Lettera agli Efesini 3:4-16
Lettera agli Efesini 3:4-16 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Leggendo, potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo. Nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo mistero, così come ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi apostoli e profeti di lui; vale a dire che gli stranieri sono eredi con noi, membra con noi di un medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesù mediante il vangelo, di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di Dio a me concessa in virtù della sua potenza. A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e di manifestare {a tutti} quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose; affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù; nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui. Vi chiedo quindi di non scoraggiarvi a motivo delle tribolazioni che io soffro per voi, poiché esse sono la vostra gloria. Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore
Lettera agli Efesini 3:4-16 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
leggendo, potrete capire la conoscenza che io ho del mistero di Cristo. Nelle altre epoche non fu concesso ai figli degli uomini di conoscere questo mistero, cosí come ora, per mezzo dello Spirito, è stato rivelato ai santi *apostoli e *profeti di lui; vale a dire che gli stranieri sono eredi con noi, membra con noi di un medesimo corpo e con noi partecipi della promessa fatta in Cristo Gesú mediante il *vangelo, di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di Dio a me concessa in virtú della sua potenza. A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle piú remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose; affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesú; nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui. Vi chiedo quindi di non scoraggiarvi a motivo delle tribolazioni che io soffro per voi, poiché esse sono la vostra gloria. Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore
Lettera agli Efesini 3:4-16 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
e leggendo potete capire fino a che punto conosco quel segreto che riguarda Gesù Cristo. Nei tempi passati, questo progetto segreto non è stato manifestato agli uomini; ai nostri giorni invece, per mezzo dello *Spirito Santo, esso è stato rivelato ai santi *apostoli e *profeti di Dio. E il segreto è questo: anche i pagani diventano un unico corpo in Cristo Gesù, e ricevono la stessa eredità che Dio ha promesso al suo popolo per mezzo del Vangelo, del quale sono diventato servitore per dono della grazia di Dio, per un gesto della sua potenza. A me, che sono l’ultimo di tutti i cristiani, Dio ha dato la grazia di annunziare ai pagani le infinite ricchezze di Cristo. Dio, creatore dell'universo, mi ha incaricato di far conoscere a tutti come egli realizza quel progetto che aveva sempre tenuto nascosto dentro di sé. Così, per mezzo della chiesa, anche le autorità e le potenze presenti nel cielo, ora conoscono la misteriosa sapienza di Dio: quella che egli ha manifestato, compiendo il suo eterno progetto per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Uniti a Cristo, avendo fede in lui, noi possiamo presentarci a Dio con libertà e piena fiducia. Perciò, vi prego, non lasciatevi scoraggiare a causa delle sofferenze che io sopporto per il vostro bene: anzi, dovete esserne orgogliosi. Per questo motivo, dunque, io mi inginocchio davanti a Dio Padre, a lui che è il Padre di tutte le famiglie del cielo e della terra. A lui chiedo di usare verso di voi la sua gloriosa e immensa potenza, e di farvi diventare spiritualmente forti con la forza del suo *Spirito
Lettera agli Efesini 3:4-16 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
A che potete, leggendo, conoscere qual sia la mia intelligenza nel misterio di Cristo. Il quale non fu dato a conoscere nell'altre età a' figliuoli degli uomini, come ora è stato rivelato a' santi apostoli, e profeti d'esso, in Ispirito; acciocchè i Gentili sieno coeredi, e d'un medesimo corpo, e partecipi della promessa d'esso in Cristo, per l'evangelo. Del quale io sono stato fatto ministro, secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata data, secondo la virtù della sua potenza. A me, dico, il minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia d'evangelizzar fra i Gentili le non investigabili ricchezze di Cristo; e di manifestare a tutti, quale è la dispensazion del misterio, il quale da' secoli è stato occulto in Dio, che ha create tutte le cose per Gesù Cristo; acciocchè nel tempo presente sia data a conoscere ai principati, e alle podestà, ne' luoghi celesti, per la chiesa, la molto varia sapienza di Dio, secondo il proponimento eterno, il quale egli ha fatto in Cristo Gesù, nostro Signore. In cui noi abbiamo la libertà, e l'introduzione in confidanza, per la fede d'esso. Per la qual cosa io richieggo che non veniate meno dell'animo per le mie tribolazioni, che soffro per voi; il che è la vostra gloria.) Per questa cagione, dico, io piego le mie ginocchia al Padre del Signor nostro Gesù Cristo; dal quale è nominata tutta la famiglia, ne' cieli, e sopra la terra; ch'egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, d'esser fortificati in virtù, per lo suo Spirito, nell'uomo interno