Atti degli Apostoli 24:24-26
Atti degli Apostoli 24:24-26 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Dopo alcuni giorni Felice, venuto con sua moglie Drusilla, che era giudea, mandò a chiamare Paolo e lo ascoltò circa la fede in Cristo Gesù. Siccome Paolo parlava di giustizia, di temperanza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e replicò: «Per ora va’; e quando ne avrò l’opportunità, ti manderò a chiamare». Egli sperava, allo stesso tempo, che Paolo gli avrebbe dato del denaro: per questo lo mandava spesso a chiamare e conversava con lui.
Atti degli Apostoli 24:24-26 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Dopo alcuni giorni Felice, venuto con sua moglie Drusilla, che era ebrea, mandò a chiamare Paolo, e lo ascoltò circa la fede in Cristo Gesú. Siccome Paolo parlava di giustizia, di temperanza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e replicò: «Per ora va'; e quando ne avrò l'opportunità, ti manderò a chiamare». Egli sperava, allo stesso tempo, che Paolo gli avrebbe dato del denaro: per questo lo mandava spesso a chiamare e conversava con lui.
Atti degli Apostoli 24:24-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Alcuni giorni dopo, Felice fece chiamare Paolo per sentirlo parlare della fede in Cristo Gesù: era presente anche sua moglie, Drusilla, che era ebrea. Ma quando Paolo cominciò a parlare del giusto modo di vivere, del dovere di dominare gli istinti e del *giudizio futuro di Dio, Felice si spaventò e disse: «Basta, per ora puoi andare. Quando avrò tempo ti farò richiamare». Intanto sperava di poter ricevere da Paolo un po’ di soldi: per questo lo faceva chiamare abbastanza spesso e parlava con lui.
Atti degli Apostoli 24:24-26 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Or alcuni giorni appresso, Felice, venuto con Drusilla, sua moglie, la quale era Giudea, mandò a chiamar Paolo, e l'ascoltò intorno alla fede in Cristo Gesù. E, ragionando egli della giustizia, e della temperanza, e del giudizio a venire, Felice, tutto spaventato, rispose: Al presente vattene; ma un'altra volta, quando io avrò opportunità, io ti manderò a chiamare. Sperando insieme ancora che gli sarebber dati danari da Paolo, acciocchè lo liberasse; per la qual cosa ancora, mandandolo spesso a chiamare, ragionava con lui.