Logo YouVersion
Icona Cerca

Primo libro di Samuele 24:4-18

Primo libro di Samuele 24:4-18 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna. La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il SIGNORE ti dice: “Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa’ di lui quello che ti piacerà”». Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul. Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul. Davide disse alla gente: «Mi guardi il SIGNORE dall’agire contro il mio re, che è l’unto del SIGNORE, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l’unto del SIGNORE». Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul. Saul si alzò, uscì dalla caverna e continuò il suo cammino. Poi anche Davide si alzò, uscì dalla caverna e gridò dietro a Saul, dicendo: «O re, mio signore!» Saul si voltò indietro e Davide s’inchinò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: «Perché dai retta alle parole della gente che dice: “Davide cerca di farti del male?” Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi occhi che oggi il SIGNORE ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: “Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l’unto del SIGNORE”. Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere chiaramente che non c’è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita! Il SIGNORE sia giudice fra me e te e il SIGNORE mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. Dice il proverbio antico: “Il male viene dai malvagi!” Io quindi non ti metterò le mani addosso. Contro chi è uscito il re d’Israele? Chi vai tu perseguitando? Un cane morto, una pulce. Sia dunque arbitro il SIGNORE e giudichi fra me e te; egli veda e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani». Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È questa la tua voce, figlio mio Davide?» E Saul alzò la voce e pianse. Poi disse a Davide: «Tu sei più giusto di me, poiché tu mi hai reso bene per male, mentre io ti ho reso male per bene.

Primo libro di Samuele 24:4-18 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

e giunse ai recinti di pecore che erano presso la via; là vi era una caverna, nella quale Saul entrò per fare i suoi bisogni. Davide e la sua gente erano in fondo alla caverna. La gente di Davide gli disse: «Ecco il giorno nel quale il Signore ti dice: “Vedi, io ti do in mano il tuo nemico; fa' di lui quello che ti piacerà”». Allora Davide si alzò e, senza farsi scorgere, tagliò il lembo del mantello di Saul. Ma dopo, il cuore gli batté per aver tagliato il lembo del mantello di Saul. Davide disse alla gente: «Mi guardi il Signore dall'agire contro il mio re, che è l'*unto del Signore, e dal mettergli le mani addosso; poiché egli è l'unto del Signore». Con queste parole Davide frenò la sua gente e non le permise di gettarsi su Saul. Saul si alzò, uscí dalla caverna e continuò il suo cammino. Poi anche Davide si alzò, uscí dalla caverna e gridò dietro a Saul, dicendo: «O re, mio signore!» Saul si voltò indietro e Davide s'inchinò con la faccia a terra e si prostrò. Davide disse a Saul: «Perché dai retta alle parole della gente che dice: “Davide cerca di farti del male?” Ecco, in questo giorno tu vedi con i tuoi occhi che oggi il Signore ti aveva dato nelle mie mani in quella caverna; qualcuno mi disse di ucciderti, ma io ti ho risparmiato e ho detto: Non metterò le mani addosso al mio signore, perché egli è l'unto del Signore. Ora, padre mio, guarda qui nella mia mano il lembo del tuo mantello. Se ti ho tagliato il lembo del mantello e non ti ho ucciso, puoi da questo vedere chiaramente che non c'è nella mia condotta malvagità né ribellione e che io non ho peccato contro di te, mentre tu mi tendi insidie per togliermi la vita! Il Signore sia giudice fra me e te e il Signore mi vendichi di te; ma io non ti metterò le mani addosso. Dice il proverbio antico: “Il male viene dai malvagi!” Io quindi non ti metterò le mani addosso. Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi vai tu perseguitando? Un cane morto, una pulce. Sia dunque arbitro il Signore e giudichi fra me e te; egli veda e difenda la mia causa e mi renda giustizia, liberandomi dalle tue mani». Quando Davide ebbe finito di dire queste parole a Saul, Saul disse: «È questa la tua voce, figlio mio, Davide?» E Saul alzò la voce e pianse. Poi disse a Davide: «Tu sei piú giusto di me, poiché tu mi hai reso bene per male, mentre io ti ho reso male per bene.

Primo libro di Samuele 24:4-18 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Giunse ai recinti dei greggi che si trovavano lungo la strada. Là c’era una caverna, e Saul vi entrò per fare i suoi bisogni: proprio in fondo a quella caverna erano nascosti Davide e i suoi uomini. Essi suggerirono a Davide: — Come ti ha promesso, oggi il Signore mette il tuo nemico nelle tue mani perché tu ne faccia quel che vuoi. Davide andò a tagliare, senza farsi scoprire, un lembo del mantello di Saul, ma subito si sentì turbato per quel che aveva fatto e disse ai suoi uomini: — Il Signore mi impedisca di fare quel che voi dite contro il mio re. Mi aiuti a non alzare mai la mano contro l’uomo che egli ha consacrato re. Con queste parole Davide frenò i suoi uomini e non permise che assalissero Saul. Poi Saul si alzò, uscì dalla caverna e andò sulla strada. Anche Davide venne fuori dalla caverna e gridò dietro a Saul: — O re, mio signore! Saul si voltò. Davide si inchinò con la faccia fino a terra e continuò: — Perché ascolti chi dice che io voglio la tua rovina? Oggi hai visto con i tuoi stessi occhi che il Signore ti aveva messo in mio potere, là nella caverna. I miei uomini dicevano di ucciderti, ma io ti ho risparmiato la vita, perché non voglio alzare la mano contro di te, mio re, consacrato dal Signore. Guarda che cosa ho in mano: il lembo del tuo mantello, o mio re. Là nella caverna ho tagliato il tuo mantello, ma non ti ho ucciso. Riconosci che non ho intenzione di ribellarmi o di farti del male. Io non ho fatto nulla contro di te, tu invece cerchi di togliermi la vita. Giudichi il Signore tra me e te, vendichi lui la mia innocenza, ma io non alzerò mai la mano contro di te. Come dice un antico proverbio: «Il male viene dai malvagi»: non sarò io a far del male a te. Contro chi stai combattendo, o re d'Israele? chi insegui? una pulce come me, un poveraccio! Il Signore sia giudice tra noi due: decida lui, mi esamini, mi giudichi e mi faccia giustizia nei tuoi confronti. Quando Davide ebbe finito di dire queste parole, Saul esclamò: «Sei proprio tu che hai parlato, Davide, figlio mio?» e scoppiò in pianto. Poi continuò: «Tu, Davide, sei giusto perché mi hai trattato con benevolenza; io invece ho torto perché ti ho voluto male.

Primo libro di Samuele 24:4-18 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

E, giunto alle mandre delle pecore, in su la via ov'è una spelonca, Saulle entrò per fare i suoi bisogni naturali; e Davide e la sua gente erano assettati nel fondo della spelonca. E la gente di Davide gli disse: Ecco il giorno che il Signore ti ha detto: Ecco io ti do il tuo nemico nelle mani, e tu gli farai come ti piacerà. Allora Davide si levò, e pianamente tagliò il lembo dell'ammanto di Saulle. E, dopo questo, il cuore battè a Davide, perchè egli avea tagliato il lembo dell'ammanto di Saulle. E disse alla sua gente: Tolga il Signore da me che io faccia questo al mio signore, all'Unto del Signore, che io gli metta la mano addosso; conciossiachè egli sia l'Unto del Signore. E Davide, con parole, stolse da ciò la sua gente, e non le permise di levarsi contro a Saulle. E Saulle, levatosi dalla spelonca, se ne andava a suo cammino. E Davide si levò, e uscì fuori della spelonca, e gridò dietro a Saulle, dicendo: O re, mio signore. E Saulle riguardò dietro a sè. E Davide s'inchinò con la faccia verso terra, e si prostese. E Davide disse a Saulle: Perchè attendi alle parole delle genti che dicono: Ecco, Davide procaccia il tuo male? Ecco, pur oggi, gli occhi tuoi veggono che il Signore ti avea oggi dato in mano mia, nella spelonca, ed alcuno parlò di ucciderti; ma la mia mano ti ha risparmiato; ed io ho detto: Io non metterò la mano addosso al mio signore; perciocchè egli è l'Unto del Signore. Ora, padre mio, vedi, vedi pure il lembo del tuo ammanto che io ho in mano mia; e poichè, quando io tagliai il lembo del tuo ammanto, non ti uccisi, sappi e vedi che nella mia mano non vi è male, nè misfatto alcuno, e che io non ho peccato contro a te; e pur tu vai a caccia della vita mia, per tormela. Il Signore giudichi fra me e te, e il Signore mi vendichi di te; ma io non metterò la mia mano sopra te. Come dice il proverbio degli antichi: L'empietà proceda dagli empi; ma io non metterò la mia mano sopra te. Dietro a cui è uscito il re di Israele? chi vai tu perseguitando? un can morto, una pulce. Il Signore adunque sia giudice, e giudichi fra me e te, e vegga e mantenga la mia causa, e mi faccia ragione, riscotendomi dalla tua mano. E, quando Davide ebbe fornito di dire queste parole a Saulle, Saulle disse: È questa la tua voce, Davide, figliuol mio? E alzò la voce, e pianse. E disse a Davide: Tu sei più giusto di me; perciocchè tu mi hai renduto bene per male; là dove io ti ho renduto male per bene.