Ezechiele 12:1-28
Ezechiele 12:1-28 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
La parola del SIGNORE mi fu ancora rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, tu abiti in mezzo a una casa ribelle che ha occhi per vedere e non vede, orecchi per udire e non ode, perché è una casa ribelle. Perciò, figlio d’uomo, prepàrati un bagaglio da esiliato e parti di giorno, in loro presenza, come se tu andassi in esilio; parti, in loro presenza, dal luogo dove tu sei, per un altro luogo; forse vi porranno mente, perché sono una casa ribelle. Metti dunque fuori, di giorno, in loro presenza, il tuo bagaglio, simile a quello di chi va in esilio; poi la sera, esci tu stesso, in loro presenza, come fanno quelli che se ne vanno esuli. Fa’, in loro presenza, un foro nel muro, e attraverso di esso porta fuori il tuo bagaglio. Portalo sulle spalle, in loro presenza; portalo fuori quando farà buio; copriti la faccia per non vedere la terra, perché io faccio di te un segno per la casa d’Israele». Io feci così come mi era stato comandato: portai fuori di giorno il mio bagaglio, bagaglio di esiliato, e sulla sera feci con le mie mani un foro nel muro; quando fu buio portai fuori il bagaglio e me lo misi sulle spalle in loro presenza. La mattina la parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, la casa d’Israele, questa casa ribelle, non ti ha chiesto: “Che fai?” Di’ loro: Così parla il Signore, DIO: “Quest’oracolo concerne il principe che è in Gerusalemme e tutta la casa d’Israele di cui essi fanno parte. Di’: ‘Io sono per voi un segno; come ho fatto io, così sarà fatto a loro: essi andranno in esilio, in schiavitù’. Il principe che è in mezzo a loro porterà il suo bagaglio sulle spalle quando farà buio, e partirà; si farà un foro nel muro per farlo uscire di là, ed egli si coprirà la faccia per non vedere con i suoi occhi la terra. Io stenderò su di lui la mia rete, egli sarà preso nel mio laccio; lo deporterò a Babilonia, nella terra dei Caldei, ma egli non la vedrà, e laggiù morrà. Io disperderò a tutti i venti quelli che lo circondano per aiutarlo, tutti i suoi eserciti, e sguainerò la spada dietro a loro. Essi conosceranno che io sono il SIGNORE, quando li avrò sparsi fra le nazioni e dispersi nei paesi stranieri. Ma lascerò di loro alcuni pochi uomini scampati dalla spada, dalla fame e dalla peste, affinché raccontino tutte le loro abominazioni fra le nazioni dove saranno giunti; conosceranno che io sono il SIGNORE”». La parola del SIGNORE mi fu ancora rivolta, in questi termini: «Figlio d’uomo, mangia il tuo pane con tremore, bevi la tua acqua con preoccupazione e angoscia; di’ al popolo del paese: Così parla il Signore, DIO, riguardo agli abitanti di Gerusalemme nella terra d’Israele: “Mangeranno il loro pane con angoscia e berranno la loro acqua con spavento, poiché il loro paese sarà desolato, spogliato di tutto ciò che contiene, a causa della violenza di tutti quelli che lo abitano. Le città abitate saranno ridotte in rovina e il paese sarà desolato; e voi conoscerete che io sono il SIGNORE”». La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo: che proverbio è questo che voi ripetete nel paese d’Israele quando dite: “Passano i giorni e ogni visione si è dimostrata vana”? Perciò di’ loro: Così parla il Signore, DIO: “Io farò cessare questo proverbio, non lo si ripeterà più in Israele”; di’ loro, invece: “Si avvicinano i giorni in cui si realizzerà ogni visione; poiché nessuna visione sarà più vana, né vi sarà più divinazione ingannevole in mezzo alla casa d’Israele. Io, infatti, sono il SIGNORE; qualunque sia la parola che avrò detta, essa sarà messa ad effetto, e non sarà più rinviata; poiché nei vostri giorni, casa ribelle, io pronuncerò una parola e la metterò a effetto”, dice il Signore, DIO». La parola del SIGNORE mi fu ancora rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, ecco, quelli della casa d’Israele dicono: “La visione che ha costui riguarda giorni futuri, egli profetizza per tempi lontani”. Perciò di’ loro: Così parla il Signore, DIO: “Nessuna delle mie parole sarà più rinviata; la parola che avrò pronunciata sarà messa ad effetto”, dice il Signore, DIO».
Ezechiele 12:1-28 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
La parola del Signore mi fu ancora rivolta in questi termini: «*Figlio d'uomo, tu abiti in mezzo a una casa ribelle che ha occhi per vedere e non vede, orecchi per udire e non ode, perché è una casa ribelle. Perciò, figlio d'uomo, prepàrati un bagaglio da esiliato, e parti di giorno, in loro presenza, come se tu andassi in esilio; parti, in loro presenza, dal luogo dove tu sei, per un altro luogo; forse vi porranno mente; perché sono una casa ribelle. Metti dunque fuori, di giorno, in loro presenza, il tuo bagaglio, simile a quello di chi va in esilio; poi la sera, esci tu stesso, in loro presenza, come fanno quelli che se ne vanno esuli. Fa', in loro presenza, un foro nel muro, e attraverso di esso porta fuori il tuo bagaglio. Portalo sulle spalle, in loro presenza; portalo fuori quando farà buio; copriti la faccia per non veder la terra; perché io faccio di te un segno per la casa d'*Israele». Io feci cosí come mi era stato comandato; portai fuori di giorno il mio bagaglio, bagaglio di esiliato, e sulla sera feci con le mie mani un foro nel muro; quando fu buio portai fuori il bagaglio e me lo misi sulle spalle in loro presenza. La mattina la parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d'uomo, la casa d'Israele, questa casa ribelle, non ti ha chiesto: “Che fai?” Di' loro: “Cosí parla Dio, il Signore: Quest'oracolo concerne il principe che è in *Gerusalemme, e tutta la casa d'Israele di cui essi fanno parte”. Di': “Io sono per voi un segno”; come ho fatto io, cosí sarà fatto a loro: essi andranno in esilio, in schiavitú. Il principe che è in mezzo a loro porterà il suo bagaglio sulle spalle quando farà buio, e partirà; si farà un foro nel muro, per farlo uscire di là; egli si coprirà la faccia per non vedere con i suoi occhi la terra. Io stenderò su di lui la mia rete, egli sarà preso nel mio laccio; lo deporterò a *Babilonia, nella terra dei *Caldei, ma egli non la vedrà, e laggiú morrà. Io disperderò a tutti i venti quelli che lo circondano per aiutarlo, tutti i suoi eserciti, e sguainerò la spada dietro a loro. Essi conosceranno che io sono il Signore, quando li avrò sparsi fra le nazioni e dispersi nei paesi stranieri. Ma lascerò di loro alcuni pochi uomini scampati dalla spada, dalla fame e dalla peste, affinché raccontino tutte le loro abominazioni fra le nazioni dove saranno giunti; conosceranno che io sono il Signore». La parola del Signore mi fu ancora rivolta, in questi termini: «Figlio d'uomo, mangia il tuo pane con tremore, bevi la tua acqua con preoccupazione e angoscia; di' al popolo del paese: “Cosí parla Dio, il Signore, riguardo agli abitanti di Gerusalemme nella terra d'Israele: Mangeranno il loro pane con angoscia e berranno la loro acqua con spavento, poiché il loro paese sarà desolato, spogliato di tutto ciò che contiene, a causa della violenza di tutti quelli che l'abitano. Le città abitate saranno ridotte in rovine, e il paese sarà desolato; e voi conoscerete che io sono il Signore”». La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d'uomo: Che proverbio è questo che voi ripetete nel paese d'Israele quando dite: “Passano i giorni e ogni visione si è dimostrata vana?” Perciò di' loro: “Cosí parla Dio, il Signore: Io farò cessare questo proverbio, non lo si ripeterà piú in Israele; di' loro, invece: Si avvicinano i giorni in cui si realizzerà ogni visione; poiché nessuna visione sarà piú vana, né vi sarà piú divinazione ingannevole in mezzo alla casa d'Israele. Io, infatti, sono il Signore; qualunque sia la parola che avrò detta, essa sarà messa ad effetto; non sarà piú rinviata; poiché nei vostri giorni, casa ribelle, io pronunzierò una parola, e la metterò a effetto, dice Dio, il Signore!». La parola del Signore mi fu ancora rivolta in questi termini: «Figlio d'uomo, ecco, quelli della casa d'Israele dicono: “La visione che ha costui riguarda giorni futuri, egli *profetizza per tempi lontani”. Perciò di' loro: “Cosí parla Dio, il Signore: Nessuna delle mie parole sarà piú rinviata; la parola che avrò pronunziata sarà messa ad effetto, dice Dio, il Signore”».
Ezechiele 12:1-28 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il Signore mi disse: «Ezechiele, tu abiti tra gente ribelle. Hanno occhi, ma non sono capaci di vedere, hanno orecchie, ma non stanno a sentire, tanto sono ribelli. Ma tu comportati come un deportato, prendi solo lo stretto necessario e prepara la tua partenza in pieno giorno, sotto gli occhi di tutti. Lascia il luogo dove abiti per andartene in un altro, sotto il loro sguardo. Forse così comprenderanno quanto sono ostinati. Di giorno e alla loro presenza, prepara il bagaglio, poi partirai di sera, come partirebbe un deportato. Ma fa’ in modo che tutti ti vedano. Mentre ti guardano, fa’ un’apertura nella parete della casa ed esci di lì con il tuo bagaglio. Sotto il loro sguardo mettilo in spalla e scompari nell’oscurità con il viso coperto per non vedere la tua terra. Voglio che tu sia un segno per gli Israeliti». Ubbidii all’ordine del Signore: preparai di giorno il bagaglio, solo lo stretto necessario per un deportato. La sera con le mie stesse mani aprii un buco nella parete e tutti mi videro partire nel buio, con il bagaglio in spalla. Il mattino seguente il Signore mi disse: «Ezechiele, gli Israeliti, quel popolo di ribelli, ti hanno certamente domandato che cosa stavi facendo. Rispondi loro: Dio, il Signore, dichiara che questo è un messaggio per il principe che regna a Gerusalemme e per gli Israeliti che vi abitano. Spiega che il tuo gesto è un segno di quel che accadrà: anche gli abitanti di Gerusalemme saranno deportati in esilio. Il principe che li governa si caricherà il bagaglio sulle spalle, di notte. Lascerà la città attraverso un buco che scaveranno nel muro per farlo uscire. Si coprirà il viso per non vedere la sua terra. Ma lo prenderò con la rete e lo condurrò nella città di Babilonia. Egli, però, morirà senza nemmeno poterla vedere. Disperderò ai quattro venti i membri della sua corte, le sue guardie e le sue truppe: li inseguirò con la spada. Quando li disperderò tra popoli e nazioni stranieri, allora riconosceranno che io sono il Signore. Tuttavia, farò sopravvivere alcuni alla guerra, alla carestia e alla peste: essi racconteranno alla gente delle nazioni dove andranno quali azioni ripugnanti hanno commesso, e allora anche gli stranieri riconosceranno che io sono il Signore». Il Signore mi parlò ancora: «Ezechiele, quando mangi il tuo pane mettiti a tremare, e quando bevi l’acqua fatti vedere pieno di paura. Poi riferisci questo messaggio a tutta la nazione: Dio, il Signore, dichiara che gli abitanti di Gerusalemme rimasti in Israele mangeranno e berranno scoraggiati e pieni di paura. Infatti la loro terra sarà completamente devastata, perché quelli che vi abitano l’hanno riempita di violenza. Le città piene di gente saranno distrutte e la campagna diventerà un deserto. Allora riconoscerete che io sono il Signore». Il Signore mi disse ancora: «Ezechiele, che cosa è questo proverbio a proposito d'Israele: “Passano i giorni e non si avvera nessuna visione”? Annunzia agli Israeliti che io, Dio, il Signore, farò in modo che questo proverbio non abbia più senso. Non lo ripeteranno più in Israele. Invece riferisci loro quest’altro detto: “S’avvicina il giorno in cui ogni visione si avvererà!”. Per gli Israeliti non ci saranno più visioni false e predizioni ingannatrici. Infatti io, il Signore, parlerò e attuerò subito quel che avrò detto. Durante la vostra stessa vita, gente ribelle, realizzerò le mie minacce. Io, il vostro Dio, il Signore lo affermo». E aggiunse: «Ezechiele, gli Israeliti dicono che le tue visioni e le tue profezie riguardano solo un futuro molto lontano. Invece annunzia loro che io realizzerò immediatamente le mie minacce. Lo dichiaro io, Dio, il Signore».
Ezechiele 12:1-28 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
LA parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, tu abiti in mezzo di una casa ribelle, che ha occhi da vedere, e non vede; orecchi da udire, e non ode; perciocchè è una casa ribelle. Dunque tu, figliuol d'uomo, fatti degli arnesi d'un uomo che vada in paese strano; mettiti in viaggio di giorno nel lor cospetto; e dipartiti dal tuo luogo, per andare in un altro, nel lor cospetto; forse vi porranno mente; perciocchè sono una casa ribelle. Metti dunque fuori di giorni, nel lor cospetto, i tuoi arnesi, simili a quelli d'un uomo che vada in paese strano; e poi la sera esci fuori in lor presenza, come altri esce, andando in paese strano. Fatti un foro nella parete, nel lor cospetto, e per quello porta fuori que' tuoi arnesi. Portali in su le spalle, nel lor cospetto; portali fuori in su l'imbrunir della notte; copriti la faccia, che tu non vegga la terra; perciocchè io ti ho posto per segno alla casa d'Israele. Ed io feci così, come mi era stato comandato; di giorno trassi fuori i miei arnesi, simili a quelli d'un uomo che vada in paese strano; e in su la sera mi feci un foro nella parete con la mano; e in su l'imbrunir della notte trassi fuori quegli arnesi, e li portai in su le spalle, nel lor cospetto. E la mattina la parola del Signore mi fu indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, la casa d'Israele, quella casa ribelle, non ti ha ella detto: Che cosa fai? Di' loro: Così ha detto il Signore Iddio: Questo carico riguarda al principe che è in Gerusalemme, ed a tutta la casa d'Israele, che è in mezzo di essi. Di': Io vi sono per segno; siccome io ho fatto, così sarà lor fatto; andranno in paese strano in cattività. E il principe, che è in mezzo di loro, porterà i suoi arnesi sopra le spalle, in su l'imbrunir della notte, e se ne uscirà; faranno un foro nel muro per portar fuori per esso i loro arnesi; egli si coprirà la faccia, acciocchè non vegga la terra con gli occhi. Ma io stenderò la mia rete sopra lui, ed egli sarà preso ne' miei lacci; e lo farò venire in Babilonia, nel paese de' Caldei; ed egli non la vedrà, e pur vi morrà. Ed io dispergerò a tutti i venti tutti quelli che gli saranno d'intorno, il suo soccorso, e tutte le sue schiere; e sguainerò la spada dietro a loro. E conosceranno che io sono il Signore, quando io li avrò dispersi fra le nazioni, e dissipati fra i paesi. Ma lascerò d'infra loro alcuni pochi uomini, restati della spada, della fame, e della pestilenza; acciocchè raccontino tutte le loro abbominazioni, fra le nazioni dove perverranno; e conosceranno che io sono il Signore. La parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo: Figliuolo d'uomo, mangia il tuo pane con tremore, e bevi la tua acqua con ispavento, e con ansietà. E di' al popolo del paese: Il Signore Iddio ha detto così intorno a quelli che abitano in Gerusalemme, nella terra d'Israele: Mangeranno il lor pane con ansietà, e berranno la loro acqua con ismarrimento; perciocchè il paese d'essa sarà desolato, e spogliato di tutto ciò che vi è, per la violenza di tutti quelli che vi abitano. E le città abitate saranno deserte, e il paese sarà desolato; e voi conoscerete che io sono il Signore. La parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, che proverbio è questo, che voi usate intorno al paese d'Israele, dicendo: I giorni saranno prolungati, ed ogni visione è perita? Per tanto, di' loro: Così ha detto il Signore Iddio: Io farò cessare questo proverbio, e non si userà più in Israele. Anzi di' loro: I giorni, e la parola d'ogni visione, son vicini. Perciocchè per l'innanzi non vi sarà più visione alcuna di vanità, nè alcuno indovinamento di lusinghe, in mezzo della casa d'Israele. Perciocchè, io, il Signore, avendo parlato, la cosa che avrò detta sarà messa ad effetto, non sarà più prolungata; anzi, se a' dì vostri io pronunzio alcuna parola, o casa ribelle, a' dì vostri altresì la metterò ad effetto, dice il Signore Iddio. La parola del Signore mi fu ancora indirizzata, dicendo: Figliuol d'uomo, ecco, la casa d'Israele dice: La visione, che costui vede, è per lunghi giorni a venire; ed egli profetizza di cose di tempi lontani. Perciò, di' loro: Così ha detto il Sigore Iddio: Niuna mia parola sarà più prolungata; la parola che io avrò detta, sarà messa ad effetto, dice il Signore Iddio.