Daniele 9:1-6
Daniele 9:1-6 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
«Nell’anno primo di Dario, figlio di Assuero, della stirpe dei Medi, che fu fatto re del regno dei Caldei, il primo anno del suo regno, io, Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui il SIGNORE aveva parlato al profeta Geremia e durante i quali Gerusalemme doveva essere in rovina era di settant’anni. Volsi perciò la mia faccia verso Dio, il Signore, per dispormi alla preghiera e alle suppliche, con digiuno, sacco e cenere. Feci la mia preghiera e la mia confessione al SIGNORE mio Dio, e dissi: “O Signore, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e serbi la misericordia verso quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti! Noi abbiamo peccato, ci siamo comportati iniquamente, abbiamo operato malvagiamente, ci siamo ribellati e ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue prescrizioni. Non abbiamo dato ascolto ai profeti, tuoi servi, che hanno parlato in nome tuo ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
Daniele 9:1-6 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Nell'anno primo di *Dario, figlio di Assuero, della stirpe dei Medi, che fu fatto re del regno dei *Caldei, il primo anno del suo regno, io, *Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al *profeta *Geremia e durante i quali *Gerusalemme doveva essere in rovina, era di settant'anni. Volsi perciò la mia faccia verso Dio, il Signore, per dispormi alla preghiera e alle suppliche, con digiuno, con sacco e cenere. Feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore, al mio Dio, e dissi: «O Signore, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e serbi la misericordia verso quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti! Noi abbiamo peccato, ci siamo comportati *iniquamente, abbiamo operato malvagiamente, ci siamo ribellati e ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue prescrizioni. Non abbiamo dato ascolto ai profeti, tuoi servi, che hanno parlato in nome tuo ai nostri re, ai nostri príncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo del paese.
Daniele 9:1-6 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Dario, figlio di Serse, appartenente alla dinastia dei Medi, governava il regno dei Caldei. Nel primo anno del suo regno, io, Daniele, studiavo i libri sacri e cercavo di capire il significato di quel che il Signore aveva comunicato al profeta Geremia, cioè i settant’anni durante i quali Gerusalemme doveva rimanere distrutta. Cominciai anche a digiunare e, vestito di sacco, con la testa coperta di cenere mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo. Pregai il Signore, mio Dio, e riconobbi i peccati dicendo: «Signore Dio, tu sei grande e tremendo, tu mantieni la tua alleanza con quelli che ubbidiscono ai tuoi comandamenti e sei fedele con quelli che ti amano. Noi non ti abbiamo ubbidito, abbiamo peccato e siamo colpevoli; ci siamo ribellati contro di te, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi. Non abbiamo dato ascolto ai tuoi servi, i profeti, che hanno parlato da parte tua ai nostri re, ai nostri capi, ai nostri padri e al popolo tutto.
Daniele 9:1-6 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
NELL'anno primo di Dario, figliuol di Assuero, della progenie di Media, il quale era stato costituito re sopra il regno de' Caldei; nell'anno primo di esso, io Daniele avendo inteso per i libri che il numero degli anni, de' quali il Signore avea parlato al profeta Geremia, ne' quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, era di settant'anni; volsi la mia faccia verso il Signore Iddio, con digiuno, con sacco, e con cenere, per dispormi ad orazione, e supplicazione; e fece orazione, e confessione al Signore Iddio mio, e dissi: Ahi! Signore, Dio grande, e tremendo, che osservi il patto, e la benignità, a quelli che ti amano, ed osservano i tuoi comandamenti; noi abbiam peccato, ed abbiamo operato iniquamente, ed empiamente; e siamo stati ribelli, e ci siam rivolti da' tuoi comandamenti, e dalle tue leggi. E non abbiamo ubbidito a' profeti tuoi servitori, i quali hanno, in Nome tuo, parlato a' nostri re, a' nostri principi, ed a' nostri padri, ed a tutto il popolo del paese.