Ester 3:1-11
Ester 3:1-11 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Dopo queste cose, il re Assuero innalzò Aman, figlio di Ammedata, l’Agaghita, alla più alta dignità e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. Tutti i servitori del re che stavano alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti ad Aman, perché così aveva ordinato il re. Ma Mardocheo non s’inchinava né si prostrava. I servitori del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: «Perché trasgredisci l’ordine del re?» Per quanto glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Quelli riferirono la cosa ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe persistito nel dire, come aveva detto loro, che era giudeo. Aman vide che Mardocheo non s’inchinava né si prostrava davanti a lui, per cui ne fu irritatissimo; ma gli sembrò poca cosa mettere le mani addosso a Mardocheo soltanto, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Cercò quindi di distruggere il popolo di Mardocheo, cioè tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno di Assuero. Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il Pur, vale a dire si tirò a sorte, in presenza di Aman, un giorno dopo l’altro e un mese dopo l’altro, finché uscì designato il dodicesimo mese, cioè il mese di Adar. E Aman disse al re Assuero: «C’è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non è quindi interesse del re tollerarlo. Se il re è d’accordo, si faccia un decreto per distruggerlo e io metterò diecimila talenti d’argento nelle mani dei funzionari del re, perché siano portati nel tesoro reale». Allora il re si tolse di mano l’anello con il sigillo e lo diede ad Aman l’Agaghita, figlio di Ammedata, nemico dei Giudei. Il re disse ad Aman: «Tieni pure il denaro e fa’ di quel popolo quello che vuoi».
Ester 3:1-11 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Dopo queste cose, il re *Assuero innalzò Aman, figlio di Ammedata, l'Agaghita, alla piú alta dignità, e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i príncipi che erano con lui. Tutti i servitori del re che stavano alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti ad Aman, perché cosí aveva ordinato il re. Ma Mardocheo non s'inchinava né si prostrava. I servitori del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: «Perché *trasgredisci l'ordine del re?» Per quanto glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Quelli riferirono la cosa ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe persistito nel dire, come aveva detto loro, che era Giudeo. Aman vide che Mardocheo non s'inchinava né si prostrava davanti a lui, per cui ne fu irritatissimo; ma gli sembrò poca cosa mettere le mani addosso a Mardocheo soltanto, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Cercò quindi di distruggere il popolo di Mardocheo, cioè tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d'Assuero. Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il Pur, vale a dire si tirò a sorte, in presenza di Aman, un giorno dopo l'al-tro e un mese dopo l'altro, finché uscí designato il dodicesimo mese, cioè il mese di Adar. E Aman disse al re Assuero: «C'è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non è quindi interesse del re tollerarlo. Se il re è d'accordo, si faccia un decreto per distruggerlo e io metterò diecimila *talenti d'argento nelle mani dei funzionari del re, perché siano portati nel tesoro reale». Allora il re si tolse di mano l'anello con il sigillo, e lo diede ad Aman l'Agaghita figlio di Ammedata, e nemico dei Giudei. Il re disse ad Aman: «Tieni pure il denaro e fa' di quel popolo quello che vuoi».
Ester 3:1-11 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Dopo questi fatti un certo Aman, figlio di Ammedàta, della stirpe di Agag, fu promosso dal re Assuero alla più alta carica del suo governo. Per ordine del re tutti i funzionari in servizio a corte dovevano riverire Aman con la genuflessione e l’inchino. Solo Mardocheo non si inginocchiava e non si inchinava mai. Gli altri funzionari di corte chiedevano a Mardocheo: «Perché trasgredisci gli ordini del re?». Essi gli facevano questa osservazione tutti i giorni, ma lui non li ascoltava, dichiarandosi Ebreo. Allora lo denunziarono ad Aman per vedere se questa giustificazione era valida. Aman vide che davvero Mardocheo non si inginocchiava e non si inchinava al suo passaggio, e si irritò moltissimo. Quando seppe a quale popolo apparteneva Mardocheo, Aman non si accontentò più di volere la morte di lui solo, ma progettò di sterminare tutti gli Ebrei dell'impero insieme con lui. Nel dodicesimo anno del regno di Assuero, nel primo mese, cioè nel mese di Nisan, Aman fece tirare a sorte la data dello sterminio, mese e giorno. Risultò il dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, e il giorno tredici. Poi Aman andò a parlare con il re e gli disse: «C’è un popolo, disperso tra gli altri popoli in ogni provincia del tuo impero, che vive separato dagli altri, a modo suo. Ha leggi diverse e, per di più, non osserva la tua. Non ti conviene lasciarlo vivere in pace. Se sei del mio parere, da’ ordine con un decreto scritto che sia sterminato e io verserò ai funzionari dell'amministrazione trecentoquaranta tonnellate d'argento per il tesoro regale». Il re allora si sfilò dal dito l’anello con il sigillo e lo consegnò ad Aman, figlio di Ammedàta, della stirpe di Agag. Il re disse a questo persecutore degli Ebrei: «Il denaro tienilo per te; quel popolo è in tuo potere: fanne quel che vuoi».
Ester 3:1-11 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
DOPO queste cose, il re Assuero ingrandì Haman, figliuolo di Hammedata, Agageo, e l'innalzò, e pose il suo seggio disopra a tutti i principi ch'erano con lui. E tutti i servitori del re ch'erano alla porta del re s'inchinavano, e adoravano Haman; perciocchè il re avea comandato che si facesse così inverso lui. Ma Mardocheo non s'inchinava, e non lo adorava. Ed i servitori del re ch'erano alla porta del re, dissero a Mardocheo: Perchè trapassi il comandamento del re? Ora, come essi glielo dicessero ogni giorno, ed egli non desse loro orecchie, essi lo rapportarono ad Haman, per vedere se le parole di Mardocheo sarebbero costanti; perciocchè egli avea lor dichiarato ch'egli era Giudeo. Haman adunque vide che Mardocheo non s'inchinava, e non l'adorava, e fu ripieno di furore. Ma egli sdegnava di metter la mano sopra Mardocheo solo; anzi, perchè gli era stato dichiarato il popolo di Mardocheo, cercava di distruggere tutti i Giudei, popolo di Mardocheo, ch'erano in tutto il regno di Assuero. E nel primo mese, che è il mese di Nisan, nell'anno duodecimo del re Assuero, fu tirata Pur, cioè la sorte, davanti ad Haman, per ciascun giorno, e per ciascun mese; e la sorte cadde sul duodecimo mese che è il mese di Adar. Ed Haman disse al re Assuero: Ei v'è un popolo sparso e diviso fra gli altri popoli, in tutte le provincie del tuo regno, le cui leggi son differenti da quelle di ogni altro popolo; ed esso non osserva le leggi del re; talchè non è spediente al re di lasciarlo vivere. Se così par bene al re, scrivasi che sia distrutto; ed io pagherò, in mano di coloro che fanno le faccende del re, diecimila talenti di argento, per portarli ne' tesori del re. Allora il re si trasse il suo anello di mano, e lo diede ad Haman, figliuolo di Hammedata, Agageo, nemico de' Giudei. E il re disse ad Haman: Quell'argento ti è rimesso in dono; e pur sia fatto a quel popolo come ti parrà bene.