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Seconda lettera a Timoteo 4:6-22

Seconda lettera a Timoteo 4:6-22 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Quanto a me, io sto per essere offerto in libazione, e il tempo della mia partenza è giunto. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione. Cerca di venire presto da me, perché Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n’è andato a Tessalonica. Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te, poiché mi è molto utile per il ministero. Tichico l’ho mandato a Efeso. Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene. Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere. Guàrdati anche tu da lui, perché egli si è opposto violentemente alle nostre parole. Nella mia prima difesa nessuno si è trovato al mio fianco, ma tutti mi hanno abbandonato; ciò non venga loro imputato! Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse pienamente proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone. Il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel suo regno celeste. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. Saluta Prisca e Aquila e la famiglia di Onesiforo. Erasto è rimasto a Corinto; Trofimo l’ho lasciato ammalato a Mileto. Cerca di venire prima dell’inverno. Ti salutano Eubulo, Pudente, Lino, Claudia e tutti i fratelli. Il Signore sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi.

Seconda lettera a Timoteo 4:6-22 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Quanto a me, io sto per essere offerto in *libazione, e il tempo della mia partenza è giunto. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti quelli che avranno amato la sua apparizione. Cerca di venir presto da me, perché *Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n'è andato a *Tessalonica. Crescente è andato in *Galazia, *Tito in Dalmazia. Solo *Luca è con me. Prendi *Marco e conducilo con te; poiché mi è molto utile per il ministero. *Tichico l'ho mandato a *Efeso. Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a *Troas da Carpo, e i libri, specialmente le pergamene. Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali. Il Signore gli renderà secondo le sue opere. Guàrdati anche tu da lui, perché egli si è opposto violentemente alle nostre parole. Nella mia prima difesa nessuno si è trovato al mio fianco, ma tutti mi hanno abbandonato; ciò non venga loro imputato! Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato liberato dalle fauci del leone. Il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel suo regno celeste. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen. Saluta *Prisca e *Aquila e la famiglia di Onesiforo. Erasto è rimasto a *Corinto; *Trofimo l'ho lasciato ammalato a Mileto. Cerca di venire prima dell'inverno. Ti salutano Eubulo, Pudente, Lino, Claudia e tutti i fratelli. Il Signore sia con il tuo spirito. La grazia sia con voi.

Seconda lettera a Timoteo 4:6-22 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Quanto a me, ormai è giunta l’ora di offrire la mia vita come sacrificio a Dio. È il momento di iniziare il mio ultimo viaggio. Ho combattuto la buona battaglia, sono arrivato fino al termine della mia corsa e ho conservato la fede. Ora mi aspetta il premio della vittoria: il Signore, che è giudice giusto, mi consegnerà la corona di uomo giusto. Nell’ultimo giorno egli la consegnerà non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno atteso con amore il momento della sua apparizione. Fa’ il possibile per venire presto da me, perché Dema mi ha abbandonato: ha preferito le cose di questo mondo ed è andato a Tessalonica. Anche Crescente e Tito sono andati via, uno verso la Galazia e l’altro in Dalmazia. Soltanto Luca è con me. Porta con te anche Marco, perché mi sarà utile nel lavoro a servizio di Dio. Tìchico l’ho mandato a Efeso. Quando vieni, portami il mantello che ho lasciato a Tròade, in casa di Carpo. Portami anche i libri, ma soprattutto le pergamene. Alessandro, il fabbro, si è comportato molto male con me: il Signore lo ripagherà in proporzione di quel che ha fatto. Non fidarti di lui, perché si è messo decisamente contro ciò che noi abbiamo predicato. La prima volta che ho dovuto difendermi in tribunale, nessuno mi è rimasto vicino. Mi hanno abbandonato tutti. Dio non voglia tenerne conto! Però il Signore è rimasto con me e mi ha dato la forza: di modo che, anche in quella occasione, io ho potuto annunziare il suo messaggio e farlo ascoltare a tutti quelli che non conoscono Dio. Allora il Signore mi ha liberato dal pericolo estremo. Egli mi libererà ancora da ogni male e mi salverà per farmi entrare nel suo regno eterno. A lui la gloria, per sempre! *Amen. Salutami Prisca, Aquila e la famiglia di Onesiforo. Eràsto è restato a Corinto. Tròfimo l’ho lasciato a Mileto perché si era ammalato. Cerca di venire prima dell'inverno! Ti salutano Eubùlo, Pudènte, Lino, Claudia e tutti gli altri fratelli nella fede. Il Signore sia con te. La grazia di Dio sia con voi.

Seconda lettera a Timoteo 4:6-22 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

PERCIOCCHÈ, quant'è a me, ad ora son per essere offerto a guisa d'offerta da spandere, e soprastà il tempo della mia tornata a casa. Io ho combattuto il buon combattimento, io ho finito il corso, io ho serbata la fede. Nel rimanente, mi è riposta la corona della giustizia, della quale mi farà in quel giorno retribuzione il Signore, il giusto Giudice; e non solo a me, ma a tutti coloro ancora che avranno amata la sua apparizione. Studiati di venir tosto a me. Perciocchè Dema mi ha lasciato, avendo amato il presente secolo, e se n'è andato in Tessalonica; Crescente in Galazia, Tito in Dalmazia. Luca è solo meco; prendi Marco, e menalo teco; perciocchè egli mi è molto utile al ministerio. Or io ho mandato Tichico in Efeso. Quando tu verrai, porta la cappa che io ho lasciata in Troade, appresso di Carpo; ed i libri, principalmente le pergamene. Alessandro, il fabbro di rame, mi ha fatto del male assai; gli renderà il Signore secondo le sue opere. Da esso ancora tu guardati; perciocchè egli ha grandemente contrastato alle nostre parole. Niuno si è trovato meco nella mia prima difesa; ma tutti mi hanno abbandonato; non sia loro imputato. Ma il Signore è stato meco, e mi ha fortificato; acciocchè la predicazione fosse per me appieno accertata, e che tutti i Gentili l'udissero; ed io sono stato liberato dalla gola del leone. E il Signore mi libererà ancora da ogni mala opera e mi salverà, e raccorrà nel suo regno celeste. A lui sia la gloria ne' secoli de' secoli. Amen. Saluta Priscilla ed Aquila, e la famiglia d'Onesiforo. Erasto è rimasto in Corinto, ed io ho lasciato Trofimo infermo in Mileto. Studiati di venire avanti il verno. Eubulo, e Pudente, e Lino, e Claudia, e tutti i fratelli ti salutano. Sia il Signor Gesù Cristo con lo spirito tuo. La grazia sia con voi. Amen.

Seconda lettera a Timoteo 4:6-22

Seconda lettera a Timoteo 4:6-22 NR06