Primo libro di Samuele 13:5-23
Primo libro di Samuele 13:5-23 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
I Filistei si radunarono per combattere contro Israele; avevano trentamila carri, seimila cavalieri e gente numerosa come la sabbia che è sulla riva del mare. Salirono dunque e si accamparono a Micmas, a oriente di Bet-Aven. Gli Israeliti, vedendosi ridotti a mal partito perché il popolo era messo alle strette, si nascosero nelle caverne, nelle macchie, tra le rocce, nelle buche e nelle cisterne. Ci furono degli Ebrei che passarono il Giordano per andare nel paese di Gad e di Galaad. Quanto a Saul, egli era ancora a Ghilgal, e tutto il popolo che lo seguiva tremava. Egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciò a disperdersi e ad abbandonarlo. Allora Saul disse: «Portatemi l’olocausto e i sacrifici di riconoscenza»; e offrì l’olocausto. Aveva appena finito di offrire l’olocausto, che arrivò Samuele; Saul gli uscì incontro per salutarlo. Ma Samuele gli disse: «Che hai fatto?» Saul rispose: «Siccome vedevo che il popolo si disperdeva e mi abbandonava, che tu non giungevi nel giorno stabilito e che i Filistei erano radunati a Micmas, mi sono detto: “Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora implorato il SIGNORE!” Così mi sono fatto forza e ho offerto l’olocausto». Allora Samuele disse a Saul: «Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che il SIGNORE, il tuo Dio, ti aveva dato. Il SIGNORE avrebbe stabilito il tuo regno sopra Israele per sempre. Ora invece il tuo regno non durerà. Il SIGNORE si è cercato un uomo secondo il suo cuore, e il SIGNORE lo ha destinato a essere principe del suo popolo, poiché tu non hai osservato quello che il SIGNORE ti aveva ordinato». Poi Samuele partì da Ghilgal e andò a Ghibea di Beniamino, e Saul passò in rivista il popolo che si trovava con lui; erano circa seicento uomini. Ora Saul, Gionatan suo figlio e la gente che si trovava con essi occupavano Ghibea di Beniamino, mentre i Filistei erano accampati a Micmas. Dall’accampamento dei Filistei uscirono dei guastatori divisi in tre schiere: una prese la via di Ofra, verso il paese di Sual; l’altra prese la via di Bet-Oron; la terza prese la via della frontiera che guarda la valle di Seboim, verso il deserto. Allora in tutto il paese d’Israele non si trovava un fabbro; poiché i Filistei avevano detto: «Impediamo agli Ebrei di fabbricarsi spade o lance». E tutti gli Israeliti scendevano dai Filistei per farsi affilare chi il suo vomere, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga. Il prezzo dell’arrotatura era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri e per aggiustare i pungoli. Così nel giorno della battaglia avvenne che in mano a tutta la gente che era con Saul e con Gionatan non si trovava né una spada né una lancia; se ne trovava soltanto in mano di Saul e di Gionatan suo figlio. Intanto una guarnigione dei Filistei uscì a occupare il passo di Micmas.
Primo libro di Samuele 13:5-23 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
I Filistei si radunarono per combattere contro Israele; avevano trentamila carri, seimila cavalieri e gente numerosa come la sabbia che è sulla riva del mare. Salirono dunque e si accamparono a Micmas, a oriente di Bet-Aven. Gli Israeliti, vedendosi ridotti a mal partito, perché il popolo era messo alle strette, si nascosero nelle caverne, nelle macchie, tra le rocce, nelle buche e nelle cisterne. Ci furono degli Ebrei che passarono il *Giordano, per andare nel paese di *Gad e di *Galaad. Quanto a Saul egli era ancora a Ghilgal, e tutto il popolo che lo seguiva tremava. Egli aspettò sette giorni, secondo il termine fissato da *Samuele; ma Samuele non giungeva a Ghilgal e il popolo cominciò a disperdersi e ad abbandonarlo. Allora Saul disse: «Portatemi l'olocausto e i sacrifici di riconoscenza»; e offrí l'olocausto. Aveva appena finito di offrire l'olocausto, che arrivò Samuele; Saul gli uscí incontro per salutarlo. Ma Samuele gli disse: «Che hai fatto?» Saul rispose: «Siccome vedevo che il popolo si disperdeva e mi abbandonava, che tu non giungevi nel giorno stabilito e che i Filistei erano radunati a Micmas, mi sono detto: “Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora implorato il Signore!” Cosí mi sono fatto forza e ho offerto l'olocausto». Allora Samuele disse a Saul: «Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che il Signore, il tuo Dio, ti aveva dato. Il Signore avrebbe stabilito il tuo regno sopra Israele per sempre. Ora invece il tuo regno non durerà. Il Signore si è cercato un uomo secondo il suo cuore, e il Signore l'ha destinato a essere principe del suo popolo, poiché tu non hai osservato quello che il Signore t'aveva ordinato». Poi Samuele partí da Ghilgal e andò a Ghibea di Beniamino, e Saul passò in rivista il popolo che si trovava con lui; erano circa seicento uomini. Ora Saul, Gionatan suo figlio, e la gente che si trovava con essi occupavano Ghibea di Beniamino, mentre i Filistei erano accampati a Micmas. Dall'accampamento dei Filistei uscirono dei guastatori divisi in tre schiere: una prese la via di Ofra, verso il paese di Sual; l'altra prese la via di Bet-Oron; la terza prese la via della frontiera che guarda la valle di Seboim, verso il deserto. Allora in tutto il paese d'Israele non si trovava un fabbro; poiché i Filistei avevano detto: «Impediamo agli Ebrei di fabbricarsi spade o lance». E tutti gli Israeliti scendevano dai Filistei per farsi affilare chi il suo vomere, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga. Il prezzo dell'arrotatura era di un pim per le vanghe, per le zappe, per i tridenti, per le scuri e per aggiustare i pungoli. Cosí nel giorno della battaglia avvenne che in mano a tutta la gente che era con Saul e con Gionatan non si trovava né una spada né una lancia; se ne trovava soltanto in mano di Saul e di Gionatan suo figlio. Intanto una guarnigione dei Filistei uscí a occupare il passo di Micmas.
Primo libro di Samuele 13:5-23 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
I Filistei, intanto, si erano radunati per far guerra a Israele. Disponevano di tremila carri, seimila cavalieri e di truppe numerose come i granelli di sabbia sulla riva del mare. Si accamparono a Micmas, a oriente di Bet-Aven. Quando gli Israeliti si videro in pericolo, minacciati così da vicino, si nascosero nelle grotte, nelle boscaglie, tra le rocce, nelle fosse e nelle cisterne. Alcuni Ebrei attraversarono il Giordano e si rifugiarono nei territori di Gad e di Gàlaad. Saul era rimasto a Gàlgala, tutto il popolo che era con lui tremava dalla paura. Attese sette giorni, il tempo stabilito da Samuele. Ma Samuele non arrivava e il popolo cominciava ad abbandonare Saul. Allora egli ordinò di preparare gli animali per il sacrificio completo e il banchetto sacro. E Saul stesso offrì il sacrificio. Aveva appena finito di offrirlo, ed ecco arrivare Samuele. Saul gli andò incontro per salutarlo, ma Samuele gli disse: — Che cos’hai fatto? — Il popolo mi stava abbandonando, — rispose Saul, — e tu non sei venuto nel giorno stabilito. Per di più i Filistei si erano accampati a Micmas. Allora mi son detto: Adesso i Filistei scenderanno a Gàlgala per attaccarmi e io non mi sono ancora assicurato il favore del Signore. Così mi sono fatto forza e ho offerto il sacrificio. Samuele rispose: — Hai fatto una pazzia: non hai osservato il comandamento che il Signore, tuo Dio, ti aveva dato. Se tu avessi ubbidito, il Signore avrebbe reso stabile per sempre il tuo regno su Israele. Invece, il tuo regno non durerà, perché non hai osservato quel che il Signore ti aveva comandato. Il Signore si è già scelto un uomo come vuole lui e lo costituirà a capo del suo popolo. Samuele lasciò Gàlgala e se ne andò a Gàbaa nel territorio di Beniamino. Saul passò in rivista le truppe che gli erano rimaste: erano circa seicento uomini. Saul, suo figlio Giònata e i loro soldati erano accampati a Gàbaa di Beniamino, i Filistei, invece, a Micmas. Un giorno i Filistei fecero uscire dal campo una squadra d'assalto divisa in tre pattuglie: la prima prese la via di Ofra verso la terra di Sual, la seconda la via di Bet-Oron, la terza prese la direzione del confine sulla via che sovrasta la valle di Seboìm (la valle delle Iene) verso il deserto. In quel tempo non si trovava un fabbro in tutto il territorio di Israele, perché i Filistei volevano impedire agli Ebrei di costruire spade e lance. Così per poter affilare lame d'aratro, zappe, scuri e falci, gli Ebrei erano costretti a rivolgersi ai Filistei, che si facevano pagare profumatamente: due terzi di un pezzo d'argento per affilare una lama d'aratro o una zappa o un tridente o un pungolo. Per questo, il giorno della battaglia, nessuno dei soldati che stavano con Saul e Giònata era armato di lancia o spada; se ne trovarono soltanto per il re e suo figlio. Intanto un contingente di Filistei si appostò al passo di Micmas.
Primo libro di Samuele 13:5-23 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
I Filistei si adunarono anch'essi per guerreggiare contro ad Israele, avendo trentamila carri, e seimila cavalieri, e della gente in moltitudine, come la rena che è in sul lito del mare. E salirono, e si accamparono in Micmas, verso l'Oriente di Bet-aven. Ora gl'Israeliti, veggendosi distretti, perciocchè il popolo era oppressato, si nascosero nelle spelonche, e per li greppi de' monti, e nelle rupi, e nelle rocche, e nelle grotte. E gli altri Ebrei passarono di là dal Giordano al paese di Gad e di Galaad. E Saulle non si moveva di Ghilgal, e tutto il popolo che lo seguitava era impaurito. Ed egli aspettò sette giorni, secondo il termine posto da Samuele; e Samuele non veniva in Ghilgal; laonde il popolo si dispergeva d'appresso a Saulle. Allora Saulle disse: Adducetemi l'olocausto, e i sacrificii da render grazie. Ed egli offerse l'olocausto. E, come egli forniva d'offerir l'olocausto, ecco, Samuele arrivò; e Saulle gli uscì incontro, per salutarlo. Ma Samuele gli disse: Che hai fatto? E Saulle gli rispose: Perciocchè io vedeva che il popolo si dispergeva d'appresso a me, e che tu non venivi al termine posto de' giorni, e che i Filistei erano adunati in Micmas, io dissi: I Filistei verranno ora contro a me in Ghilgal, ed io non ho supplicato al Signore; laonde, dopo essermi rattenuto quant'ho potuto, io ho offerto l'olocausto. Allora Samuele disse a Saulle: Tu hai follemente fatto, non avendo osservato il comandamento del Signore Iddio tuo, il quale egli ti avea dato; perciocchè il Signore avrebbe ora stabilito il tuo regno sopra Israele, in perpetuo. Ma ora il tuo regno non sarà stabile; il Signore s'è cercato un uomo secondo il cuor suo, il quale egli ha ordinato per conduttore sopra il suo popolo; poichè tu non hai osservato quello che il Signore ti avea comandato. Poi Samuele si levò, e salì da Ghilgal in Ghibea di Beniamino. E Saulle fece la rassegna della gente che si ritrovava con lui, ch'era d'intorno a seicent'uomini. Or Saulle, e Gionatan suo figliuolo, e il popolo che si ritrovava con loro, se ne stavano in Ghibea di Beniamino; e i Filistei erano accampati in Micmas. E del campo de' Filistei uscì della gente in tre schiere, da fare il guasto; l'una delle quali si voltò al cammino di Ofra, traendo verso il paese di Saulle; l'altra si voltò alla via di Bet-horon; e la terza si voltò alla via del confine del paese che riguarda su la valle di Seboim, verso il deserto. (Or non si trovava alcun fabbro in tutto il paese d'Israele; perciocchè i Filistei aveano detto: Provvediamo che gli Ebrei non facciano spade nè lance. E tutto Israele scendeva a' Filistei, per aguzzare, chi il suo vomero, chi la sua zappa, chi la sua scure, chi la sua vanga. E si servivano di lime per le vanghe, e per le zappe, e per li tridenti, e per le scuri, e per acconciare fino ad un pungolo. Laonde, al giorno della battaglia, avvenne che non si trovò nè spada, nè lancia, nelle mani d'alcuno del popolo ch'era con Saulle e con Gionatan; sol se ne trovò a Saulle, e a Gionatan, suo figliuolo.) Poi la guernigione de' Filistei uscì fuori verso il passo di Micmas.