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Seconda lettera ai Corinzi 6:3-17

Seconda lettera ai Corinzi 6:3-17 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nell’umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri; come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi; come puniti, eppure non messi a morte; come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa! La nostra bocca vi ha parlato apertamente, Corinzi; il nostro cuore si è allargato. Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figli), allargate il cuore anche voi! Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c’è tra la giustizia e l’iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c’è tra il fedele e l’infedele? E che armonia c’è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò uscite di mezzo a loro e separatevene», dice il Signore, «e non toccate nulla d’impuro; e io vi accoglierò.

Seconda lettera ai Corinzi 6:3-17 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nell'umiliazione, nellabuona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri; come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi; come puniti, eppure non messi a morte; come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa! La nostra bocca vi ha parlato apertamente, Corinzi; il nostro cuore si è allargato. Voi non siete allo stretto in noi, ma è il vostro cuore che si è ristretto. Ora, per renderci il contraccambio (parlo come a figli), allargate il cuore anche voi! Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; infatti che rapporto c'è tra la giustizia e l'*iniquità? O quale comunione tra la luce e le tenebre? E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele? E che armonia c'è fra il *tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò, uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'impuro; e io vi accoglierò.

Seconda lettera ai Corinzi 6:3-17 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Nessuno critichi il mio lavoro di *apostolo: in ogni situazione mi comporto in modo da non scandalizzare nessuno. Anzi, in ogni circostanza, cerco di presentare me stesso come si presentano i servi di Dio: sopporto con grande pazienza sofferenze, difficoltà e angosce. Sono bastonato e gettato in prigione. Sono vittima di violenze. Mi affatico, rinunzio al sonno e soffro la fame. Mi presento come servo di Dio mostrando onestà, saggezza, pazienza, bontà, presenza dello *Spirito Santo, amore senza ipocrisia, con il messaggio della verità, con la potenza di Dio. Sia per attaccare, sia per difendermi, ho una sola arma: vivere come piace a Dio. Qualcuno mi stima, altri mi disprezzano. Taluni dicono bene di me, altri male. Sono considerato un imbroglione, e invece dico la verità. Sono trattato come un estraneo, e invece sono assai ben conosciuto; come un moribondo, e invece sono ben vivo. Sono castigato, ma non ucciso; tormentato, ma sempre sereno; povero, eppure arricchisco molti. Non ho nulla, eppure possiedo tutto. Corinzi cari, vi ho parlato francamente, a cuore aperto. Io non vi ho sottratto il mio affetto, voi invece mi avete chiuso il vostro cuore. Vi parlo come a figli: ricambiate il mio affetto, apritemi anche voi il vostro cuore. Non mettetevi con gli infedeli sotto un peso che non fa per voi. Infatti, che rapporto ci può essere tra quel che è giusto e quel che è ingiusto? La luce può essere unita alle tenebre? Vi potrà mai essere un’intesa tra *Cristo e il *demonio? E che cos’hanno da spartire un credente e un incredulo? Vi può essere accordo tra il *tempio di Dio e gli idoli? E noi siamo il tempio del Dio vivente. Egli stesso ha detto: Abiterò in mezzo a loro e camminerò con loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Perciò dice il Signore: non abbiate nulla a che fare con quel che è *impuro , separatevi dagli altri, abbandonateli e io vi accoglierò.

Seconda lettera ai Corinzi 6:3-17 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

non dando intoppo alcuno in cosa veruna, acciocchè il ministerio non sia vituperato. Anzi, rendendoci noi stessi approvati in ogni cosa, come ministri di Dio, in molta sofferenza, in afflizioni, in necessità, in distrette, in battiture, in prigioni, in turbamenti, in travagli, in vigilie, in digiuni; in purità, in conoscenza, in pazienza, in benignità, in Ispirito Santo, in carità non finta; in parola di verità, in virtù di Dio, con le armi di giustizia a destra ed a sinistra; per gloria, e per ignominia; per buona fama, e per infamia; come seduttori, e pur veraci; come sconosciuti, e pur riconosciuti; come morenti, e pure ecco viviamo; come castigati, ma pure non messi a morte; come contristati, e pur sempre allegri; come poveri, e pure arricchendo molti; come non avendo nulla, e pur possedendo ogni cosa. LA nostra bocca è aperta inverso voi, o Corinti; il cuor nostro è allargato. Voi non siete allo stretto in noi, ma ben siete stretti nelle vostre viscere. Ora, per far par pari, io parlo come a figliuoli, allargatevi ancora voi. Non vi accoppiate con gl'infedeli; perciocchè, che partecipazione vi è egli tra la giustizia e l'iniquità? e che comunione vi è egli della luce con le tenebre? E che armonia vi è egli di Cristo con Belial? o che parte ha il fedele con l'infedele? E che accordo vi è egli del tempio di Dio con gl'idoli? poichè voi siete il tempio dell'Iddio vivente; siccome Iddio disse: Io abiterò nel mezzo di loro, e camminerò fra loro; e sarò lor Dio, ed essi mi saranno popolo. Perciò, dipartitevi del mezzo di loro, e separatevene, dice il Signore; e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò

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