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Primo libro di Samuele 17:31-58

Primo libro di Samuele 17:31-58 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Le parole che Davide aveva dette furono sentite e riportate a Saul, che lo fece venire. Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d’animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà e si batterà con quel Filisteo». Saul disse a Davide: «Tu non puoi andare a batterti con quel Filisteo; poiché tu non sei che un ragazzo, ed egli è un guerriero fin dalla sua giovinezza». Davide rispose a Saul: «Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e talvolta veniva un leone o un orso a portare via una pecora dal gregge. Allora gli correvo dietro, lo colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda; e se quello mi si rivoltava contro, lo afferravo per le mascelle, lo ferivo e lo ammazzavo. Sì, il tuo servo ha ucciso il leone e l’orso; questo Filisteo incirconciso sarà come uno di quelli, perché ha coperto di vergogna le schiere del Dio vivente». Davide soggiunse: «Il SIGNORE, che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell’orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo». Saul disse a Davide: «Va’, e il SIGNORE sia con te». Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece mettere la corazza. Poi Davide cinse la spada di Saul sopra la sua armatura e cercò di camminare, perché non aveva ancora provato; allora disse a Saul: «Non posso camminare con questa armatura, non ci sono abituato». E se la tolse di dosso. Poi prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre ben lisce, le pose nella sacchetta da pastore che gli serviva da bisaccia, e con la fionda in mano si diresse verso il Filisteo. Intanto avanzava anche il Filisteo, avvicinandosi sempre più a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Quando il Filisteo vide Davide, lo disprezzò, perché egli non era che un ragazzo, biondo e di bell’aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono forse un cane, che tu vieni contro di me con il bastone?» E maledisse Davide in nome dei suoi dèi. Poi il Filisteo disse a Davide: «Vieni qua, e darò la tua carne in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie dei campi». Allora Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni verso di me con la spada, con la lancia e con il giavellotto; ma io vengo verso di te nel nome del SIGNORE degli eserciti, del Dio delle schiere d’Israele che tu hai insultate. Oggi il SIGNORE ti darà nelle mie mani e io ti abbatterò; ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell’esercito dei Filistei in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; così tutta la terra riconoscerà che c’è un Dio in Israele, e tutta questa moltitudine riconoscerà che il SIGNORE non ha bisogno di spada né di lancia per salvare; poiché l’esito della battaglia dipende dal SIGNORE ed egli vi darà nelle nostre mani». Appena il Filisteo si mosse e si fece avanti per avvicinarsi a Davide, anche Davide corse verso la linea di battaglia contro il Filisteo; mise la mano nella sacchetta, prese una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte; la pietra gli si conficcò nella fronte ed egli cadde con la faccia a terra. Così Davide, con una fionda e una pietra, vinse il Filisteo; lo colpì e lo uccise, senza avere spada in mano. Poi Davide corse, si gettò sul Filisteo, gli prese la spada e, sguainatala, lo uccise e gli tagliò la testa. I Filistei, vedendo che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga. Allora gli uomini d’Israele e di Giuda si alzarono, lanciarono il grido di guerra, e inseguirono i Filistei fino all’ingresso di Gat e alle porte di Ecron. I Filistei feriti a morte caddero sulla via di Saaraim, fino a Gat e fino a Ecron. I figli d’Israele, dopo aver dato la caccia ai Filistei, tornarono e saccheggiarono il loro accampamento. Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme, ma ripose le armi di lui nella sua tenda. Quando Saul aveva visto Davide che andava contro il Filisteo, aveva chiesto ad Abner, capo dell’esercito: «Abner, di chi è figlio questo ragazzo?» Abner aveva risposto: «Com’è vero che tu vivi, o re, io non lo so». Allora il re disse: «Infòrmati di chi sia figlio questo ragazzo». Quando Davide tornò, dopo aver ucciso il Filisteo, Abner lo prese e lo condusse da Saul; egli aveva ancora in mano la testa del Filisteo. Saul gli chiese: «Ragazzo, di chi sei figlio?» Davide rispose: «Sono figlio del tuo servo Isai di Betlemme».

Primo libro di Samuele 17:31-58 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Le parole che Davide aveva dette furono sentite e riportate a Saul, che lo fece venire. Davide disse a Saul: «Nessuno si perda d'animo a motivo di costui! Il tuo servo andrà e si batterà con quel Filisteo». Saul disse a Davide: «Tu non puoi andare a batterti con quel Filisteo; poiché tu non sei che un ragazzo, ed egli è un guerriero fin dalla sua giovinezza». Davide rispose a Saul: «Il tuo servo pascolava il gregge di suo padre e talvolta veniva un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. Allora gli correvo dietro, lo colpivo, gli strappavo dalle fauci la preda; e se quello mi si rivoltava contro, lo afferravo per le mascelle, lo ferivo e l'ammazzavo. Sí, il tuo servo ha ucciso il leone e l'orso; questo incirconciso, Filisteo, sarà come uno di quelli, perché ha coperto di vergogna le schiere del Dio vivente». Davide soggiunse: «Il Signore, che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell'orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo». Saul disse a Davide: «Va', e il Signore sia con te». Saul rivestí Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece mettere la corazza. Poi Davide cinse la spada di Saul sopra la sua armatura e cercò di camminare, perché non aveva ancora provato; allora disse a Saul: «Non posso camminare con questa armatura, non ci sono abituato». E se la tolse di dosso. Poi prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre ben lisce, le pose nella sacchetta da pastore, che gli serviva da bisaccia, e con la fionda in mano si diresse verso il Filisteo. Intanto avanzava anche il Filisteo, avvicinandosi sempre piú a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. Quando il Filisteo vide Davide, lo disprezzò, perché egli non era che un ragazzo, biondo e di bell'aspetto. Il Filisteo disse a Davide: «Sono forse un cane, ché tu vieni contro di me con il bastone?» E maledisse Davide in nome dei suoi dèi; poi il Filisteo disse a Davide: «Vieni qua, e darò la tua carne in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie dei campi». Allora Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni verso di me con la spada, con la lancia e con il giavellotto; ma io vengo verso di te nel nome del Signore degli eserciti, del Dio delle schiere d'Israele che tu hai insultate. Oggi il Signore ti darà nelle mie mani e io ti abbatterò; ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell'esercito dei Filistei in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; cosí tutta la terra riconoscerà che c'è un Dio in Israele, e tutta questa moltitudine riconoscerà che il Signore non ha bisogno di spada né di lancia per salvare; poiché l'esito della battaglia dipende dal Signore ed egli vi darà nelle nostre mani». Appena il Filisteo si mosse e si fece avanti per avvicinarsi a Davide, anche Davide corse verso la linea di battaglia contro il Filisteo; mise la mano nella sacchetta, prese una pietra, la lanciò con la fionda e colpí il Filisteo in fronte; la pietra gli si conficcò nella fronte ed egli cadde con la faccia a terra. Cosí Davide, con una fionda e una pietra, vinse il Filisteo; lo colpí e lo uccise, senza avere spada in mano. Poi Davide corse, si gettò sul Filisteo, gli prese la spada e, sguainatala, lo uccise e gli tagliò la testa. I Filistei, vedendo che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga. Allora gli uomini d'Israele e di Giuda si alzarono, lanciarono il grido di guerra, e inseguirono i Filistei fino all'ingresso di Gat e alle porte di Ecron. I Filistei feriti a morte caddero sulla via di Saaraim, fino a Gat e fino ad Ecron. I figli d'Israele, dopo aver dato la caccia ai Filistei, tornarono e saccheggiarono il loro accampamento. Davide prese la testa del Filisteo e la portò a *Gerusalemme, ma ripose le armi di lui nella sua tenda. Quando Saul aveva visto Davide che andava contro il Filisteo, aveva chiesto ad Abner, capo dell'esercito: «Abner, di chi è figlio questo ragazzo?» Abner aveva risposto: «Com'è vero che tu vivi, o re, io non lo so». Allora il re disse: «Inf¢rmati di chi sia figlio questo ragazzo». Quando Davide tornò, dopo aver ucciso il Filisteo, Abner lo prese e lo condusse da Saul; egli aveva ancora in mano la testa del Filisteo. Saul gli chiese: «Ragazzo, di chi sei figlio?» Davide rispose: «Sono figlio del tuo servo Isai di Betlemme».

Primo libro di Samuele 17:31-58 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

I discorsi di Davide, intanto, si erano diffusi nell’accampamento e giunsero alle orecchie di Saul. Subito egli fece chiamare Davide, il quale disse al re: — Non perdiamoci d'animo per quell’uomo. Andrò io, tuo servo, a combattere contro quel Filisteo. Ma Saul gli rispose: — Tu non sei in grado di combattere contro quel Filisteo: sei ancora un ragazzo, mentre lui è un guerriero fin da giovane. Ma Davide replicò: — Quando ero a guardia del gregge di mio padre, veniva a volte un leone o un orso a portar via una pecora. Allora io lo inseguivo, lo colpivo e gli strappavo la preda di bocca. Se poi cercava di attaccarmi lo afferravo per i peli della gola e l’uccidevo. Sì, ho abbattuto leoni e orsi e adesso farò fare la stessa fine a questo Filisteo, questo non circonciso, perché ha insultato gli eserciti del Dio vivente. E aggiunse: — Il Signore mi ha salvato dagli artigli del leone e dell'orso, lui mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo. Allora Saul disse a Davide: — Va’ e il Signore sia con te! Saul fece indossare a Davide il suo abito da guerra, gli mise in testa l’elmo di bronzo e addosso la corazza. Davide si legò ai fianchi la spada e provò a camminare, ma non ci riusciva perché non era abituato. Allora disse a Saul: — Così non riesco a camminare: non sono abituato. E si tolse tutto. Prese il suo bastone e si scelse dal torrente cinque pietre ben levigate, le mise dentro la tasca della sua sacca da pastore, poi, con la fionda in mano, si diresse verso il Filisteo. Anche il Filisteo si avvicinava sempre più a Davide, preceduto dallo scudiero. Squadrò Davide e ne provò disprezzo, perché era molto giovane, di bel colorito e di bell’aspetto. Gli gridò: — Mi hai preso per un cane per venirmi incontro con un bastone? Poi lo maledisse in nome di tutti i suoi dèi. — Avvicinati, — proseguì; — darò la tua carne in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche. — Tu, — gli rispose Davide, — vieni contro di me con spada, lancia e giavellotto, ma io vengo contro di te nel nome del Signore dell'universo, il Dio delle schiere d'Israele che tu hai insultato. Oggi stesso il Signore ti darà in mio potere, io ti ucciderò e ti taglierò la testa. Oggi stesso getterò i cadaveri dei soldati filistei in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche. Così tutti sapranno che Israele ha un Dio, tutta questa gente saprà che il Signore non ha bisogno di spada e di lancia per vincere. Il Signore decide le sorti della guerra e vi consegnerà certamente in nostro potere. Il Filisteo riprese ad avanzare. Davide corse a mettersi in posizione contro di lui, infilò la mano nella sacca, ne tirò fuori una pietra e lo colpì in fronte. La pietra si conficcò nella fronte del Filisteo ed egli cadde con la faccia a terra. Così Davide trionfò su quel guerriero con una fionda e una pietra, lo colpì e l’uccise senza avere una spada. Con un balzo fu sopra al Filisteo, estrasse la spada dal fodero e gli tagliò la testa. Quando i Filistei videro che il loro campione era morto, fuggirono. Allora gli uomini d'Israele e di Giuda lanciarono il grido di guerra e inseguirono i Filistei fino a Gat e fino alle porte di Ekron. Molti di loro caddero sulla via fino a Saaràim, fino a Gat e a Ekron. Dopo un furioso inseguimento dei Filistei, gli Israeliti tornarono indietro a saccheggiare il loro accampamento. Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme, mentre tenne per sé le armi e le depose nella sua tenda. Saul aveva osservato Davide mentre avanzava contro il Filisteo e aveva chiesto ad Abner, il capo dell'esercito: — Abner, di chi è figlio quel giovane? — Quant’è vero che vivi, non lo so, — aveva risposto Abner. — Informati, — ordinò allora il re. Quando Davide tornò al campo dopo l’uccisione del Filisteo, Abner lo condusse da Saul. Davide aveva ancora in mano la testa del Filisteo. — Di chi sei figlio? — gli chiese Saul. — Del tuo servo Iesse di Betlemme, — rispose Davide.

Primo libro di Samuele 17:31-58 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

E le parole che Davide avea dette, furono udite, e furono rapportate in presenza di Saulle. Ed egli lo fece venire. E Davide disse a Saulle: Non caggia il cuore a niuno per cagion di colui; il tuo servitore andrà, e combatterà contro a questo Filisteo. E Saulle disse a Davide: Tu non potresti andare contro a questo Filisteo, per combattere contro a lui; perciocchè tu sei un fanciullo, ed egli è uomo di guerra fin dalla sua gioventù. E Davide disse a Saulle: Il tuo servitore pasturava la greggia di suo padre; ed un leone, ed un'altra volta un orso venne, e se ne portava via una pecora della greggia. Ed io uscii dietro a lui, e lo percossi, e riscossi la pecora dalla sua gola; ed essendosi esso levato contro a me, io l'afferrai per la barbozza, e lo percossi, e l'ammazzai. Il tuo servitore adunque ha percosso un leone ed un orso; e questo Filisteo incirconciso sarà come uno di essi; perciocchè egli ha schernite le schiere ordinate dell'Iddio vivente. Davide disse ancora: Il Signore che mi ha riscosso dalla branca del leone, e dalla zampa dell'orso, esso mi riscoterà dalla mano di questo Filisteo. E Saulle disse a Davide: Va', e il Signore sia teco. E Saulle fece armar Davide delle sue armi, e gli mise un elmo di rame in testa, e lo fece armar d'una corazza. Poi Davide cinse la spada di esso sopra le sue armi, e volle camminare con quelle; perciocchè non avea mai provato. E Davide disse a Saulle: Io non posso camminar con queste armi; perciocchè io non ho mai provato. E Davide se le tolse d'addosso. E prese il suo bastone in mano, e si scelse dal torrente cinque pietre pulite, e le pose nel suo arnese da pastore, e nella tasca, avendo la sua frombola in mano. E così si accostò al Filisteo. Il Filisteo si mosse anch'esso, e venne accostandosi a Davide; e colui che portava il suo scudo andava davanti a lui. E quando il Filisteo ebbe riguardato, ed ebbe veduto Davide, lo sprezzò; perciocchè egli era giovanetto, e biondo, e di bello sguardo. E il Filisteo disse a Davide: Sono io un cane, che tu vieni contro a me con bastoni? E il Filisteo maledisse Davide per li suoi dii. Il Filisteo, oltre a ciò, disse a Davide: Vieni pure a me, ed io darò la tua carne agli uccelli del cielo, e alle bestie della campagna. Ma Davide disse al Filisteo: Tu vieni contro a me con ispada, e con lancia, e con iscudo; ma io vengo contro a te nel Nome del Signore degli eserciti, dell'Iddio delle schiere ordinate di Israele, il quale tu hai oltraggiato. Oggi il Signore ti darà nella mia mano, ed io ti percoterò, e ti spiccherò il capo; e darò pur oggi i corpi morti del campo de' Filistei agli uccelli del cielo, ed alle fiere della terra; e tutta la terra conoscerà che Israele ha un Dio. E tutta questa moltitudine conoscerà che il Signore non salva con ispada, nè con lancia; conciossiachè la battaglia sia del Signore, il quale vi darà nelle nostre mani. Ora, dopo che il Filisteo si fu mosso, egli veniva accostandosi incontro a Davide. E Davide corse prestamente anch'esso al luogo dell'abbattimento incontro al Filisteo. E Davide mise la mano a quel suo arnese, e ne prese una pietra, e, trattala con la frombola, percosse il Filisteo nella fronte; e la pietra gli si ficcò nella fronte, ed egli cadde boccone a terra. Così Davide, con la frombola e con la pietra, vinse il Filisteo; poi lo percosse, e l'uccise. Or Davide, non avendo spada alcuna in mano, corse, e, fermatosi sopra il Filisteo, prese la spada di esso, e, trattala fuor del fodero, l'ammazzò, e con essa gli spiccò la testa. Ed i Filistei, veduto che il lor valente campione era morto, si misero in fuga. E que' d'Israele e di Giuda si mossero, e con gran grida perseguitarono i Filistei fin nella valle, e fino alle porte di Ecron. Ed i Filistei caddero uccisi per la via di Saaraim, fino a Gat, e fino ad Ecron. Poi i figliuoli d'Israele se ne ritornarono dalla caccia de' Filistei, e predarono il lor campo. E Davide prese il capo del Filisteo, e lo portò in Gerusalemme, e pose l'armi di esso nel suo Tabernacolo. Ora, quando Saulle vide che Davide usciva incontro al Filisteo, disse ad Abner, Capo dell'esercito: Abner, di cui è figliuolo questo giovanetto? E Abner rispose: Come vive l'anima tua, o re, io nol so. E il re disse: Domanda di cui è figliuolo questo giovane. E, quando Davide fu ritornato da percuotere il Filisteo, Abner lo prese, e lo menò in presenza di Saulle, avendo egli la testa del Filisteo in mano. E Saulle gli disse: Di chi sei tu figliuolo, o giovanetto? E Davide disse: Io son figliuolo d'Isai Betlehemita, tuo servitore.