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Primo libro di Samuele 3:1-21

Primo libro di Samuele 3:1-21 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Il piccolo Samuele serviva il SIGNORE sotto gli occhi di Eli. La parola del SIGNORE era rara a quei tempi, e le visioni non erano frequenti. In quel medesimo tempo, Eli, la cui vista cominciava a intorbidarsi e non gli consentiva di vedere, se ne stava un giorno coricato nel suo luogo consueto; la lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del SIGNORE dove si trovava l’arca di Dio. Il SIGNORE chiamò Samuele, il quale rispose: «Eccomi!» Poi corse da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Eli rispose: «Io non ti ho chiamato, torna a coricarti». Ed egli andò a coricarsi. Il SIGNORE chiamò Samuele di nuovo. Samuele si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Egli rispose: «Figlio mio, io non ti ho chiamato; torna a coricarti». Ora Samuele non conosceva ancora il SIGNORE e la parola del SIGNORE non gli era ancora stata rivelata. Il SIGNORE chiamò di nuovo Samuele, per la terza volta. Ed egli si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Allora Eli comprese che il SIGNORE chiamava il bambino. Ed Eli disse a Samuele: «Va’ a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: “Parla, SIGNORE, poiché il tuo servo ascolta”». Samuele andò dunque a coricarsi al suo posto. Il SIGNORE venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!» E Samuele rispose: «Parla, poiché il tuo servo ascolta». Allora il SIGNORE disse a Samuele: «Ecco, io sto per fare in Israele una cosa tale che chi la udrà ne avrà intronati tutti e due gli orecchi. In quel giorno io compirò contro Eli, dal principio fino alla fine, tutto ciò che ho detto circa la sua casa. Gli ho predetto che avrei esercitato i miei giudizi sulla sua casa per sempre, a causa dell’iniquità che egli ben conosce, poiché i suoi figli hanno attirato su di sé la maledizione ed egli non li ha sgridati. Perciò io giuro alla casa di Eli che l’iniquità della casa di Eli non sarà mai espiata né con sacrifici né con oblazioni». Samuele rimase coricato fino alla mattina, poi aprì le porte della casa del SIGNORE. Egli temeva di raccontare a Eli la visione. Ma Eli chiamò Samuele e disse: «Samuele, figlio mio!» Egli rispose: «Eccomi». Ed Eli: «Qual è la parola che egli ti ha detto? Ti prego, non me la nascondere! Dio ti tratti con il massimo rigore, se mi nascondi qualcosa di tutto quello che egli ti ha detto». Samuele allora gli raccontò tutto, senza nascondergli nulla. Allora Eli disse: «Egli è il SIGNORE: faccia quello che gli parrà bene». Samuele intanto cresceva e il SIGNORE era con lui e non lasciò andare a vuoto nessuna delle sue parole. Tutto Israele, da Dan fino a Beer-Sceba, riconobbe che Samuele era stabilito come profeta del SIGNORE. Il SIGNORE continuò ad apparire a Silo, poiché a Silo il SIGNORE si rivelava a Samuele mediante la sua parola.

Primo libro di Samuele 3:1-21 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Il piccolo *Samuele serviva il Signore sotto gli occhi di *Eli. La parola del Signore era rara a quei tempi, e le visioni non erano frequenti. In quel medesimo tempo, Eli, la cui vista cominciava a intorbidarsi e non gli consentiva di vedere, se ne stava un giorno coricato nel suo luogo consueto; la lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel *tempio del Signore dove si trovava l'*arca di Dio. Il Signore chiamò Samuele, il quale rispose: «Eccomi!» Poi corse da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Eli rispose: «Io non ti ho chiamato, torna a coricarti». Ed egli andò a coricarsi. Il Signore chiamò Samuele di nuovo. Samuele si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Egli rispose: «Figlio mio, io non ti ho chiamato; torna a coricarti». Ora Samuele non conosceva ancora il Signore e la parola del Signore non gli era ancora stata rivelata. Il Signore chiamò di nuovo Samuele, per la terza volta. Ed egli si alzò, andò da Eli e disse: «Eccomi, poiché tu mi hai chiamato». Allora Eli comprese che il Signore chiamava il bambino. Ed Eli disse a Samuele: «Va' a coricarti; e, se sarai chiamato ancora, dirai: “Parla, Signore, poiché il tuo servo ascolta”». Samuele andò dunque a coricarsi al suo posto. Il Signore venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!» E Samuele rispose: «Parla, poiché il tuo servo ascolta». Allora il Signore disse a Samuele: «Ecco, io sto per fare in *Israele una cosa tale che chi la udrà ne avrà intronati tutt'e due gli orecchi. In quel giorno io compirò contro Eli, dal principio fino alla fine, tutto ciò che ho detto circa la sua casa. Gli ho predetto che avrei esercitato i miei giudizi sulla sua casa per sempre, a causa dell'iniquità che egli ben conosce, poiché i suoi figli hanno attirato su di sé la maledizione ed egli non li ha sgridati. Perciò io giuro alla casa di Eli che l'iniquità della casa di Eli non sarà mai espiata né con sacrifici né con oblazioni». Samuele rimase coricato fino alla mattina, poi aprí le porte della casa del Signore. Egli temeva di raccontare a Eli la visione. Ma Eli chiamò Samuele e disse: «Samuele, figlio mio!» Egli rispose: «Eccomi». Ed Eli: «Qual è la parola che egli ti ha detto? Ti prego, non me la nascondere! Dio ti tratti con il massimo rigore, se mi nascondi qualcosa di tutto quello che egli ti ha detto». Samuele allora gli raccontò tutto, senza nascondergli nulla. Allora Eli disse: «Egli è il Signore: faccia quello che gli parrà bene». Samuele intanto cresceva e il Signore era con lui e non lasciò andare a vuoto nessuna delle sue parole. Tutto Israele, da *Dan fino a Beer-Sceba, riconobbe che Samuele era stabilito come *profeta del Signore. Il Signore continuò ad apparire a Silo, poiché a Silo il Signore si rivelava a Samuele mediante la sua parola.

Primo libro di Samuele 3:1-21 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. In quel tempo il Signore parlava raramente, e le visioni non erano frequenti. Una notte Eli stava dormendo nella sua camera. Ormai la sua vista si era così indebolita che non ci vedeva quasi più. La lampada del santuario di Dio non era ancora spenta, e Samuele dormiva nel santuario dove c’era l’arca di Dio. Allora il Signore chiamò Samuele. Egli rispose: — Eccomi! Poi corse da Eli e gli disse: — Mi hai chiamato, eccomi! — Non ti ho chiamato, — rispose Eli; — torna a dormire. Samuele tornò a coricarsi. Il Signore chiamò per la seconda volta: — Samuele! Egli si alzò, corse da Eli e gli disse: — Mi hai chiamato, eccomi! — No, figlio mio, non ti ho chiamato, — rispose Eli; — torna a dormire. Samuele non era in grado di capire che era il Signore, perché il Signore non gli aveva mai parlato prima. Per la terza volta il Signore chiamò: — Samuele! Egli si alzò, tornò da Eli e gli disse: — Mi hai chiamato, eccomi! Allora Eli capì che era il Signore a chiamare il ragazzo. Perciò disse a Samuele: — Vai a dormire e, se ti sentirai chiamare di nuovo, rispondi così: «Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta». Samuele tornò dunque a dormire. Allora il Signore venne, si fermò vicino al ragazzo e, come le altre volte, chiamò: — Samuele, Samuele! Samuele rispose: — Parla, Signore, il tuo servo ti ascolta. Il Signore gli disse: — Ecco, sto per compiere in Israele qualcosa che lascerà sbalordito chiunque ne sentirà parlare. In quel giorno realizzerò tutte le mie minacce contro Eli e la sua famiglia, senza tralasciare nulla. Lo avevo avvertito! Ora punirò la sua famiglia per sempre a causa della sua colpa: lui infatti sapeva che i suoi figli mi disprezzavano, ma non li ha mai puniti. Per questo dichiaro solennemente che nulla potrà mai cancellare la colpa della famiglia di Eli, né sacrifici né offerte. Samuele restò a letto fino al mattino, poi si alzò e aprì le porte del santuario. Ma non aveva il coraggio di raccontare a Eli la visione. Eli lo chiamò: — Samuele, figlio mio! — Eccomi, rispose Samuele. — Che cosa ti ha detto il Signore? — domandò Eli. — Non nascondermi nulla. Dio ti punisca severamente se mi nasconderai una sola parola di quel che ti ha detto. Allora Samuele gli raccontò tutto, senza nascondere nulla. Eli gli disse: — È il Signore! Faccia quel che ritiene giusto. Samuele divenne grande; il Signore era con lui e fece in modo che nessuna delle sue parole andasse a vuoto. Così tutto il popolo d'Israele, da Dan a nord fino a Bersabea a sud, seppe che Samuele era un vero profeta del Signore. Il Signore continuò a manifestarsi a Samuele: nel santuario di Silo gli rivelava la sua parola.

Primo libro di Samuele 3:1-21 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

OR il giovane fanciullo Samuele serviva al Signore, nella presenza di Eli. E in quel tempo la parola di Dio era rara, e non appariva alcuna visione. Ed avvenne in quel giorno, che Eli, la cui vista cominciava a scemare, talchè egli non poteva più vedere, giacendo nel suo luogo; Samuele, giacendo anch'esso nel Tempio del Signore, ove era l'Arca di Dio, avanti che fossero spente le lampane di Dio; il Signore chiamò Samuele. Ed egli rispose: Eccomi. E corse ad Eli, e gli disse: Eccomi; perciocchè tu m'hai chiamato. Ma Eli gli disse: Io non t'ho chiamato; ritornatene a giacere. Ed egli se ne andò a giacere. E il Signore chiamò di nuovo Samuele. E Samuele si levò, e andò ad Eli, e gli disse: Eccomi; perciocchè tu m'hai chiamato. Ma Eli gli disse: Io non t'ho chiamato, figliuol mio; ritornatene a giacere. Or Samuele non conosceva ancora il Signore, e la parola del Signore non gli era ancora stata rivelata. E il Signore chiamò di nuovo Samuele per la terza volta. Ed egli si levò, e andò ad Eli, e gli disse: Eccomi; perciocchè tu m'hai chiamato. Allora Eli si avvide che il Signore chiamava il fanciullo. Ed Eli disse a Samuele: Vattene a giacere; e, se egli ti chiama, di': Parla, Signore; perciocchè il tuo servitore ascolta. Samuele adunque se ne andò a giacere nel suo luogo. E il Signore venne, e si presentò a lui, e lo chiamò, come le altre volte: Samuele, Samuele. E Samuele disse: Parla; perciocchè il tuo servitore ascolta. E il Signore disse a Samuele: Ecco, io fo una cosa in Israele, la quale chiunque udirà avrà amendue l'orecchie intronate. In quel dì io metterò ad effetto contro ad Eli, da capo a fine, tutto ciò che io ho detto contro alla sua casa. Io gli avea dinunziato ch'io punirei la sua casa in perpetuo, per cagion dell'iniquità, con la quale egli ha saputo che i suoi figliuoli si rendevano maledetti, ed egli non li ha repressi. Perciò adunque, io ho giurato alla casa di Eli: Se mai in perpetuo l'iniquità della casa di Eli è purgata con sacrificio, nè con offerta. Or Samuele stette coricato fino alla mattina; poi aperse le porte della Casa del Signore. Ed egli temeva di dichiarar la visione ad Eli. Ma Eli lo chiamò, e gli disse: Samuele, figliuol mio. Ed egli disse: Eccomi. Ed Eli gli disse: Quale è la parola ch'egli ti ha detta? deh! non celarmela; così ti faccia Iddio, e così ti aggiunga, se tu mi celi cosa alcuna di tutto ciò ch'egli ti ha detto. Samuele adunque gli raccontò tutte quelle parole, e non gli celò nulla. Ed Eli disse: Egli è il Signore; faccia quello che gli parrà bene. Or Samuele crebbe, e il Signore fu con lui; ed esso non lasciò cadere in terra alcuna di tutte le sue parole. E tutto Israele, da Dan fino a Beerseba, conobbe che Samuele era ben certificato profeta del Signore. E il Signore continuò d'apparire in Silo; perciocchè il Signore si manifestava a Samuele per la parola del Signore. E la parola di Samuele fu indirizzata a tutto Israele.

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