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Ester 1:1-22

Ester 1:1-22 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Al tempo di Assuero, di quell’Assuero che regnava dall’India fino all’Etiopia su centoventisette province, in quel tempo, mentre il re Assuero sedeva sul trono del suo regno a Susa, la residenza reale, nel terzo anno del suo regno, fece un convito per tutti i suoi prìncipi e i suoi servi. Riunì l’esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province e per molti giorni, per centottanta giorni, mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza. Quando questi giorni furono trascorsi, il re fece un altro convito di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutti quelli, dal più grande al più piccolo, che si trovavano a Susa, residenza reale. Arazzi di cotone finissimo, bianchi e viola, stavano sospesi, mediante cordoni di bisso e di porpora, ad anelli d’argento e a colonne di marmo. C’erano divani d’oro e d’argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. Si offriva da bere in vasi d’oro di svariate forme, e il vino alla corte era abbondante, grazie alla liberalità del re. Per ordine del re nessuno doveva essere forzato a bere; infatti il re aveva ordinato a tutti i nobili della sua casa di lasciar fare a ciascuno secondo la propria volontà. Anche la regina Vasti fece un convito per le donne nella reggia del re Assuero. Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore reso allegro dal vino, ordinò a Meuman, a Bizta, a Carbona, a Bigta, ad Abagta, a Zetar e a Carcas, i sette eunuchi che servivano in presenza del re Assuero, che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per far vedere al popolo e ai nobili la sua bellezza; perché era bella d’aspetto. Ma quando gli eunuchi riferirono l’ordine del re alla regina Vasti, lei rifiutò di venire. Il re ne fu irritatissimo, e l’ira divampò in lui. Allora il re interrogò i saggi che avevano la conoscenza dei tempi, poiché gli affari del re si trattavano così in presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto. I più vicini a lui erano Carsena, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena e Memucan, sette prìncipi di Persia e di Media che vedevano la faccia del re e occupavano i primi posti nel regno. Il re chiese: «In base alla legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha voluto eseguire l’ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?» Memucan rispose in presenza del re e dei prìncipi: «La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i prìncipi e tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero. Infatti quello che la regina ha fatto lo verranno a sapere tutte le donne e ciò le spingerà a disprezzare i loro mariti; poiché esse diranno: “Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse in sua presenza la regina Vasti, ma lei non è andata”. Da ora in avanti le principesse di Persia e di Media, che avranno udito il fatto della regina, ne parleranno a tutti i prìncipi del re e ne risulteranno grande disprezzo e molto sdegno. Se il re è d’accordo, emani un decreto reale, lo faccia iscrivere tra le leggi di Persia e di Media in modo che sia irrevocabile, per il quale Vasti non possa più comparire in presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità reale a una sua compagna migliore di lei. Quando il decreto emanato dal re sarà conosciuto nell’intero suo regno, che è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal più grande al più piccolo». La cosa piacque al re e ai prìncipi, e il re fece come aveva detto Memucan. Così mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, perché ogni uomo fosse padrone in casa sua e potesse parlare secondo il modo di esprimersi del suo popolo.

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Ester 1:1-22 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Al tempo di *Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia su centoventisette province, in quel tempo, dico, mentre il re Assuero, che sedeva sul trono del suo regno a Susa, la residenza reale, nel terzo anno del suo regno, fece un convito per tutti i suoi príncipi e i suoi servi. Riuní l'esercito di Persia e di Media, i nobili e i governatori delle province e per molti giorni, per centottanta giorni, mostrò le ricchezze e la gloria del suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza. Quando questi giorni furono trascorsi, il re fece un altro convito di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutti quelli, dal piú grande al piú piccolo, che si trovavano a Susa, residenza reale. Arazzi di cotone finissimo, bianchi e viola, stavano sospesi, mediante cordoni di bisso e di porpora, ad anelli d'argento e a colonne di marmo. C'erano divani d'oro e d'argento sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco, di madreperla e di pietre nere. Si offriva da bere in vasi d'oro di svariate forme, e il vino alla corte era abbondante, grazie alla liberalità del re. Per ordine del re nessuno doveva essere forzato a bere; infatti il re aveva ordinato a tutti i nobili della sua casa di lasciar fare a ciascuno secondo la propria volontà. Anche la regina Vasti fece un convito per le donne nella reggia del re Assuero. Il settimo giorno, il re, che aveva il cuore reso allegro dal vino, ordinò a Meuman, a Bizta, a Carbona, a Bigta, ad Abagta, a Zetar e a Carcas, i sette eunuchi che servivano in presenza del re Assuero, che conducessero davanti a lui la regina Vasti con la corona reale, per far vedere al popolo e ai nobili la sua bellezza; perché era bella d'aspetto. Ma quando gli eunuchi riferirono l'ordine del re alla regina Vasti, lei rifiutò di venire. Il re ne fu irritatissimo, e l'ira divampò in lui. Allora il re interrogò i saggi che avevano la conoscenza dei tempi, poiché gli affari del re si trattavano cosí in presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto. I piú vicini a lui erano Carsena, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena e Memucan, sette príncipi di Persia e di Media che vedevano la faccia del re e occupavano i primi posti nel regno. Il re chiese: «In base alla legge, che cosa si deve fare alla regina Vasti che non ha voluto eseguire l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?» Memucan rispose in presenza del re e dei príncipi: «La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i príncipi e tutti i popoli che sono in tutte le province del re Assuero. Infatti quello che la regina ha fatto lo verranno a sapere tutte le donne e ciò le spingerà a disprezzare i loro mariti; poiché esse diranno: “Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse in sua presenza la regina Vasti, ma lei non è andata”. Da ora in avanti le principesse di Persia e di Media, che avranno udito il fatto della regina, ne parleranno a tutti i príncipi del re e ne risulteranno grande disprezzo e molto sdegno. Se il re è d'accordo, emani un decreto reale, lo faccia iscrivere tra le leggi di Persia e di Media in modo che sia irrevocabile, per il quale Vasti non possa piú comparire in presenza del re Assuero, e il re conferisca la dignità reale a una sua compagna migliore di lei. Quando il decreto emanato dal re sarà conosciuto nell'intero suo regno che è vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti, dal piú grande al piú piccolo». La cosa piacque al re e ai príncipi, e il re fece come aveva detto Memucan. Cosí mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere e a ogni popolo secondo la sua lingua, perché ogni uomo fosse padrone in casa sua e potesse parlare secondo il modo di esprimersi del suo popolo.

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Ester 1:1-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

I fatti qui raccontati accaddero al tempo di Assuero, re di Persia. Il regno di Assuero si estendeva dai confini dell'India fino all’Etiopia ed era diviso in centoventisette province. Nel terzo anno del suo regno, mentre si trovava nella sua reggia, nella cittadella di Susa, Assuero offrì un banchetto a tutti i suoi principi e funzionari. Erano presenti anche gli ufficiali dell'esercito dei Medi e dei Persiani, i nobili e i prefetti delle province. Egli voleva così mostrare la ricchezza e la potenza del suo impero e lo splendido fasto della sua corte. Per questo la festa durò molto a lungo, circa sei mesi. Alla fine il re fece un banchetto anche per tutti gli altri che si trovavano nella cittadella e invitò, senza distinzione, persone importanti e semplici cittadini. La festa continuò per sette giorni e si svolse nel parco della reggia. Il parco era decorato con tendaggi bianchi e violetti, appesi alle colonne di marmo con anelli d'argento e con cordoni di lino bianco e rosso. I divani, adornati d'oro e d'argento, erano disposti sopra un pavimento di porfido, marmo bianco, madreperla e pietre colorate. Si beveva in coppe d'oro di varie forme, e il vino era abbondante proprio come si usa in un banchetto regale. Si poteva bere con libertà, tanto o poco, perché il re aveva ordinato ai camerieri di rispettare i desideri di ciascuno. Anche la regina Vasti aveva organizzato un banchetto per le donne nella reggia di Assuero. Dopo sette giorni di banchetto, il re, ormai eccitato dal troppo vino, ordinò di far venire accanto a sé la regina Vasti, ornata del turbante regale. Voleva mostrare ai principi e a tutta la gente la sua bellezza, che era davvero eccezionale. L’ordine fu portato dai sette servitori personali del re, che si chiamavano Meumàn, Bizzetà, Carbonà, Bigta, Abagtà, Zetar e Carcas. Contro l’ordine trasmesso dai sette servitori, la regina rifiutò di ubbidire. Il re ne fu molto contrariato e andò in collera. Parlò di questo fatto con i consiglieri ai quali era solito rivolgersi per la loro competenza in questioni legali e di governo. Domandò il parere di Carsenà, Setar, Admàta, Tarsis, Meres, Marsenà e Memucàn. Questi sette principi avevano le cariche più importanti nel governo dell'impero dei Medi e dei Persiani ed erano abitualmente ascoltati dal re. «La regina Vasti — disse Assuero — non ha eseguito l’ordine che le avevo dato tramite i miei servitori. Secondo la legge, quale provvedimento si deve prendere?». Memucàn prese la parola di fronte al re e alla sua corte: «La regina Vasti ha offeso non solo la persona del re, ma anche tutti i suoi funzionari, anzi tutti i sudditi delle varie province dell'impero. Questo rifiuto della regina può incoraggiare qualsiasi donna a mancare di rispetto a suo marito. Le mogli potrebbero cominciare a dire: “Neppure la regina Vasti ha ubbidito quando Assuero, che era il re, l’ha mandata a chiamare!”. Le mogli dei funzionari dei Medi e dei Persiani, che avranno saputo del comportamento della regina Vasti, oggi stesso terranno testa ai loro mariti: sarà quanto basta per provocare insolenze e litigi. Se tu, o re, lo ritieni giusto, fa’ scrivere un decreto e mettilo nella raccolta delle leggi dell'impero, così nessuno lo potrà cambiare. Il decreto deve stabilire che Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero e che un’altra, più meritevole di lei, diventerà regina al suo posto. Il decreto, firmato dal re, sarà diffuso in questo immenso impero. Vedrai che allora tutte le mogli porteranno rispetto ai loro mariti, di qualunque condizione essi siano». Il re e la sua corte approvarono la proposta di Memucàn. Il re fece preparare il decreto e lo mandò in ogni provincia, tradotto nella lingua di ogni popolazione e trascritto nella scrittura locale. Stabiliva così che l’uomo doveva essere il capo in ogni famiglia e imporre l’uso della sua lingua materna.

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Ester 1:1-22 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

ORA avvenne al tempo di Assuero, ch'era quell'Assuero che regnava dall'India fino in Etiopia, sopra cenventisette provincie, che in quel tempo, sedendo il re Assuero sopra il suo trono reale, ch'era in Susan, stanza reale, l'anno terzo del suo regno, egli fece un convito a tutti i suoi principi e servitori, avendo davanti a sè l'esercito di Persia e di Media, i baroni, e i governatori delle provincie; facendo mostra delle ricchezze, e della gloria del suo regno, e dell'eccellenza, e magnificenza della sua grandezza, e ciò per molti giorni, cioè, per centottanta giorni. E in capo di que' giorni, il re fece un altro convito, per sette giorni, nel cortile dell'orto del palazzo reale, a tutto il popolo che si ritrovò in Susan, stanza reale, dal maggiore al minore. Quivi erano veli bianchi e violati, appesi con anelli d'argento, e funi di bisso, e di scarlatto, e colonne di marmo; i letti erano d'oro e d'argento, sopra un lastrico di porfido, e di marmo bianco, di mischio, e di granito. E si presentava a bere in vasellamenti d'oro, i quali si mutavano di tempo in tempo; e vi era del vino reale in abbondanza, secondo il potere di quel re. E il bere era secondo questa legge, che niuno costringeva a bere; perciocchè il re avea imposto a tutti i suoi maestri di casa, che ciascuno facesse a sua volontà. La regina Vasti fece anch'essa un convito alle donne, nella casa reale del re Assuero. Al settimo giorno, il re avendo il cuore allegro di vino, disse a Mehuman, a Bizta, ad Harbona, a Bigta, ad Abagta, a Zetar, ed a Carcas, i sette eunuchi che erano i ministri ordinari del re Assuero; che menassero la regina Vasti in presenza del re, con la corona reale, per mostrare a' popoli ed a' signori la sua bellezza; perciocchè ella era bella di aspetto. Ma la regina Vasti ricusò di venire alla parola del re, recatale per gli eunuchi; laonde il re si crucciò forte, e la sua ira si accese in lui. E il re disse a' savi, che aveano conoscenza de' tempi (perciocchè così erano proposti gli affari del re a tutti coloro ch'erano intendenti delle leggi, e della ragione; ed allora erano appresso di lui Carsenar, Setar, Admata, Tarsis, Meres, Marsena, e Memucan, sette principali signori di Persia e di Media, i quali vedevano la faccia del re, ed aveano i primi seggi nel regno): Che conviensi egli fare, secondo la legge, alla regina Vasti, perciocchè non ha fatto il comandamento del re Assuero, recatole per gli eunuchi? Allora Memucan disse in presenza del re e de' principi: La regina Vasti non ha misfatto solo contro al re, ma eziandio contro a tutti i principi, e contro a tutti i popoli, che sono in tutte le provincie del re Assuero; perciocchè quello che la regina ha fatto si spargerà fra tutte le donne, per far loro sprezzare i lor mariti; quando si dirà: Il re Assuero avea comandato che si facesse venire la regina Vasti in presenza sua, e pure ella non ci è venuta. E fin da questo giorno le dame di Persia e di Media che avranno intese le parole della regina, ardiranno parlare a' principi del re; e vi sarà troppo grande sprezzo ed indegnazione. Se così par bene al re, sia bandito un decreto reale da parte sua, e sia scritto fra le leggi di Persia e di Media, talchè sia irrevocabile: Che Vasti non verrà più in presenza del re Assuero; e che il re darà la dignità reale di essa ad una sua compagna, migliore di lei. E il decreto che il re avrà fatto, sarà inteso per tutto il suo regno, benchè egli sia grande; e tutte le donne renderanno onore a' lor mariti, dal maggiore al minore. E la cosa piacque al re ed a' principi; e il re fece come Memucan avea detto: E ne mandò lettere a tutte le sue provincie, a ciascuna provincia, secondo la sua maniera di scrivere, ed a ciascun popolo, secondo il suo linguaggio; acciocchè ogni uomo fosse signore in casa sua, e parlasse secondo il linguaggio del suo popolo.

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