Atti degli Apostoli 4:13-37
Atti degli Apostoli 4:13-37 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesù e, vedendo l’uomo che era stato guarito, lì presente con loro, non potevano dire niente in contrario. Ma, dopo aver ordinato loro di uscire dal sinedrio, si consultarono gli uni gli altri dicendo: «Che faremo a questi uomini? Che un evidente segno miracoloso sia stato fatto per mezzo di loro è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non possiamo negarlo. Ma, affinché ciò non si diffonda maggiormente tra il popolo, ordiniamo loro con minacce di non parlare più a nessuno nel nome di costui». E, avendoli chiamati, imposero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio. Quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite». Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando assolutamente come poterli punire, a causa del popolo; perché tutti glorificavano Dio per quello che era accaduto. Infatti l’uomo in cui questo segno miracoloso della guarigione era stato compiuto aveva più di quarant’anni. Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette. Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio e dissero: «Signore, tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo Davide, nostro padre: “Perché si sono agitate le nazioni, e i popoli hanno meditato cose vane? I re della terra si sono sollevati, i prìncipi si sono riuniti insieme contro il Signore e contro il suo Cristo”. Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d’Israele, per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. Adesso, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesù». Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunciavano la Parola di Dio con franchezza. La moltitudine di quelli che avevano creduto era d’un sol cuore e di un’anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva, ma tutto era in comune tra di loro. Gli apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro. Infatti non c’era nessun bisognoso tra di loro; perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l’importo delle cose vendute e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno. Ora Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che tradotto vuol dire: «figlio di consolazione»), Levita, cipriota di nascita, avendo un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato, deponendolo ai piedi degli apostoli.
Atti degli Apostoli 4:13-37 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesú e, vedendo l'uomo che era stato guarito, lí presente con loro, non potevano dir niente in contrario. Ma, dopo aver ordinato loro di uscire dal *sinedrio, si consultarono gli uni gli altri dicendo: «Che faremo a questi uomini? Che un evidente miracolo sia stato fatto per mezzo di loro, è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, e noi non possiamo negarlo. Ma, affinché ciò non si diffonda maggiormente tra il popolo, ordiniamo loro con minacce di non parlar piú a nessuno nel nome di costui». E, avendoli chiamati, imposero loro di non parlare né insegnare affatto nel nome di Gesú. Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché a Dio. Quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo viste e udite». Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando assolutamente come poterli punire, a causa del popolo; perché tutti glorificavano Dio per quello che era accaduto. Infatti l'uomo in cui questo miracolo della guarigione era stato compiuto aveva piú di quarant'anni. Rimessi quindi in libertà, vennero ai loro, e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano dette. Udito ciò, essi alzarono concordi la voce a Dio, e dissero: «Signore, tu sei colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi; colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo *Davide, nostro padre: “Perché questo tumulto fra le nazioni, e i popoli meditano cose vane? I re della terra si sono sollevati, i principi si sono riuniti insieme contro il Signore e contro il suo Cristo”. Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesú, che tu hai unto, si sono radunati *Erode e Ponzio *Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d'Israele, per fare tutte le cose che la tua volontà e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero. Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua Parola in tutta franchezza, stendendo la tua mano per guarire, perché si facciano segni e prodigi mediante il nome del tuo santo servitore Gesú». Dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano riuniti, tremò; e tutti furono riempiti dello Spirito Santo, e annunziavano la Parola di Dio con franchezza. La moltitudine di quelli che avevano creduto era d'un sol cuore e di un'anima sola; non vi era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva ma tutto era in comune tra di loro. Gli *apostoli, con grande potenza, rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesú; e grande grazia era sopra tutti loro. Infatti non c'era nessun bisognoso tra di loro; perché tutti quelli che possedevano poderi o case li vendevano, portavano l'importo delle cose vendute, e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi, veniva distribuito a ciascuno, secondo il bisogno. Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli *Barnaba (che tradotto vuol dire: Figlio di consolazione), *Levita, cipriota di nascita, avendo un campo, lo vendette, e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.
Atti degli Apostoli 4:13-37 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
I membri del tribunale ebraico erano davvero stupiti dalla franchezza con la quale Pietro e Giovanni parlavano, tanto più che si trattava di persone molto semplici e senza cultura, e avevano dovuto riconoscere che erano stati seguaci di Gesù. In presenza di quell’uomo guarito, che stava accanto a loro, non sapevano che cosa dire. Allora comandarono a Pietro e Giovanni di uscire dalla sala del tribunale e si misero a discutere tra di loro così: «Che cosa possiamo fare adesso con questi uomini? Ormai tutti gli abitanti di Gerusalemme sanno che essi hanno compiuto questo miracolo pubblicamente, e noi non possiamo certamente dire che non è vero. Tuttavia, dobbiamo proibire loro in modo assoluto di parlare nel nome di Gesù: così la notizia di questo miracolo non si diffonderà ancora di più fra la gente». Li fecero chiamare di nuovo e comandarono loro di non parlare assolutamente di Gesù e di non insegnare più nel suo nome. Ma Pietro e Giovanni risposero: «Giudicate voi stessi che cosa è giusto davanti a Dio: dobbiamo ascoltare voi oppure dobbiamo ubbidire a Dio? Quanto a noi, non possiamo fare a meno di parlare di quelle cose che abbiamo visto e udito». Quelli del tribunale li minacciarono di nuovo, poi li lasciarono andare liberi, perché non riuscivano a trovare un motivo per punirli. Avevano paura del popolo: tutti infatti ringraziavano ancora Dio per il miracolo che avevano fatto. L’uomo che era stato miracolosamente guarito aveva più di quarant’anni. Pietro e Giovanni furono lasciati liberi, ritornarono dai loro compagni e raccontarono quello che avevano detto i capi dei sacerdoti e del popolo. Tutti ascoltarono; poi si riunirono a pregare Dio con queste parole: «O Dio, tu hai creato il cielo, la terra, il mare e tutto quello che essi contengono. Tu per mezzo dello *Spirito Santo hai fatto dire a Davide, nostro padre e tuo servitore, queste parole profetiche: Perché i pagani si sono agitati con orgoglio? perché i popoli hanno fatto dei complotti inutili? I re della terra si sono messi in stato di allarme, e i capi di eserciti si sono accordati tra di loro contro il Signore e contro il suo *Messia . «E davvero qui a Gerusalemme Erode e Ponzio Pilato si sono messi d'accordo con gli stranieri e con il popolo d'Israele contro il tuo santo servo Gesù, che tu hai scelto come Messia. «Così essi hanno eseguito quello che tu, o Signore, avevi deciso e stabilito. Ma ora, o Signore, guarda come ci minacciano e concedi a noi, tuoi servi, di poter annunziare la tua parola con grande coraggio. Fa’ vedere la tua potenza e fa’ in modo che avvengano ancora guarigioni, prodigi e miracoli, quando invochiamo Gesù, il tuo santo *servo». Appena ebbero finito di pregare, il luogo nel quale erano radunati tremò: lo Spirito Santo venne su ciascuno di loro, e cominciarono ad annunziare la parola di Dio con coraggio. La comunità dei credenti viveva unanime e concorde, e quelli che possedevano qualcosa non lo consideravano come proprio, ma mettevano insieme tutto quello che avevano. Gli *apostoli annunziavano con convinzione e con forza che il Signore Gesù era risuscitato. Dio li sosteneva con la sua grazia. Tra i credenti nessuno mancava del necessario, perché quelli che possedevano campi o case li vendevano, e i soldi ricavati li mettevano a disposizione di tutti: li consegnavano agli apostoli e poi venivano distribuiti a ciascuno secondo le sue necessità. Ad esempio: un certo Giuseppe, un levita nato a Cipro che gli apostoli chiamavano Bàrnaba (cioè uno che infonde coraggio), aveva un campo, lo vendette e portò i soldi agli apostoli.
Atti degli Apostoli 4:13-37 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Or essi, veduta la franchezza di Pietro e di Giovanni; ed avendo inteso ch'erano uomini senza lettere, e idioti, si maravigliavano, e riconoscevan bene che erano stati con Gesù. E veggendo quell'uomo ch'era stato guarito quivi presente con loro, non potevano dir nulla incontro. Ed avendo lor comandato di uscire dal concistoro, conferivan fra loro, dicendo: Che faremo a questi uomini? poichè egli è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che un evidente miracolo è da loro stato fatto; e noi nol possiamo negare. Ma, acciocchè questo non si spanda maggiormente fra il popolo, divietiam loro con severe minacce, che non parlino più ad alcun uomo in questo nome. Ed avendoli chiamati, ingiunser loro che del tutto non parlassero, e non insegnassero nel nome di Gesù. Ma Pietro, e Giovanni, rispondendo, dissero loro: Giudicate voi, s'egli è giusto nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi, anzi che a Dio. Poichè, quant'è a noi, non possiam non parlare le cose che abbiam vedute, ed udite. Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando nulla da poterli castigare, per cagion del popolo; poichè tutti glorificavano Iddio di ciò ch'era stato fatto. Perciocchè l'uomo, in cui era stato fatto quel miracolo della guarigione, era d'età di più di quarant'anni. Or essi, essendo stati rimandati, vennero a' loro, e rapportaron loro tutte le cose che i principali sacerdoti, e gli anziani avean lor dette. Ed essi, uditele, alzaron di pari consentimento la voce a Dio, e dissero: Signore, tu sei l'Iddio che hai fatto il cielo, e la terra, e il mare, e tutte le cose che sono in essi; che hai, per lo Spirito Santo, detto per la bocca di Davide, tuo servitore: Perchè hanno fremuto le genti, ed hanno i popoli divisate cose vane? I re della terra son compariti, e i principi si son raunati insieme contro al Signore, e contro al suo Cristo. Poichè veramente, contro al tuo santo Figliuolo, il quale tu hai unto, si sono raunati Erode, e Ponzio Pilato, insiem co' Gentili, e co' popoli d'Israele; per far tutte le cose, che la tua mano, e il tuo consiglio aveano innanzi determinato che fosser fatte. Or al presente, Signore, riguarda alle lor minacce, e concedi ai tuoi servitori di parlar la tua parola con ogni franchezza; porgendo la tua mano, acciocchè si faccian guarigioni, e segni, e prodigi, per lo nome del tuo santo Figliuolo Gesù. E dopo ch'ebbero orato, il luogo ove erano raunati tremò; e furon tutti ripieni dello Spirito Santo, e parlavano la parola di Dio con franchezza. E LA moltitudine di coloro che aveano creduto avea uno stesso cuore, ed una stessa anima; e niuno diceva alcuna cosa, di ciò ch'egli avea, esser sua; ma tutte le cose erano loro comuni. E gli apostoli con gran forza rendevan testimonianza della risurrezion del Signor Gesù; e gran grazia era sopra tutti loro. Poichè non vi era alcun bisognoso fra loro; perciocchè tutti coloro che possedevan poderi, o case, vendendole, portavano il prezzo delle cose vendute, e lo mettevano a' piedi degli apostoli; e poi era distribuito a ciascuno, secondo ch'egli avea bisogno. Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (il che, interpretato, vuol dire: Figliuol di consolazione), Levita, Cipriota di nazione, avendo un campo, lo vendè, e portò i danari, e li pose a' piedi degli apostoli.