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Ezechiele 16:1-63

Ezechiele 16:1-63 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

La parola del SIGNORE mi fu ancora rivolta, in questi termini: «Figlio d’uomo, fa’ conoscere a Gerusalemme le sue abominazioni e di’: Così parla il Signore, DIO, a Gerusalemme: “Per la tua origine e per la tua nascita sei del paese del Cananeo; tuo padre era un Amoreo, tua madre un’Ittita. Quanto alla tua nascita, il giorno che nascesti l’ombelico non ti fu tagliato, non fosti lavata con acqua per pulirti, non fosti sfregata con sale, né fosti fasciata. Nessuno ebbe sguardi di pietà per te per farti una sola di queste cose, mosso a compassione di te; ma fosti gettata nell’aperta campagna, il giorno che nascesti, per il disprezzo che si aveva di te. Io ti passai accanto, vidi che ti dibattevi nel sangue e ti dissi: ‘Vivi, tu che sei nel sangue!’ Ti ripetei: ‘Vivi, tu che sei nel sangue!’ Io ti feci moltiplicare per miriadi, come il germoglio dei campi. Tu ti sviluppasti, crescesti, giungesti al colmo della bellezza, il tuo seno si formò, la tua capigliatura crebbe abbondante, ma tu eri nuda e scoperta. Io ti passai accanto, ti guardai, ed ecco, il tuo tempo era giunto: il tempo degli amori. Io stesi su di te il lembo della mia veste e coprii la tua nudità; ti feci un giuramento, entrai in un patto con te”, dice il Signore, DIO, “e tu fosti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue che avevi addosso e ti unsi con olio. Ti misi delle vesti ricamate, dei calzari di pelle di delfino, ti cinsi il capo di lino fino, ti ricoprii di seta. Ti fornii d’ornamenti, ti misi dei braccialetti ai polsi e una collana al collo. Ti misi un anello al naso, dei pendenti agli orecchi e una magnifica corona in capo. Così fosti adorna d’oro e d’argento; fosti vestita di lino fino, di seta e di ricami. Tu mangiasti fior di farina, miele e olio; diventasti bellissima e giungesti fino a regnare. La tua fama si sparse fra le nazioni, per la tua bellezza; essa infatti era perfetta, perché io ti avevo rivestita della mia magnificenza”, dice il Signore, DIO. “Ma tu, inebriata della tua bellezza, ti prostituisti sfruttando la tua fama e offrendoti a ogni passante, a chi voleva. Tu prendesti delle tue vesti, ti facesti degli alti luoghi ornati di vari colori e là ti prostituisti: cose tali non ne avvennero mai, e non ne avverranno più. Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io ti avevo dati, te ne facesti delle immagini d’uomo, e ad esse ti prostituisti; prendesti le tue vesti ricamate e ne ricopristi quelle immagini, davanti alle quali tu mettesti il mio olio e il mio profumo. Così anche il mio pane che ti avevo dato, il fior di farina, l’olio e il miele con cui ti nutrivo, tu li mettesti davanti a loro, come un profumo di odore soave. Questo si fece!”, dice il Signore, DIO. “Prendesti inoltre i tuoi figli e le tue figlie, che mi avevi partoriti, e li offristi loro in sacrificio perché li divorassero. Non bastavano dunque le tue prostituzioni, perché tu avessi anche a scannare i miei figli e a darli loro facendoli passare per il fuoco? In mezzo a tutte le tue abominazioni e alle tue prostituzioni, non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza, quando eri nuda, scoperta, e ti dibattevi nel sangue. Ora, dopo tutta la tua malvagità, guai! guai a te!”, dice il Signore, DIO, “Ti sei costruita un bordello; ti sei fatta un alto luogo in ogni piazza pubblica: hai costruito un alto luogo a ogni capo di strada, hai reso abominevole la tua bellezza, ti sei offerta a ogni passante, hai moltiplicato le tue prostituzioni. Ti sei prostituita agli Egiziani, tuoi vicini dalle membra vigorose, e hai moltiplicato le tue prostituzioni per provocare la mia ira. Perciò, ecco, io ho steso la mia mano contro di te, ho diminuito la razione che ti avevo fissata e ti ho abbandonata in balìa delle figlie dei Filistei, che ti odiano e hanno vergogna della tua condotta scellerata. Non sazia ancora, ti sei pure prostituita agli Assiri; ti sei prostituita a loro, ma neppure allora sei stata sazia! Hai moltiplicato le tue prostituzioni con il paese di Canaan fino in Caldea, ma neppure con questo sei stata sazia. Com’è vile il tuo cuore”, dice il Signore, DIO, “a ridurti a fare tutte queste cose, da sfacciata prostituta! Quando ti costruivi il bordello a ogni capo di strada e ti facevi gli alti luoghi in ogni pubblica piazza, tu non eri come una prostituta, poiché disprezzavi il salario, ma come una donna adultera, che riceve gli stranieri invece di suo marito. A tutte le prostitute si fanno regali; ma tu hai dato regali a tutti i tuoi amanti, li hai sedotti con i doni, perché venissero a te, da tutte le parti, per le tue prostituzioni. Con te, nelle tue prostituzioni è avvenuto il contrario delle altre donne, poiché non eri tu la sollecitata; in quanto tu pagavi, invece di essere pagata, facevi il contrario delle altre”. Perciò, prostituta, ascolta la parola del SIGNORE. Così parla il Signore, DIO: “Poiché il tuo denaro è stato dilapidato e la tua nudità è stata scoperta nelle tue prostituzioni con i tuoi amanti, a motivo di tutti i tuoi idoli abominevoli e a causa del sangue dei tuoi figli che hai dato loro, ecco, io radunerò tutti i tuoi amanti ai quali ti sei resa gradita, tutti quelli che hai amati e tutti quelli che hai odiati; li radunerò da tutte le parti contro di te, scoprirò davanti a loro la tua nudità ed essi vedranno tutta la tua nudità. Io ti giudicherò alla stregua delle donne che commettono adulterio e spargono il sangue; farò che il tuo sangue sia sparso dal furore e dalla gelosia. Ti darò nelle loro mani, ed essi abbatteranno il tuo bordello, distruggeranno i tuoi alti luoghi, ti spoglieranno delle tue vesti, ti prenderanno i bei gioielli e ti lasceranno nuda e scoperta. Faranno salire contro di te una moltitudine e ti lapideranno e ti trafiggeranno con le loro spade; daranno alle fiamme le tue case, faranno giustizia di te in presenza di molte donne. Io ti farò cessare dal fare la prostituta e tu non pagherai più nessuno. Così io sfogherò il mio furore su di te e la mia gelosia si distoglierà da te; mi calmerò e non sarò più adirato. Poiché tu non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza e hai provocato la mia ira con tutte queste cose, ecco, anch’io ti farò ricadere sul capo la tua condotta”, dice il Signore, DIO, “e tu non aggiungerai altri delitti a tutte le tue abominazioni. Ecco, tutti quelli che usano proverbi faranno di te un proverbio e diranno: ‘Quale la madre, tale la figlia’. Tu sei figlia di tua madre, che ebbe a sdegno suo marito e i suoi figli; sei sorella delle tue sorelle, che ebbero a sdegno i loro mariti e i loro figli. Vostra madre era un’Ittita, e vostro padre un Amoreo. Tua sorella maggiore, che ti sta a sinistra, è Samaria, con le sue figlie; tua sorella minore, che ti sta a destra, è Sodoma, con le sue figlie. Tu non soltanto hai camminato nelle loro vie e commesso le stesse loro abominazioni; era troppo poco! Ma in tutte le tue vie ti sei corrotta più di loro. Com’è vero che io vivo”, dice il Signore, DIO, “tua sorella Sodoma e le sue figlie non hanno fatto ciò che avete fatto tu e le figlie tue. Ecco, questa fu l’iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figlie vivevano nell’orgoglio, nell’abbondanza del pane e nell’ozio indolente, ma non sostenevano la mano dell’afflitto e del povero. Erano superbe e commettevano abominazioni in mia presenza; perciò le feci sparire, quando vidi ciò. Samaria non ha commesso la metà dei tuoi peccati; tu hai moltiplicato le tue abominazioni più dell’una e dell’altra, hai giustificato le tue sorelle, con tutte le abominazioni che hai commesse. Anche tu, che difendevi le tue sorelle, subisci il disonore a causa dei tuoi peccati con cui ti sei resa più abominevole di loro! Esse sono più giuste di te. Tu, dunque, vergògnati e subisci il disonore, poiché tu hai fatto apparire giuste le tue sorelle! Ma io farò tornare dalla deportazione quanti di Sodoma e delle sue figlie si trovano là, quanti di Samaria e delle sue figlie, e anche dei tuoi, sono in mezzo a essi, affinché tu subisca il disonore e porti la vergogna di quanto hai fatto, e sia così loro di conforto. Tua sorella Sodoma e le sue figlie torneranno nella loro condizione di prima, Samaria e le sue figlie torneranno nella loro condizione di prima, e tu e le tue figlie tornerete nella vostra condizione di prima. Sodoma, tua sorella, non era neppure nominata dalla tua bocca nei giorni della tua superbia, prima che la tua malvagità fosse messa a nudo, come avvenne quando fosti disprezzata dalle figlie della Siria e da tutti i paesi circostanti, dalle figlie dei Filistei, che ti insultavano da tutte le parti. Tu porti a tua volta il peso della tua scelleratezza e delle tue abominazioni”, dice il SIGNORE. Poiché, così parla il Signore, DIO: “Io farò a te come hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento, infrangendo il patto. Tuttavia mi ricorderò del patto che feci con te nei giorni della tua giovinezza e stabilirò per te un patto eterno. Tu ti ricorderai della tua condotta e ne avrai vergogna, quando riceverai le tue sorelle, quelle che sono più grandi e quelle che sono più piccole di te; io te le darò per figlie, ma non in virtù del tuo patto. Io stabilirò il mio patto con te e tu conoscerai che io sono il SIGNORE, affinché tu ricordi, tu arrossisca e tu non possa più aprire la bocca dalla vergogna, quando ti avrò perdonato tutto quello che hai fatto”, dice il Signore, DIO».

Ezechiele 16:1-63 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

La parola del Signore mi fu ancora rivolta, in questi termini: «*Figlio d'uomo, fa' conoscere a *Gerusalemme le sue abominazioni e di': “Cosí parla Dio, il Signore, a Gerusalemme: Per la tua origine e per la tua nascita sei del paese del *Cananeo; tuo padre era un *Amoreo, tua madre un'Ittita. Quanto alla tua nascita, il giorno che nascesti l'ombelico non ti fu tagliato, non fosti lavata con acqua per pulirti, non fosti sfregata con sale, né fosti fasciata. Nessuno ebbe sguardi di pietà per te, per farti una sola di queste cose, mosso a compassione di te; ma fosti gettata nell'aperta campagna, il giorno che nascesti, per il disprezzo che si aveva di te. Io ti passai accanto, vidi che ti dibattevi nel sangue e ti dissi: «Vivi, tu che sei nel sangue!» Ti ripetei: «Vivi, tu che sei nel sangue!» Io ti farò moltiplicare per miriadi, come il germoglio dei campi. Tu ti sviluppasti, crescesti, giungesti al colmo della bellezza, il tuo seno si formò, la tua capigliatura crebbe abbondante, ma tu eri nuda e scoperta. Io ti passai accanto, ti guardai, ed ecco, il tuo tempo era giunto: il tempo degli amori; io stesi su di te il lembo della mia veste e coprii la tua nudità; ti feci un giuramento, entrai in un patto con te, dice Dio, il Signore, e tu fosti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue che avevi addosso e ti unsi con olio. Ti misi delle vesti ricamate, dei calzari di pelle di delfino, ti cinsi il capo di lino fino, ti ricoprii di seta. Ti fornii d'ornamenti, ti misi dei braccialetti ai polsi e una collana al collo. Ti misi un anello al naso, dei pendenti agli orecchi e una magnifica corona in capo. Cosí fosti adorna d'oro e d'argento; fosti vestita di lino fino, di seta e di ricami; tu mangiasti fior di farina, miele e olio; diventasti bellissima e giungesti fino a regnare. La tua fama si sparse fra le nazioni, per la tua bellezza; essa infatti era perfetta, perché io ti avevo rivestita della mia magnificenza, dice Dio, il Signore. Ma tu, inebriata della tua bellezza, ti prostituisti sfruttando la tua fama e offrendoti a ogni passante, a chi voleva. Tu prendesti delle tue vesti, ti facesti degli alti luoghi ornati di vari colori, e là ti prostituisti: cose tali non ne avvennero mai, e non ne avverranno piú. Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io ti avevo dati, te ne facesti delle immagini d'uomo, e ad esse ti prostituisti; prendesti le tue vesti ricamate e ne ricopristi quelle immagini, davanti alle quali tu mettesti il mio olio e il mio profumo. Cosí anche il mio pane che ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il miele con cui ti nutrivo, tu li mettesti davanti a loro, come un profumo di soave odore. Questo si fece! dice Dio, il Signore. Prendesti inoltre i tuoi figli e le tue figlie, che mi avevi partoriti, e li offristi loro in sacrificio, perché li divorassero. Non bastavano dunque le tue prostituzioni, perché tu avessi anche a scannare i miei figli, e a darli loro facendoli passare per il fuoco? In mezzo a tutte le tue abominazioni e alle tue prostituzioni, non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza, quando eri nuda, scoperta, e ti dibattevi nel sangue. Ora dopo tutta la tua malvagità, guai! guai a te! –dice Dio, il Signore, –ti sei costruita un bordello; ti sei fatta un alto luogo in ogni piazza pubblica: hai costruito un alto luogo a ogni capo di strada, hai reso abominevole la tua bellezza, ti sei offerta a ogni passante; hai moltiplicato le tue prostituzioni. Ti sei prostituita agli Egiziani, tuoi vicini dalle membra vigorose, e hai moltiplicato le tue prostituzioni per provocare la mia ira. Perciò, ecco, io ho steso la mia mano contro di te, ho diminuito la razione che ti avevo fissata, e ti ho abbandonata in balia delle figlie dei *Filistei, che ti odiano e hanno vergogna della tua condotta scellerata. Non sazia ancora, ti sei pure prostituita agli Assiri; ti sei prostituita a loro; ma neppure allora sei stata sazia! Hai moltiplicato le tue prostituzioni con il paese di Canaan fino in *Caldea, ma neppure con questo sei stata sazia. Com'è vile il tuo cuore, dice Dio, il Signore, a ridurti a fare tutte queste cose, da sfacciata prostituta! Quando ti costruivi il bordello a ogni capo di strada e ti facevi gli alti luoghi in ogni pubblica piazza, tu non eri come una prostituta, poiché disprezzavi il salario, ma come una donna adultera, che riceve gli stranieri invece di suo marito. A tutte le prostitute si fanno regali; ma tu hai dato regali a tutti i tuoi amanti, li hai sedotti con i doni, perché venissero a te, da tutte le parti, per le tue prostituzioni. Con te, nelle tue prostituzioni è avvenuto il contrario delle altre donne; poiché non eri tu la sollecitata; in quanto tu pagavi, invece di essere pagata, facevi il contrario delle altre”». «“Perciò, prostituta, ascolta la parola del Signore. Cosí parla Dio, il Signore: Poiché il tuo denaro è stato dilapidato e la tua nudità è stata scoperta nelle tue prostituzioni con i tuoi amanti, a motivo di tutti i tuoi idoli abominevoli e a causa del sangue dei tuoi figli che hai dato loro, ecco, io radunerò tutti i tuoi amanti ai quali ti sei resa gradita, tutti quelli che hai amati e tutti quelli che hai odiati; li radunerò da tutte le parti contro di te, scoprirò davanti a loro la tua nudità ed essi vedranno tutta la tua nudità. Io ti giudicherò alla stregua delle donne che commettono adulterio e spargono il sangue; farò che il tuo sangue sia sparso dal furore e dalla gelosia. Ti darò nelle loro mani ed essi abbatteranno il tuo bordello, distruggeranno i tuoi alti luoghi, ti spoglieranno delle tue vesti, ti prenderanno i bei gioielli e ti lasceranno nuda e scoperta; faranno salire contro di te una moltitudine e ti lapideranno e ti trafiggeranno con le loro spade; daranno alle fiamme le tue case, faranno giustizia di te in presenza di molte donne; io ti farò cessare dal fare la prostituta e tu non pagherai piú nessuno. Cosí io sfogherò il mio furore su di te e la mia gelosia si distoglierà da te; mi calmerò e non sarò piú adirato. Poiché tu non ti sei ricordata dei giorni della tua giovinezza e hai provocato la mia ira con tutte queste cose, ecco, anch'io ti farò ricadere sul capo la tua condotta, dice Dio, il Signore, e tu non aggiungerai altri delitti a tutte le tue abominazioni. «“Ecco, tutti quelli che usano proverbi faranno di te un proverbio, e diranno: `Quale la madre, tale la figlia´. Tu sei figlia di tua madre, che ebbe a sdegno suo marito e i suoi figli; sei sorella delle tue sorelle, che ebbero a sdegno i loro mariti e i loro figli. Vostra madre era un'Ittita, e vostro padre un Amoreo. Tua sorella maggiore, che ti sta a sinistra, è *Samaria, con le sue figlie; tua sorella minore, che ti sta a destra, è *Sodoma, con le sue figlie. Tu, non soltanto hai camminato nelle loro vie e commesso le stesse loro abominazioni; era troppo poco! ma in tutte le tue vie ti sei corrotta piú di loro. Com'è vero che io vivo, dice Dio, il Signore, tua sorella Sodoma e le sue figlie non hanno fatto ciò che avete fatto tu e le figlie tue. Ecco, questa fu l'iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figlie vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane, e nell'ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero. Erano superbe e commettevano abominazioni in mia presenza; perciò le feci sparire, quando vidi ciò. Samaria non ha commesso la metà dei tuoi peccati; tu hai moltiplicato le tue abominazioni piú dell'una e dell'altra; hai giustificato le tue sorelle, con tutte le abominazioni che hai commesse. Anche tu, che difendevi le tue sorelle, subisci il disonore a causa dei tuoi peccati con cui ti sei resa piú abominevole di loro! Esse sono piú giuste di te. Tu, dunque, verg¢gnati e subisci il disonore, poiché tu hai fatto apparire giuste le tue sorelle! Ma io farò tornare dalla deportazione quanti di Sodoma e delle sue figlie si trovano là, quanti di Samaria e delle sue figlie, e anche dei tuoi sono in mezzo a essi, affinché tu subisca il disonore e porti la vergogna di quanto hai fatto, e sia cosí loro di conforto. Tua sorella Sodoma e le sue figlie torneranno nella loro condizione di prima, Samaria e le sue figlie torneranno nella loro condizione di prima, e tu e le tue figlie tornerete nella vostra condizione di prima. Sodoma, tua sorella, non era neppure nominata dalla tua bocca, nei giorni della tua superbia, prima che la tua malvagità fosse messa a nudo, come avvenne quando fosti disprezzata dalle figlie della Siria e da tutti i paesi circostanti, dalle figlie dei Filistei, che t'insultavano da tutte le parti. Tu porti a tua volta il peso della tua scelleratezza e delle tue abominazioni, dice il Signore. «“Poiché, cosí parla Dio, il Signore: Io farò a te come hai fatto tu, che hai disprezzato il giuramento, infrangendo il patto. Tuttavia mi ricorderò del patto che feci con te nei giorni della tua giovinezza e stabilirò per te un patto eterno. Tu ti ricorderai della tua condotta e ne avrai vergogna, quando riceverai le tue sorelle, quelle che sono piú grandi e quelle che sono piú piccole di te; io te le darò per figlie, ma non in virtú del tuo patto. Io stabilirò il mio patto con te e tu conoscerai che io sono il Signore, affinché tu ricordi, tu arrossisca e tu non possa piú aprir la bocca dalla vergogna, quando ti avrò perdonato tutto quello che hai fatto, dice Dio, il Signore”».

Ezechiele 16:1-63 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il Signore mi disse: «Ezechiele, fa’ notare a Gerusalemme le sue azioni disgustose. Riferiscile queste mie parole; sono il messaggio di Dio, il Signore: «Tu sei nata nella terra di Canaan, come i tuoi antenati. Tuo padre era un Amorreo, tua madre una Ittita. Quando sei nata, nessuno ti ha tagliato il cordone ombelicale; non ti hanno lavata con acqua. Non ti hanno strofinato del sale sulla pelle, né ti hanno avvolta in fasce. Nessuno ha avuto pietà o compassione di te da farti almeno una di queste cose. Anzi, per il disgusto, appena nata ti hanno gettata via, in aperta campagna. Sono passato vicino a te e ho visto che ti dibattevi nel tuo sangue. Allora ti ho detto che dovevi vivere anche se coperta di sangue. Volevo che tu vivessi. Ti ho fatta crescere rigogliosa come una pianta campestre. Sei cresciuta, ti sei fatta donna: i seni hanno preso forma e sono comparsi i peli. Sei diventata molto bella, ma eri completamente nuda. Sono passato di nuovo vicino a te e ho visto che avevi raggiunto l’età dell'amore. Allora ho disteso il mio mantello su di te per coprire il tuo corpo nudo. Ho promesso di amarti e ho giurato di sposarti. Così sei diventata mia. Questo lo dico io, Dio, il Signore. «Ti ho lavata con acqua, ho tolto il sangue che ti copriva e ho sparso olio profumato su di te. Ti ho vestita con abiti finemente ricamati, ti ho dato calzature di cuoio pregiato, una cintura di lino e un mantello di seta pura. Ti ho coperta di gioielli: braccialetti, collane, un anello per il naso, orecchini, e ti ho messo una stupenda corona sul capo. I tuoi gioielli erano d'oro e d'argento, i tuoi vestiti ricamati di lino e di seta. Hai mangiato pane della farina migliore, miele e olio d'oliva. Sei diventata bellissima e regina. Eri famosa in tutto il mondo. La tua bellezza era perfetta. Ti avevo reso splendida. Questo lo dichiaro io, Dio, il Signore». «Tu però hai approfittato della tua bellezza e della tua fama! Ti sei prostituita con ogni passante. Hai preso alcune tue vesti per ornare con colori vivaci i luoghi dove ti prostituivi, davanti agli idoli. Cose che non dovrebbero accadere. Hai preso gli splendidi gioielli d'oro e d'argento che ti avevo dato, ne hai fatto idoli maschili e ti sei prostituita con quelli. Hai preso le tue vesti ricamate per ricoprirli e hai offerto l’olio e i profumi ricevuti da me. Anche il pane che ti ho dato, la farina migliore, l’olio e il miele con cui ti nutrivo, li hai offerti agli idoli come sacrificio dal profumo gradevole. Tutto questo lo dico io, Dio, il Signore. Non ti è bastato prostituirti! Hai sacrificato agli idoli anche i figli e le figlie che mi avevi dato. Li hai offerti in pasto; hai sgozzato i miei figli per poi bruciarli in sacrificio. Durante questa tua disgustosa vita di prostituta, non ti sei mai ricordata di quando eri una bambina nuda e ti dibattevi nel sangue. «Per tutte le tue azioni malvagie, io, Dio, il Signore, dichiaro che sei già condannata. Non hai scampo! A ogni incrocio hai costruito luoghi dove adori idoli e ti prostituisci. A ogni incrocio hai innalzato tempietti e hai infangato la tua bellezza: ti sei data a ogni passante, ti sei prostituita sempre più. Sei andata a letto con gli Egiziani, tuoi vicini molto virili. Mi hai offeso con le tue innumerevoli depravazioni. Ma io ho alzato la mano per punirti: ti ho tagliato i viveri e ti ho dato in mano ai tuoi nemici, i Filistei. Essi sono indignati del tuo comportamento volgare e immorale. Insaziabile, sei andata a letto anche con gli Assiri, ma non ti è bastato. Ti sei prostituita ancor di più con i Babilonesi, popolo di mercanti. Ma neanche loro ti hanno soddisfatta. Io, Dio, il Signore, dico che sei una donna leggera. Ti sei comportata come la più spudorata delle prostitute. Hai costruito a ogni incrocio un tempietto e ti sei prostituita, ma a differenza di ogni prostituta hai rifiutato i soldi. Sei stata come una donna adultera che, invece del marito, cerca gli estranei. Tutte le prostitute si fanno pagare, invece tu hai pagato i tuoi amanti. Hai offerto loro denaro dovunque fossero, perché venissero a letto con te. Nella tua depravazione non ti sei comportata come le altre prostitute. I tuoi amanti non ti hanno cercata, né pagata: eri tu a pagarli. Hai fatto tutto al contrario». «Gerusalemme, prostituta, ascolta la parola del Signore. Ti sei spogliata completamente e nuda ti sei data ai tuoi amanti e ai tuoi disgustosi idoli. Inoltre a questi hai offerto il sangue dei tuoi figli. Ora io, Dio, il Signore, dichiaro: Riunirò gli amanti ai quali sei piaciuta, sia quelli che ami, sia quelli che detesti. Li metterò intorno a te e ti spoglierò. Così ti vedranno completamente nuda. Io ti giudicherò e ti condannerò a morte come adultera e assassina. Sarò implacabile! Ti abbandonerò nelle mani dei tuoi amanti: distruggeranno i tuoi tempietti e i luoghi dove ti sei prostituita, prenderanno le tue vesti e i tuoi gioielli. Ti lasceranno completamente nuda. Ecciteranno la folla contro di te: ti colpiranno con le pietre, ti faranno a pezzi con le loro spade e bruceranno le tue case. Eseguiranno la mia sentenza sotto gli occhi di molte donne. Così finirai di prostituirti e di pagare i tuoi amanti. Quando avrò sfogato il mio furore contro di te non sarò più geloso, non mi adirerò più e mi calmerò. Ora io, Dio, il Signore, affermo che pagherai per il tuo comportamento: hai voluto adorare gli idoli e anche prostituirti. Non ti sei ricordata quel che ho fatto per te quando eri bambina. Con le tue azioni hai provocato la mia ira». Il Signore continuò a dire: «Gerusalemme, la gente dirà di te questo proverbio: “Tale la madre, tale la figlia”. Sei veramente figlia di tua madre, lei detestava il marito e i figli. Sei come le tue sorelle che odiavano i propri mariti e i propri figli. Vostra madre era Ittita e vostro padre Amorreo. Tua sorella maggiore è Samaria e i suoi villaggi, a nord. Tua sorella minore è Sòdoma e i suoi villaggi, a sud. Non ti sei accontentata di imitare il loro comportamento e le loro azioni vergognose. Era troppo poco! Ti sei comportata peggio di loro. Io, il Dio vivente, il Signore, affermo che tua sorella Sòdoma e i suoi villaggi non hanno fatto tanto male quanto tu e i tuoi villaggi. Questa è stata la colpa di Sòdoma: era orgogliosa di vivere nell’abbondanza e nella sicurezza. Non aveva preoccupazioni, tuttavia non ha aiutato i poveri e gli oppressi. È diventata arrogante e ha commesso azioni che io detesto. Allora io l’ho fatta scomparire dalla faccia della terra, come tu sai. Samaria non ha commesso neanche la metà delle tue azioni malvagie. Tu hai agito in modo molto più vergognoso di lei. Le tue sorelle, Sòdoma e Samaria, in confronto a te sembrano innocenti. Anche tu devi essere umiliata, perché con le tue azioni molto più disgustose delle loro, hai fatto sembrare innocenti le tue sorelle. Per questo devi subire la vergogna dell'umiliazione: per aver fatto apparire le tue sorelle senza peccato. «Io cambierò le sorti di Sòdoma e di Samaria e dei loro villaggi. Cambierò anche la tua sorte. Le tue sorelle si consoleranno perché sei stata umiliata e ti sei vergognata di quel che hai fatto. Torneranno ad essere ricche e stabili come prima. Così sarà anche per te e i tuoi villaggi. Prima che fosse scoperta la tua perversità, nella tua superbia hai disprezzato Sòdoma. Ora da ogni parte gli Edomiti e i Filistei ti insultano e ti deridono. Gerusalemme devi pagare le conseguenze della tua prostituzione e delle tue azioni disgustose, te lo dico io, il Signore». «Io, Dio, il Signore, dichiaro che ti tratterò come meriti perché hai disprezzato il giuramento e rotto la nostra alleanza. Io però mi ricorderò del patto che ho concluso con te quando eri giovane, anzi lo trasformerò in un’alleanza eterna. Ripenserai al tuo comportamento e ti vergognerai di te stessa quando riavrai le tue sorelle maggiori e minori. Io te le darò come figlie, sebbene questo non faccia parte della nostra alleanza. Io rinnoverò con te il mio patto e riconoscerai che io sono il Signore. Ti ricorderai del passato e per la vergogna non oserai più aprir bocca quando ti perdonerò tutto il male che hai fatto. Lo affermo io, Dio, il Signore».