Atti degli Apostoli 26:1-6
Atti degli Apostoli 26:1-6 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Agrippa disse a Paolo: «Ti è concesso di parlare a tua difesa». Allora Paolo, stesa la mano, disse a sua difesa: «Re Agrippa, io mi ritengo felice di potermi oggi discolpare davanti a te di tutte le cose delle quali sono accusato dai Giudei, soprattutto perché tu hai conoscenza di tutti i riti e di tutte le questioni che ci sono tra i Giudei; perciò ti prego di ascoltarmi pazientemente. Quale sia stata la mia vita fin dalla mia gioventù, che ho trascorsa a Gerusalemme in mezzo al mio popolo, è noto a tutti i Giudei, perché mi hanno conosciuto fin da allora e sanno, se pure vogliono renderne testimonianza, che, secondo la più rigida setta della nostra religione, sono vissuto da fariseo. E ora sono chiamato in giudizio per la speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri
Atti degli Apostoli 26:1-6 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
*Agrippa disse a *Paolo: «Ti è concesso di parlare a tua difesa». Allora Paolo, stesa la mano, disse a sua difesa: «Re Agrippa, io mi ritengo felice di potermi oggi discolpare davanti a te di tutte le cose delle quali sono accusato dai Giudei, soprattutto perché tu hai conoscenza di tutti i riti e di tutte le questioni che ci sono tra i Giudei; perciò ti prego di ascoltarmi pazientemente. Quale sia stata la mia vita fin dalla mia gioventú, che ho trascorsa a *Gerusalemme in mezzo al mio popolo, è noto a tutti i Giudei, perché mi hanno conosciuto fin da allora, e sanno, se pure vogliono renderne testimonianza, che, secondo la piú rigida setta della nostra religione, sono vissuto da *fariseo. E ora sono chiamato in giudizio per la speranza nella promessa fatta da Dio ai nostri padri
Atti degli Apostoli 26:1-6 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Il re Agrippa disse a Paolo: — Ora tu puoi difenderti. Allora Paolo fece un cenno con la mano e si difese così: «Sono contento, o re Agrippa, di potermi difendere oggi, davanti a te, di tutte le accuse che gli Ebrei lanciano contro di me. So che tu conosci molto bene le usanze e le questioni religiose degli Ebrei. Ti prego dunque di ascoltarmi con pazienza. «Tutti gli Ebrei sono al corrente della mia vita: fin da quando ero ragazzo ho vissuto tra il mio popolo, a Gerusalemme. E tutti sanno anche, da molto tempo, che io ero *fariseo e vivevo nel gruppo più rigoroso della nostra religione. Se vogliono, essi lo possono testimoniare. Ora invece mi trovo sotto processo, perché spero nella promessa che Dio ha fatto ai nostri padri.
Atti degli Apostoli 26:1-6 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ed Agrippa disse a Paolo: Ei ti si permette di parlar per te medesimo. Allora Paolo, distesa la mano, parlò a sua difesa in questa maniera: Re Agrippa, io mi reputo felice di dover oggi purgarmi davanti a te di tutte le cose, delle quali sono accusato da' Giudei. Principalmente, sapendo che tu hai conoscenza di tutti i riti, e quistioni, che son fra i Giudei; perciò ti prego che mi ascolti pazientemente. Quale adunque sia stata, dalla mia giovanezza, la mia maniera di vivere, fin dal principio, per mezzo la mia nazione in Gerusalemme, tutti i Giudei lo sanno. Poichè mi hanno innanzi conosciuto fin dalla mia prima età, e sanno (se voglion renderne testimonianza), che secondo la più squisita setta della nostra religione, son vissuto Fariseo. Ed ora, io sto a giudicio per la speranza della promessa fatta da Dio a' padri.