Prima lettera ai Corinzi 4:8-16
Prima lettera ai Corinzi 4:8-16 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Già siete sazi, già siete arricchiti, senza di noi siete giunti a regnare! E fosse pure che voi foste giunti a regnare, affinché anche noi potessimo regnare con voi! Poiché io ritengo che Dio abbia messo in mostra noi, gli apostoli, ultimi fra tutti, come uomini condannati a morte; poiché siamo diventati uno spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi siamo pazzi a causa di Cristo, ma voi siete sapienti in Cristo; noi siamo deboli, ma voi siete forti; voi siete onorati, ma noi siamo disprezzati. Fino a questo momento noi abbiamo fame e sete. Siamo nudi, schiaffeggiati e senza fissa dimora, e ci affatichiamo lavorando con le nostre proprie mani; ingiuriati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; diffamati, esortiamo; siamo diventati, e siamo tuttora, come la spazzatura del mondo, come il rifiuto di tutti. Vi scrivo queste cose non per farvi vergognare, ma per ammonirvi come miei cari figli. Poiché anche se aveste diecimila precettori in Cristo, non avete però molti padri; perché sono io che vi ho generati in Cristo Gesù mediante il vangelo. Vi esorto dunque: siate miei imitatori.
Prima lettera ai Corinzi 4:8-16 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Già siete sazi, già siete arricchiti, senza di noi siete giunti a regnare! E fosse pure che voi foste giunti a regnare, affinché anche noi potessimo regnare con voi! Poiché io ritengo che Dio abbia messo in mostra noi, gli *apostoli, ultimi fra tutti, come uomini condannati a morte; poiché siamo diventati uno spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi siamo pazzi a causa di Cristo, ma voi siete sapienti in Cristo; noi siamo deboli, ma voi siete forti; voi siete onorati, ma noi siamo disprezzati. Fino a questo momento, noi abbiamo fame e sete. Siamo nudi, schiaffeggiati e senza fissa dimora, e ci affatichiamo lavorando con le nostre proprie mani; ingiuriati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; diffamati, esortiamo; siamo diventati, e siamo tuttora, come la spazzatura del mondo, come il rifiuto di tutti. Vi scrivo queste cose non per farvi vergognare, ma per ammonirvi come miei cari figli. Poiché anche se aveste diecimila precettori in Cristo, non avete però molti padri; perché sono io che vi ho generati in Cristo Gesú, mediante il *vangelo. Vi esorto dunque: siate miei imitatori.
Prima lettera ai Corinzi 4:8-16 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Si direbbe che siate già ricchi e che possediate tutto quel che desiderate. Si direbbe che siate già arrivati a regnare senza di noi. Magari fosse vero! Anche noi regneremmo con voi. Penso che Dio abbia messo invece noi *apostoli all’ultimo posto. Siamo come dei condannati a morte, messi in piazza, spettacolo al mondo intero, agli *angeli e agli uomini. Così, a causa di Cristo, noi siamo i pazzi e voi i sapienti! Noi i deboli, voi i forti! Noi i disprezzati e voi gli onorati! Noi, fino a questo momento almeno, soffriamo la fame, la sete, il freddo, i maltrattamenti e non abbiamo una casa. Lavoriamo con le nostre mani e ci affatichiamo. Quando ci insultano, benediciamo. Quando ci perseguitano, sopportiamo. Quando dicono male di noi, rispondiamo amichevolmente. Siamo diventati la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, e lo siamo tuttora. Non vi scrivo questo per mortificarvi. Voglio soltanto ammonirvi, perché siete per me come figli che amo. Potreste avere infatti anche diecimila maestri nella fede, ma non molti padri. Ebbene, io sono diventato vostro padre nella fede in Cristo Gesù, quando vi ho annunziato la sua parola. Vi chiedo dunque di imitarmi.
Prima lettera ai Corinzi 4:8-16 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Già siete saziati, già siete arricchiti, già siete divenuti re senza noi; e fosse pur così, che voi foste divenuti re, acciocchè noi ancora regnassimo con voi. Perciocchè io stimo che Iddio ci ha menati in mostra, noi gli ultimi apostoli, come uomini dannati a morte; poichè noi siamo stati fatti un pubblico spettacolo al mondo, agli angeli, ed agli uomini. Noi siam pazzi per Cristo, e voi siete savi in Cristo; noi siam deboli, e voi forti; voi siete gloriosi, e noi disonorati. Infino ad ora sofferiamo fame, e sete, e nudità; e siam battuti di guanciate, e non abbiamo alcuna stanza ferma. E ci affatichiamo, lavorando con le proprie mani; ingiuriati, benediciamo, perseguitati, comportiamo; biasimati, supplichiamo; noi siamo divenuti come le spazzature del mondo, e come la lordura di tutti infino ad ora. Io non scrivo queste cose per farvi vergogna, ma vi ammonisco come miei cari figli. Perciocchè, avvegnachè voi aveste diecimila pedagoghi in Cristo, non però avreste molti padri; poichè io vi ho generati in Cristo Gesù, per l'evangelo. Io vi esorto adunque che siate miei imitatori.