Secondo libro delle Cronache 20:5-13
Secondo libro delle Cronache 20:5-13 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Giosafat, stando in piedi in mezzo all’assemblea di Giuda e di Gerusalemme, nella casa del SIGNORE, davanti al cortile nuovo, disse: «SIGNORE, Dio dei nostri padri, non sei tu Dio dei cieli? Non sei tu che domini su tutti i regni delle nazioni? Non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in modo che nessuno può resistere contro di te? Non sei stato tu, Dio nostro, a scacciare gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo Israele, e a darlo per sempre alla discendenza di Abraamo, tuo amico? E quelli lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario per il tuo nome, dicendo: “Quando ci cadrà addosso qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo davanti a questa casa e davanti a te, poiché il tuo nome è in questa casa; a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai”. Ora ecco che i figli di Ammon e di Moab e quelli del monte Seir, nelle cui terre non permettesti a Israele di entrare quando veniva dal paese d’Egitto – perciò egli si tenne lontano da loro e non li distrusse – eccoli che ora ci ricompensano, venendo a scacciarci dall’eredità di cui ci hai dato il possesso. Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; noi non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!» Tutto Giuda, perfino i loro bambini, le loro mogli e i loro figli stavano in piedi davanti al SIGNORE.
Secondo libro delle Cronache 20:5-13 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Giosafat, stando in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di *Gerusalemme, nella casa del Signore, davanti al *cortile nuovo, disse: «Signore, Dio dei nostri padri, non sei tu Dio dei cieli? Non sei tu che domini su tutti i regni delle nazioni? Non hai tu nelle tue mani la forza e la potenza, in modo che nessuno può resistere contro di te? Non sei stato tu, Dio nostro, a scacciare gli abitanti di questo paese davanti al tuo popolo *Israele, e lo desti per sempre alla discendenza di *Abraamo, il quale ti amò? E quelli lo hanno abitato e vi hanno costruito un *santuario per il tuo nome, dicendo: “Quando ci cadrà addosso qualche calamità, spada, giudizio, peste o carestia, noi ci presenteremo davanti a questa casa e davanti a te, poiché il tuo nome è in questa casa; a te grideremo nella nostra tribolazione, e tu ci udrai e ci salverai”. Ora ecco che i figli di Ammon e di Moab e quelli del monte *Seir, nelle terre dei quali non permettesti a Israele di entrare quando veniva dal paese d'Egitto –ed egli li lasciò da parte e non li distrusse –eccoli che ora ci ricompensano, venendo a scacciarci dall'eredità di cui ci hai dato il possesso. Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!» Tutto Giuda, perfino i loro bambini, le loro mogli, i loro figli, stavano in piedi davanti al Signore.
Secondo libro delle Cronache 20:5-13 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Giòsafat si mise in piedi, in faccia al cortile nuovo del tempio, e pregò così: «Signore, Dio dei nostri padri, tu solo sei Dio in cielo. Tu solo domini su tutti i regni e i popoli. Tu sei forte e potente: nessuno può opporsi a te. Tu, nostro Dio, hai cacciato gli antichi abitanti di questo paese per far posto a Israele tuo popolo e hai donato per sempre questa terra ai discendenti di Abramo, tuo amico. Qui essi si sono stabiliti e qui hanno costruito il tempio a te consacrato. Infatti dicevano: “Se verrà una sciagura o il castigo di una guerra o la peste o la carestia, noi verremo davanti a te in questo tempio, perché qui tu manifesti la tua presenza, grideremo a te nella nostra disgrazia e tu ci ascolterai e ci salverai”. Ora siamo attaccati dagli Ammoniti, dai Moabiti e dagli Edomiti. Quando i nostri padri vennero dall’Egitto, tu non hai permesso loro di passare attraverso le terre di questi popoli. Gli Israeliti fecero un percorso più ampio e non li distrussero. Ecco come ora ci ricompensano: vengono per scacciarci dalla nostra terra, quella che tu hai dato in possesso a noi. O Dio nostro, se non intervieni contro di loro, non abbiamo forza sufficiente di fronte a questo esercito enorme che viene contro di noi. Non sappiamo che cosa fare: ci rivolgiamo a te!». Tutti gli abitanti di Giuda stavano in preghiera davanti al Signore, comprese le donne con i loro figli e i bambini piccoli.
Secondo libro delle Cronache 20:5-13 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
E Giosafat, stando in piè nella raunanza di Giuda e di Gerusalemme, si presentò nella Casa del Signore, davanti al cortile nuovo, e disse: O Signore Iddio de' nostri padri, non sei tu Dio nei cieli, e non signoreggi tu sopra tutti i regni delle nazioni? e non hai tu nella tua mano forza, e potenza, talchè niuno ti può contrastare? Non hai tu, o Dio nostro, scacciati gli abitanti di questo paese d'innanzi al tuo popolo Israele? e non hai tu dato esso paese in perpetuo alla progenie d'Abrahamo, il quale ti amò? Laonde essi vi sono abitati, e ti hanno in esso edificato un Santuario per lo tuo Nome, dicendo: Quando ci sopraggiugnerà alcun male, spada di punizione, o pestilenza, o fame, e noi ci presenteremo davanti a questa Casa, e davanti al tuo cospetto (consiossiachè il tuo Nome sia in questa Casa), e grideremo a te per la nostra tribolazione; esaudiscine, e salvaci. Or al presente, ecco, i figliuoli di Ammon e di Moab, e que' del monte di Seir, nel cui paese tu non permettesti ad Israele di entrare, quando veniva fuor del paese di Egitto; anzi se ne rivolse indietro, e non li distrusse; ecco essi ce ne fanno la retribuzione, venendo per iscacciarci dalla tua eredità, la quale tu ci hai data a possedere. O Dio nostro, non farai tu giudicio di loro? conciossiachè non vi sia forza alcuna in noi, per contrastare a questa gran moltitudine che viene contro a noi; e noi non sappiamo ciò che dobbiam fare; ma gli occhi nostri son volti a te. E tutti que' di Giuda stavano diritti davanti al Signore, insieme co' lor piccoli fanciulli, con le lor mogli, e co' lor figliuoli.