Logo YouVersion
Icona Cerca

Secondo libro dei Re 25:1-21

Secondo libro dei Re 25:1-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

L’anno nono del regno di Sedechia, il decimo giorno del decimo mese, Nabucodonosor, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme; si accampò di fronte a essa e le costruì attorno delle trincee. La città fu assediata fino all’undicesimo anno del re Sedechia. Il nono giorno del quarto mese la carestia era grave nella città e non c’era più pane per il popolo del paese. Allora venne fatta una breccia nelle mura della città. Tutta la gente di guerra fuggì, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i Caldei stringevano la città da ogni parte; e il re prese la via della pianura, ma l’esercito dei Caldei lo inseguì, lo raggiunse nella pianura di Gerico e tutto l’esercito di lui si disperse e lo abbandonò. Allora i Caldei presero il re e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, dove fu pronunciata la sentenza contro di lui. I figli di Sedechia furono uccisi in sua presenza; poi cavarono gli occhi a Sedechia, lo incatenarono con una doppia catena di bronzo e lo portarono a Babilonia. Il settimo giorno del quinto mese – era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia – Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, funzionario del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, bruciò il tempio del SIGNORE e il palazzo del re e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case dei grandi personaggi. Tutto l’esercito dei Caldei, che era con il capitano della guardia, abbatté tutte le mura di Gerusalemme. Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia e il resto della popolazione. Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei più poveri del paese a coltivare le vigne e i campi. I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nella casa del SIGNORE, le basi e il Mare di bronzo che era nella casa del SIGNORE, e ne portarono via il metallo a Babilonia. Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio. Il capitano della guardia prese pure i bracieri, le bacinelle: ciò che era d’oro e ciò che era d’argento. Quanto alle due colonne, al Mare e alle basi che Salomone aveva fatte per la casa del SIGNORE, il metallo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. Ciascuna di queste colonne era alta diciotto cubiti e aveva sopra un capitello di bronzo alto tre cubiti; e attorno al capitello c’erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; così era la seconda colonna, munita pure di reticolato. Il capitano della guardia prese Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della porta d’ingresso, e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, cinque uomini dei consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell’esercito che arruolava il popolo del paese e sessanta privati che furono anch’essi trovati nella città. Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Ribla; e il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Camat.

Secondo libro dei Re 25:1-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

L'anno nono del regno di *Sedechia, il decimo giorno del decimo mese, *Nabucodonosor, re di *Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro *Gerusalemme; si accampò di fronte a essa, e le costruí attorno delle trincee. La città fu assediata fino all'undicesimo anno del re Sedechia. Il nono giorno del quarto mese, la carestia era grave nella città; e non c'era piú pane per il popolo del paese. Allora venne fatta una breccia nelle mura della città. Tutta la gente di guerra fuggí, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i *Caldei stringevano la città da ogni parte; e il re prese la via della pianura; ma l'esercito dei Caldei lo inseguí, lo raggiunse nella pianura di *Gerico, e tutto l'esercito di lui si disperse e l'abbandonò. Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, dove fu pronunziata la sentenza contro di lui. I figli di Sedechia furono uccisi in sua presenza; poi cavarono gli occhi a Sedechia; lo incatenarono con una doppia catena di bronzo, e lo portarono a Babilonia. Il settimo giorno del quinto mese – era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia –Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, funzionario del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, bruciò il tempio del Signore e il palazzo del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case dei grandi personaggi. Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capitano della guardia, abbatté tutte le mura di Gerusalemme. Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei piú poveri del paese a coltivare le vigne e i campi. I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nella casa del Signore, le basi e il *mare di bronzo che era nella casa del Signore, e ne portarono via il metallo a Babilonia. Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio. Il capitano della guardia prese pure i bracieri, le bacinelle: ciò che era d'oro e ciò che era d'argento. Quanto alle due colonne, al mare e alle basi che *Salomone aveva fatte per la casa del Signore, il metallo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. Ciascuna di queste colonne era alta diciotto *cubiti, e aveva sopra un capitello di bronzo alto tre cubiti; e attorno al capitello c'erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; cosí era la seconda colonna, munita pure di reticolato. Il capitano della guardia prese Seraia, il *sommo sacerdote, *Sofonia il secondo *sacerdote, e i tre custodi della porta d'ingresso, e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, cinque uomini dei consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch'essi trovati nella città. Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Ribla; e il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Camat.

Secondo libro dei Re 25:1-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Nel nono anno del regno di Sedecia, il giorno dieci del decimo mese, Nabucodònosor arrivò sotto Gerusalemme con tutto il suo esercito. Le truppe si accamparono di fronte alla città, le costruirono attorno dei terrapieni e la tennero assediata fino all’undicesimo anno del regno di Sedecia. In quell’anno si esaurirono le scorte di viveri della città, e la fame divenne insopportabile per la popolazione. Il giorno nove del quarto mese, i Babilonesi aprirono una breccia nelle mura della città. Tutti i soldati che erano a difesa della città cercarono di fuggire durante la notte. Passarono attraverso la porta tra le due mura, che si apre sul giardino del re. Nonostante l’assedio dei Babilonesi, il re si diresse verso la valle del Giordano. Ma l’esercito babilonese lo inseguì e lo raggiunse nella pianura vicino a Gerico. Tutti i suoi soldati si erano dispersi e lo avevano abbandonato. I Babilonesi lo fecero prigioniero e lo condussero dal re di Babilonia, che allora si trovava nella città di Ribla. Qui fu pronunziata la sentenza contro di lui. Uccisero i figli di Sedecia sotto gli occhi del padre. Nabucodònosor gli fece poi cavare gli occhi, lo fece legare con una doppia catena di bronzo e lo fece condurre in Babilonia. Nell’anno diciannovesimo del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, il giorno sette del quinto mese, Nabuzaradàn ministro del re di Babilonia e comandante delle guardie entrò in Gerusalemme. Fece incendiare il tempio, il palazzo reale e le case di Gerusalemme, soprattutto quelle più grandi. Le truppe babilonesi, agli ordini del comandante delle guardie Nabuzaradàn, demolirono completamente le mura che circondavano Gerusalemme. Nabuzaradàn deportò la popolazione che era rimasta in città, sia quelli che erano passati dalla parte del re di Babilonia, sia il resto del popolo. Lasciò invece in Giuda la gente più povera, perché coltivasse le vigne e i campi. I Babilonesi fecero a pezzi le colonne di bronzo, i carrelli e la vasca di bronzo detta ‘il Mare’, che si trovavano nel tempio, e portarono il metallo in Babilonia. Presero anche i vasi per la cenere, le palette, gli smoccolatoi, i mestoli e tutti gli altri oggetti di bronzo usati per il servizio del tempio. Il comandante delle guardie portò via anche i bracieri e le bacinelle d'oro e d'argento. Il peso del bronzo impiegato da Salomone per costruire le due colonne, la vasca chiamata ‘il Mare’ e i carrelli per il tempio è incalcolabile. Le due colonne erano alte circa nove metri ciascuna, ed erano sormontate da un capitello alto circa un metro e mezzo. Tutt’intorno ai capitelli c’erano intrecci e decorazioni a forma di melagrane. Il tutto era di bronzo, e le decorazioni erano uguali per le due colonne. Il comandante delle guardie prese prigionieri Seraia, capo dei sacerdoti, il sacerdote Sofonia, suo aiutante, e tre custodi dell'ingresso del tempio. Da Gerusalemme portò via prigionieri anche un responsabile delle truppe, cinque dei più stretti collaboratori del re che erano in città, l’alto funzionario incaricato di arruolare i soldati e sessanta personaggi importanti che si trovavano a Gerusalemme. Nabuzaradàn, comandante delle guardie, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Ribla, nella regione di Camat. Qui il re li fece uccidere. Così la gente di Giuda fu deportata lontano dalla sua terra.

Secondo libro dei Re 25:1-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Laonde l'anno nono del suo regno, nel decimo giorno del decimo mese, Nebucadnesar, re di Babilonia, venne contro a Gerusalemme, con tutto il suo esercito, e pose campo contro ad essa; e fabbricarono delle bastie contro ad essa d'ogn'intorno. E la città fu assediata fino all'anno undecimo del re Sedechia. Il nono giorno del quarto mese, essendo la fame grande nella città, talchè non vi era pane per lo popolo del paese; ed essendo stata la città sforzata, tutta la gente di guerra se ne fuggì di notte, per la via della porta fra le due mura, che riguardava verso l'orto del re, essendo i Caldei sopra la città d'ogn'intorno; e il re se ne andò traendo verso il deserto. E l'esercito de' Caldei lo perseguitò, e l'aggiunse nelle campagne di Gerico; e tutto il suo esercito si disperse d'appresso a lui. E i Caldei presero il re: e lo menarono al re di Babilonia, in Ribla; e quivi fu sentenziato. E i suoi figliuoli furono scannati in sua presenza; e il re di Babilonia fece abbacinar gli occhi a Sedechia, e lo fece legare di due catene di rame, e fu menato in Babilonia. Poi, al settimo giorno del quinto mese dell'anno decimonono di Nebucadnesar, re di Babilonia, Nebuzaradan, capitan della quardia, servitore del re di Babilonia, entrò in Gerusalemme. Ed arse la Casa del Signore, e la casa del re, e tutte le altre case di Gerusalemme; in somma, egli arse col fuoco tutte le case grandi. E tutto l'esercito de' Caldei, ch'era col capitano della guardia, disfece le mura di Gerusalemme d'ogn'intorno. Nebuzaradan, capitano della guardia, menò in cattività il rimanente del popolo ch'era restato nella città, insieme con quelli ch'erano andati ad arrendersi al re di Babilonia, e il rimanente del popolazzo. Ma pure il capitano della guardia lasciò alcuni de' più miseri del paese, per vignaiuoli e lavoratori. E i Caldei misero in pezzi le colonne di rame, ch'erano nella Casa del Signore, e i basamenti, e il mar di rame, ch'era nella Casa del Signore, e ne portarono il rame in Babilonia. Portarono eziandio via le caldaie, e le palette, e le forcelle, e le cazzuole, e tutti gli strumenti di rame, co' quali si faceva il servigio. Il capitano della guardia portò eziandio via i turiboli, i bacini; quel ch'era d'oro a parte, e quel ch'era d'argento a parte. Quant'è alle due colonne, al mare, ed a' basamenti, le quali cose Salomone avea fatte per la Casa del Signore, il peso del rame di tutti que' lavori era senza fine. Una colonna era alta diciotto cubiti, e sopra essa vi era un capitello di rame, alto tre cubiti; e sopra il capitello d'ogn'intorno vi era una rete, e delle melegrane; tutto era di rame; le medesime cose erano ancora nell'altra colonna, insieme con la sua rete. Il capitano della guardia prese ancora Seraia, primo sacerdote, e Sofonia, secondo sacerdote, e i tre guardiani della soglia. Prese eziandio, e menò via dalla città un eunuco, ch'era commissario della gente di guerra, e cinque uomini de' famigliari del re, che furono ritrovati nella città, e il principale scrivano di guerra, che faceva le rassegne degli eserciti del popolo del paese, e sessant'uomini principali del popolo del paese, che furono ritrovati nella città. Nebuzaradan adunque, capitano della guardia, li prese, e li condusse al re di Babilonia, in Ribla. E il re di Babilonia li percosse, e li fece morire, in Ribla, nel paese di Hamat. Così Giuda fu menato via dal suo paese in cattività.

YouVersion utilizza i cookie per personalizzare la tua esperienza. Utilizzando il nostro sito Web, accetti il nostro utilizzo dei cookie come descritto nella nostra Privacy Policy