Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:6-12
Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:6-12 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Fratelli, vi ordiniamo, nel nome del {nostro} Signore Gesù Cristo, che vi ritiriate da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo l’insegnamento che avete ricevuto da noi. Infatti voi stessi sapete come ci dovete imitare: perché non ci siamo comportati disordinatamente tra di voi; né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di nessuno, ma con fatica e con pena abbiamo lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi. Non che non ne avessimo il diritto, ma abbiamo voluto darvi noi stessi come esempio, perché ci imitaste. Infatti, quando eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare. Difatti sentiamo che alcuni tra di voi si comportano disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose futili. Ordiniamo a quei tali e li esortiamo, nel Signore Gesù Cristo, a mangiare il proprio pane, lavorando tranquillamente.
Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:6-12 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Fratelli, vi ordiniamo nel nome del nostro Signore Gesú Cristo che vi ritiriate da ogni fratello che si comporta disordinatamente e non secondo l'insegnamento che avete ricevuto da noi. Infatti voi stessi sapete come ci dovete imitare: perché non ci siamo comportati disordinatamente tra di voi; né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di nessuno, ma con fatica e con pena abbiamo lavorato notte e giorno per non essere di peso a nessuno di voi. Non che non ne avessimo il diritto, ma abbiamo voluto darvi noi stessi come esempio, perché ci imitaste. Infatti, quando eravamo con voi, vi comandavamo questo: che se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare. Difatti sentiamo che alcuni tra di voi si comportano disordinatamente, non lavorando affatto, ma affaccendandosi in cose futili. Ordiniamo a quei tali e li esortiamo, nel Signore Gesú Cristo, a mangiare il proprio pane, lavorando tranquillamente.
Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:6-12 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Fratelli, in nome del Signore Gesù Cristo, vi do un comando: state lontani da quei fratelli che vivono una vita disordinata e vanno contro le istruzioni che hanno ricevuto da me. Voi sapete bene come dovete fare per seguire il mio esempio. Quando sono stato in mezzo a voi, io non sono rimasto in ozio: non mi sono fatto mantenere da nessuno, ma ho lavorato giorno e notte con grande fatica, perché non volevo essere un peso per nessuno. Certamente avevo qualche diritto; ma ho fatto così, per darvi un esempio da imitare. Infatti, quando ero con voi, vi ho dato questa regola: chi non vuol lavorare, non deve neanche mangiare. Ora, sento dire che alcuni tra voi vivono in maniera sregolata: non fanno nulla, ma sono sempre affaccendati. In nome del Signore Gesù Cristo, io ordino e raccomando a questi fratelli di lavorare tranquilli e di guadagnarsi da vivere.
Seconda lettera ai Tessalonicesi 3:6-12 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Ora, fratelli, noi vi ordiniamo, nel nome del Signor nostro Gesù Cristo, che vi ritiriate da ogni fratello che cammina disordinatamente, e non secondo l'insegnamento che ha ricevuto da noi. Perciocchè voi stessi sapete come ci conviene imitare; poichè non ci siam portati disordinatamente fra voi. E non abbiam mangiato il pane, ricevutolo da alcuno in dono; ma con fatica, e travaglio, lavorando notte e giorno, per non gravare alcun di voi. Non già che non ne abbiamo la podestà; ma per darvi noi stessi per esempi, acciocchè c'imitiate. Perciocchè ancora, quando eravamo fra voi, vi dinunziavamo questo: che chi non vuol lavorare non mangi. Imperocchè intendiamo che fra voi ve ne sono alcuni che camminano disordinatamente, non facendo opera alcuna, ma occupandosi in cose vane. Or a tali dinunziamo, e li esortiamo per lo Signor nostro Gesù Cristo che lavorando quietamente, mangino il pane loro.