Ester 2:5-23
Ester 2:5-23 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Nella residenza reale di Susa c’era un Giudeo di nome Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Chis, un Beniaminita, che era stato condotto via da Gerusalemme tra gli schiavi deportati con Ieconia, re di Giuda, da Nabucodonosor, re di Babilonia. Egli aveva allevato la figlia di suo zio, Adassa, cioè Ester, che non aveva né padre né madre. La ragazza era avvenente e bella; e alla morte del padre e della madre, Mardocheo l’aveva adottata come figlia. Quando l’ordine del re e il suo decreto furono divulgati, e un gran numero di ragazze furono accolte nella residenza reale di Susa sotto la sorveglianza di Egai, anche Ester fu condotta nella casa del re, sotto la sorveglianza di Egai, guardiano delle donne. La ragazza piacque a Egai e trovò grazia davanti a lui. Egli si affrettò a fornirle i cosmetici di cui lei necessitava e il vitto; le diede sette ancelle scelte nel palazzo del re, e assegnò a lei e alle sue ancelle la casa migliore fra quelle riservate alle donne. Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né dei suoi parenti, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e come la trattavano. Quando veniva il turno per una ragazza di andare dal re Assuero, alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi – perché il tempo dei loro preparativi durava sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne –, la giovane andava dal re e le si permetteva di portare con sé, dalla casa delle donne al palazzo del re, tutto quello che chiedeva. Ci andava la sera, e la mattina dopo passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine. Lei non tornava più dal re, a meno che il re la desiderasse e la facesse chiamare personalmente. Quando venne il turno di Ester – la figlia di Abiail, zio di Mardocheo che l’aveva adottata come figlia – di andare dal re, lei non domandò altro che quello che le fu indicato da Egai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ester si guadagnava il favore di tutti quelli che la vedevano. Ester fu dunque condotta in presenza del re Assuero nella reggia il decimo mese, che è il mese di Tebet, il settimo anno del regno di lui. Il re amò Ester più di tutte le altre donne, e lei trovò grazia e favore agli occhi di lui più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona reale e la fece regina al posto di Vasti. Poi, per tutti i suoi prìncipi e i suoi servitori, il re fece un gran convito in onore di Ester; concesse uno sgravio alle province e fece doni con munificenza regale. La seconda volta che si radunavano delle vergini, Mardocheo stava seduto alla porta del re. Ester, secondo l’ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla dei suoi parenti né del suo popolo; perché faceva quanto Mardocheo le diceva come quando era sotto la tutela di lui. In quei giorni, mentre Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bigtan e Teres, due eunuchi del re, di quelli che stavano di guardia all’ingresso, irritatisi contro il re Assuero, cercarono di attentare alla sua vita. Mardocheo scoprì la cosa e ne informò la regina Ester, che a sua volta ne parlò al re in nome di Mardocheo. Dopo che furono svolte indagini e verificato il fatto, i due eunuchi furono impiccati a una forca; e il fatto fu registrato nel libro delle Cronache, in presenza del re.
Ester 2:5-23 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Nella residenza reale di Susa c'era un Giudeo di nome Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di Chis, un *Beniaminita, che era stato condotto via da *Gerusalemme tra gli schiavi deportati con Ieconia, re di *Giuda, da *Nabucodonosor, re di *Babilonia. Egli aveva allevato la figlia di suo zio, Adassa, cioè *Ester, che non aveva né padre né madre. La ragazza era avvenente e bella; e alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva adottata come figlia. Quando l'ordine del re e il suo decreto furono divulgati, e un gran numero di ragazze furono accolte nella residenza reale di Susa sotto la sorveglianza di Egai, anche Ester fu condotta nella casa del re, sotto la sorveglianza di Egai, guardiano delle donne. La ragazza piacque a Egai, e trovò grazia davanti a lui. Egli si affrettò a fornirle i cosmetici di cui lei necessitava e il vitto; le diede sette ancelle scelte nel palazzo del re, e assegnò a lei e alle sue ancelle la casa migliore fra quelle riservate alle donne. Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né dei suoi parenti, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e come la trattavano. Quando veniva il turno per una ragazza di andare dal re *Assuero, alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, perché il tempo dei loro preparativi durava sei mesi per profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, la giovane andava dal re, e le si permetteva di portare con sé, dalla casa delle donne al palazzo del re, tutto quello che chiedeva. Ci andava la sera, e la mattina dopo passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine. Lei non tornava piú dal re, a meno che il re la desiderasse e la facesse chiamare personalmente. Quando venne il turno di Ester –la figlia di Abiail, zio di Mardocheo che l'aveva adottata come figlia –di andare dal re, lei non domandò altro che quello che le fu indicato da Egai, eunuco del re, guardiano delle donne. Ester si guadagnava il favore di tutti quelli che la vedevano. Ester fu dunque condotta in presenza del re Assuero nella reggia il decimo mese, che è il mese di Tebet, il settimo anno del regno di lui. Il re amò Ester piú di tutte le altre donne, e lei trovò grazia e favore agli occhi di lui piú di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona reale e la fece regina al posto di Vasti. Poi, per tutti i suoi príncipi e i suoi servitori, il re fece un gran convito in onore di Ester; concesse uno sgravio alle province, e fece doni con munificenza regale. La seconda volta che si radunavano delle vergini, Mardocheo stava seduto alla porta del re. Ester, secondo l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla dei suoi parenti né del suo popolo; perché faceva quanto Mardocheo le diceva come quand'era sotto la tutela di lui. In quei giorni, mentre Mardocheo stava seduto alla porta del re, Bigtan e Teres, due eunuchi del re, di quelli che stavano di guardia all'ingresso, irritatisi contro il re Assuero, cercarono di attentare alla sua vita. Mardocheo scoprí la cosa, e ne informò la regina Ester, che a sua volta ne parlò al re in nome di Mardocheo. Dopo che furono svolte indagini e verificato il fatto, i due eunuchi furono impiccati a una forca; e il fatto fu registrato nel libro delle Cronache, in presenza del re.
Ester 2:5-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
A quel tempo abitava nella cittadella di Susa un Ebreo della tribù di Beniamino, di nome Mardocheo, discendente di Giairo, di Simei e di Kis. Era uno di quelli che il re di Babilonia Nabucodònosor aveva deportato da Gerusalemme insieme con il re di Giuda Ieconia. Egli era il tutore di una ragazza, orfana di padre e di madre, figlia di un suo zio. Il nome della ragazza era Adàssa, ma tutti la chiamavano Ester. Essa era bellissima e affascinante. Dopo la morte del padre e della madre, Mardocheo l’aveva presa con sé come una figlia. Quando fu dato l’ordine di radunare a Susa ragazze per l’harem, anche Ester fu portata a corte e affidata a Egài, il sorvegliante delle donne. Ester gli piacque molto e conquistò le sue simpatie. Egài le diede subito l’occorrente per curare la sua bellezza, le assegnò un trattamento speciale, le mise a disposizione sette serve, scelte fra le migliori della corte, e la sistemò con loro nella parte più confortevole dell'harem. Ester non aveva detto che era ebrea e non aveva parlato della sua famiglia, perché Mardocheo le aveva ordinato di non dire niente. Lui poi passava ogni giorno davanti al cortile dell'harem per sapere come stava Ester e se la trattavano bene. Secondo il regolamento dell'harem, ogni ragazza andava dal re Assuero quando era il suo turno, alla fine di dodici mesi di preparazione. Per sei mesi doveva fare massaggi con olio di mirra, per altri sei doveva far uso di balsamo e altri cosmetici. Quando finalmente la ragazza lasciava l’harem per andare dal re, le venivano dati tutti gli ornamenti che chiedeva di portare con sé. La sera andava e la mattina ritornava in un altro reparto dell'harem diretto dall’eunuco di corte Saasgàz, il quale sorvegliava le donne che erano già state con il re. Esse non tornavano più dal re; solo se una gli piaceva molto la mandava a chiamare per nome. Quando venne il suo turno, Ester (figlia di Abicàil, zio di Mardocheo che l’aveva adottata) prese soltanto quello che le aveva consigliato Egài, l’eunuco custode delle donne. Essa conquistava l’ammirazione di tutti quelli che la vedevano. Ester fu condotta alla corte del re Assuero nel settimo anno del regno, nel decimo mese, o mese di Tebet. Il re preferì Ester a tutte le donne che erano già state con lui. Essa conquistò la sua benevolenza e la sua simpatia più di ogni altra ragazza. Perciò il re le mise in testa il turbante regale e la nominò regina al posto di Vasti. In onore di Ester il re fece un grande banchetto per tutti i principi e funzionari, proclamò un giorno di festa in tutte le province e distribuì molti doni con generosità regale. Al tempo in cui le ragazze furono radunate, Mardocheo aveva un modesto incarico a corte. Ester non aveva rivelato nulla della sua famiglia e del suo popolo: così le aveva ordinato Mardocheo ed essa continuava a ubbidirgli come quando viveva sotto la sua tutela. Un giorno Mardocheo si trovava nell’anticamera del re. Due funzionari di guardia all’appartamento regale, Bigtan e Teres, pieni di rancore contro Assuero, stavano preparando una congiura per ucciderlo. Mardocheo venne a saperlo e avvisò la regina Ester; essa lo riferì al re a nome di Mardocheo. Si fece un’inchiesta e la congiura fu scoperta. I due furono impiccati e, per ordine del re, il fatto fu registrato nelle cronache ufficiali dell'impero.
Ester 2:5-23 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Or vi era in Susan, stanza reale, un uomo Giudeo, il cui nome era Mardocheo, figliuolo di Iair, figliuolo di Simi, figliuolo di Chis, Beniaminita; il quale era stato menato in cattività da Gerusalemme fra i prigioni, che furono menati in cattività con Ieconia, re di Giuda, il quale Nebucadnesar, re di Babilonia, avea menato in cattività. Ed egli allevava Hadassa, la quale è Ester, figliuola del suo zio; perciocchè ella non avea nè padre nè madre; e la fanciulla era formosa, e bella di aspetto; e dopo la morte di suo padre e di sua madre, Mardocheo se l'avea presa per figliuola. E, quando la parola del re, e il suo decreto fu inteso, molte fanciulle essendo raunate in Susan, stanza reale, sotto la cura di Hegai, Ester fu anch'essa assunta nella casa del re, sotto la cura di Hegai, guardiano delle femmine. E la fanciulla piacque ad Hegai, ed acquistò la sua grazia; laonde egli prestamente le diede le cose che si richiedevano per abbellirsi, e i suoi alimenti; le diede ancora le sette più ragguardevoli donzelle della casa del re; poi la tramutò, insieme con le sue donzelle, nella più bella parte dell'ostello delle femmine. Ora Ester non dichiarò il suo popolo, nè il suo parentado; perciocchè Mardocheo le avea divietato di dichiararlo. E Mardocheo passeggiava ogni dì davanti al cortile dell'ostello delle femmine, per sapere se Ester stava bene, e ciò che si farebbe di lei. Ora, quando veniva la volta a ciascuna fanciulla di entrare dal re Assuero, al termine che si era fatto inverso essa, ciò ch'era ordinato intorno alla femmine, cioè, di dodici mesi (conciossiachè così si compiesse il tempo de' loro abbellimenti: sei mesi con olio di mirra, e sei mesi con odori, e con altre cose da abbellir femmine); allora la fanciulla, entrando in questo stato dal re, tutto ciò che diceva le era dato, per portarlo addosso, dall'ostello delle femmine fino alla casa del re. Ella entrava la sera, e la mattina ritornava nel secondo ostello delle femmine, sotto la cura di Saasgaz, eunuco del re, guardiano delle concubine; ella non entrava più dal re, se non che il re la volesse, e che fosse chiamata per nome. Così, quando fu venuta la volta ad Ester, figliuola di Abihail, zio di Mardocheo, il quale se l'avea presa per figliuola, di entrar dal re, ella non chiese nulla se non ciò che Hegai, eunuco del re, guardiano delle femmine, direbbe. Ed Ester acquistò la grazia di chiunque la vide. Ester adunque fu menata al re Assuero, nel palazzo reale di esso, al decimo mese, che è il mese di Tebet, l'anno settimo del regno di esso. E il re amò Ester sopra tutte le altre femmine; ed ella acquistò la sua grazia e benevolenza, più che tutte le altre vergini; laonde egli le pose la corona reale in sul capo, e la costituì regina in luogo di Vasti. E il re fece un gran convito a tutti i suoi baroni e servitori, cioè, il convito delle nozze di Ester; e sgravò le provincie, e fece presenti secondo il poter reale. Ora, mentre le vergini si adunavano la seconda volta, Mardocheo sedeva alla porta del re. Ester non dichiarò il suo parentado, nè il suo popolo, secondo che Mardocheo le avea divietato; ed ella faceva ciò che Mardocheo diceva, come quando era allevata appresso di lui. IN que' dì, sedendo Mardocheo alla porta del re, due eunuchi del re, d'infra i guardiani della soglia, Bigtan e Teres, per alcuno sdegno, cercavano di metter la mano addosso al re Assuero. Il che essendo venuto a notizia a Mardocheo, egli lo fece assapere alla regina Ester; ed Ester lo disse al re da parte di Mardocheo. Ed essendo fatta inquisizione del fatto, fu trovato che così era; laonde amendue furono appiccati ad un legno; e ciò fu scritto nel libro delle Croniche, in presenza del re.