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Seconda lettera ai Corinzi 3:1-18

Seconda lettera ai Corinzi 3:1-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? La nostra lettera siete voi, scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini; è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne. Una simile fiducia noi l’abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare qualcosa come se venisse da noi, ma la nostra capacità viene da Dio. Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica. Ora se il ministero della morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli d’Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? Se infatti il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia. Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è duraturo. Avendo dunque una tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto perché i figli d’Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era transitorio. Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d’oggi, quando leggono l’antico patto, lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito. Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; però, quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione del Signore, che è lo Spirito.

Seconda lettera ai Corinzi 3:1-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O abbiamo bisogno, come alcuni, di lettere di raccomandazione presso di voi o da voi? La nostra lettera, scritta nei nostri cuori, siete voi, lettera conosciuta e letta da tutti gli uomini; è noto che voi siete una lettera di Cristo, scritta mediante il nostro servizio, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente; non su tavole di pietra, ma su tavole che sono cuori di carne. Una simile fiducia noi l'abbiamo per mezzo di Cristo presso Dio. Non già che siamo da noi stessi capaci di pensare qualcosa come se venisse da noi; ma la nostra capacità viene da Dio. Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica. Or se il ministero della morte, scolpito in lettere su pietre, fu glorioso, al punto che i figli d'*Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di *Mosè a motivo della gloria, che pur svaniva, del volto di lui, quanto piú sarà glorioso il ministero dello Spirito? Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso, molto piú abbonda in gloria il ministero della giustizia. Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto piú grande è la gloria di ciò che è duraturo. Avendo dunque una tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza, e non facciamo come Mosè, che si metteva un velo sul volto, perché i figli d'Israele non fissassero lo sguardo sulla fine di ciò che era transitorio. Ma le loro menti furono rese ottuse; infatti, sino al giorno d'oggi, quando leggono l'antico patto, lo stesso velo rimane, senza essere rimosso, perché è in Cristo che esso è abolito. Ma fino a oggi, quando si legge Mosè, un velo rimane steso sul loro cuore; però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso. Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lí c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.

Seconda lettera ai Corinzi 3:1-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Cerco forse ancora di raccomandare me stesso? Non ho bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione scritte per voi o da voi. Perché siete voi la mia lettera! Essa è scritta nei vostri cuori e viene letta e riletta da tutti. È evidente che voi siete una lettera di Cristo, scritta da me, non con l’inchiostro, ma con lo *Spirito di Dio vivente; non su tavole di pietra, ma nei vostri cuori. Questa è la fiducia che ho davanti a Dio per mezzo di Cristo. Infatti io non posso pretendere di compiere da me stesso un’opera di questo genere. Solo Dio mi dà la capacità di compierla. Lui mi ha reso capace di essere *servo di una nuova *alleanza che non dipende da una Legge scritta, ma dallo Spirito: la *Legge scritta porta alla morte, ma lo Spirito dà la vita. La missione della Legge, scritta su tavole di pietra, fu inaugurata con tanta gloria che gli Israeliti, per un po’ di tempo, non potevano guardare la faccia di Mosè, per lo splendore che irradiava. Ora, se la missione della Legge, che pure conduceva alla morte, fu così gloriosa, non sarà forse più gloriosa la missione dello Spirito? Se la missione della Legge, che annunziava la condanna, fu piena di gloria, assai più lo è la missione di chi annunzia che Dio ci salva. Anzi, quello che prima era glorioso, ora scompare di fronte a questa gloria infinitamente superiore. Dunque, se ciò che dura per poco è stato glorioso, molto più glorioso sarà ciò che dura per sempre. E poiché abbiamo questa speranza, possiamo parlare con grande franchezza. Non facciamo come Mosè che si metteva un velo sulla faccia perché gli Ebrei non vedessero scomparire quello splendore di breve durata. Ma quel velo rimane fino a oggi, e la loro intelligenza rimane oscurata quando leggono l’Antico Testamento. Perché, solo per mezzo di Cristo quel velo viene abolito. Anche adesso, quando leggono i libri di Mosè, quel velo ricopre la loro intelligenza perché, come la *Bibbia dice di Mosè, quel velo è tolto solo quando ci si rivolge al Signore. In questo testo il Signore è lo *Spirito, e dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà. Ora noi tutti contempliamo a viso scoperto la gloria del Signore, una gloria sempre maggiore che ci trasforma per essere simili a lui. Questo compie lo Spirito del Signore.

Seconda lettera ai Corinzi 3:1-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Cominciamo noi di nuovo a raccomandar noi stessi? ovvero, abbiam noi bisogno, come alcuni, di lettere raccomandatorie a voi, o di raccomandatorie da voi? Voi siete la nostra lettera, scritta ne' cuori nostri, intesa e letta da tutti gli uomini; essendo manifesto che voi siete la lettera di Cristo, amministrata da noi; scritta, non con inchiostro, ma con lo Spirito dell'Iddio vivente; non in tavole di pietra, ma nelle tavole di carne del cuore. Or una tal confidanza abbiamo noi per Cristo presso Iddio. Non già che siamo da noi stessi sufficienti pure a pensar cosa alcuna, come da noi stessi; ma la nostra sufficienza è da Dio; il quale ancora ci ha resi sufficienti ad esser ministri del nuovo patto, non di lettera, ma di spirito; poichè la lettera uccide, ma lo spirito vivifica. Ora, se il ministerio della morte, che non era se non in lettere, scolpito in pietre, fu glorioso, talchè i figliuoli d'Israele non potevano riguardar fiso nel volto di Mosè, per la gloria del suo volto (la qual però dovea essere annullata), come non sarà più tosto con gloria il ministerio dello Spirito? Perciocchè, se il ministerio della condannazione fu con gloria, molto più abbonderà in gloria il ministerio della giustizia. Per questo rispetto, ciò che fu glorificato non fu reso glorioso a cagione di questa che è gloria più eccellente. Perciocchè, se quel che ha da essere annullato fu per gloria; molto maggiormente ha da essere in gloria ciò che ha da durare. Avendo adunque questa speranza, usiamo gran libertà di parlare. E non facciamo come Mosè, il quale si metteva un velo su la faccia; acciocchè i figliuoli d'Israele non riguardassero fiso nella fine di quello che avea ad essere annullato. Ma le lor menti son divenute stupide; poichè sino ad oggi, nella lettura del vecchio testamento, lo stesso velo dimora senza esser rimosso; il quale è annullato in Cristo. Anzi, infino al dì d'oggi, quando si legge Mosè, il velo è posto sopra il cuor loro. Ma, quando Israele si sarà convertito al Signore; il velo sarà rimosso. Or il Signore è quello Spirito; e dove è lo Spirito del Signore, ivi è libertà. E noi tutti, contemplando a faccia scoperta, come in uno specchio, la gloria del Signore, siam trasformati nella stessa immagine, di gloria, come per lo Spirito del Signore.