Primo libro dei Re 21:1-16
Primo libro dei Re 21:1-16 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Nabot d’Izreel aveva una vigna a Izreel presso il palazzo di Acab, re di Samaria. Acab parlò a Nabot e gli disse: «Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto, perché è contigua alla mia casa; e al suo posto ti darò una vigna migliore; o, se preferisci, te ne pagherò il valore in denaro». Ma Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il SIGNORE dal darti l’eredità dei miei padri!» E Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per quella parola dettagli da Nabot d’Izreel: «Io non ti darò l’eredità dei miei padri!» Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro e non prese cibo. Allora Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito così abbattuto e non mangi?» Acab le rispose: «Perché ho parlato a Nabot d’Izreel e gli ho detto: “Dammi la tua vigna per il denaro che vale, o, se preferisci, ti darò un’altra vigna invece di quella”; ed egli mi ha risposto: “Io non ti darò la mia vigna!”» Izebel, sua moglie, gli disse: «Sei tu, sì o no, che eserciti la sovranità sopra Israele? Àlzati, mangia e sta’ di buon animo; la vigna di Nabot d’Izreel te la farò avere io». Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il sigillo di lui e le mandò agli anziani e ai notabili che abitavano nella città di Nabot. In quelle lettere scrisse così: «Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo; mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: “Tu hai maledetto Dio e il re”; poi portatelo fuori dalla città, lapidatelo, e così muoia». La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città fecero come Izebel aveva loro ordinato, scrivendo le lettere che aveva loro mandate. Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot davanti al popolo. Poi vennero i due malfattori. Si misero di fronte a lui, e deposero così contro di lui davanti al popolo: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Allora lo condussero fuori dalla città, lo lapidarono, ed egli morì. Poi mandarono a dire a Izebel: «Nabot è stato lapidato ed è morto». Quando Izebel udì che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Àlzati, prendi possesso della vigna di Nabot d’Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; poiché Nabot non vive più, è morto». Quando Acab udì che Nabot era morto, si alzò per scendere alla vigna di Nabot d’Izreel e prenderne possesso.
Primo libro dei Re 21:1-16 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Nabot d'Izreel aveva una vigna a Izreel presso il palazzo di *Acab, re di *Samaria. Acab parlò a Nabot, e gli disse: «Dammi la tua vigna, di cui voglio farmi un orto, perché è contigua alla mia casa; e al suo posto ti darò una vigna migliore; o, se preferisci, te ne pagherò il valore in denaro». Ma Nabot rispose ad Acab: «Mi guardi il Signore dal darti l'eredità dei miei padri!» E Acab se ne tornò a casa sua triste e irritato per quella parola dettagli da Nabot d'Izreel: «Io non ti darò l'eredità dei miei padri!» Si gettò sul suo letto, voltò la faccia verso il muro, e non prese cibo. Allora *Izebel, sua moglie, andò da lui e gli disse: «Perché hai lo spirito cosí abbattuto, e non mangi?» Acab le rispose: «Perché ho parlato a Nabot d'Izreel e gli ho detto: “Dammi la tua vigna per il denaro che vale; o, se preferisci, ti darò un'altra vigna invece di quella”; ed egli m'ha risposto: “Io non ti darò la mia vigna!”» Izebel, sua moglie, gli disse: «Sei tu, sí o no, che eserciti la sovranità sopra *Israele? Àlzati, mangia, e sta' di buon animo; la vigna di Nabot d'Izreel te la farò avere io». Scrisse delle lettere a nome di Acab, le sigillò con il sigillo di lui, e le mandò agli *anziani e ai notabili che abitavano nella città di Nabot. In quelle lettere scrisse cosí: «Bandite un digiuno, e fate sedere Nabot in prima fila davanti al popolo; mettetegli di fronte due malfattori, i quali depongano contro di lui, dicendo: Tu hai maledetto Dio e il re; poi portatelo fuori dalla città, lapidatelo, e cosí muoia». La gente della città di Nabot, gli anziani e i notabili che abitavano nella città, fecero come Izebel aveva loro ordinato, scrivendo le lettere che aveva loro mandate. Bandirono il digiuno, e fecero sedere Nabot davanti al popolo. Poi vennero i due malfattori. Si misero di fronte a lui, e deposero cosí contro di lui, davanti al popolo: «Nabot ha maledetto Dio e il re». Allora lo condussero fuori dalla città, lo lapidarono, ed egli morí. Poi mandarono a dire a Izebel: «Nabot è stato lapidato ed è morto». Quando Izebel udí che Nabot era stato lapidato ed era morto, disse ad Acab: «Àlzati, prendi possesso della vigna di Nabot d'Izreel, che egli rifiutò di darti per denaro; poiché Nabot non vive piú, è morto». Quando Acab udí che Nabot era morto, si alzò per scendere alla vigna di Nabot d'Izreel, e prenderne possesso.
Primo libro dei Re 21:1-16 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Nella città di Izreèl, accanto al palazzo di Acab, re di Samaria, c’era una vigna. Essa apparteneva a un certo Nabot. Un giorno, Acab disse a Nabot: — Cedimi la tua vigna. Vorrei usarla come orto, perché è molto vicina al mio palazzo. In cambio ti darò una vigna migliore o, se preferisci, il giusto prezzo. Nabot rispose ad Acab: — Ho ricevuto questa vigna in eredità dai miei antenati, perciò non ho il diritto di cedertela. Il Signore non lo permetterebbe. Il re Acab se ne tornò a casa irritato e di cattivo umore, perché Nabot si era rifiutato di cedergli l’eredità ricevuta dai suoi antenati. Andò a letto senza mangiare e voltò la faccia contro il muro. Sua moglie Gezabele venne da lui e gli chiese: — Perché sei così di cattivo umore? Perché non mangi niente? Acab rispose: — Ho chiesto a Nabot di Izreèl di cedermi la sua vigna in cambio di denaro o, se preferiva, di un’altra vigna, ma lui mi ha risposto: «Non ti darò la mia vigna!». — Sei o non sei tu il re d'Israele? — ribatté la moglie Gezabele. — Adesso alzati, vieni a mangiare e non preoccuparti; ti farò avere la vigna di Nabot di Izreèl. La regina scrisse alcune lettere a nome del re e le autenticò col sigillo regale e le mandò agli anziani e alle persone più importanti della città dove abitava Nabot. Le lettere dicevano: «Proclamate un giorno di digiuno, radunate la gente e fate sedere Nabot davanti a tutti. Poi fate venire due persone senza scrupoli ad accusare Nabot di aver maledetto Dio e il re. Alla fine conducetelo fuori città e uccidetelo a sassate». Gli anziani e le persone importanti della città dove viveva Nabot ubbidirono agli ordini mandati per lettera dalla regina Gezabele. Proclamarono un giorno di digiuno e, quando la gente si fu riunita, fecero sedere Nabot davanti a tutti. Vennero due persone senza scrupoli e accusarono Nabot di aver maledetto Dio e il re. Nabot fu portato fuori della città e ucciso a sassate. Poi mandarono a dire a Gezabele: «Nabot è morto, ucciso a colpi di pietra». Appena ricevette questa notizia, Gezabele disse al re Acab: «Puoi andare a prendere possesso della vigna che Nabot si rifiutava di cederti: ormai è morto!». A queste parole, Acab si alzò subito e andò a impadronirsi della vigna di Nabot.
Primo libro dei Re 21:1-16 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
ORA, dopo queste cose, avvenne che, avendo Nabot Izreelita una vigna, la quale era in Izreel, presso del palazzo di Achab, re di Samaria, Achab parlò a Nabot, dicendo: Dammi la tua vigna, acciocchè io ne faccia un orto da erbe; perciocchè ell'è vicina allato alla mia casa; ed io te ne darò in iscambio una migliore; ovvero, se ti aggrada, io ti darò danari per lo prezzo di essa. Ma Nabot rispose ad Achab: Tolga il Signore da me che io ti dia l'eredità de' miei padri. Ed Achab se ne venne in casa sua, conturbato e sdegnato, per la parola che Nabot Izreelita gli avea detta, cioè: Io non ti darò l'eredità dei miei padri; e si coricò sopra il suo letto, e rivoltò la faccia indietro, e non prese cibo. Allora Izebel, sua moglie, venne a lui, e gli disse: Che cosa è questo, che tu sei così conturbato nello spirito, e non prendi cibo? Ed egli le disse: Perchè io avea parlato a Nabot Izreelita, e gli avea detto: Dammi la tua vigna per danari; ovvero, se così ti aggrada, io te ne darò un'altra in iscambio. Ma egli ha detto: Io non ti darò la mia vigna. Ed Izebel, sua moglie, gli disse: Eserciteresti tu ora il regno sopra Israele? levati, prendi cibo, e sia il cuor tuo lieto; io ti farò avere la vigna di Nabot Izreelita. Ed ella scrisse lettere a nome di Achab, e le suggellò col suggello di esso, e le mandò agli Anziani e a' principali della città di Nabot, che abitavano con lui. E scrisse in quelle lettere in questa maniera: Bandite il digiuno, e fate stare Nabot in capo del popolo; e fate comparire contro a lui due uomini scellerati, i quali testimonino contro a lui, dicendo: Tu hai bestemmiato Iddio ed il re. Poi menatelo fuori, e lapidatelo, sì che muoia. E la gente della città di Nabot, gli Anziani, e i principali che abitavano nella città di esso, fecero come Izebel avea lor mandato, secondo ch'era scritto nelle lettere che avea lor mandate. E bandirono il digiuno, e fecero star Nabot in capo del popolo. Poi vennero que' due uomini scellerati, e si presentarono contro a Nabot, e testimoniarono contro a lui, davanti al popolo, dicendo: Nabot ha bestemmiato Iddio ed il re. Laonde coloro lo menarono fuori della città, e lo lapidarono, sì ch'egli morì. Poi mandarono a dire ad Izebel: Nabot è stato lapidato, ed è morto. E quando Izebel ebbe inteso che Nabot era stato lapidato, e ch'era morto, disse ad Achab: Levati, prendi la possessione della vigna di Nabot Izreelita, la quale egli avea ricusato di darti per danari; perciocchè Nabot non vive più, ma è morto. E quando Achab, ebbe udito che Nabot era morto, si levò per iscendere alla vigna di Nabot Izreelita, per prenderne la possessione.