritto e la giustizia, a motivo di questo, vive. Voi dite: “La via del Signore non è ben regolata!” Io vi giudicherò ciascuno secondo le vostre vie, o casa d'Israele!» Il dodicesimo anno della nostra deportazione, il decimo mese, il quinto giorno del mese, un fuggiasco da *Gerusalemme venne da me e mi disse: «La città è presa!» La sera prima della venuta del fuggiasco, la mano del Signore era stata sopra di me ed egli mi aveva aperto la bocca, prima che quello venisse da me la mattina; la bocca mi fu aperta e io non fui piú muto. La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d'*Israele, dicono: “*Abraamo era solo, eppure ebbe il possesso del paese; e noi siamo molti, il possesso del paese è dato a noi”. Perciò, di' loro: “Cosí parla il Signore, Dio: Voi mangiate la carne con il sangue, alzate gli occhi verso i vostri idoli, spargete il sangue, e dovreste possedere il paese? Voi v'appoggiate sulla vostra spada, commettete abominazioni, ciascuno di voi contamina la moglie del prossimo, e dovreste possedere il paese?” Di' loro: “Cosí parla Dio, il Signore: Com'è vero che io vivo, quelli che stanno fra quelle rovine cadranno per la spada; quelli che sono nei campi li darò in pasto alle bestie; e quelli che sono nelle fortezze e nelle caserme moriranno di peste! Io ridurrò il paese in una desolazione, in un deserto; l'orgoglio della sua forza finirà, e i monti d'Israele saranno cosí desolati, al punto che nessuno vi passerà piú. Essi conosceranno che io sono il Signore, quando avrò ridotto il paese in una desolazione, in un deserto, per tutte le abominazioni che hanno commesse”. Quanto a te, figlio d'uomo, i figli del tuo popolo discorrono di te presso le mura e sulle porte delle case; parlano l'uno con l'altro e ognuno con il suo fratello, e dicono: “Venite, prego, ad ascoltare la parola che proviene dal Signore!” Vengono da te come fa la folla; il mio popolo si siede davanti a te e ascolta le tue parole, ma non le mette in pratica; perché con la bocca fa mostra di molto amore, ma il suo cuore va dietro alla sua cupidigia. Ecco, tu sei per loro come la canzone d'amore di uno che ha una bella voce e sa sonare bene; essi ascoltano le tue parole, ma non le mettono in pratica; ma quando la cosa avverrà, ed ecco che sta per avvenire, essi sapranno che in mezzo a loro c'è stato un *profeta».

Ezechiele 33:1-33 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il Signore mi parlò: «Ezechiele, fa’ notare agli Israeliti che cosa succede quando mando la guerra contro una nazione. Quel popolo sceglie uno dei suoi uomini per fare la sentinella. Quando vede venire l’esercito nemico nel proprio territorio, suona la tromba per avvertire la gente. Se qualcuno sente l’allarme ma non ne tiene conto, si lascia sorprendere e uccidere dal nemico, sarà l’unico responsabile della propria morte. È colpa sua se muore, perché non ha tenuto conto dell'allarme. Se l’avesse fatto si sarebbe salvato. Se invece la sentinella vede venire l’esercito nemico e non suona la tromba per avvertire la gente, il nemico arriverà e ucciderà. Chi muore morirà per le proprie colpe, ma io riterrò la sentinella responsabile della sua morte. Ezechiele, ti farò diventare una sentinella per avvertire il popolo d'Israele. Quando sentirai le mie parole le riferirai agli Israeliti. Se io dico che un uomo malvagio deve morire, tu hai il compito di avvertirlo perché cambi vita. Altrimenti quest’uomo morirà per le sue colpe, ma per me tu sarai responsabile della sua morte. Se invece tu lo avverti di cambiare il suo comportamento ed egli non lo fa, morirà per le sue colpe, ma tu avrai salvato la tua vita». «Ezechiele, di’ agli Israeliti: Voi affermate di essere schiacciati a morte dal peso dei vostri peccati e delle vostre azioni malvagie. Vi domandate come potete sopravvivere. Ma io, il Dio vivente, il Signore, dichiaro: Non ho affatto piacere nel vedere morire un uomo malvagio, desidero invece vederlo cambiare atteggiamento e vivere. Smettete di agire in modo malvagio, cambiate vita. Perché volete morire? «Ezechiele, di’ ancora ai tuoi compatrioti: Quando un uomo giusto si mette a fare il male, il bene che ha fatto prima non lo salverà dalla sua rovina. Se un uomo malvagio rinunzia al suo comportamento perverso, il male che ha fatto prima non provocherà più la sua rovina. Ma se un uomo giusto comincia a peccare, la sua vita non sarà risparmiata anche se prima ha agito bene. Io posso promettere la vita a un uomo giusto, ma se egli crede che la sua ubbidienza sia sufficiente a salvarlo e commette azioni ingiuste, il bene fatto da lui non sarà più ricordato. Morirà per la sua infedeltà. Io posso dire a un uomo malvagio che deve morire, ma se questo smette di commettere il male ed agisce con giustizia e rispetta il diritto, non morirà. Se restituisce il pegno lasciatogli dal debitore, se rende quel che ha rubato, insomma se smette di peccare e ubbidisce alle leggi che danno la vita, egli vivrà e non morirà più. Non sarà ricordato per le sue colpe, ed egli vivrà perché ora agisce con giustizia e rispetta il diritto! «I tuoi compatrioti dicono che non sono giusto quando agisco così. Invece è il loro modo di agire che è sbagliato. Se un uomo giusto rinunzia ad agire bene e commette il male, per questo morirà. Se invece un uomo malvagio rinunzia al suo comportamento perverso e agisce con giustizia e onestà, grazie a queste potrà vivere. Eppure gli Israeliti dicono che non sono giusto quando agisco così, ma io giudicherò ognuno secondo le proprie azioni». Nel dodicesimo anno dalla nostra deportazione, il quinto giorno del decimo mese, un uomo da Gerusalemme venne ad annunziarmi che la città era caduta in mano ai nemici. La sera prima del suo arrivo, il Signore mi aveva afferrato con la sua potenza e mi aveva restituito la parola. Quando al mattino l’uomo arrivò, non ero più muto, potevo parlare. Il Signore mi disse: «Ezechiele, la gente rimasta in Israele, nelle città in rovina, afferma: “Abramo era un uomo solo e ha avuto in possesso questa terra. A maggior ragione noi che siamo molti abbiamo diritto di possederla”. «Allora tu riferisci loro quel che io, Dio, il Signore, dichiaro: Voi mangiate la carne col sangue, adorate gli idoli e commettete assassinii. Come fate a sostenere che questa terra vi appartiene? Vi sentite sicuri perché siete armati, compite azioni disgustose, e seducete la donna degli altri. Come potete pretendere di diventare padroni di questa terra? «Riferisci loro queste mie parole: Io, il Dio vivente, il Signore, annunzio che quelli rimasti nelle città in rovina saranno massacrati. Chi si trova in campagna sarà divorato dagli animali feroci, chi si nasconde sulle montagne e nelle caverne sarà ucciso dalla peste. Distruggerò la loro terra e la trasformerò in un deserto, porrò fine alla sua potenza, orgoglio dei suoi abitanti. Renderò le montagne di Israele così desolate che più nessuno potrà attraversarle. Quando avrò trasformato la loro terra in un deserto per punire gli Israeliti delle loro disgustose azioni, allora riconosceranno che io sono il Signore. «Ezechiele, i tuoi compatrioti chiacchierano di te lungo le mura della città e sulla porta di casa. Si dicono l’un l’altro: “Andiamo a sentire il messaggio del Signore”. Quelli del mio popolo si radunano presso di te per sentire quel che dici. Ti ascoltano ma poi non fanno quel che dici loro. Desiderano udire belle parole, ma in realtà cercano solo il proprio interesse. In fondo tu sei per loro soltanto come uno che canta canzoni d'amore con una bella voce e con un buon accompagnamento musicale. Sentono le tue parole, ma non le mettono in pratica. Ma quando accadrà quel che hai annunziato, e questo sta per realizzarsi, allora riconosceranno che c’era un profeta in mezzo a loro».

Ezechiele 33:1-33 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

LA parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, parla a' figliuoli del tuo popolo, e di' loro: Quando io farò venire la spada sopra un paese, e il popolo del paese prenderà un uomo d'infra loro, e se lo porrà per vedetta; ed esso, veggendo venir la spada sopra il paese, avrà sonato con la tromba, ed avrà avvisato il popolo; se alcuno, avendo udito il suon della tromba, non si guarda, e la spada, essendo giunta, lo coglie, il suo sangue sarà sopra il suo capo. Egli ha udito il suon della tromba, e non si è guardato; il suo sangue sarà sopra lui; se si fosse guardato, avrebbe scampata la vita sua. Ma, se la vedetta vede venir la spada, e non suona con la tromba, e il popolo non è stato avvisato, e la spada viene, e coglie alcuna persona d'infra esso, ben sarà quella stata colta per la sua iniquità; ma io ridomanderò il suo sangue alla vedetta. Così, figliuol d'uomo, io ti ho costituito vedetta, alla casa d'Israele; ascolta adunque la parola dalla mia bocca, ed ammoniscili da parte mia. Quando io avrò detto all'empio: Empio, di certo tu morrai; e tu non avrai parlato, per ammonir l'empio che si ritragga dalla sua via, esso empio morrà per la sua iniquità; ma io ridomanderò il suo sangue dalla tua mano. Ma se tu ammonisci l'empio ch'egli si converta dalla sua via, ed egli non se ne converte, egli morrà per la sua iniquità; ma tu avrai scampata l'anima tua. Ora, figliuol d'uomo, di' ancora alla casa d'Israele: Voi avete parlato così, dicendo: I nostri peccati, e i nostri misfatti son sopra noi; e noi ci siamo strutti per essi; e come potremo noi vivere? Di' loro: Come io vivo, dice il Signore Iddio, io non prendo diletto nella morte dell'empio: anzi prendo diletto che l'empio si converta dalla sua via, e che viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvage: e perchè morreste voi, o casa d'Israele? Figliuol d'uomo, di' ancora a' figliuoli del tuo popolo: La giustizia del giusto non lo salverà, qualora egli avrà misfatto; ed altresì l'empio non caderà per la sua empietà, nel giorno ch'egli si sarà convertito dalla sua empietà; come per essa il giusto non potrà vivere, nel giorno ch'egli avrà peccato. Quando io avrò detto al giusto, ch'egli di certo viverà, se egli, confidatosi nella sua giustizia, commette iniquità, tutte le sue giustizie non saranno ricordate; anzi egli morrà per la sua iniquità, ch'egli avrà commessa. Quando altresì avrò detto all'empio: Di certo tu morrai; se egli si converte dal suo peccato, e fa giudicio, e giustizia; e rende il pegno, e restituisce ciò ch'egli ha rapito, e cammina negli statuti della vita, per non commettere iniquità; di certo egli viverà, non morrà. Tutti i suoi peccati, ch'egli avrà commessi, non gli saranno ricordati; egli ha fatto giudicio e giustizia; egli viverà di certo. Ora i figliuoli del tuo popolo han detto: La via del Signore non è bene addirizzata; ma la lor propria via è quella che non è bene addirizzata. Quando il giusto si ritrarrà dalla sua giustizia, e commetterà iniquità, egli morrà per queste cose. Quando altresì l'empio si ritrarrà dalla sua empietà, e farà giudicio, e giustizia, egli viverà per queste cose. E voi avete detto: La via del Signore non è bene addirizzata! O casa d'Israele, io vi giudicherò, ciascuno secondo le sue vie. OR avvenne che nell'anno duodecimo della nostra cattività, nel quinto giorno del decimo mese, venne a me uno ch'era scampato di Gerusalemme, dicendo: La città è stata percossa. E la sera avanti la venuta di colui ch'era scampato, la mano del Signore era stata sopra me; ed egli mi avea aperta la bocca, finchè colui venne a me la mattina; e così la mia bocca fu aperta, e non fui più mutolo. E la parola del Signore mi fu indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, gli abitatori di quei luoghi deserti, nel paese d'Israele, dicono: Abrahamo era solo, e pur possedette il paese; e noi siamo molti; il paese ci è dato in eredità. Perciò, di' loro: Così ha detto il Signore Iddio: Voi mangiate la carne col sangue, e levate gli occhi verso i vostri idoli, e spandete il sangue; possedereste voi il paese? Voi vi mantenete in su la vostra spada, voi fate cose abbominevoli, e contaminate ciascuno la moglie del suo prossimo; e possedereste voi il paese? Di' loro così: Così ha detto il Signore Iddio: Come io vivo, quelli che sono in quei luoghi deserti caderanno per la spada; ed io darò coloro che son per li campi alle fiere, acciocchè li divorino; e quelli che son nelle fortezze e nelle spelonche morranno di pestilenza. E metterò il paese in desolazione, e in deserto; e l'alterezza della sua forza verrà meno; e i monti d'Israele saranno deserti, senza che vi passi più alcuno. Ed essi conosceranno che io sono il Signore, quando avrò messo il paese in desolazione, e in deserto, per tutte le loro abbominazioni, che hanno commesse. Ora, quant'è a te, figliuol d'uomo, i figliuoli del tuo popolo favellan di te, presso alle pareti, e in su gli usci delle case; e parlano l'un con l'altro, ciascuno col suo fratello, dicendo: Deh! venite, e udite quale è la parola ch'è porceduta dal Signore. E vengono a te, come per maniera di raunanza di popolo; e il mio popolo siede davanti a te, ed ascolta le tue parole, ma non le mette ad effetto; perciocchè egli ne fa de' ragionamenti d'amori nella sua bocca; ma il cuor suo va dietro alla sua avarizia. Ed ecco, tu sei loro a guisa d'una canzone di amori, d'uno che abbia bella voce, e suoni bene; ed essi ascoltano le tue parole, ma non le metton punto ad effetto. Ma quando la cosa sarà avvenuta (ecco viene!), essi conosceranno che vi è stato un profeta in mezzo di loro.