Esodo 1:1-16
Esodo 1:1-16 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Questi sono i nomi dei figli d’Israele che vennero in Egitto. Essi ci vennero con Giacobbe, ciascuno con la sua famiglia: Ruben, Simeone, Levi e Giuda; Issacar, Zabulon e Beniamino; Dan e Neftali, Gad e Ascer. Tutte le persone discendenti da Giacobbe erano settanta. Giuseppe era già in Egitto. Giuseppe morì, come morirono pure tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. I figli d’Israele furono fecondi, si moltiplicarono abbondantemente, divennero numerosi, molto potenti, e il paese ne fu ripieno. Sorse sopra l’Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. Egli disse al suo popolo: «Ecco, il popolo dei figli d’Israele è più numeroso e più potente di noi. Usiamo prudenza con esso, affinché non si moltiplichi e, in caso di guerra, non si unisca ai nostri nemici per combattere contro di noi e poi andarsene dal paese». Stabilirono dunque sopra Israele dei sorveglianti ai lavori, per opprimerlo con le loro angherie. Israele costruì al faraone le città che servivano da magazzini, Pitom e Ramses. Ma quanto più lo opprimevano, tanto più il popolo si moltiplicava e si estendeva; e gli Egiziani nutrirono avversione per i figli d’Israele. Così essi obbligarono i figli d’Israele a lavorare duramente. Amareggiarono la loro vita con una rigida schiavitù, adoperandoli nei lavori d’argilla e di mattoni e in ogni sorta di lavori nei campi. Imponevano loro tutti questi lavori con asprezza. Il re d’Egitto parlò anche alle levatrici ebree, delle quali una si chiamava Sifra e l’altra Pua, e disse: «Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, quando sono sulla sedia, se è un maschio, fatelo morire; se è una femmina, lasciatela vivere».
Esodo 1:1-16 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Questi sono i nomi dei figli d'*Israele che vennero in Egitto. Essi ci vennero con *Giacobbe, ciascuno con la sua famiglia: *Ruben, *Simeone, *Levi e *Giuda; *Issacar, *Zabulon e *Beniamino; *Dan e *Neftali, *Gad e *Ascer. Tutte le persone discendenti da Giacobbe erano settanta. *Giuseppe era già in Egitto. Giuseppe morí, come morirono pure tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione. I figli d'Israele furono fecondi, si moltiplicarono abbondantemente, divennero numerosi, molto potenti e il paese ne fu ripieno. Sorse sopra l'Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. Egli disse al suo popolo: «Ecco, il popolo dei figli d'Israele è piú numeroso e piú potente di noi. Usiamo prudenza con esso, affinché non si moltiplichi e, in caso di guerra, non si unisca ai nostri nemici per combattere contro di noi e poi andarsene dal paese». Stabilirono dunque sopra Israele dei sorveglianti ai lavori, per opprimerlo con le loro angherie. Israele costruí al *faraone le città che servivano da magazzini, Pitom e Ramses. Ma quanto piú lo opprimevano, tanto piú il popolo si moltiplicava e si estendeva; e gli Egiziani nutrirono avversione per i figli d'Israele. Cosí essi obbligarono i figli d'Israele a lavorare duramente. Amareggiarono la loro vita con una rigida schiavitú, adoperandoli nei lavori d'argilla e di mattoni e in ogni sorta di lavori nei campi. Imponevano loro tutti questi lavori con asprezza. Il re d'Egitto parlò anche alle levatrici *ebree, delle quali una si chiamava Sifra e l'altra Pua, e disse: «Quando assisterete le donne ebree al tempo del parto, quando sono sulla sedia, se è un maschio, fatelo morire; se è una femmina, lasciatela vivere».
Esodo 1:1-16 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Questi sono i nomi degli Israeliti che scesero in Egitto con il loro padre Giacobbe e con le loro famiglie: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar, Zàbulon, Beniamino, Dan, Nèftali, Gad e Aser. Giuseppe si trovava già in Egitto. Tutti insieme i discendenti di Giacobbe erano settanta persone. Con il passare del tempo morirono Giuseppe, i suoi fratelli e quella generazione. Gli Israeliti però ebbero molti figli e diventarono così numerosi e forti che riempirono tutto il territorio. Un nuovo re, che non sapeva nulla di Giuseppe, salì al potere nell’Egitto. Egli disse al suo popolo: «Il popolo degli Israeliti è ormai diventato più forte e numeroso di noi! È ora di prendere provvedimenti contro di loro perché non aumentino ancora di più. Altrimenti, in caso di guerra, si uniranno ai nostri nemici per combatterci e abbandoneranno l’Egitto». Allora gli Egiziani imposero agli Israeliti alcuni capi perché li opprimessero con lavori forzati. Così costruirono per il faraone le città di Pitom e Ramses per i rifornimenti militari. Ma più gli Israeliti erano oppressi, più si moltiplicavano e cresceva il loro numero, tanto che gli Egiziani avevano paura di loro. Allora li trattarono con estrema durezza, come schiavi. Resero la loro vita impossibile con lavori insopportabili. Dovevano fabbricare mattoni d'argilla e occuparsi di tutto il lavoro nei campi. Insomma, li trattarono in modo disumano! Gli Israeliti avevano due levatrici: Sifra e Pua. Il re dell'Egitto comandò loro: «Quando assistete nel parto le donne ebree, fate attenzione al sesso del bambino: se è un maschio, dovete farlo morire; se invece è una femmina, lasciatela vivere».
Esodo 1:1-16 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
OR questi sono i nomi de' figliuoli d'Israele, che vennero in Egitto: essi vi vennero con Giacobbe, ciascuno con la sua famiglia. Ruben, Simeone, Levi, e Giuda; Issacar, Zabulon, e Beniamino; Dan, Neftali, Gad, e Aser. E tutte le persone, uscite dell'anca di Giacobbe, erano settanta. Or Giuseppe era già in Egitto. E Giuseppe morì, e tutti i suoi fratelli, e tutta quella generazione. E i figliuoli d'Israele fruttarono e moltiplicarono copiosamente, e crebbero, e divennero grandemente possenti, talchè il paese fu ripieno di essi. Or sorse un nuovo re sopra l'Egitto, il qual non avea conosciuto Giuseppe. Costui disse al suo popolo: Ecco, il popolo de' figliuoli d'Israele è più grande e più possente di noi. Ora procediamo saggiamente intorno ad esso; che talora non moltiplichi; onde, se alcuna guerra avvenisse, egli non si congiunga anche esso co' nostri nemici, e non guerreggi contro a noi, o se ne vada via dal paese. Furono adunque costituiti sopra il popolo d'Israele commissari d'angherie, per affliggerlo con le lor gravezze. E il popolo edificò a Faraone delle città da magazzini, cioè, Pitom e Raamses. Ma quanto più l'affliggevano, tanto più cresceva, e tanto più moltiplicava fuor di modo; onde gli Egizj portavano gran noia de' figliuoli d'Israele. E gli Egizj facevano servire i figliuoli d'Israele con asprezza. E li facevano vivere in amaritudine, con dura servitù, adoperandoli intorno all'argilla, e a' mattoni, e ad ogni servigio de' campi; tutta la servitù, nella quale li adoperavano, era con asprezza. Il re di Egitto disse ancora alle levatrici delle donne Ebree, il nome dell'una delle quali era Sifra, e quel dell'altra Pua: Quando voi ricoglierete i parti delle donne Ebree, e le vedrete in su la seggiola, se il parto è un figliuol maschio, uccidetelo; ma se è una figliuola femmina, lasciatela vivere.