Prima lettera ai Corinzi 11:27-31
Prima lettera ai Corinzi 11:27-31 Nuova Riveduta 2006 (NR06)
Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore. Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. Ora, se esaminassimo noi stessi non saremmo giudicati
Prima lettera ai Corinzi 11:27-31 Nuova Riveduta 1994 (NR94)
Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ora ciascuno esamini sé stesso, e cosí mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se non discerne il corpo del Signore. Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono. Ora, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati
Prima lettera ai Corinzi 11:27-31 Traduzione Interconfessionale in Lingua Corrente (ICL00D)
Perciò, chi mangia il pane del Signore o beve il suo calice in modo indegno, si rende colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Ciascuno perciò prima esamini se stesso, e poi mangi di quel pane e beva da quel calice. Perché, chi mangia del pane e beve dal calice senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la sua propria condanna. Per questa ragione vi sono tra voi molti malati e molti infermi, e parecchi sono morti. Però, se ci esaminiamo attentamente, non cadremo sotto la condanna di Dio.
Prima lettera ai Corinzi 11:27-31 Diodati Bibbia 1885 (DB1885)
Perciò, chiunque avrà mangiato questo pane, o bevuto il calice del Signore, indegnamente, sarà colpevole del corpo, e del sangue del Signore. Or provi l'uomo sè stesso, e così mangi di questo pane, e beva di questo calice. Poichè chi ne mangia, e beve indegnamente, mangia e beve giudicio a sè stesso, non discernendo il corpo del Signore. Perciò fra voi vi son molti infermi, e malati; e molti dormono. Perciocchè, se esaminassimo noi stessi, non saremmo giudicati.