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Ezechiele 26:1-21

Ezechiele 26:1-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

L’anno undicesimo, il primo giorno del mese, la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: “Ah! ah! è infranta colei che era la porta dei popoli! La gente si volge verso di me! Io li riempirò di lei che è deserta!” Perciò così parla il Signore, DIO: “Eccomi contro di te, o Tiro! Io farò salire contro di te molti popoli, come il mare fa salire le proprie onde. Essi distruggeranno le mura di Tiro e abbatteranno le sue torri; io spazzerò via da lei la polvere e farò di lei una roccia nuda. Essa sarà, in mezzo al mare, un luogo da stendere le reti, poiché io ho parlato”, dice il Signore, DIO; “essa sarà abbandonata al saccheggio delle nazioni; le sue figlie, che sono nei campi, saranno uccise dalla spada e quelli di Tiro sapranno che io sono il SIGNORE”. Infatti così dice il Signore, DIO: “Ecco, io faccio venire dal settentrione, contro Tiro, Nabucodonosor, re di Babilonia, il re dei re, con cavalli, carri, cavalieri e una gran moltitudine. Egli ucciderà con la spada le tue figlie che sono nei campi, farà contro di te delle torri, innalzerà contro di te dei bastioni, farà muovere contro di te gli scudi; dirigerà contro le tue mura i suoi arieti e con i suoi picconi abbatterà le tue torri. La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che la polvere sollevata da loro ti coprirà; lo strepito dei suoi cavalieri, dei veicoli e dei suoi carri farà tremare le tue mura, quando egli entrerà per le tue porte come si entra in una città dove si è aperta una breccia. Con gli zoccoli dei suoi cavalli egli calpesterà tutte le tue strade; ucciderà il tuo popolo con la spada, e le colonne in cui riponi la tua forza cadranno a terra. Essi faranno bottino delle tue ricchezze, saccheggeranno le tue mercanzie, abbatteranno le tue mura, distruggeranno le tue case deliziose; getteranno in mezzo al mare le tue pietre, il tuo legname, la tua polvere. Io farò cessare il rumore dei tuoi canti e il suono delle tue arpe non si udrà più. Ti ridurrò a essere una roccia nuda; tu sarai un luogo da stendervi le reti; tu non sarai più ricostruita, perché io, il SIGNORE, ho parlato”, dice il Signore, DIO. Così parla il Signore, DIO, a Tiro: “Sì, al rumore della tua caduta, al gemito dei feriti a morte, al massacro che si farà in mezzo a te, tremeranno le isole. Tutti i prìncipi del mare scenderanno dai loro troni, si toglieranno i loro mantelli, deporranno le loro vesti ricamate; si avvolgeranno nello spavento, si siederanno per terra, tremeranno a ogni istante, saranno costernati a causa di te. Su di te faranno un lamento e ti diranno: ‘Come mai sei distrutta, tu che eri abitata da gente di mare, la città famosa, che eri così potente in mare, tu che al pari dei tuoi abitanti incutevi terrore a tutti gli abitanti della terra? Ora le isole tremeranno il giorno della tua caduta, le isole del mare saranno spaventate per la tua fine’”. Infatti così parla il Signore, DIO: “Quando farò di te una città desolata come le città che non hanno più abitanti, quando farò salire su di te l’abisso e le grandi acque ti copriranno, allora ti tirerò giù, con quelli che scendono nella fossa, fra il popolo di un tempo; ti farò abitare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendono nella fossa, perché tu non sia più abitata; invece rimetterò lo splendore sulla terra dei viventi. Io ti renderò oggetto di spavento, e più non sarai; ti si cercherà, ma non ti si troverà mai più”, dice il Signore, DIO».

Ezechiele 26:1-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

L'anno undicesimo, il primo giorno del mese, la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «*Figlio d'uomo, poiché *Tiro ha detto di *Gerusalemme: “Ah! ah! è infranta colei che era la porta dei popoli! La gente si volge verso di me! Io li riempirò di lei che è deserta!” Perciò cosí parla Dio, il Signore: Eccomi contro di te, o Tiro! Io farò salire contro di te molti popoli, come il mare fa salire le proprie onde. Essi distruggeranno le mura di Tiro e abbatteranno le sue torri; io spazzerò via da lei la polvere e farò di lei una roccia nuda. Essa sarà, in mezzo al mare, un luogo da stendere le reti, poiché io ho parlato, dice Dio, il Signore; essa sarà abbandonata al saccheggio delle nazioni; le sue figlie, che sono nei campi, saranno uccise dalla spada e quelli di Tiro sapranno che io sono il Signore. Infatti cosí dice Dio, il Signore: Ecco, io faccio venire dal settentrione, contro Tiro, *Nabucodonosor, re di *Babilonia, il re dei re, con cavalli, carri e cavalieri, e una gran moltitudine. Egli ucciderà con la spada le tue figlie che sono nei campi, farà contro di te delle torri, innalzerà contro di te dei bastioni, farà muovere contro di te gli scudi; dirigerà contro le tue mura i suoi arieti e con i suoi picconi abbatterà le tue torri. La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale che la polvere sollevata da loro ti coprirà; lo strepito dei suoi cavalieri, dei veicoli e dei suoi carri, farà tremare le tue mura, quando egli entrerà per le tue porte, come si entra in una città dove si è aperta una breccia. Con gli zoccoli dei suoi cavalli egli calpesterà tutte le tue strade; ucciderà il tuo popolo con la spada, e le colonne in cui riponi la tua forza cadranno a terra. Essi faranno bottino delle tue ricchezze, saccheggeranno le tue mercanzie, abbatteranno le tue mura, distruggeranno le tue case deliziose, getteranno in mezzo al mare le tue pietre, il tuo legname, la tua polvere. Io farò cessare il rumore dei tuoi canti e il suono delle tue arpe non si udrà piú. Ti ridurrò a essere una roccia nuda; tu sarai un luogo da stendervi le reti; tu non sarai piú ricostruita, perché io, il Signore, ho parlato, dice Dio, il Signore. Cosí parla Dio, il Signore, a Tiro: Sí, al rumore della tua caduta, al gemito dei feriti a morte, al massacro che si farà in mezzo a te, tremeranno le isole. Tutti i príncipi del mare scenderanno dai loro troni, si toglieranno i loro mantelli, deporranno le loro vesti ricamate; si avvolgeranno nello spavento, si siederanno per terra, tremeranno a ogni istante, saranno costernati a causa di te. Su di te faranno un lamento e ti diranno: “Come mai sei distrutta, tu che eri abitata da gente di mare, la città famosa, che eri cosí potente in mare, tu che al pari dei tuoi abitanti incutevi terrore a tutti gli abitanti della terra! Ora le isole tremeranno il giorno della tua caduta, le isole del mare saranno spaventate per la tua fine”. Infatti cosí parla Dio, il Signore: Quando farò di te una città desolata come le città che non hanno piú abitanti, quando farò salire su di te l'abisso e le grandi acque ti copriranno, allora ti tirerò giú, con quelli che scendono nella fossa, fra il popolo d'un tempo; ti farò abitare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendono nella fossa, perché tu non sia piú abitata; invece rimetterò lo splendore sulla terra dei viventi. Io ti renderò oggetto di spavento, e piú non sarai; ti si cercherà ma non ti si troverà mai piú, dice Dio, il Signore».

Ezechiele 26:1-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Nell’undicesimo anno dalla deportazione, il primo giorno del mese, il Signore mi parlò: «Ezechiele, gli abitanti di Tiro esclamano: “È distrutta Gerusalemme, la città dove andava gente di tutte le nazioni! Ora tutti vengono da noi, e così ci arricchiremo ancor di più, mentre Gerusalemme è devastata”. E io, Dio, il Signore, dichiaro: Città di Tiro, agirò contro di te! Manderò contro di te molte nazioni: ti assaliranno come onde del mare, distruggeranno le tue mura, abbatteranno le tue torri. Farò sparire anche le macerie, lascerò solo la nuda pietra. Non rimarrà che un’isola spoglia in mezzo al mare, dove i pescatori stenderanno le reti. Lo dico io, Dio, il Signore. Popoli stranieri saccheggeranno Tiro e devasteranno anche le città vicine, sulla costa. Allora riconosceranno che io sono il Signore. «Io, Dio, il Signore, dichiaro ancora: Città di Tiro, faccio venire dal nord contro di te il re più potente di tutti, Nabucodònosor, re di Babilonia. Verrà ad attaccarti con cavalli, cavalieri e con un grande esercito, devasterà le città vicine, sulla costa. I soldati innalzeranno terrapieni, costruiranno torri, faranno un muro con gli scudi. Colpiranno le tue mura con le loro armi pesanti, demoliranno le tue torri a colpi di piccone. I loro cavalli sono tanto numerosi che la polvere sollevata ti coprirà. Le tue mura tremeranno per il fragore dei cavalieri e delle ruote dei carri, quando essi entreranno attraverso le tue porte, attraverso le brecce della città espugnata. Calpesteranno ogni strada con gli zoccoli dei loro cavalli, passeranno a fil di spada il tuo popolo e getteranno a terra le tue colonne imponenti. Saccheggeranno le tue ricchezze, ti deprederanno delle tue mercanzie. Abbatteranno le tue mura e raderanno al suolo le tue case lussuose. Poi getteranno in fondo al mare le pietre, il legname e tutte le macerie. Farò cessare il frastuono dei tuoi canti, non si udrà più il suono delle tue arpe. Non farò rimanere che la nuda pietra dove i pescatori stenderanno le reti, e la città non sarà più ricostruita. Questa è la parola di Dio, il Signore. «Io, Dio, il Signore, dichiaro alla città di Tiro: Gli abitanti delle isole lontane tremeranno udendo il fragore della tua caduta, i gemiti dei feriti a morte nel massacro che avverrà fra le tue mura. I re dei popoli della costa scenderanno dai loro troni e, in segno di lutto, si leveranno i loro mantelli, si spoglieranno dei loro abiti ricamati. Avvolti dallo spavento, seduti a terra tremeranno continuamente, terrorizzati dalla tua sorte. Canteranno per te questo lamento funebre: La città famosa è distrutta! È scomparsa dal mare, dov’era così potente. Con la sua gente terrorizzava tutti. Ora che è caduta i popoli della costa tremano, i popoli delle isole lontane sono spaventati dalla sua fine. «Io, Dio, il Signore, dichiaro che ti renderò deserta come le città in rovina, non più abitate. Ti coprirò con masse enormi d'acqua, fatte salire dal fondo del mare. Ti farò sprofondare nel mondo dei morti a raggiungere i morti di tutti i tempi. Resterai in quel mondo sotterraneo, simile a antiche rovine desolate, insieme a quelli che sono già scesi nella fossa. Così non potrai più risalire e non avrai più posto nel mondo dei vivi. Tutti saranno spaventati dalla tua fine, perché tu sarai annientata. Ti cercheranno ma non ti troveranno mai più. Lo dico io, Dio, il Signore».

Ezechiele 26:1-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Ed avvenne, nell'anno undecimo, nel primo giorno del mese, che la parola del Signore mi fu indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, perciocchè Tiro ha detto di Gerusalemme: Eia! quella che era la porta de' popoli è ruinata, ella è rivolta a me; io mi empierò, ella è deserta; perciò, così ha detto il Signore Iddio: Eccomi contro a te, o Tiro; e farò salir contro a te molte genti, come il mare fa salir le sue onde. E quelle guasteranno le mura di Tiro, e diroccheranno le sue torri; ed io ne raschierò la polvere, e la renderò simile ad un sasso ignudo. Ella sarà in mezzo del mare un luogo da stendervi le reti da pescare: perciocchè io ho parlato, dice il Signore Iddio; e sarà in preda alle genti. E le sue città, che sono in terra ferma, saran messe a fil di spada; e conosceranno che io sono il Signore. Perciocchè, così ha detto il Signore Iddio: Ecco, io fo venire di Settentrione, contro a Tiro, Nebucadnesar, re di Babilonia, re dei re, con cavalli, e con carri, e con cavalieri, e con raunata di gente, e molto popolo. Egli metterà a fil di spada le tue città, che sono in terra ferma; e rizzerà contro a te delle bastie, e farà contro a te degli argini, e leverà contro a te lo scudo; e percoterà le tue mura co' suoi trabocchi, e diroccherà le tue torri co' suoi picconi. Cotanto sarà grande la moltitudine dei suoi cavalli, che la lor polvere ti coprirà; per lo strepito de' cavalieri, e delle ruote, e de' carri, le tue mura tremeranno, quando egli entrerà dentro alle tue porte, come si entrà in una città sforzata. Egli calcherà tutte le tue strade con le unghie de' suoi cavalli, ucciderà il tuo popolo con la spada, e le statue della tua gloria caderanno a terra. Ed essi prederanno le tue facoltà, e ruberanno le tue mercatanzie, e disfaranno le tue mura, e distruggeranno le tue belle case, e getteranno in mezzo delle acque le tue pietre, e il tuo legname, e la tua polvere. Ed io farò cessar lo strepito delle tue canzoni, e il suono delle tue cetere non sarà più udito. Ed io ti renderò simile ad un sasso ignudo; tu sarai un luogo da stender le reti da pescare, tu non sarai più riedificata; perciocchè io, il Signore, ho parlato, dice il Signore Iddio. Così ha detto il Signore Iddio a Tiro: Le isole non tremeranno esse per lo romore della tua caduta, quando i feriti gemeranno, quando l'uccisione si farà in mezzo di te? Tutti i principi del mare scenderanno anch'essi d'in su i lor troni, e torranno via i loro ammanti, e spoglieranno i lor vestimenti di ricami; si vestiranno di spaventi, sederanno sopra la terra, e tremeranno ad ogni momento, e saranno attoniti di te. E prenderanno a fare un lamento di te, e ti diranno: Come sei perita, tu, che eri abitata da gente di marina, città famosa, che eri forte in mare; tu, e i tuoi abitanti, i quali si facevan temere a tutti quelli che dimoravano in te! Ora le isole saranno spaventate nel giorno della tua caduta, e le isole che son nel mare saranno conturbate per la tua uscita. Perciocchè, così ha detto il Signore Iddio: Quando io ti avrò renduta città deserta, come son le città disabitate; quando avrò fatto traboccar sopra te l'abisso, e le grandi acque ti avran coperta; e ti avrò fatta scendere, con quelli che scendono nella fossa, al popolo antico; e ti avrò stanziata nelle più basse parti della terra, ne' luoghi desolati ab antico, con quelli che scendono nella fossa, acciocchè tu non sii mai più abitata, allora rimetterò la gloria nella terra de' viventi. Io farò che tu non sarai altro che spaventi, e tu non sarai più; e sarai cercata, ma non sarai giammai più in perpetuo trovata, dice il Signore Iddio.