Atti degli Apostoli 16:35-40
Atti degli Apostoli 16:35-40 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Fattosi giorno, i pretori mandarono i littori a dire: «Libera quegli uomini». Il carceriere riferì a Paolo queste parole, dicendo: «I pretori hanno mandato a dire che siate rimessi in libertà; or dunque uscite, e andate in pace». Ma Paolo disse loro: «Dopo averci battuti in pubblico senza che fossimo stati condannati, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione; e ora vogliono rilasciarci di nascosto? No davvero! Anzi, vengano loro stessi a condurci fuori». I littori riferirono queste parole ai pretori; e questi ebbero paura quando seppero che erano romani. Essi vennero e li pregarono di scusarli; e, accompagnandoli fuori, chiesero loro di andarsene dalla città. Allora Paolo e Sila, usciti dalla prigione, entrarono in casa di Lidia; e, visti i fratelli, li confortarono, poi partirono.
Atti degli Apostoli 16:35-40 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Fattosi giorno, i pretori mandarono i littori a dire: «Libera quegli uomini». Il carceriere riferí a Paolo queste parole, dicendo: «I pretori hanno mandato a dire che siate rimessi in libertà; or dunque uscite, e andate in pace». Ma Paolo disse loro: «Dopo averci battuti in pubblico senza che fossimo stati condannati, noi che siamo cittadini romani, ci hanno gettati in prigione; e ora vogliono rilasciarci di nascosto? No davvero! Anzi, vengano loro stessi a condurci fuori». I littori riferirono queste parole ai pretori; e questi ebbero paura quando seppero che erano Romani; essi vennero e li pregarono di scusarli; e, accompagnandoli fuori, chiesero loro di andarsene dalla città. Allora Paolo e Sila, usciti dalla prigione, entrarono in casa di Lidia; e visti i fratelli, li confortarono, e partirono.
Atti degli Apostoli 16:35-40 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Quando fu giorno, i giudici mandarono le guardie a dire: — Lascia liberi quegli uomini! Il carceriere andò da Paolo per informarlo. Gli disse: — I giudici hanno dato l’ordine di lasciarvi liberi! Potete dunque uscire e andarvene in pace. Ma Paolo si rivolse alle guardie e disse loro: «Prima ci hanno fatto picchiare in pubblico e senza processo e poi ci hanno buttato in prigione, noi che siamo cittadini romani. Ora vogliono farci uscire di nascosto! No! Devono venire loro, personalmente, a farci uscire di qui». Le guardie riferirono queste parole ai giudici, ed essi si spaventarono, appena sentirono che Paolo e Sila erano cittadini romani. Andarono subito alla prigione a scusarsi. Poi li fecero uscire dalla prigione e li pregarono di lasciare la città. Paolo e Sila allora, lasciata la prigione, andarono in casa di Lidia. Qui incontrarono i cristiani di Filippi e li incoraggiarono. Poi partirono.
Atti degli Apostoli 16:35-40 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ora, come fu giorno, i pretori mandarono i sergenti a dire al carceriere: Lascia andar quegli uomini. E il carceriere rapportò a Paolo queste parole, dicendo: I pretori hanno mandato a dire che siate liberati; ora dunque uscite, e andatevene in pace. Ma Paolo disse loro: Dopo averci pubblicamente battuti, senza essere stati condannati in giudicio, noi che siam Romani, ci hanno messi in prigione; ed ora celatamente ci mandano fuori! La cosa non andrà così; anzi, vengano eglino stessi, e ci menino fuori. E i sergenti rapportarono queste parole a' pretori; ed essi temettero, avendo inteso ch'erano Romani. E vennero, e li pregarono di perdonar loro; e menatili fuori, li richiesero d'uscir della città. Ed essi, usciti di prigione, entrarono in casa di Lidia; e, veduti i fratelli, li consolarono, e poi si dipartirono.