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Ezechiele 29:1-21

Ezechiele 29:1-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

L’anno decimo, il decimo mese, il dodicesimo giorno del mese, la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, volgi la tua faccia contro il faraone, re d’Egitto, e profetizza contro di lui e contro tutto l’Egitto; parla e di’: Così parla il Signore, DIO: “Eccomi contro di te, faraone, re d’Egitto, gran coccodrillo, che stai disteso in mezzo ai tuoi fiumi e dici: ‘Il fiume è mio e sono io che l’ho fatto!’ Io metterò dei ganci nelle tue mascelle, farò in modo che i pesci dei tuoi fiumi si attacchino alle tue scaglie e ti tirerò fuori dai tuoi fiumi, con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati alle tue scaglie. Ti getterò nel deserto, te e tutti i pesci dei tuoi fiumi, e tu cadrai in mezzo ai campi; non sarai né adunato né raccolto, e io ti darò in pasto alle bestie della terra e agli uccelli del cielo. Tutti gli abitanti dell’Egitto conosceranno che io sono il SIGNORE, perché essi sono stati per la casa d’Israele un sostegno di canna. Quando ti hanno preso in mano, ti sei rotto e hai forato loro tutta la spalla; quando si sono appoggiati su di te, ti sei spezzato e li hai fatti stare tutti sui loro fianchi”. Perciò, così parla il Signore, DIO: “Ecco, io farò venire sopra di te la spada e sterminerò in mezzo a te uomini e bestie: il paese d’Egitto sarà ridotto in una desolazione, in un deserto, e si conoscerà che io sono il SIGNORE, perché il faraone ha detto: ‘Il fiume è mio e sono io che l’ho fatto!’ Perciò, eccomi contro di te e contro il tuo fiume; ridurrò il paese d’Egitto in un deserto, in una desolazione, da Migdol a Siene, fino alle frontiere d’Etiopia. Non vi passerà piede d’uomo, non vi passerà piede di bestia, né sarà più abitato per quarant’anni. Ridurrò il paese d’Egitto in una desolazione in mezzo a contrade desolate; le sue città saranno una desolazione, per quarant’anni, in mezzo a città devastate. Disperderò gli Egiziani fra le nazioni e li disseminerò per tutti i paesi”. Infatti così parla il Signore, DIO: “Alla fine dei quarant’anni io raccoglierò gli Egiziani in mezzo ai popoli dove saranno stati dispersi e farò tornare gli Egiziani dal loro esilio; li ricondurrò nel paese di Patros, nel loro paese natìo, e qui saranno un umile regno. L’Egitto sarà il più umile dei regni e non si eleverà più sopra le nazioni; io ridurrò il loro numero, perché non abbiano più il dominio sulle nazioni. La casa d’Israele non riporrà più la sua fiducia in quelli che le ricorderanno l’iniquità da lei commessa quando si rivolgeva verso di loro; e si conoscerà che io sono il Signore, DIO”». Il ventisettesimo anno, il primo mese, il primo giorno del mese, la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, Nabucodonosor, re di Babilonia, ha fatto fare al suo esercito un duro servizio contro Tiro; ogni testa n’è divenuta calva, ogni spalla scorticata; né egli né il suo esercito hanno ricavato da Tiro nessun vantaggio dal servizio che egli ha fatto contro di essa. Perciò così parla il Signore, DIO: “Ecco, io do a Nabucodonosor, re di Babilonia, il paese d’Egitto; egli ne porterà via le ricchezze, lo spoglierà delle sue spoglie e si impadronirà di quanto c’è da saccheggiare; questo sarà il salario per il suo esercito. Come retribuzione del servizio che egli ha fatto contro Tiro, io gli do il paese d’Egitto, poiché hanno lavorato per me”, dice il Signore, DIO. “In quel giorno io farò rispuntare la potenza della casa d’Israele e darò a te di parlare liberamente in mezzo a loro, ed essi conosceranno che io sono il SIGNORE”».

Ezechiele 29:1-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

L'anno decimo, il decimo mese, il dodicesimo giorno del mese, la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «*Figlio d'uomo, volgi la tua faccia contro il *faraone, re d'Egitto, e *profetizza contro di lui e contro tutto l'Egitto; parla e di': “Cosí parla Dio, il Signore: Eccomi contro di te, faraone, re d'Egitto, gran coccodrillo, che stai disteso in mezzo ai tuoi fiumi e dici: «Il fiume è mio e sono io che l'ho fatto!» Io metterò dei ganci nelle tue mascelle, farò in modo che i pesci dei tuoi fiumi si attaccheranno alle tue scaglie e ti tirerò fuori dai tuoi fiumi, con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati alle tue scaglie. Ti getterò nel deserto, te e tutti i pesci dei tuoi fiumi, e tu cadrai in mezzo ai campi; non sarai né adunato né raccolto e io ti darò in pasto alle bestie della terra e agli uccelli del cielo. Tutti gli abitanti dell'Egitto conosceranno che io sono il Signore, perché essi sono stati per la casa d'*Israele un sostegno di canna. Quando ti hanno preso in mano, ti sei rotto e hai forato loro tutta la spalla; quando si sono appoggiati su di te, ti sei spezzato e li hai fatti stare tutti sui loro fianchi. Perciò, cosí parla Dio, il Signore: Ecco, io farò venire sopra di te la spada e sterminerò in mezzo a te uomini e bestie: il paese d'Egitto sarà ridotto in una desolazione, in un deserto, e si conoscerà che io sono il Signore, perché il faraone ha detto: «Il fiume è mio e sono io che l'ho fatto!» Perciò, eccomi contro di te e contro il tuo fiume; ridurrò il paese d'Egitto in un deserto, in una desolazione, da Migdol a Siene, fino alle frontiere d'Etiopia. Non vi passerà piede d'uomo, non vi passerà piede di bestia, né sarà piú abitato per quarant'anni; ridurrò il paese d'Egitto in una desolazione in mezzo a contrade desolate; le sue città saranno una desolazione, per quarant'anni, in mezzo a città devastate; disperderò gli Egiziani fra le nazioni, li disseminerò per tutti i paesi. Infatti cosí parla Dio, il Signore: Alla fine dei quarant'anni io raccoglierò gli Egiziani in mezzo ai popoli dove saranno stati dispersi e farò tornare gli Egiziani dal loro esilio; li ricondurrò nel paese di Patros, nel loro paese natío, e qui saranno un umile regno. L'Egitto sarà il piú umile dei regni e non si eleverà piú sopra le nazioni; io ridurrò il loro numero, perché non abbiano piú il dominio sulle nazioni; la casa d'Israele non riporrà piú la sua fiducia in quelli che le ricorderanno l'*iniquità da lei commessa quando si rivolgeva verso di loro; e si conoscerà che io sono Dio, il Signore”». Il ventisettesimo anno, il primo mese, il primo giorno del mese, la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d'uomo, *Nabucodonosor, re di *Babilonia, ha fatto fare al suo esercito un duro servizio contro *Tiro; ogni testa n'è divenuta calva, ogni spalla scorticata; né egli né il suo esercito hanno ricavato da Tiro nessun vantaggio dal servizio che egli ha fatto contro di essa. Perciò cosí parla Dio, il Signore: Ecco, io do a Nabucodonosor, re di Babilonia, il paese d'Egitto; egli ne porterà via le ricchezze, lo spoglierà delle sue spoglie, si impadronirà di quanto c'è da saccheggiare; questo sarà il salario per il suo esercito. Come retribuzione del servizio che egli ha fatto contro Tiro, io gli do il paese d'Egitto, poiché hanno lavorato per me, dice Dio, il Signore. In quel giorno io farò rispuntare la potenza della casa d'Israele e darò a te di parlar liberamente in mezzo a loro, ed essi conosceranno che io sono il Signore».

Ezechiele 29:1-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Nel decimo anno dalla deportazione, il dodicesimo giorno del decimo mese, il Signore mi disse: «Ezechiele, rivolgi al faraone, re d'Egitto, queste minacce contro di lui e contro l’intero Egitto. Riferiscigli quel che io, Dio, il Signore, annunzio: «Agirò contro di te faraone, re d'Egitto. Come un coccodrillo mostruoso giaci in mezzo al fiume Nilo. Affermi che il Nilo è tuo, perché l’hai fatto tu. Ma io metterò ganci nelle tue mascelle e farò attaccare alle tue scaglie i pesci del tuo fiume. Poi ti tirerò fuori dal Nilo con tutti quei pesci attaccati alle tue scaglie. Getterò nel deserto te e tutti quei pesci. Cadrai morto a terra, e nessuno ti raccoglierà per seppellirti. Ti lascerò in pasto agli uccelli e agli animali feroci. Allora tutti gli abitanti dell'Egitto riconosceranno che io sono il Signore. «Il sostegno che hai dato agli Israeliti è stato fragile come quello di una canna. Quando si sono appoggiati a te, ti sei spezzato nelle loro mani, li hai feriti alle spalle e li hai fatti vacillare sui fianchi. E io, Dio, il Signore, dichiaro che manderò contro di te un esercito e distruggerò gli uomini e gli animali. L’Egitto diventerà un deserto desolato e tutti riconosceranno che io sono il Signore. «Tu hai detto che il Nilo è tuo, perché è opera tua. Per questo agirò contro di te e contro il tuo fiume. Trasformerò l’intero Egitto in un deserto desolato, dalla fortezza di Migdol a nord fino alla città di Siene e alla frontiera con l’Etiopia a sud. Né uomo né animale passeranno più di là, per quarant’anni nulla vi potrà vivere. Farò diventare l’Egitto il deserto più desolato che esista: le sue città rimarranno in rovina per quarant’anni, e disperderò gli Egiziani tra popoli e paesi stranieri. «Ma io, Dio, il Signore, dichiaro che alla fine dei quarant’anni riunirò gli Egiziani che avevo disperso fra i popoli. Cambierò la loro sorte, li farò ritornare nella regione di Patros loro terra d'origine. Là formeranno un piccolo regno, il più debole di tutti. Lo renderò tanto piccolo che non sarà più capace di dominare le altre nazioni. Gli Egiziani non rappresenteranno più una sicurezza per gli Israeliti: anzi questi si ricorderanno di aver agito male quando si sono rivolti all’Egitto per avere aiuto. Allora riconosceranno che io sono Dio, il Signore». Nel ventisettesimo anno dalla deportazione, il primo giorno del primo mese, il Signore mi parlò: «Ezechiele, Nabucodònosor, re di Babilonia, ha impegnato il suo esercito in un’impresa grandiosa contro la città di Tiro: per i pesi portati, i soldati hanno la testa calva e le spalle scorticate. Ma il re e il suo esercito non hanno tratto alcun profitto dallo sforzo fatto contro Tiro. Ebbene io, Dio, il Signore, dichiaro: «Darò l’Egitto in mano a Nabucodònosor, re di Babilonia. Lo deprederà, lo spoglierà di tutto, porterà via tutte le sue ricchezze: queste saranno la ricompensa per il suo esercito. Gli do l’Egitto come ricompensa per l’impresa compiuta contro Tiro, perché il suo esercito ha lavorato per me. L’affermo io, Dio, il Signore. «Quando questo accadrà, ridarò forza agli Israeliti e a te, Ezechiele, il potere di parlare loro; ed essi riconosceranno che io sono il Signore».

Ezechiele 29:1-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

NELL'anno decimo, nel duodecimo giorno del mese, la parola del Signore mi fu indirizzato, dicendo: Figliuol d'uomo, volgi la tua faccia contro a Faraone, re di Egitto, e profetizza contro a lui, e contro a tutto l'Egitto. Parla, e di': Così ha detto il Signore Iddio: Eccomi sopra te, Faraone, re di Egitto, gran coccodrillo, che giaci in mezzo de' tuoi fiumi; che hai detto: Il mio fiume è mio; ed io mi son fatto me stesso. E ti metterò de' graffi nelle mascelle, e farò che il pesce de' tuoi fiumi si attaccherà alle tue scaglie, e ti trarrò fuor di mezzo de' tuoi fiumi, e tutto il pesce de' tuoi fiumi resterà attaccato alle tue scaglie. E ti esporrò in abbandono nel deserto, te, e tutto il pesce dei tuoi fiumi; tu caderai sopra la campagna, tu non sarai nè raccolto, nè ricercato; io ti ho dato per pasto alle fiere della terra, ed agli uccelli del cielo. E tutti gli abitatori di Egitto conosceranno che io sono il Signore; perciocchè sono stati un sostegno di canna alla casa d'Israele. Quando essi ti han preso in mano, tu ti sei rotto, ed hai lor forato tutto il costato; e quando si sono appoggiati sopra te, tu ti sei spezzato, e li hai tutti lasciati star ritti sopra i lombi. Perciò, così ha detto il Signore Iddio: Ecco, io fo venir sopra te la spada, e distruggerò di te uomini e bestie. E il paese di Egitto sarà ridotto in desolazione, e in deserto; e si conoscerà che io sono il Signore; perciocchè egli ha detto: Il fiume è mio, ed io l'ho fatto. Perciò, eccomi contro a te, e contro al tuo fiume; e ridurrò il paese di Egitto in deserto di solitudine, e di desolazione, da Migdol a Sevene, fino al confine di Etiopia. Alcun piè, nè d'uomo, nè di bestia, non passerà per esso; e resterà quarant'anni senza essere abitato. E ridurrò il paese di Egitto in desolazione, fra i paesi desolati; e le sue città saranno distrutte, fra le città deserte, lo spazio di quarant'anni; ed io dispergerò gli Egizi fra le genti, e li sventolerò fra i paesi. Perciocchè, così ha detto il Signore Iddio: In capo di quarant'anni, io raccoglierò gli Egizi d'infra i popoli, dove saranno stati dispersi. E ritrarrò di cattività gli Egizi, e li ricondurrò nel paese di Patros, nel lor paese natio; e quivi saranno un regno basso. Esso sarà basso, più che alcun altro regno, e non si eleverà più sopra le genti; io li farò piccoli, acciocchè non signoreggino più sopra le nazioni. E l'Egitto non sarà più alla casa d'Israele per confidanza, per far che sia ricordata l'iniquità, commessa in ciò ch'esso ha riguardato dietro a loro; e conosceranno che io sono il Signore Iddio. Or avvenne, nell'anno ventisettesimo, nel primo giorno del primo mese, che la parola del Signore mi fu indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, Nebucadnesar, re di Babilonia, ha adoperato il suo esercito in grave servitù contro a Tiro; ogni testa n'è stata dipelata, ed ogni spalla scorticata; e nè egli, nè il suo esercito, non hanno avuto alcun premio per Tiro, della servitù, nella quale si sono adoperati contro ad essa. Perciò, così ha detto il Signore Iddio: Ecco, io dono a Nebucadnesar, re di Babilonia, il paese di Egitto; ed egli ne menerà via il popolo, e ne spoglierà le spoglie, e ne prederà la preda; e ciò sarà il premio del suo esercito. Io gli ho dato il paese di Egitto, per premio dell'opera sua, nella quale si è adoperato contro ad essa; conciossiachè abbiano operato per me, dice il Signore Iddio. In quel giorno, io farò rigermogliare il corno della casa d'Israele, e a te darò, apritura di bocca in mezzo di loro; e conosceranno che io sono il Signore.