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Prima lettera ai Corinzi 15:12-26

Prima lettera ai Corinzi 15:12-26 Nuova Riveduta 2006 (NR06)

Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c’è risurrezione dei morti? Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato; e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede. Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio che egli ha risuscitato il Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. Anche quelli che sono morti in Cristo sono dunque periti. Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini. Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. Poiché bisogna che egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte.

Prima lettera ai Corinzi 15:12-26 Nuova Riveduta 1994 (NR94)

Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c'è risurrezione dei morti? Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato; e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede. Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio, che egli ha risuscitato il Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. Anche quelli che sono morti in Cristo, sono dunque periti. Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i piú miseri fra tutti gli uomini. Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, cosí anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in *Adamo, cosí anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà distrutto, sarà la morte.

Prima lettera ai Corinzi 15:12-26 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)

Noi dunque predichiamo che *Cristo è risuscitato dai morti. Allora come mai alcuni tra voi dicono che non vi è risurrezione dei morti? Ma se non c’è risurrezione dei morti, neppure Cristo è risuscitato! E se Cristo non è risuscitato, la nostra predicazione è senza fondamento e la vostra fede è senza valore. Anzi finiamo per essere falsi testimoni di Dio, perché, contro Dio, abbiamo affermato che egli ha risuscitato Cristo. Ma se è vero che i morti non risuscitano, Dio non lo ha risuscitato affatto. Infatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è risuscitato. E se Cristo non è risuscitato, la vostra fede è un’illusione, e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche i credenti in Cristo, che sono morti, sono perduti. Ma se abbiamo sperato in Cristo solamente per questa vita, noi siamo i più infelici di tutti gli uomini. Ma Cristo è veramente risuscitato dai morti, primizia di risurrezione per quelli che sono morti. Infatti, per mezzo di un uomo è venuta la morte, e per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione. Come tutti gli uomini muoiono per la loro unione con Adamo, così tutti risusciteranno per la loro unione a Cristo. Ma ciascuno nel suo ordine. Prima Cristo che è la primizia, poi, quando Cristo tornerà, quelli che gli appartengono. Poi Cristo distruggerà ogni dominio, autorità e potenza e consegnerà il regno a Dio Padre, e allora sarà la fine. Perché Cristo deve regnare, finché Dio abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere distrutto sarà la morte.

Prima lettera ai Corinzi 15:12-26 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)

Ora, se si predica che Cristo è risuscitato da' morti, come dicono alcuni fra voi che non vi è risurrezione de' morti? Ora, se non vi è risurrezione de' morti, Cristo ancora non è risuscitato. E se Cristo non è risuscitato, vana è adunque la nostra predicazione, vana è ancora la vostra fede. E noi ancora siamo trovati falsi testimoni di Dio; poichè abbiamo testimoniato di Dio, ch'egli ha risuscitato Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se pure i morti non risuscitano. Perciocchè, se i morti non risuscitano, Cristo ancora non è risuscitato. E se Cristo non è risuscitato, vana è la vostra fede, voi siete ancora ne' vostri peccati. Quelli adunque ancora che dormono in Cristo son periti. Se noi speriamo in Cristo solo in questa vita, noi siamo i più miserabili di tutti gli uomini. Ma ora Cristo è risuscitato da' morti; egli è stato fatto le primizie di coloro che dormono. Perciocchè, poichè per un uomo è la morte, per un uomo altresì è la risurrezione de' morti. Imperocchè, siccome in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti saranno vivificati. Ma ciascuno nel suo proprio ordine: Cristo è le primizie; poi, nel suo avvenimento, saranno vivificati coloro che son di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli avrà rimesso il regno in man di Dio Padre; dopo ch'egli avrà ridotta al niente ogni signoria, ed ogni podestà, e potenza. Poichè conviene ch'egli regni, finchè egli abbia messi tutti i nemici sotto i suoi piedi. Il nemico, che sarà distrutto l'ultimo, è la morte.