Atti degli Apostoli 9:23-43
Atti degli Apostoli 9:23-43 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Parecchi giorni dopo, i Giudei deliberarono di ucciderlo; ma Saulo venne a conoscenza del loro complotto. Essi facevano persino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo; ma i suoi discepoli lo presero di notte e lo calarono dalle mura dentro una cesta. Quando fu giunto a Gerusalemme, tentava di unirsi ai discepoli; ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo. Allora Barnaba lo prese con sé, lo condusse dagli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come a Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Da allora Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore; discorreva pure e discuteva con gli Ellenisti; ma questi cercavano di ucciderlo. I fratelli, saputolo, lo condussero a Cesarea e di là lo mandarono a Tarso. Così la chiesa, per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria, aveva pace ed era edificata; e, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, cresceva costantemente di numero. Avvenne che mentre Pietro andava a far visita a tutti, si recò anche dai santi residenti a Lidda. Là trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva paralitico in un letto. Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». Egli subito si alzò. E tutti gli abitanti di Lidda e di Saron lo videro e si convertirono al Signore. A Ioppe c’era una discepola, di nome Tabita, che tradotto vuol dire: «Gazzella»; ella faceva molte opere buone ed elemosine. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. E, dopo averla lavata, la deposero in una stanza di sopra. Poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, mandarono due uomini per pregarlo: «Non esitare a venire da noi». Pietro allora si alzò e partì con loro. Appena arrivato, lo condussero nella stanza di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva mentre era con loro. Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: «Tabita, àlzati». Ella aprì gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. Egli le diede la mano e la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. Ciò fu risaputo in tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore. Pietro rimase molti giorni a Ioppe, presso un certo Simone, conciatore di pelli.
Atti degli Apostoli 9:23-43 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Parecchi giorni dopo, i Giudei deliberarono di ucciderlo; ma Saulo venne a conoscenza del loro complotto. Essi facevano persino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo; ma i discepoli lo presero di notte e lo calarono dalle mura dentro una cesta. Quando fu giunto a Gerusalemme, tentava di unirsi ai discepoli; ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo. Allora *Barnaba lo prese con sé, lo condusse dagli *apostoli, e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come a Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesú. Da allora, Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore; discorreva pure e discuteva con gli ellenisti; ma questi cercavano di ucciderlo. I fratelli, saputolo, lo condussero a *Cesarea, e di là lo mandarono a Tarso. Cosí la chiesa, per tutta la *Giudea, la *Galilea e la *Samaria, aveva pace, ed era edificata; e, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, cresceva costantemente di numero. Avvenne che mentre *Pietro andava a far visita a tutti si recò anche dai santi residenti a Lidda. Là trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva paralitico in un letto. Pietro gli disse: «Enea, Gesú Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». Egli subito si alzò. E tutti gli abitanti di Lidda e di *Saron lo videro e si convertirono al Signore. A *Ioppe c'era una discepola, di nome Tabita, che, tradotto, vuol dire Gazzella: ella faceva molte opere buone ed elemosine. Proprio in quei giorni si ammalò e morí. E, dopo averla lavata, la deposero in una stanza di sopra. Poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio andasse da loro. Pietro allora si alzò e partí con loro. Appena arrivato, lo condussero nella stanza di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentre era con loro. Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio, e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: «Tabita, àlzati». Ella aprí gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. Egli le diede la mano e la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. Ciò fu risaputo in tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore. Pietro rimase molti giorni a Ioppe, presso un certo Simone conciatore di pelli.
Atti degli Apostoli 9:23-43 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Trascorsero così parecchi giorni, e gli Ebrei fecero un complotto per uccidere Saulo; ma egli venne a sapere della loro decisione. Per poterlo togliere di mezzo, gli Ebrei facevano la guardia, anche alle porte della città, giorno e notte. Ma una notte i suoi amici lo presero, lo misero in una cesta e lo calarono giù dalle mura. Giunto in Gerusalemme, Saulo cercava di unirsi ai *discepoli di Gesù. Tutti avevano paura di lui perché non credevano ancora che si fosse davvero convertito. Ma Bàrnaba lo prese con sé e lo condusse agli *apostoli. Raccontò loro che lungo la via il Signore era apparso a Saulo e gli aveva parlato, e che a Damasco Saulo aveva predicato con coraggio, per la forza che gli dava Gesù. Da allora Saulo poté restare con i credenti di Gerusalemme. Si muoveva liberamente per la città e parlava apertamente nel nome del Signore. Parlava e discuteva anche con gli Ebrei di lingua greca, ma questi cercavano di ucciderlo. I credenti, venuti a conoscenza di questi fatti, condussero Saulo a Cesarèa e di là lo fecero partire per Tarso. La chiesa allora viveva in pace in tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria. Si consolidava e camminava nell’ubbidienza al Signore e si fortificava con l’aiuto dello *Spirito Santo. In quel tempo Pietro andava a visitare tutte le comunità. Si recò anche dai credenti della città di Lidda. Qui trovò un certo Enea che da otto anni non poteva muoversi dal letto perché era paralitico. Pietro gli disse: «Enea, Gesù Cristo ti guarisce: alzati e metti in ordine il tuo letto». E subito il paralitico si alzò. Gli abitanti di Lidda e della pianura di Saròn videro questo fatto e si convertirono al Signore. Tra i credenti di Giaffa vi era una certa Tabità (in greco Dorca), nome che significa «Gazzella»: essa faceva molte opere buone e dava molto in elemosina. Proprio in quei giorni si ammalò e morì. Allora i parenti presero il suo corpo, lo lavarono e lo deposero in una stanza al piano superiore della casa. Lidda era una città vicino a Giaffa. I *discepoli seppero che Pietro si trovava là e mandarono da lui due uomini. Questi gli dissero: «Vieni presto da noi!». Pietro si mise subito in viaggio con loro. Appena arrivato lo condussero al piano superiore della casa. Gli andarono incontro tutte le vedove: piangendo mostravano a Pietro le tuniche e i mantelli che Tabità faceva quando era con loro. Allora Pietro fece uscire tutti dalla stanza, si mise in ginocchio e pregò. Poi rivolto alla morta disse: «Tabità, alzati». La donna aprì gli occhi, guardò Pietro e si sedette. Dandole la mano, Pietro la fece alzare; poi chiamò i credenti e le vedove e la presentò loro viva. In tutta la città di Giaffa si venne a sapere di questo fatto, e molti credettero nel Signore. Pietro rimase a Giaffa parecchi giorni in casa di un certo Simone che faceva il conciatore di pelli.
Atti degli Apostoli 9:23-43 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ora, passati molti giorni, i Giudei presero insieme consiglio di ucciderlo. Ma le loro insidie vennero a notizia a Saulo. Or essi facevan la guardia alle porte, giorno e notte, acciocchè lo potessero uccidere. Ma i discepoli, presolo di notte, lo calarono a basso per il muro in una sporta. E Saulo, quando fu giunto in Gerusalemme, tentava d'aggiungersi co' discepoli; ma tutti lo temevano, non potendo credere ch'egli fosse discepolo. Ma Barnaba lo prese, e lo menò agli apostoli, e raccontò loro come per cammino egli avea veduto il Signore, e come egli gli avea parlato, e come in Damasco avea francamente parlato nel nome di Gesù. Ed egli fu con loro in Gerusalemme, andando, e venendo, e parlando francamente nel nome del Signor Gesù. Egli parlava eziandio, e disputava coi Greci; ed essi cercavano d'ucciderlo. Ma i fratelli, avendolo saputo, lo condussero in Cesarea, e di là lo mandarono in Tarso. Così la chiesa, per tutta la Giudea, Galilea, e Samaria, avea pace, essendo edificata; e, camminando nel timor del Signore, e nella consolazion dello Spirito Santo, moltiplicava. Or avvenne che Pietro, andando attorno da tutti, venne eziandio a' santi, che abitavano in Lidda. E quivi trovò un uomo, chiamato per nome Enea, il qual già da otto anni giacea in un letticello, essendo paralitico. E Pietro gli disse: Enea, Gesù, che è il Cristo, ti sana; levati, e rifatti il letticello. Ed egli in quello stante si levò. E tutti gli abitanti di Lidda, e di Saron, lo videro, e si convertirono al Signore. Or in Ioppe v'era una certa discepola, chiamata Tabita; il qual nome, interpretato, vuol dire Cavriuola; costei era piena di buone opere, e di limosine, le quali ella faceva. Ed in que' giorni avvenne ch'ella infermò, e morì. E dopo che fu stata lavata, fu posta in una sala. E, perciocchè Lidda era vicin di Ioppe, i discepoli, udito che Pietro vi era, gli mandarono due uomini, per pregarlo che senza indugio venisse fino a loro. Pietro adunque si levò, e se ne venne con loro. E, come egli fu giunto, lo menarono nella sala; e tutte le vedove si presentarono a lui, piangendo, e mostrandogli tutte le robe, e le veste, che la Cavriuola faceva, mentre era con loro. E Pietro, messi tutti fuori, si pose inginocchioni, e fece orazione. Poi, ricoltosi al corpo, disse: Tabita, levati. Ed ella aperse gli occhi; e, veduto Pietro, si levò a sedere. Ed egli le diè la mano, e la sollevò; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. E ciò fu saputo per tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore. E Pietro dimorò molti giorni in Ioppe, in casa d'un certo Simone coiaio.