Prima lettera a Timoteo 1:1-11
Prima lettera a Timoteo 1:1-11 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
*Paolo, *apostolo di Cristo Gesú per ordine di Dio, nostro Salvatore, e di Cristo Gesú, nostra speranza, a *Timoteo, mio legittimo figlio nella fede: grazia, misericordia, pace, da Dio Padre e da Cristo Gesú nostro Signore. Ti ripeto l'esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a *Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse e di non occuparsi di favole e di *genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l'opera di Dio, che è fondata sulla fede. Lo scopo di questo incarico è l'amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso. Vogliono essere *dottori della legge ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza. Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo; sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, secondo il *vangelo della gloria del beato Dio, che egli mi ha affidato.
Prima lettera a Timoteo 1:1-11 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Io, Paolo *apostolo di *Cristo Gesù per comando di Dio nostro Salvatore e di Gesù Cristo nostra speranza saluto Timòteo, mio vero figlio nella fede. Dio nostro Padre e Gesù Cristo nostro Signore ti diano grazia, misericordia e pace. Quando partii per andare in Macedonia ti raccomandai di rimanere a Efeso, perché vi sono alcuni che insegnano false dottrine e tu devi ordinare che smettano. Di’ loro di non interessarsi più a quelle favole, a quei lunghi elenchi di antenati: sono cose che provocano solo discussioni e non riguardano quella salvezza che Dio ci fa conoscere mediante la fede. Questa mia raccomandazione ha uno scopo: vuole far sorgere quell’amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. Alcuni si sono allontanati da questa strada e si sono persi in discussioni senza senso. Pretendono di essere *maestri nella legge di Dio, ma in realtà non capiscono né quel che dicono né quel che sentenziano con tanta sicurezza. Certo, noi sappiamo che la Legge è una buona cosa, se è usata come si deve. Ricordiamo che una legge non è fatta per quelli che agiscono bene, ma per quelli che agiscono male; per i ribelli e i delinquenti, per i malvagi e i peccatori, per quelli che non rispettano Dio e quel che è santo, per gli assassini e per quelli che uccidono il padre o la madre; per gli immorali, per i depravati, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi e gli spergiuri: insomma per tutti quelli che vanno contro la sana dottrina. Questa dottrina è contenuta nel messaggio del Signore che è stato affidato a me; esso viene da Dio, glorioso e benedetto.
Prima lettera a Timoteo 1:1-11 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
PAOLO, apostolo di Gesù Cristo, per comandamento di Dio, nostro Salvatore; e del Signor Gesù Cristo, nostra speranza; a Timoteo, mio vero figliuolo in fede; grazia, misericordia, e pace, da Dio nostro padre, e da Cristo Gesù, nostro Signore. SICCOME io ti esortai di rimanere in Efeso, quando io andava in Macedonia, fa' che tu dinunzi ad alcuni che non insegnino dottrina diversa. E che non attendano a favole, ed a genealogie senza fine; le quali producono piuttosto quistioni, che edificazion di Dio, che è in fede. Or il fine del comandamento è carità, di cuor puro, e di buona coscienza, e di fede non finta. Dalle quali cose alcuni essendosi sviati, si son rivolti ad un vano parlare; volendo esser dottori della legge, non intendendo nè le cose che dicono, nè quelle delle quali affermano. Or noi sappiamo che la legge è buona, se alcuno l'usa legittimamente. Sapendo questo: che la legge non è posta al giusto, ma agl'iniqui, e ribelli, agli empi, e peccatori, agli scellerati, e profani, agli uccisori di padri e madri, a' micidiali, a' fornicatori, a quelli che usano co' maschi, a' rubatori d'uomini, a' falsari, agli spergiuratori; e se vi è alcun'altra cosa contraria alla sana dottrina; secondo l'evangelo della gloria del beato Iddio, il qual m'è stato fidato.
Prima lettera a Timoteo 1:1-11 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Paolo, apostolo di Cristo Gesù per ordine di Dio, nostro Salvatore, e di Cristo Gesù, nostra speranza, a Timoteo, mio legittimo figlio nella fede: grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro Signore. Ti ripeto l’esortazione che ti feci mentre andavo in Macedonia, di rimanere a Efeso per ordinare ad alcuni di non insegnare dottrine diverse e di non occuparsi di favole e di genealogie senza fine, le quali suscitano discussioni invece di promuovere l’opera di Dio, che è fondata sulla fede. Lo scopo di questo incarico è l’amore che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede sincera. Alcuni hanno deviato da queste cose e si sono abbandonati a discorsi senza senso. Vogliono essere dottori della legge, ma in realtà non sanno né quello che dicono né quello che affermano con certezza. Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo; sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gli irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che mi è stato affidato.