Seconda lettera a Timoteo 2:1-26
Seconda lettera a Timoteo 2:1-26 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Tu adunque, figliuol mio, fortificati nella grazia che è in Cristo Gesù. E le cose che tu hai udite da me, in presenza di molti testimoni, commettile ad uomini fedeli, i quali sieno sufficienti ad ammaestrare ancora gli altri. Tu adunque soffri afflizioni, come buon guerriero di Gesù Cristo. Niuno che va alla guerra s'impaccia nelle faccende della vita, acciocchè piaccia a colui che l'ha soldato. Ed anche, se alcuno combatte, non è coronato, se non ha legittimamente combattuto. Egli è convenevole che il lavoratore che fatica goda il primo i frutti. Considera le cose che io dico; perciocchè io prego il Signore che ti dia intendimento in ogni cosa. Ricordati che Gesù Cristo è risuscitato da' morti, il quale è della progenie di Davide, secondo il mio evangelo. Nel quale io soffro afflizione fino ad esser prigione ne' legami, a guisa di malfattore; ma la parola di Dio non è prigione. Perciò io soffro ogni cosa per gli eletti, acciocchè essi ancora ottengano la salute, che è in Cristo Gesù, con gloria eterna. Certa è questa parola; che se moriamo con lui, con lui altresì viveremo. Se perseveriamo, con lui altresì regneremo; se lo rinneghiamo, egli altresì ci rinnegherà. Se siamo infedeli, egli pur rimane fedele; egli non può rinnegar sè stesso. RAMMEMORA queste cose, protestando, nel cospetto di Dio, che non si contenda di parole, il che a nulla è utile, anzi è per sovvertir gli uditori. Studiati di presentar te stesso approvato a Dio, operaio che non abbia ad esser confuso, che tagli dirittamente la parola della verità. Ma schiva le profane vanità di voci; perciocchè procederanno innanzi a maggiore empietà. E la parola di tali andrà rodendo, a guisa di gangrena; dei quali è Imeneo, e Fileto; i quali si sono sviati dalla verità; dicendo che la risurrezione è già avvenuta; e sovvertono la fede d'alcuni. Ma pure il fondamento di Dio sta fermo, avendo questo suggello: Il Signore conosce que' che son suoi, e: Ritraggasi dall'iniquità chiunque nomina il nome di Cristo. Or in una gran casa non vi sono sol vasi d'oro e d'argento, ma ancora di legno, e di terra; e gli uni sono ad onore, gli altri a disonore. Se dunque alcuno si purifica da queste cose, sarà un vaso ad onore, santificato ed acconcio al servigio del Signore, preparato ad ogni buona opera. Or fuggi gli appetiti giovanili, e procaccia giustizia, fede, carità, pace con quelli che di cuor puro invocano il Signore. E schiva le quistioni stolte e scempie, sapendo che generano contese. Or non bisogna che il servitor del Signore contenda; ma che sia benigno inverso tutti, atto e pronto ad insegnare, che comporti i mali; che ammaestri con mansuetudine quelli che son disposti in contrario, per provar se talora Iddio desse loro di ravvedersi, per conoscer la verità; in maniera che, tornati a sana mente, uscissero dal laccio del diavolo, dal quale erano stati presi, per far la sua volontà.
Seconda lettera a Timoteo 2:1-26 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Tu dunque, figlio mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. Nessuno, prestando servizio come soldato, s’immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. Allo stesso modo quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se non ha lottato secondo le regole. Il lavoratore che fatica deve essere il primo ad avere la sua parte dei frutti. Considera quel che dico, perché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa. Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, della stirpe di Davide, secondo il mio vangelo, per il quale io soffro fino ad essere incatenato come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata. Ecco perché sopporto ogni cosa per amore degli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. Certa è quest’affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. Ricorda loro queste cose, scongiurandoli davanti a Dio che non facciano dispute di parole; esse non servono a niente e conducono alla rovina chi le ascolta. Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità. Ma evita le chiacchiere profane, perché quelli che le fanno avanzano sempre più nell’empietà e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; tra questi sono Imeneo e Fileto, uomini che hanno deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni. Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi», e: «Si ritragga dall’iniquità chiunque pronuncia il nome del Signore». In una grande casa non ci sono soltanto vasi d’oro e d’argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso ignobile. Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona. Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l’amore e la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro. Evita inoltre le dispute stolte e insensate, sapendo che generano contese. Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori, nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, in modo che, rientrati in se stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà.
Seconda lettera a Timoteo 2:1-26 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Tu dunque, figlio mio, fortíficati nella grazia che è in Cristo Gesú, e le cose che hai udite da me in presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad altri. Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesú. Uno che va alla guerra non s'immischia in faccende della vita civile, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato. Allo stesso modo quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se non ha lottato secondo le regole. Il lavoratore che fatica dev'essere il primo ad avere la sua parte dei frutti. Considera quel che dico, perché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa. Ricòrdati di Gesú Cristo, risorto dai morti, della stirpe di *Davide, secondo il mio *vangelo, per il quale io soffro fino ad essere incatenato come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata. Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti, affinché anch'essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesú, insieme alla gloria eterna. Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; se lo rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso. Ricorda loro queste cose, scongiurandoli davanti a Dio che non facciano dispute di parole; esse non servono a niente e conducono alla rovina chi le ascolta. Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità. Ma evita le chiacchiere profane, perché quelli che le fanno avanzano sempre piú nell'empietà e la loro parola andrà rodendo come fa la cancrena; tra questi sono Imeneo e Fileto, uomini che hanno deviato dalla verità, dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni. Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi», e «Si ritragga dall'*iniquità chiunque pronunzia il nome del Signore». In una grande casa non ci sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso ignobile. Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona. Fuggi le passioni giovanili e ricerca la giustizia, la fede, l'amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro. Evita inoltre le dispute stolte e insensate, sapendo che generano contese. Il servo del Signore non deve litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve istruire con mansuetudine gli oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere la verità, in modo che, rientrati in sé stessi, escano dal laccio del *diavolo, che li aveva presi prigionieri perché facessero la sua volontà.
Seconda lettera a Timoteo 2:1-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Figlio mio, prendi forza dalla grazia che ci viene da *Cristo Gesù. Ciò che io ho detto alla presenza di molti testimoni affidalo a persone fidate che siano in grado a loro volta di insegnarlo anche ad altre persone. Prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. Quando uno fa il soldato non perde tempo con i problemi della vita comune: si preoccupa soltanto di far contento il suo comandante. Anche nelle gare sportive, un atleta può ottenere il premio soltanto se rispetta le regole. E il contadino che lavora duramente deve essere il primo a raccogliere i frutti. Cerca di capire quel che ti dico. Certamente il Signore ti darà l’intelligenza per comprendere ogni cosa. Ricordati di Gesù Cristo e di ciò che io annunzio: Fu un discendente del re Davide, Dio lo risuscitò da morte. Per lui io soffro fino a essere incatenato come delinquente. Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni difficoltà a vantaggio di quelli che Dio si è scelti, perché anch’essi possano raggiungere la salvezza che ci viene da Cristo Gesù e la gloria eterna. Queste sono parole sicure: «Se noi moriamo con lui, con lui anche vivremo. Se con lui soffriamo con lui anche regneremo. Se noi lo rifiutiamo, anche lui ci rifiuterà. E anche se noi non gli siamo fedeli, egli rimane fedele, perché non può mettersi in contraddizione con se stesso». A tutti ricorda queste cose. Scongiurali, davanti a Dio, di evitare litigi sulle parole; sono discussioni che non servono a niente e portano alla rovina quelli che le ascoltano. Tu cerca di essere degno di lode davanti a Dio, come un lavoratore che non deve vergognarsi del suo lavoro, come uno che predica la parola di verità senza compromessi. Evita le chiacchiere inutili; chi le fa si allontana sempre più da Dio, e insegna dottrine malsane, che si diffondono come cancrena in una ferita. Così hanno fatto anche Imenèo e Filèto. Essi si sono allontanati dalla verità, e ora mettono in difficoltà la fede di altri insegnando che la nostra risurrezione è già avvenuta. Tuttavia, le solide fondamenta poste da Dio sono resistenti. Vi sono scolpite queste parole: « Il Signore conosce quelli che sono suoi » e «Chi invoca il nome del Signore deve allontanarsi dal male». In una grande casa, però, non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento; vi sono anche vasi di legno e di terracotta. Quelli preziosi sono riservati per occasioni speciali, gli altri si usano ogni giorno. Se uno si purifica da tutti i mali che ho detto, sarà come un vaso prezioso, santificato, utile al suo padrone, pronto per ogni opera buona. Sta’ lontano dalle passioni che attirano i giovani. Insieme con tutti quelli che si rivolgono al Signore con cuore puro, tu devi impegnarti a raggiungere la giustizia, la fede, l’amore, la pace. Evita le discussioni stupide e disordinate: tu sai che provocano litigi. Invece uno che lavora per il Signore non deve essere litigioso. Si mostri gentile con tutti, capace di insegnare, paziente di fronte alle offese. Deve saper rimproverare con dolcezza quelli che gli si mettono contro, con la speranza che Dio darà anche a questa gente l’occasione di cambiare vita e di conoscere la verità. Così ritroveranno il buon senso, si libereranno dalla trappola del *demonio che li aveva presi per farli ubbidire alla sua volontà.