Seconda lettera ai Corinzi 4:3-7
Seconda lettera ai Corinzi 4:3-7 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio. Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre» è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di {Gesù} Cristo. Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi.
Seconda lettera ai Corinzi 4:3-7 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio. Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre» è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di {Gesù} Cristo. Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi.
Seconda lettera ai Corinzi 4:3-7 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Se il nostro *vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio. Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesú quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesú; perché il Dio che disse: «Splenda la luce fra le tenebre», è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesú Cristo. Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi.
Seconda lettera ai Corinzi 4:3-7 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Se poi la nostra predicazione appare oscura, essa è oscura per quelli che sono sulla via della perdizione: *Satana, il dio di questo mondo, rende cieche le loro menti perché non risplenda per loro la luce gloriosa dell'annunzio di *Cristo, immagine di Dio, e così essi non credono. Infatti noi non esaltiamo noi stessi: annunziamo che Gesù Cristo è il Signore. Noi siamo soltanto vostri servi a causa di Gesù. È Dio che ha detto: «Risplenda la luce nelle tenebre», ha fatto risplendere in noi la luce per farci conoscere la gloria di Dio riflessa sul volto di Cristo. Noi portiamo in noi stessi questo tesoro come in vasi di terra, perché sia chiaro che questa straordinaria potenza viene da Dio e non da noi.
Seconda lettera ai Corinzi 4:3-7 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Che se il nostro evangelo ancora è coperto, egli è coperto fra coloro che periscono; fra i quali l'Iddio di questo secolo ha accecate le menti degl'increduli, acciocchè la luce dell'evangelo della gloria di Cristo, il quale è l'immagine dell'invisibile Iddio, non risplenda loro. Poichè non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù, il Signore; e noi siamo vostri servitori, per Gesù. Perciocchè Iddio, che disse che la luce risplendesse dalle tenebre, è quel che ha fatto schiarire il suo splendore ne' cuori nostri, per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio, che splende sul volto di Gesù Cristo. Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, acciocchè l'eccellenza di questa potenza sia di Dio, e non da noi.